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Festa di compleanno
Buon giorno a tutti,
riscrivere qui, per noi utenti, è sempre un campanello d'allarme: qualcosa non è andato come credevamo!!! Festa di compleanno di mia figlia (compiva 2 anni); io e la mia ex organizziamo la festa e prendiamo in uso una sala dalla parrocchia la quale ci chiede 50? come offerta e di firmare un modulo di dichiarazione di responsabilità per danni e varie ed eventuali. Io e la mia ex ci vediamo e sentiamo praticamente ogni giorno e riguardo alla festa, apparte il discorso del dove e quando, non avevamo mai approfondito il "chi". Così, circa tre quattro giorni prima della data della festa, mi decido a dirle che dobbiamo parlare anche dei dettagli della festa: invitati, torta, orario... Alchè lei mi risponde che la torta era già stata ordinata, l'orario fissato e per quanto riguarda gli invitati (quelli da parte sua) erano i soliti cugina, babysitter, Romina(una sua nipote) ecc. stando ben attenta a non menzionarmi il fatto che fosse venuta anche la sorella di lei (quest'ultima è stata da me querelata due mesi fa e non le rivolgo il saluto da più di un anno); preciso che il giorno antecedente la festa riprendiamo il discorso degli invitati (volevo anche capire quanta gente fosse venuta con un pò più di precisione) ma della sorella nessuna parola. Premetto che a causa della sorella io non posso entrare a casa della mia ex(è di proprietà della sorella) e sono escluso da qualsiasi attività che mia figlia effettua organizzata dalla sorella(feste pranzi di natale ecc.) proprio per l'indisponibilità ad accettarmi da parte della stessa sorella. alchè, non volendo cercare inutili discussioni e dando per assodato e normale data la situazione che la sorella non fosse invitata, arrivo al giorno della festa senza pensieri o altro ma soltanto con l'idea che finalmente starò tre-quattro ore in presenza di mia figlia. Dalle tre di pomeriggio alle sei e quindici di pomeriggio tutto bene anzi... da DIO! Finchè alle 18:15 circa arriva la sorella che io immediatamente invito ad andarsene dicendogli che quella era una festa privata; quest'ultima mi snobba dicendomi và via tu e mi rifila anche un " testa di ca**o"; data la situazione le preavviso che avrei chiamato i carabinieri se non se ne fosse andata. La mia ex mi dice di far finta di nulla e sopportare e in più mi aggiunge di essere stata lei ad invitare la sorella. Preciso che io ho firmato la documentazione di presa in carico della sala e di tutte le responsabilità annesse perdipiù la sala veniva concessa a me a puro ed esclusivo uso privato. Ho anche copia della documentazione. Chiamati i Carabinieri (per non turbare la festa e i piccolini presenti decisi di non farli entrare in sala anche loro concordavano su questo fatto) lei insisteva a non voler uscire allorchè è uscita la mia ex(non l'ho mai precisato ma la mia ex è anche la madre naturale di mia figlia e abbiamo entrambi riconosciuto nostra figlia che porta il mio cognome) alla quale i Carabinieri hanno chiesto se anche lei fosse d'accordo a mandar via la sorella e quest'ultima rispose che per lei non c'erano problemi e che poteva rimanere (abbastanza immaginabile ed ovvio). A questo punto i Carabinieri mi dicono che se c'è il consenso della mamma della festeggiata loro non possono mandarla via e dopo le mie rimostranze ed insistenze ed aver fatto presente che la sala era stata affidata a me, padre della piccolina festeggiata, ed aver fatto presente che io avevo querelato la sorella poco tempo prima mi aggiungono che addirittura rischiavo io una denuncia per procurato allarme: tutto ciò l'ho reputato ASSURDO e VERGOGNOSO! Morale della vicenda è stata per me una giornata da dimenticare e stavo morendo dentro nel vedere la soddisfazione della sorella. Avete voi qualche idea non morale ma pratica su cosa devo fare e come devo comportarmi? Se possibile datemi soltanto un commento legale-giuridico i commenti morali sarebbero sprecati!Un grazie anticipato a tutti.
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Cosa voglio io? Dire "giustizia" mi viene fin troppo facile e mi sembra troppo ovvio da dire ma alla fine questo sarà; quello che vorrei con voi, invece, è cercare di guardare i fatti da un altro punto di vista interpretativo: abbiamo un documento sul quale viene esplicitamente scritto che la sala viene a me concessa per una festa e che quindi, divenendone il temporaneo possessore, divengo anche una sottospecie di "proprietario" e responsabile di tutti i fatti che accadono in quel transitorio momento usando la diligenza del buon padre di famiglia; fosse successo qualcosa di meno grave quale rottura di una sedia un tavolo o qualsivoglia parte della struttura a me concessa, ne avrei risposto, per primo, io direttamente, con eventuale, credo, diritto di rivalsa se avessi individuato l'autore del danno.
In quel momento che ho dapprima descritto, entra nella sala una persona che non solo non è gradita al "sottospecie di proprietario" ma quest'ultimo ha anche querelato questa persona nemmeno due mesi prima. Da tutto ciò sono pienamente convinto(fino a prova contraria) che se il proprietario o locatario o concessionario non vuole questa persona, ne abbia pieni diritti di farla uscire sia che sia un compleanno un matrimonio un funerale una rimpatriata tra amici; se nel caso questa persona, come sopra descritto, non abbia intenzione di uscire abbia esso la facoltà di chiamare le forze dell'ordine per voler imporre un proprio diritto temporaneo acquisito. Qualcosa di penale sicuramente c'è come anche potrebbe trattarsi di violazione della proprieta privata. Per l'insulto servono i testimoni... meglio lasciar perdere a meno di ammissione diretta da parte dell' "imputata". Sinceramente mi sento in un limbo inquanto potrei anche rischiare una denuncia per procurato allarme, reato di cui ne ho giuridicamente nozione, come dettomi dai Carabinieri.Infiniti ringraziamenti sono a voi dovuti.