Preciso quanto segue in quanto avevo ritenuto che il quesito fosse inteso ad limitare eventuali costi aggiuntivi contributivi.
Per lavoro autonomo occasionale occorre distinguere tra effetti ai fini fiscali ed ai fini previdenziali.
Ai fini fiscali viene definito come tale il lavoro autonomo non esercitato in forma abituale. Il fisco non pone limiti all’importo, ma se si supera l’importo di € 5000 scatta l’obbligo di versare, sulla parte eccedente, il contributo Inps del 26,72%.
E’ a rischio del contribuente dichiarare un elevato reddito di lavoro occasionale con ricorrenza quadrimestrale e per di più con una azienda della quale si è soci.
Il consistente superamento di questa soglia congiunta alla cadenza periodica dei pagamenti potrebbe far rientrare tale compenso nelle co.co.pro. con conseguente dichiarazione a Ufficio di collocamento, Inps, Inail, F24 per imposte e contributi, ecc. come se si trattasse di un dipendente.
L’uso corretto del lavoro occasionale, per limitati importi, non comporta rischi.
Cordiali saluti