tra i due è decisamente più aprropriato il secondo.
Il primo è relativo ad una attività di commercio online per la quale, oltretutto, è necessaria l'autorizzazione comunale.

La nuova normativa sulle cooperative prevede che il numero minimo di soci sia pari a 3.
Come scritto da Tomcat però ci sono, insieme al regime agevolato, delle forti limitazioni:

divieto di distribuzione di utili ai soci in misura superiore alla remunerazione dei prestiti sociali divieto di distribuzione delle riserve ai soci durante la vita della cooperativa in caso di scioglimento della società, devoluzione dell'intero patrimonio sociale residuo (escluse le quote di capitale restituite ai soci) ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione. destinazione di una quota degli utili annuali (pari al 3%) ai fondi mutualistici per la promozione e lo sviluppo della cooperazione
P.S. Segnalo la possibilità di richiedere finanziamenti agevolati per nuove attività produttive.

Grazie per la risposta

@Tomcat said:

Credo sia configurabile come commercio, in fondo vendi dei "beni" digitali. Un po' come vendere ricariche telefoniche. Tieni presente che se sia configurabile come commercio o meno non lo stabilisci tu, ma il fisco.

Questo lo immaginavo, tuttavia io non riesco a capire in quale "categoria" rientrerei, anche solo per fare la registrazione alla camera e commercio

Convenienza econimica non c'è nel senso che tutti i servizi di incasso costano, ma allo stesso tempo sono praticamente indispensabili.
Quando si vende in rete c'è sempre necessità di un intermediario (gateway carte di credito, paypal o altri a scelta)

Ok per il gateway di carte di credito, ma nel caso che dicevo io, era una società intermediaria tra la società a cui era diretto il pagamento e paypal.
In pratica:
Utente paga attraverso paypal -> società gestisce la transazione -> società finale riceve il pagamento.

In pratica l'intermediario è sia una società esterna che paypal, per questo non mi è chiara la motivazione