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    • RE: Notaio e Spese "STRANE" - URGENTE

      Si ma quale è il parere di un commercialista. Si può fare una cosa del genere?
      C'è chi le fatture la manda a fine mese ma qui sono proprio datate nel nuovo anno.

      E' meglio l'ADE o la GdF ??

      Se il tipo è navigato (come pare), credo che all'ADE non trovino nulla.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      mix4
    • RE: Notaio e Spese "STRANE" - URGENTE

      @fab75 said:

      Difficile entrare nel meccanismo della transazione e capire cosa è successo. Pare di capire che i 4.000 siano stati un compenso incassato per la cancellazione dei vincoli sull'immobile. Se per cronologia intendi delle fatture emesse dal notaio sicuramente è alta al 2 di giugno e potrebbe essere dovuta la fatto che ha emesso le fatture quando ha incassato i soldi, per cui ipotizzando che abbia versato vari assegni a inzio gennaio ha utilizzato quella data come data fattura.

      Non è mia intenzione entrare nei dettagli anche perchè c'è un contenzioso in atto. Analizzando solo l'aspetto fiscale, chiedo se questa può essere una prassi corretta:

      • A ottobre si paga a mezzo assegno una circa di 5000
      • Entro fine ottobre si riceve fattura inerente solo a una parte di quell'importo, quindi si presume che l'assegno sia stato incassato.

      Solo dopo molti solleciti si chiede giustificativo dell'altra parte dell'importo in quanto non c'è traccia. A marzo del nuovo anno si ricevono delle fatture (nr.2) che figurano emesse a gennaio.

      Domanda:

      • Si può frazionare in 3 parti un importo ricevuto in un'unica soluzione?
      • Si può emettere fattura (relativa a parte dell'importo) nel nuovo anno, avendo incassato l'assegno l'hanno prima e in un'unica soluzione
      • Si posso retrodatare le fatture. O meglio, assegnarle una numerazione inverosimile, visto che 2 di queste recano il 2 gennaio e sono numerate 299 e 199 ?

      Il mio dubbio. E' che vista l'insistenza si sia dovuto giustificare con 2 fatture emesse in modo fittizio e si è assegnata una numerazione che non quadra tanto.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      mix4
    • Emettere fattura dopo quasi 2 mesi e parziale

      E normale e/o legale emettere fattura dopo quasi 2 mesi da quando si ha pagato. Più precisamente:
      es.:
      a novembre pago importo 1000 a mezzo assegno).

      Ricevo fattura parziale di importo 700 (datata novembre) e un' altra fattura a gennaio (nel nuovo anno) di importo 300.

      E' normale?

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      mix4
    • Notaio e Spese "STRANE" - URGENTE

      Eviterò di dilungarmi troppo.
      In un atto di compravendita immobile. L'accordo - atto pubblico - è che le spese spettano alla parte acquirente. Il venditore paga una quota X per liberarlo da vincoli ma il notaio chiede un assegno di importo X + 4.000 euro. Importo versato a mezzo assegno in un'unica soluzione.
      Come giustificazione dell'importo di 4.000 euro, il notaio allude a un "probabile accordo tra le parti". E per sollecitare almeno una prova fiscale, si chiedono almeno le fatture. Fatture che per l'importo in eccesso, vengono fornite solo dopo 4 mesi e nel nuovo anno. Inoltre si ricevono 2 fatture frazionate (fattura y + fattura z = 4.000 euro). L'ordine cronologico, alquanto strano è sui 200 -300, già il 2 gennaio.
      Il giustificativo per entrambi è "compensi".

      Domanda:
      Volendo pensare male, dato che quei 4.000 non erano dovuto in alcun modo. E' normale una cronologia così alta, già il 2 gennaio?
      E' possibile far figurare delle fatture registrate retrodatate?
      Le fatture sono state recapitate dopo 4 mesi e la sensazione è che siano state datate in quel momento. Es. a marzo per gennaio.

      Possibili "trucchi" che possono essere stati adottati?

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      mix4
    • RE: Chiusura P.IVA dormiente

      Lo Stato decide de chiudere le p.iva inutilizzate e poi si aspetta anche che il ticolta (ex) invia una dichiarazione di cessazione dell'attività.
      E' normale che in ogni caso l'attività sia da considerarsi cessata con la chiusura della p.iva. Non capisco l'obbligo di dichiarazione.

      Leggendo questo:
      A tal riguardo, però, è opportuno precisare che l’articolo 5, comma 6, secondo periodo, del decreto legislativo n.471/1997 prevede che la sanzione, variabile da minimo di 516 euro a un massimo di 2.065 euro, è ridotta ad un quinto del minimo (un quinto di 516 euro è pari a 103,20 euro) se l’obbligato provvede alla regolarizzazione della dichiarazione di inizio, variazione o cessazione dell’attività presentata nel termine di trenta giorni dall’invito dell’ufficio.

      Devo aggiungere che non ho mai ricevuto nessuna comunicazione da parte dell'A.E.
      Ci sono dei tempi in cui si prescrive tutto? Dato che è dal 2005 che nessuno ha mai preteso nulla....

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      mix4
    • RE: Partita Iva o Ritenuta d'acconto? e altri problemi

      @studionicola said:

      Le potrebbe essere stata chiusa d'ufficio la p.iva (Decreto Legge 6 luglio 2011 n. 98).

      Che attività dovrà esercitare ?
      Se l'attività è considerabile non occasionale, non sarà corretto operare con il meccanismo della ricevuta con ritenuta d'acconto (20% e non 21%).

      Il problema è che l'approccio per quel che mi riguarda è occasionale. Solo dopo 4-5 settimane potrò capire se mi converrà mantenere la collaborazione e sviluppare meglio gli obiettivi che mi sono stati richiesti oppure declinare l'offerta.
      Se emetto ritenuta d'acconto, devo indicare SOLO il 20% e poi per gli obblighi contributivi e altre tasse, se ne dovrà occupare il datore?
      Sarei a posto così?

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      mix4
    • RE: Chiusura P.IVA dormiente

      @studionicola said:

      Fino a pochi giorni fa vi era la possibilità di chiudere una p.iva retroattivamente pagando una sanzione minima.
      Attualmente, all'atto della chiusura retroattiva della p.iva non pagherà nulla; le sanzioni per tardiva comunicazione saranno poi determinate dall'ufficio.
      All'atto pratico, quindi, alla presentazione della pratica non paga alcuna sanzione; poi però, con buona probabilità, riceve notifica di sanzione presso il suo domicilio.

      Saluti

      Quindi sarei soggetto a sanzione...
      Ma se la cancellazione fa riferimento allo stesso periodo in cui ho aperto la p.iva, mi pare scontato che non ho mai incassato denaro. Non è un tardiva dichiarazione proprio perchè non ho mai avuto nulla da dichiarare non avendo mai emesso fattura. Se poi la cancellazione corrisponde al periodo di apertura, è come se l'avessi aperta e chiusa il giorno stesso.

      Ad ogni modo, anche volendo, sarei impossibilitato all'utilizzo in quanto (stranamente) il numero non risulta valido e il servizio fornito non è di fatto fruibile.

      postato in Consulenza Fiscale
      M
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    • Chiusura P.IVA dormiente

      Una p.iva aperta ad es. nel 2005 e mai utilizzata, può essere chiusa retroattivamente, nello stesso anno di apertura, senza incorrere in sanzioni (intendo senza versare all'erario nemmeno 1 euro)?

      postato in Consulenza Fiscale
      M
      mix4
    • Partita Iva o Ritenuta d'acconto? e altri problemi

      Salve a tutti.
      Ho letto qualche thread simile ma non riesco a fare una valutazione.

      PREMESSA:
      Circa 7-8 anni fa, ho aperto una p.iva in regime agevolato, in vista di un'opportunità lavorativa che poi svanì.
      Non ho mai utilizzato il numero di p.iva e non ho mai fatto alcuna dichiarazione. Ad oggi non sarebbe nemmeno possibile utilizzarla in quanto risulta che il numero sia errato. Non so cosa sia successo ma se ci sarà qualche sanzione, è anche vero che non mi è data possibilità di utilizzarla in quanto non valida.

      IL PUNTO:
      Dovrei aprire una collaborazione e dovrei precepre "800 euro al netto di tutti gli oneri" [cit.]

      Dato l'importo esiguo, conviene:

      1. Cercare di chiarire la mia posizione e rimettere in sesto la p.iva o aprirne un'altra
      2. Operare con ritenuta d'acconto (fino a 5.000 euro)

      Siccome sono completamente a secco in materia fiscale, qualcuno mi può dire quali sono tutti gli oneri dovrei pagare sia nell'uno che nell'altro caso?

      Mi pare di aver capito:
      con ritenuta dovrei solo calcolare il 21% di ritenuta e basta. Poi sarà il datore a pagare tutto quanto (incluso inps, iperf, ecc..) tramite F24?

      Con partita iva, sbaglio o avrei più oneri?

      postato in Consulenza Fiscale
      M
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