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    Post creati da miamimiami

    • RE: Festa di compleanno

      Cosa voglio io? Dire "giustizia" mi viene fin troppo facile e mi sembra troppo ovvio da dire ma alla fine questo sarà; quello che vorrei con voi, invece, è cercare di guardare i fatti da un altro punto di vista interpretativo: abbiamo un documento sul quale viene esplicitamente scritto che la sala viene a me concessa per una festa e che quindi, divenendone il temporaneo possessore, divengo anche una sottospecie di "proprietario" e responsabile di tutti i fatti che accadono in quel transitorio momento usando la diligenza del buon padre di famiglia; fosse successo qualcosa di meno grave quale rottura di una sedia un tavolo o qualsivoglia parte della struttura a me concessa, ne avrei risposto, per primo, io direttamente, con eventuale, credo, diritto di rivalsa se avessi individuato l'autore del danno.
      In quel momento che ho dapprima descritto, entra nella sala una persona che non solo non è gradita al "sottospecie di proprietario" ma quest'ultimo ha anche querelato questa persona nemmeno due mesi prima. Da tutto ciò sono pienamente convinto(fino a prova contraria) che se il proprietario o locatario o concessionario non vuole questa persona, ne abbia pieni diritti di farla uscire sia che sia un compleanno un matrimonio un funerale una rimpatriata tra amici; se nel caso questa persona, come sopra descritto, non abbia intenzione di uscire abbia esso la facoltà di chiamare le forze dell'ordine per voler imporre un proprio diritto temporaneo acquisito. Qualcosa di penale sicuramente c'è come anche potrebbe trattarsi di violazione della proprieta privata. Per l'insulto servono i testimoni... meglio lasciar perdere a meno di ammissione diretta da parte dell' "imputata". Sinceramente mi sento in un limbo inquanto potrei anche rischiare una denuncia per procurato allarme, reato di cui ne ho giuridicamente nozione, come dettomi dai Carabinieri.

      Infiniti ringraziamenti sono a voi dovuti.

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      M
      miamimiami
    • Festa di compleanno

      Buon giorno a tutti,
      riscrivere qui, per noi utenti, è sempre un campanello d'allarme: qualcosa non è andato come credevamo!!! Festa di compleanno di mia figlia (compiva 2 anni); io e la mia ex organizziamo la festa e prendiamo in uso una sala dalla parrocchia la quale ci chiede 50? come offerta e di firmare un modulo di dichiarazione di responsabilità per danni e varie ed eventuali. Io e la mia ex ci vediamo e sentiamo praticamente ogni giorno e riguardo alla festa, apparte il discorso del dove e quando, non avevamo mai approfondito il "chi". Così, circa tre quattro giorni prima della data della festa, mi decido a dirle che dobbiamo parlare anche dei dettagli della festa: invitati, torta, orario... Alchè lei mi risponde che la torta era già stata ordinata, l'orario fissato e per quanto riguarda gli invitati (quelli da parte sua) erano i soliti cugina, babysitter, Romina(una sua nipote) ecc. stando ben attenta a non menzionarmi il fatto che fosse venuta anche la sorella di lei (quest'ultima è stata da me querelata due mesi fa e non le rivolgo il saluto da più di un anno); preciso che il giorno antecedente la festa riprendiamo il discorso degli invitati (volevo anche capire quanta gente fosse venuta con un pò più di precisione) ma della sorella nessuna parola. Premetto che a causa della sorella io non posso entrare a casa della mia ex(è di proprietà della sorella) e sono escluso da qualsiasi attività che mia figlia effettua organizzata dalla sorella(feste pranzi di natale ecc.) proprio per l'indisponibilità ad accettarmi da parte della stessa sorella. alchè, non volendo cercare inutili discussioni e dando per assodato e normale data la situazione che la sorella non fosse invitata, arrivo al giorno della festa senza pensieri o altro ma soltanto con l'idea che finalmente starò tre-quattro ore in presenza di mia figlia. Dalle tre di pomeriggio alle sei e quindici di pomeriggio tutto bene anzi... da DIO! Finchè alle 18:15 circa arriva la sorella che io immediatamente invito ad andarsene dicendogli che quella era una festa privata; quest'ultima mi snobba dicendomi và via tu e mi rifila anche un " testa di ca**o"; data la situazione le preavviso che avrei chiamato i carabinieri se non se ne fosse andata. La mia ex mi dice di far finta di nulla e sopportare e in più mi aggiunge di essere stata lei ad invitare la sorella. Preciso che io ho firmato la documentazione di presa in carico della sala e di tutte le responsabilità annesse perdipiù la sala veniva concessa a me a puro ed esclusivo uso privato. Ho anche copia della documentazione. Chiamati i Carabinieri (per non turbare la festa e i piccolini presenti decisi di non farli entrare in sala anche loro concordavano su questo fatto) lei insisteva a non voler uscire allorchè è uscita la mia ex(non l'ho mai precisato ma la mia ex è anche la madre naturale di mia figlia e abbiamo entrambi riconosciuto nostra figlia che porta il mio cognome) alla quale i Carabinieri hanno chiesto se anche lei fosse d'accordo a mandar via la sorella e quest'ultima rispose che per lei non c'erano problemi e che poteva rimanere (abbastanza immaginabile ed ovvio). A questo punto i Carabinieri mi dicono che se c'è il consenso della mamma della festeggiata loro non possono mandarla via e dopo le mie rimostranze ed insistenze ed aver fatto presente che la sala era stata affidata a me, padre della piccolina festeggiata, ed aver fatto presente che io avevo querelato la sorella poco tempo prima mi aggiungono che addirittura rischiavo io una denuncia per procurato allarme: tutto ciò l'ho reputato ASSURDO e VERGOGNOSO! Morale della vicenda è stata per me una giornata da dimenticare e stavo morendo dentro nel vedere la soddisfazione della sorella. Avete voi qualche idea non morale ma pratica su cosa devo fare e come devo comportarmi? Se possibile datemi soltanto un commento legale-giuridico i commenti morali sarebbero sprecati!

      Un grazie anticipato a tutti.

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      M
      miamimiami
    • RE: Problema di locazione fatto con accordi verbali

      Indubbiamente un grazie và al merito di avermi risposto! Che dire l'11 settembre è un giorno in cui sono crollate delle realtà molto più forti della mia, ma nel mio piccolo la vedo una realtà ugualmente importante anzi enorme! Con la mia ex compagna abbiamo già risolto senza nessun avvocato e sopratutto senza minimamente mettere in mezzo la piccolina, cosa che reputo la più importante in assoluto!
      Io voglio capire soltanto se c'è qualche infrazione da parte della sorella e se poteva buttarmi fuori di casa dopo che io ebbi ottenuto il permesso di rimanere da parte della mia ex compagna e, non solo, in ricordo di quella frase detta: "Questa è casa vostra"(frase detta dalla sorella per convincermi a rimanere li e non trasferirmi in un'altra casa con la mia famiglia). Grazie ancora.

      P.S.: mi sono già rivolto ad un avvocato in attesa di sentirne un secondo però sentire più campane... valorizza meglio il suono della migliore!(Questo per dire che il vostro aiuto è importantissimo)

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      M
      miamimiami
    • Problema di locazione fatto con accordi verbali

      Buongiorno a tutti! Non cerco sostegno morale, anche se ne avrei davvero bisogno, ma capire cosa dice di preciso la legge o le varie sentenze.
      I fatti: il giorno 11/09/2010 alle ore 02:30am litigo con la madre di mia figlia, la mia, ormai, ex compagna (non siamo sposati ma la piccolina è stata riconosciuta); Luogo: noi viviamo, fin da quando ci siamo conosciuti (4anni fa), nella casa di proprietà della sorella di lei, dove perdipiù lei risiedeva già da prima con un semplice accordo verbale(pienamente fattibile tra parenti senza atti scritti) senza un affitto ma con il semplice e normale vincolo di pagare le varie bollette(luce-gas). Credendo nella nostra storia, dopo due anni, la mia ex compagna rimane incinta e da li iniziano le varie proposte di trovarci una casa per i fatti nostri per essere più indipendenti. Dopo varie proposte, la sorella ci fa presente che possiamo rimanere li e che quella sarebbe stata come fosse casa nostra; premetto che la sorella vive in un'altra casa adiacente con una corte-giardino in comune con la "NOSTRA" che le rende comunicanti; nonostante alcune mie obiezioni a riguardo, inquanto non la sentivo propriamente mia quella casa e avere la padrona li come vicina ogni giorno mi sarebbe sembrato di sentirmi sempre sottomesso alle sue decisioni, decisi di accettare l'offerta spinto anche dalla mia ex compagna che mi diceva " ... dai magari il giorno che finisco la maternità e lavoriamo tutti e due la piccolina la può tenere mia sorella, insomma puo' essere sempre un aiuto in più... "(... e che aiuto).
      Passano così ulteriori due anni fino ad oggi nei quali io svolgo quotidianamente la mia vita privata familiare lavorativa in codesta abitazione come da accordi fatti.
      Quel famoso 11/09/10, dopo il litigio, lei mi dice basta dobbiamo finirla, cosa che sia io che lei avevamo già sottolineato alcune volte in altri litigi ma senza prendere mai decisioni ferme, ma soltanto momentanee. La mattina dell'11 vado così al lavoro dopo una notte insonne, e ci sentiamo alcune volte per ora di pranzo con lei che mi scrive un sms di non tornare; la sera alle 19:30 termino di lavorare per così rientrare a "casa" alle 21:30 scrivendole un sms che io dovevo tornare a casa anche perchè avevo tutto li comprese le cose del lavoro, ma lei mi scrive ancora " NON VENIRE". Non avendo alternative valide rispondo "DEVO", anche perchè credevo fosse una cosa risolvibile parlandone la sera stessa o alternativamente il giorno dopo avrei lasciato definitivamente la casa e chiuso la storia con lei. Dopo il mio sms "DEVO" non sento più nulla.
      Ore 21:30 arrivo a "casa" e trovo il portone d'entrata chiuso in una maniera impressionante che dopo molta fatica, senza forzarlo, riesco ad aprire; mi direziono verso l'entrata secondaria(la principale non la usiamo mai) e trovo che la porta d'ingresso secondaria è chiusa dall'interno con la chiave ancora inserita. Credendo lei fosse all'interno con mia figlia la chiamo e richiamo al telefono senza risposta fino ad accorgermi che la macchina della mia ex compagna non c'è. Faccio uno più uno e arrivo a pensare che lei e mia figlia siano dalla madre di lei, dove peraltro hanno ambedue(ex compagna e mia figlia) la residenza. Mi direziono verso la casa della madre dove finalmente la trovo e mi dice che oggi non avrebbe aperto la casa e di tornare domani; io le dico che non potevo stare vestito da lavoro tutta la notte piu' la mattina seguente e di farmi entrare per darmi il tempo fisiologico di andarmane via definitivamente. La convinco e andiamo assieme all'interno della "nostra" casa e dopo un breve dialogo(oramai era gia' quasi mezzanotte) le dissi che l'indomani mattina avrei preso tutto e me ne sarei andato, anch'io ero molto deciso a farla finita. Cosi' lei mi dice va bene poi domani mattina te ne vai! Dopo una decina di minuti arriva la sorella dicendomi che se non me ne andavo avrebbe chiamato i carabinieri. Dopo le mie rimostranze le dissi che ero d'accordo ad andarmene ma che volevo avere un tempo fisiologico che mi permettesse di farlo e che quindi la mattina seguente me ne sarei andato; lei mi nega tutto cio' e ribadisce che avrebbe chiamato i carabinieri se non me ne andavo subito cosi' a quel punto le dissi " ...va bene chiama pure non mi sembra di chiedere l'impossibile, dopo 4 anni una notte in piu' non cambia nulla sopratutto se questa situazione capita all'improvviso..". La sorella della mia ex se ne esce dalla casa, e con grande stupore mi accorgo di essere stato chiuso dentro, bloccato e di non poter uscire!!! Li per li mi viene da ridere inquanto dopo aver tanto fatto per entrare ora non riesco più ad uscire(volevo fumare una sigaretta inquanto all'interno della casa non abbiamo ma fumato)! All'una e mezza, dopo che la situazione sembrava definita, credevo avesse compreso la mia reale necessita' di rimanere una notte, arrivano i carabinieri che mi intimano di andarmene pena l'art.614 violazione della proprietà. Io faccio presente i vari accordi verbali e addiriturra nemmeno il giorno prima avevo installato un impianto di ricezione satellitare di sky con il consenso della proprietaria, ma questi mi dicono che la mia presenza li' e' vincolata alla presenza della mia ex compagna, che in quel momento non c'era, e se la proprietaria non mi desidera io devo immediatamente andarmene. Sono incensurato con fedina penale limpida, decisi cosi' di andarmene. Iniziamo con i se: se non me ne fossi andato? Se avessi chiamato la polizia? Cosa potevo fare? Sono un tipo che normalmente risolve le cose in maniera legale, aveva il diritto di buttarmi fuori all'improviso? Posso denunciare tutto cio' alla polizia/carabinieri? E' meglio che vada prima da un avvocato?
      Scuso la lungaggine ma organizzarmi le idee il giorno dopo un fatto del genere non mi viane immediato. Ringrazio anticipatamente tutti coloro che sapranno meglio consigliarmi, con tutto il cuore (... o almeno con quel che ne e' rimasto)

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      miamimiami