• User

    @marco.commercialista said:


    Scusami ancora se ti disturbo, nel primo post scritto sostenevo di dover adottare il regime agevolato perchè non rispettavo i nuovi requisti, in particolar modo la "mera prosecuzione di altra attività svolta anche da dipendente", ora il problema è capire se la mia attività da libero professionista può essere definita "mera prosecuzione", brevemente i fatti stanno così:

    • dal 2004 al 2009 sono stato dipendente a tempo indeterminato come responsabile dei sistemi informatici

    • nel 2008 ho anche aperto partiva iva come consulente IT e sviluppatore sia software che web

    -da novembre 2009 sono dipendente presso una nuova azienda come sviluppatore

    Ora è giusto precisare che l'attività di libero professionista la svolgo da casa con strumenti "personali" e con una piccola clientela che non ha niente a che fare con le aziende per cui lavoro o ho lavorato, oltretutto rispetto all'attuale posizione di sviluppatore in azienda, il target della mia clientela è completamente differente.

    Secondo te, si configura la mera prosecuzione, o posso adottare il nuovo regime dei minimi? Che comunque, vista la mia età (32 anni) avrà durata di 3 anni, giusto?
    Ti ringrazio ancora per la disponibilità.


  • User

    @dogshort said:

    Compenso non assoggettato a ritenuta d'acconto ai sensi dell'art. 27 del D.L. n. 98 del 06.07.2011

    Ma l'art. 27 del D.L. n. 98/2011 non si occupa della ritenuta d'acconto!


  • User Attivo

    @bluezeus said:

    Secondo te, si configura la mera prosecuzione, o posso adottare il nuovo regime dei minimi? Che comunque, vista la mia età (32 anni) avrà durata di 3 anni, giusto?
    Ti ringrazio ancora per la disponibilità.

    considerando che, se ho capito bene, nel momento in cui hai iniziato l'attività con partita iva il rapporto di lavoro in essere non si è interrotto, potrei dirti che non vedo gli estremi per configurare una prosecuzione dell'attività Ad ogni modo sarebbe prudente condurre comunque un esame approfondito delle caratteristiche della nuova attività rispetto a quella svolta in precedenza (tipo di attività, luogo di svolgimento, clientela, ecc..). Mi riferisco a quella iniziata nel 2004 come responsabile sistemi informativi; quella svolta successivamente sempre come dipendente non dovrebbe essere di ostacolo.
    Confermo che il nuovo regime dei minimi dura fino al compimento del 35° anno di età.


  • User

    @ste295 said:

    Ma l'art. 27 del D.L. n. 98/2011 non si occupa della ritenuta d'acconto!

    formez.it/sites/default/files/dl_98_2011.pdf

    ma richiama alle disposizioni dell'agenzia delle entrate per l'attuazione dell'articolo

    🙂


  • User

    Ti ringrazio Marco, per quanto riguarda il lavoro iniziato nel 2004 (responsabile sistemi informativi) l'attività la svolgevo esclusivamente per il sistema informativo dell'azienda, quindi non per clienti esterni, contrariamente all'attività di libero professionista.


  • User

    @dogshort said:

    Io ho scritto:

    Compenso non assoggettato a ritenuta d'acconto ai sensi dell'art. 27 del D.L. n. 98 del 06.07.2011

    Grazie per la risposta.
    Quindi mi confermi che per il resto resta tutto invariato ?

    Ringrazio ancora


  • User

    @willows said:

    Grazie per la risposta.
    Quindi mi confermi che per il resto resta tutto invariato ?

    Ringrazio ancora

    Ciao, purtroppo non sono un commercialista e quindi non posso darti conferma. Posso dirti che io ho lasciato tutto invariato in fattura, aggiungendo solo la parte relativa all'assenza della ritenuta d'acconto.


  • User

    Un altro motivo per cui non faccio i salti di gioia a questo nuovo regime agevolato è che ho paura che tra poco ritoccheranno anche le aliquota inps... ovviamente, al rialzo.


  • Super User

    @dogshort said:

    Un altro motivo per cui non faccio i salti di gioia a questo nuovo regime agevolato è che ho paura che tra poco ritoccheranno anche le aliquota inps... ovviamente, al rialzo.

    Gial dal 2012 le aliquote sono state innalzate di un punto (Gestione separata) e sono comunque stati previsti "rincari" anche per la gestione commercianti ed artigiani.


  • User Attivo

    Si sa già quanto aumenterà l'aliquota INPS Gestione Separata nel 2012..ossia passerà da 26,72% a 27,72%..un punto percentuale in più.
    @GELOSIA E RABBIA ON
    Tuttavia per chi riesce ad aderire al nuovo regime dei minimi è pur sempre un gran guadagno rispetto all'annata precedente.
    Del resto..per far felici pochissimi..hanno stangato tanti.
    @GELOSIA E RABBIA OFF


  • User Newbie

    Salve,
    nel provvedimento dell'AdE al par. 6 si specificano i dettagli per gli studi di settore. Non voglio fare terrorismo, ma mi sembra di capire che chi permane nel regime agevolato "degli ex-minimi" e' soggetto agli studi di settore ed e' tenuto alla compilazione del modello per la comunicazione dei relativi dati.
    Fermo restando che al punto 6.2 dello stesso provvedimento si precisa che il limite dei ricavi e dei compensi percepiti non rileva l'adeguamento ai limiti degli studi di settore.

    Quindi se non ho capito male, mentre prima per il regime dei minimi non si parlava proprio di studi di settore, adesso se sono nel regime agevolato 2012, espleto gli adempimenti relativi agli studi di settore (6.1) ovvero compilazione del modello da allegare alla dichiarazione dei redditi, ma "non me ne po' frega de meno" perche' tanto non vengono applicati eventuali adeguamenti.

    Come interpretate questo misterioso paragrafo?
    (Oppure se non ho capito, per favore me lo spiegate in parole povere 😢)


  • User Attivo

    @shaki_mfb said:

    Salve,
    nel provvedimento dell'AdE al par. 6 si specificano i dettagli per gli studi di settore. Non voglio fare terrorismo, ma mi sembra di capire che chi permane nel regime agevolato "degli ex-minimi" e' soggetto agli studi di settore ed e' tenuto alla compilazione del modello per la comunicazione dei relativi dati.
    Fermo restando che al punto 6.2 dello stesso provvedimento si precisa che il limite dei ricavi e dei compensi percepiti non rileva l'adeguamento ai limiti degli studi di settore.

    Quindi se non ho capito male, mentre prima per il regime dei minimi non si parlava proprio di studi di settore, adesso se sono nel regime agevolato 2012, espleto gli adempimenti relativi agli studi di settore (6.1) ovvero compilazione del modello da allegare alla dichiarazione dei redditi, ma "non me ne po' frega de meno" perche' tanto non vengono applicati eventuali adeguamenti.

    Come interpretate questo misterioso paragrafo?
    (Oppure se non ho capito, per favore me lo spiegate in parole povere 😢)

    Il regime "agevolato" (ex minimi) prevede l'assoggettamento a studi di settore, contrariamente al "regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità" che continua ad esserne escluso. La decisione di adeguarsi o meno alle risultanze dello studio dipende da diverse variabili che vanno analizzate in concreto. In genere è consigliabile farlo. L'eventuale adeguamento comporta il pagamento delle imposte e dell'iva sul maggior reddito risultante dallo studio. Tale maggior reddito (in particolare i maggiori ricavi che ne scaturiscono) non entrano nel calcoo del limite di 30.00 annui per rimanere nel regime. Tutto qui
    Spero sia un pò più chiaro :smile5:


  • User Attivo

    @bluezeus said:

    Ti ringrazio Marco, per quanto riguarda il lavoro iniziato nel 2004 (responsabile sistemi informativi) l'attività la svolgevo esclusivamente per il sistema informativo dell'azienda, quindi non per clienti esterni, contrariamente all'attività di libero professionista.

    Allora a maggior ragione non vedo come possa configurarsi la continuazione dell'attività.


  • User Attivo

    Parlando cn il mio commercialista, mi sono ancora piu incasinato. In pratica ho piu di 35 anni ed ho iniziato l'attivita nel 2009. Dovrei ancora rientrare nei minimi perche non ho fatto ancora 5 anni, è giusto? Grazie per le risposte.


  • User Newbie

    @marco.commercialista said:

    Il regime "agevolato" (ex minimi) prevede l'assoggettamento a studi di settore, contrariamente al "regime fiscale di vantaggio per l'imprenditoria giovanile e lavoratori in mobilità" che continua ad esserne escluso. La decisione di adeguarsi o meno alle risultanze dello studio dipende da diverse variabili che vanno analizzate in concreto. In genere è consigliabile farlo. L'eventuale adeguamento comporta il pagamento delle imposte e dell'iva sul maggior reddito risultante dallo studio. Tale maggior reddito (in particolare i maggiori ricavi che ne scaturiscono) non entrano nel calcoo del limite di 30.00 annui per rimanere nel regime. Tutto qui
    Spero sia un pò più chiaro :smile5:

    Chiarissimo, Grazie.

    Quindi potrei concludere dicendo che chi sta per uscire dal regime dei minimi per "anzianita'" e puo' optare per questo strano regime "agevolato" dovrebbe dapprima fare due conti e valutare se l'ordinario non sia forse migliore: almeno non ci sono tetti entro cui stare (15000 beni in 3 anni per citarne uno) e la contropartita sarebbe qualche scartoffia in piu' sulla tenuta dei registri.

    Ora mi e' anche piu' chiaro il paragrafo "4 - opzione per i lregime ordinario"


  • User Attivo

    @linoma said:

    Parlando cn il mio commercialista, mi sono ancora piu incasinato. In pratica ho piu di 35 anni ed ho iniziato l'attivita nel 2009. Dovrei ancora rientrare nei minimi perche non ho fatto ancora 5 anni, è giusto? Grazie per le risposte.

    Sono in una situazione simile alla tua (ho 40 anni ed ho aderito ai minimi iniziano l'attività nel giugno 2010) e anche a me è stato detto che potrò rimanere nei nuovi minimi fino al compimento dei 5 anni dall'inizio attività... E' davvero così.
    Attendo anch'io ulteriori conferme...


  • User Attivo

    @carax said:

    Sono in una situazione simile alla tua (ho 40 anni ed ho aderito ai minimi iniziano l'attività nel giugno 2010) e anche a me è stato detto che potrò rimanere nei nuovi minimi fino al compimento dei 5 anni dall'inizio attività... E' davvero così.
    Attendo anch'io ulteriori conferme...

    Io credo che il limite di età sia prevaricante sulle altre condizioni. Questo nuovo regime dei minimi è fatto per favorire i giovani e quindi mi sembra strano che chi ha già superato i 35 anni possa usufruirne a condizione che non abbia aperto l'attività da più di 5 anni.

    Cmq è una mia interpretazione che viene fuori da un ragionamento semplice. Se si vogliono favorire i giovani, non ha senso che uno di ad esempio 34 che ha aperto l'attività da 4 anni possa rimanere in questo regime solo 1 anno e chi ne ha 40, ma l'ha aperta da 1 anno possa usufruirne per altri 4 fino a 44. Verrebbe a meno proprio il requisito essenziale che è quello di favorire i giovani, ovvero coloro che hanno al massimo 35 anni.


  • User Attivo

    Fino a 35 anni si è giovani..a 36 anni vecchi ma senza prospettive durevoli di lavoro e relativa meritata pensione.
    Si chiama discriminazione..vale per il sesso di appartenenza..ma non vedo perchè non debba valere anche per l'età. 🙂
    In realtà i precedenti requisiti di accesso ai minimi erano perfetti..bisognava soltanto fare qualche aggiustamento (ossia rimozione della ritenuta d'acconto e un'imposta sostitutiva al 15% per compensare l'adeguamento dell'aliquota della Gestione Separata nei prossimi anni).


  • User Attivo

    @Simo75 said:

    Fino a 35 anni si è giovani..a 36 anni vecchi ma senza prospettive durevoli di lavoro e relativa meritata pensione.
    Si chiama discriminazione..vale per il sesso di appartenenza..ma non vedo perchè non debba valere anche per l'età. 🙂

    Io ho 33 anni, non mi sento vecchio oggi e non mi sentirò vecchio neanche dopo i 35. Il problema è che chi decide pensa che uno sia giovane fino a quando non ha compiuto 35 anni e soprattutto che dopo quell'età la sua carriera lavorativa sia ormai stabile. Purtroppo non è così! Gli over 35 anni con una condizione lavorativa stabile non sono di certo i liberi professionisti che oltre a guadagnare meno di un dipendente (almeno nel mio caso) devono pagarsi le tasse e la previdenza sociale da soli senza poi avere tredicesima, ferie e liquidazione.


  • User Attivo

    @VisionEart said:

    Io credo che il limite di età sia prevaricante sulle altre condizioni. Questo nuovo regime dei minimi è fatto per favorire i giovani e quindi mi sembra strano che chi ha già superato i 35 anni possa usufruirne a condizione che non abbia aperto l'attività da più di 5 anni.

    Cmq è una mia interpretazione che viene fuori da un ragionamento semplice. Se si vogliono favorire i giovani, non ha senso che uno di ad esempio 34 che ha aperto l'attività da 4 anni possa rimanere in questo regime solo 1 anno e chi ne ha 40, ma l'ha aperta da 1 anno possa usufruirne per altri 4 fino a 44. Verrebbe a meno proprio il requisito essenziale che è quello di favorire i giovani, ovvero coloro che hanno al massimo 35 anni.

    1. Da cosa desumi, a parte il tuo ragionamento, che il limite d'età sia prevaricante sulle altre condizioni? A me sinora i commercialisti che ho interpellato hanno detto il contrario... (e lungi da me criticare il tuo ragionamento, solo che si basa sulla logica, cosa che spesso le nostre leggi ignorano).

    2. Tieni conto che il regime dei minimi ha anche condizioni molto particolari (tetto di entrate, tetto di spese), per cui non è un "regalo" ai più giovani, ma semplicemente un'agevolazione a chi si trova in particolari condizioni. Se posso concedermi anch'io un po' di logica: mi sembrerebbe assurdo che un trentacinquenne possa guadagnare 29.000 euro l'anno tassato al 5%, mentre un trentaseienne che ha la P.IVA nei minimi aperta nel 2010 per fatturare un secondo lavoro e fattura 3.000 euro l'anno sia costretto a regimi fiscali più complessi e costosi rispetto al regime dei minimi...