Un piccolo intervento "rafforzatore" delle tesi sinora espresse:
Non criticate MAI e poi MAI un sito web per quanto faccia schifo anche lontano un miglio. Può darsi che l'ha fatto il figlio, il cugino, il nipote della figlia del dipendente piu amico del titolare e cose così. Se sinora è stato questo individuo il suo referente se si trova a parlare probabilmente vi beccherete una serie di "ma non pensarlo. fa così per spulciarti soldi." e così via...
"Fate fesso e contento il cliente". In fondo, se viene da vuoi vuol dire che forse non è soddisfatto del proprio sito. Ma non dovete essere voi a dirlo per primi, dovete farlo dire a lui. Dovete motivare il suo "schifo", il suo non "essere soddisfatto". Dovete mettervi al suo stesso livello
Alla fine sono d'accordo con molti interventi. Vi dico come la vivo io la vendita di un sito web: io non vado a vendere un sistema web che si interfaccia con google map per creare una pagina "dove siamo" fichissima, non vendo un sistema ipervalidato e iperaccessibile con una grafica sopraffina e un codice ipersicuro, non vendo un sistema di e-commerce pieno di tanto web 2.0 e 3.0 che gestisce dal magazzino alla fatturazione, io vendo una emozione.
Siamo, imho, venditori di emozioni. Alla fine per molti clienti non fa differenza che il sito sia tagliato da photoshop, sia un template gratuito, o un qualcosa di iperpersonalizzato e ipervalidato tableless. Se non fa differenza quello che c'è fuori figuratevi quello che c'è sotto.
Quindi non ha senso relazionarsi così con il cliente. Lo si perde. Io cerco di capire le sue ambizioni, i suoi obiettivi e i suoi progetti e gli vendo un sogno. Una chiave verso il successo. Come letto da qualche parte "una monetina che può essere vincente" ma assicuro il successo soltanto se il suo è un sogno valido. "Se davvero siete competitivi allora farete un boom"
Così facendo si fa contento il cliente perchè non gli diamo semplicemente qualcosa di utile per la sua attività. Noi gli andiamo a consegnare qualcosa di utile alla realizzazione del proprio sogno. E per un sogno (soprattutto per il sogno del successo) sono tutti pronti a spendere cifre che non spenderebbero mai per un qualcosa di utilissimo ma che viene vissuto senza "emozione".
Poi ovviamente c'è chi sopravviverà perchè ha idee buone e caparbietà e chi scomparirà perchè non ha avuto l'idea giusta.