Cosa voglio io? Dire "giustizia" mi viene fin troppo facile e mi sembra troppo ovvio da dire ma alla fine questo sarà; quello che vorrei con voi, invece, è cercare di guardare i fatti da un altro punto di vista interpretativo: abbiamo un documento sul quale viene esplicitamente scritto che la sala viene a me concessa per una festa e che quindi, divenendone il temporaneo possessore, divengo anche una sottospecie di "proprietario" e responsabile di tutti i fatti che accadono in quel transitorio momento usando la diligenza del buon padre di famiglia; fosse successo qualcosa di meno grave quale rottura di una sedia un tavolo o qualsivoglia parte della struttura a me concessa, ne avrei risposto, per primo, io direttamente, con eventuale, credo, diritto di rivalsa se avessi individuato l'autore del danno.
In quel momento che ho dapprima descritto, entra nella sala una persona che non solo non è gradita al "sottospecie di proprietario" ma quest'ultimo ha anche querelato questa persona nemmeno due mesi prima. Da tutto ciò sono pienamente convinto(fino a prova contraria) che se il proprietario o locatario o concessionario non vuole questa persona, ne abbia pieni diritti di farla uscire sia che sia un compleanno un matrimonio un funerale una rimpatriata tra amici; se nel caso questa persona, come sopra descritto, non abbia intenzione di uscire abbia esso la facoltà di chiamare le forze dell'ordine per voler imporre un proprio diritto temporaneo acquisito. Qualcosa di penale sicuramente c'è come anche potrebbe trattarsi di violazione della proprieta privata. Per l'insulto servono i testimoni... meglio lasciar perdere a meno di ammissione diretta da parte dell' "imputata". Sinceramente mi sento in un limbo inquanto potrei anche rischiare una denuncia per procurato allarme, reato di cui ne ho giuridicamente nozione, come dettomi dai Carabinieri.
Infiniti ringraziamenti sono a voi dovuti.