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    massy

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    • RE: Primo raduno di Connect.gt? Al WMF in Fiera!

      Guerre termonucleari e pandemie a parte, sì, ci sarò e ci sarà con me pure Gianlu.

      Riguardo alle idee io propongo:
      a) Giorgio offre da bere
      b) sezione di terapia di gruppo dove presentarci di persona e liberarci finalmente (Es. "ciao sono Massy, sto nel mondo web da 20 anni e so tutto di seo/sem e marketing. Però sto cercando di smettere e con il vostro aiuto spero di essere nel posto giusto...")
      c) Giorgio ri-offre da bere
      d) discussioni su temi complessi che possono esser complicati da sviscerare completamente nel forum, o che possono portare a punti di vista dai quali ripartire nel forum
      e) Giorgio offre un terzo giro
      f) come b) ma con maggiore onestà, dopo il terzo giro (Es: "ciao sono Massy, sto nel mondo web da 20 anni e ho qualche conoscenza remota di seo/sem e marketing. Però sto cercando di smettere e con il vostro aiuto spero di essere nel posto giusto...")
      g) scegliere dalle discussioni del punto d, quelle più interessanti e rivederle da un punto di vista diverso
      h) Giorgio, visto che ha offerto finora, non si può tirare indietro e tira fuori altra benzina per tutti
      i) scambio di contatti con l'idea di migliorare assieme i punti usciti dal punto g) [ed evito altre battute inutili su questa cosa...]
      l) Giorgio, hai offerto 4 giri, che fai lo spilorcio e non offri il quinto?
      m) come f) e b) ma davvero onesto questa volta (Es: "ciao sono Massy, sto nel mondo web da 20 anni e non so davvero nulla di seo/sem e marketing. Non neppure cosa sia un backlink e che significhi davvero SEM. Però sto cercando di smettere e con il vostro aiuto spero di essere nel posto giusto...")
      n) ci abbracciamo tutti assieme ed andiamo via
      o) Giorgio mosso a pietà offre sesto e settimo giro e ci porta pure in hotel visto che non ci reggiamo in piedi.

      postato in News Ufficiali da Connect.gt
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    • RE: Post Sms e Smconnect: grande assente, il digital marketing per Seniors e Elderly

      Ciao.

      Sì, abbiamo avuto situazioni simili e - purtroppo e come spesso succede - manca proprio l'educazione digitale secondo me.
      E se il progetto non è tuo, per esperienza, non hai nessuna possibilità (o ne hai pochissime) di provare ad utilizzare metodologie efficaci.

      E, cosa ironica, metodologie efficaci per comunicare ad senior senza dire che sono senior son tante.

      Però parliamone, mi interessa molto la cosa...

      postato in Web Marketing e Content
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      massy
    • Gadget natalizi

      Stavo rimuginando, per puro caso, sulla questione e mi piacerebbe avere il vostro punto di vista, se vi va, sulla questione in generale ed in particolare sul motivo per il quale - oggi - vengono fatti e perché di alcune scelte.

      Premesso che sono un falso giovane, da quando ho 3-4 anni vedo e ricevo, gadget. Inizialmente solo penna ed agenda, rigorosamente in simil pelle :D. Poi siamo passati ai calendari, agli ombrelli, all'abbigliamento personalizzato (magliette ma non solo), ultimamente penne usb e power bank fino ad arrivare - finalmente ... - al cibo.
      Quest'anno in particolare ho ricevuto di tutto: biscotti, panettoni, tonno, olio, prodotti tipici locali, parmigiano, vino di tutti i tipi, tanto che a me, sto dpcm di Natale, interessa poco: difficile che debba fare la spesa fino, tipo, a Pasqua...

      Sul perché di tali scelte, mi son fatto un'idea:
      prima di regalavano oggetti, di qualunque tipo, meglio se apparentemente costosi, per affermare il proprio brand. Si è cercato poi di spammare il proprio marchio ovunque: i calendari erano perfetti. Sempre sott'occhio e sempre con il logo lì. Fisso ed immutabile nonostante lo scorrere del tempo...

      Oggi l'esigenza di conoscenza si è spostata, secondo me, sulla ri-conoscenza. Oggi i gadget tendono ad esser fatti per affermare non il proprio marchio quanto la propria presenza. Molti, addirittura, vengono fatti senza marchio aziendale.
      Come fosse uno scambio di doni tra amici, prima che tra colleghi, fornitori o clienti.

      E, imho, lasciando per un attimo da parte l'aspetto personale della cosa, che mi fa molto piacere, in onestà, mi lascia un attimo sconcertato sotto l'aspetto primario dell'esistenza stessa dei gadget: marketing, puro ed efficace.

      Ragionandoci però, quello che sembra un errore potrebbe (per me è, uso il condizionale perché non ho queste certezze) non esserlo. Il sentimento di gratitudine e di riconoscenza che ne ricevo, insieme al dono, mi spinge molto di più a legarmi al marchio - fornitore - persona rispetto ad un'agenda/calendario con il logo in bella mostra.

      Voi invece? Come la vedete? Che regali vi hanno donato? Voi stessi fate gadget "natalizi"?
      Come sempre, sono davvero curioso del vostro punto di vista! 🙂

      postato in Web Marketing e Content
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    • RE: IO vs Immuni

      @giandimo ha detto in IO vs Immuni:

      Cosa ne pensi in merito, tu e chiunque voglia intervenire?

      Che se imposti una comunicazione istituzionale sul "dai, iscriviti e prendi i soldi, yuhuuu" hai più risultati del dire "ehi, immuni è comoda sì, ma vi fotte i dati personali". A prescindere dalla ragione conta più la percezione. Come sempre, del resto...

      postato in Web Marketing e Content
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    • RE: Che Web marketing vogliamo per il futuro?

      Premesso che ho sempre odiato la necessità di avere eroi quanto quella di avere le persone che facciano il proprio, il succo del discorso è abbastanza semplice e complesso allo stesso tempo.

      Vediamo se mi spiego meglio:
      5000 anni fa ognuno difendeva se stesso da solo. Con le società civili abbiamo demandato tale compito a varie forze di polizia. Poi ci si è reso conto che anch'esse non potevano avere potere di far rispettare la legge e di giudicare se lo avessero fatta e son nate le figure dei giudici. Dopo 2000 anni diamo per scontato che ci sia qualcuno che giudichi le nostre azioni. E, educare a rispettare la legge ed esserne orgogliosi a farlo è naturale anch'esso.

      Nel web ieri c'era anarchia pura. Oggi si tenta di normare e punire in qualche modo azioni pericolosi per la società tutta. Tra le quali possiamo annoverare le questioni di privacy, salute, mercato, economia etc.

      Il vero problema è che, mentre le nostre azioni prima erano sufficientemente ascrivibili ad un territorio ridotto la cui giurisdizione era sufficientemente chiara, nel web non è così.

      Manca un vero ente giudicante: chi potrà mai punire che so, Tiktok se commette illeciti in tutto il mondo? 192 giudici diversi?
      Chi potrà fermare lo strapotere di Amazon, Google, Fb?
      Qualcuno potrà dire: il governo dove hanno sede. Però, vista la natura stessa dei servizi che offrono, immateriale alla fine, potrebbero in qualunque momento spostarsi e riconominciamo.

      Qual è di conseguenza l'unica possibilità? Che ci sia un ente, sovranazionale, con giudisdizione sovranazionale, che abbia potere di giudicare tali azioni.

      Questo ente potrà esser corrotto o manipolato? Certo, così come potrebbero essere corrotti o manipolati i giudici che operano su altri settori. Potrà esser infiltrato da poteri forti o dalle stesse aziende? Avoglia, nello stesso modo dei giudici nazionali.

      Perché allora per i giudici non abbiamo tale dubbio mentre per eventuali enti sovranazionali sì? L'unica spiegazione che mi do è perché manca una cultura ed uno storico per farlo.

      Affermare che debba toccare ai singoli è fantastico ma non realizzabile. A nessuno passerebbe per la testa di combattere tutta la mafia, per fare un esempio, da soli.
      Sì, ognuno deve fare il suo: ognuno deve dare l'esempio, ma l'azione deve essere comune tra cittadini ed istituzioni per avere un qualche risultato.

      Io continuerò a comportarti secondo la mia etica, tu farai lo stesso. Ma affinché tale problema sia risolvibile serve altro ben maggiore delle mie e tue forze, anche alleate.

      postato in GT Fetish Cafè
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      massy
    • RE: Piano Italia Cashless

      @giorgiotave ha detto in Piano Italia Cashless:

      Eh, ma questa non è una soluzione applicabile.

      Beh, lo diventa se aggiungi una cosa tipo: sono esclusi l'on-line, tranne gli ecommerce che hanno una base di vendita con prodotti aperti al pubblico etc etc.

      Secondo me non è solo la questione del nero ad averli spinti quanto quella del controllo dei flussi economici dei soggetti.
      Per poter fare controlli sui singoli verificandone la capacità di spesa: il redditometro fatto in modo diverso per esser più chiaro.

      Spero di sbagliarmi ma la vedo dura (specifico: non perché non sia giusto che chi abbia possa pagare le tasse ed evitando furberie, ma perché avere uno stato così invadente non lo vedo un punto di arrivo ma un limite infinito. Stanno dicendo che, data la mancanza di etica e moralità delle persone, sia molto meglio controllare (e punire, ovviamente) che educarle. Ed è, per molti punti di vista, aberrante... spero di sbagliarmi, onestamente)

      postato in Web Marketing e Content
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      massy
    • RE: Che Web marketing vogliamo per il futuro?

      Cavolo, quante cose si potrebbero dire e collegare a quanto affermi.
      Queste i tipici spunti a cui o non rispondi o scrivi un fiume...

      Provo a stare nel mezzo, buttando lì la mia opinione.

      Problematiche etiche sul web, non solo sul marketing, son sempre esistite. Da quando è nato il web. Anzi, prima ci si ragionava molto più sulle conseguenze: si pensava di stare costruendo - tra molti scetticismi - un mondo nuovo, diverso e, alla fine, migliore.

      Si poneva molta più attenzione a vari aspetti, spesso ci si perdeva su dettagli infimi o si ragionava sui sistemi molto più grandi di chi li inseguiva.

      Poi internet è arrivata alle masse. A tutti. E tutti ci si son buttati, portandosi dietro (ed amplificando) problemi noti. Ora non è più un giocattolo: ora è un mostro a 10 teste. E se 10 anni fa, se avessi sentito chiunque affermare che "Internet va gestito dalla politica" lo avrei passato con un lanciafiamme, oggi non posso che pensare che serve un intervento politico sovranazionale per farlo.

      Altrimenti avremo problemi immensi.
      Oggi 3-4 big company gestiscono il mercato globale, influenzando la vita di miliardi di persone. Amazon, Google, Tesla, Facebook hanno patrimoni allucinanti. Oggi le missioni spaziali le fanno le società di Bezos e Musk. Non il governo americano. Di cosa parliamo?

      Oggi un'idea, anche malsana, di Amazon può far chiudere in pochissimo tempo decine di migliaia di negozi.
      Oggi è un far west: Fb (ed Amazon, Google, Apple, Samsung e molti altri, capiamoci) possiede e possiederà i dati di tutti. Qualunque dato, eh? È possibile, da pochi dati, sapere tutto di ognuno di noi: chi voterà, che pensiero svilupperemo, cosa compreremo e così via.

      Orwell era fin troppo ottimista.

      Queste società fanno business su di noi. Alcune, addirittura, preferiscono non fare utili per cancellare la concorrenza: uno di questi conosce i dati di vendita di ogni prodotto, conosce i produttori. Da tali informazioni decide se vendere da solo il prodotto X o farlo produrre a costi irrisori per sé. E lo fa, sia chiaro.
      Spesso impone, con modi legali, ovviamente, anche il prezzo di vendita, le politiche di reso (che lascia al venditore, ça va sans dire) e, di fatto, impone la propria politica.

      E la Politica, quella vera, non gli sta dietro: non hanno strumenti (sperando non siano di parte). Sentivo nei giorni passati che abbiamo affidato la formazione dell'ecommerce italiano proprio ad Amazon: facendo un paragone forte e fazioso, è come affidare uno che voglia uscire dal tunnel della droga ad un pusher colombiano... :d:

      La Politica non sa, o non ha le possibilità di arginare tali colossi: ed è sotto gli occhi di tutti che crescano però non dando indietro (con tasse, normative rotture etc etc) quello che gli altri fanno perché non hanno la stessa potenza.

      È giusto?
      Se chiediamo ai consumatori sì che lo è. Risparmiamo, possiamo fare resi subito, troviamo oggetti ovunque etc
      O, se parliamo di altri: certo, uso fb ed è gratis. Whatsapp è gratis: mi fa telefonare senza rotture etc etc.

      E questo è un casino: perché la maggioranza vedrebbe pure male un freno a tali eventi.

      Mi sto convincendo sempre più che serva un gestore mondiale super partes, non votato che metta ordine in modo forte al web. Altrimenti sarà sempre peggio.

      Possiamo fare qualcosa noi? Certo che possiamo: ma per farlo significherebbe rinunciare a molto, se non a tutto. E potrebbe pure non bastare: servirebbe che lo facessimo in tanti.
      Da ciò sono certo che - alla fine - non servirebbe davvero. Sarebbe molto più importante capire come sensibilizzare chi può a tali tematiche: spiegarlo a scuola, dare per scontato che l'etica nel web sia necessaria e non imposta. Dare per scontato che chi faccia profitti esageratissimi debba essere limitato. E diamine lo dico io che son sempre stato un liberista allucinante...

      È un tema affascinante ed ancor di più focale per il futuro: tema che prima o poi dovrebbe essere seguito con moltissima attenzione ma che, per la complessità e per i tornaconti (piccoli o grandi che siano, da parte degli utenti, dei politici e delle imprese) difficile da superare...

      Come detto potremmo parlarne delle ore ed ho paura che non porterebbe forse a nulla. Però grazie dello spunto...

      postato in GT Fetish Cafè
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    • RE: trustpilot - aumento del +100%!

      Ho avuto a che fare, direttamente ed indirettamente, con loro e resto della mia malsana idea. Tali servizi sono sì importanti e fondamentali ma, se richiedono una fee diretta e non procrastinabile/ignorabile, non li considero per una scelta etica.

      Un truster dovrebbe permettere a tutti, con le stesse potenzialità e costi, di poter esser valutato indipendentemente. Se così non è li considero non "super partes" per così dire e di conseguenza viene a mancare una delle caratteristiche intrinseche della propria mission.

      Attenzione: non dico che non debbano avere revenue, dico che dovrebbero averle indipendentemente dalla possibilità offerta a tutti allo stesso modo.
      Se scoprissi, per esser chiaro, che per avere una stella michelin un ristorante debba pagare, di colpo non mi fiderei più del giudizio. Ciò è fondamentale: poi possono guadagnare con donazioni, pubblicità o quello che vuoi, ma il giudizio deve essere lo stesso sia che si paghi che non lo si faccia e la possibilità di essere giudicati deve seguire le stesse regole.

      postato in Web Marketing e Content
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      massy
    • RE: La strategia di marketing di regalare un prodotto permette di ottenere nuovi clienti ?

      Stiamo confondendo mele con pere secondo me però...

      cosa c'entrano le spese generali rispetto al fatturato nel calcolo del margine di un singolo prodotto?

      se parliamo di prodotto il margine è dato, semplificando, da valore a cui vendi mediamente quel bene - costi medi di produzione-acquisto / costi di produzione-acquisto
      dove i costi di produzione tengono conto di tutto ciò che ti serve per produrlo/realizzarlo/acquistarlo già fatto

      se parliamo di margine aziendale (anche se non l'ho mai sentito chiamare così) parliamo di un'altra cosa.

      fermo restando ciò, ti confermo che un margine del 500% su un prodotto è merce rara. Anche negli esempi da te citati; prendi ad esempio chi vende ebook... se consideri il solo costo del prodotto, grazie ar c... che hai sti margini fantascientifici. Ma per realizzare un ebook serve tempo, (si anche il tuo tempo è un costo), istruzione, formazione etc. Ed i margini tornano sulla terra. Lo stesso esempio potrei farti per qualunque degli esempi fatti.

      Riguardo i contatti email e telefonici, io parlo di contatti profilati, con documento allegato, con KYC che sono ben altra cosa dei contatti fottibili da fb. Con i primi, illegalmente, certo, potresti fare cose tipo: fare contratti telefonici intestati ad altri, aprire conti online, iscriverti a numerosi servizi "particolari" diciamo (non mi va di dare idee malsane). Con quelli di fb che ci fai? Gli mandi la newsletter o li vendi a società di marketing telefonico? Davvero pensi sia la stessa cosa? 😄

      Non insisto comunque: non è mia intenzione imporre ad alcuno i miei punti di vista e imho la discussione non sarebbe produttiva. Ti vedo convinto della cosa: provala, se hai ragione, non puoi che guadagnarci...

      postato in Web Marketing e Content
      massy
      massy
    • RE: La comunicazione non si improvvisa neppure sui social

      @giorgiotave amen.

      postato in Web Marketing e Content
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      massy
    • RE: La strategia di marketing di regalare un prodotto permette di ottenere nuovi clienti ?

      Ciao

      @guadagnaeuro ha detto in La strategia di marketing di regalare un prodotto permette di ottenere nuovi clienti ?:

      Innanzitutto per un fornitore non ha nessun costo, considerate che è una semplice email verificata con i documenti, basta un server e nei hai illimitate dunque regalare un prodotto dove il margine sara del 20000% non è un problema (se 1 solo cliente ogni 20000 la acquista gia sei a pareggio).
      Non sono d'accordo. Il costo c'è ed è pure evidente: server, sistemisti, archiviazione, immobilizzazione del capitale, gestione del dato, gestione gdpr, comunicazione autorità etc etc. Su una pec potrai avere un margine che va dal 30% a scendere. Addirittura potresti avere margini nulli se non negativi se non raggiungi una massa critica. Ergo imho non è l'esempio adatto. E, detto tra noi, sistemi che hanno margini molto più alti nel globale ne conosco poco.

      Conosco settori in cui hai sul prodotto il 300-400-500%. Ma sul globale non vai sopra il 50% di margine. E ciò significa che per andare in pari con l'investimento gratis serve per ovvi motivi che per ogni 2 oggetti regalati almeno uno si trasformi in contratto. Non impossibile ma non così banale alla fine.

      Riguardo il discorso recensioni negative, non vedo motivo, ci sono anche per i prodotto che acquisti cambia poco, se offri prodotti scadenti le ricevi le rcensioni negative o li dai in regalo o li vendi.

      Nì anche qua: la qualità è inversamente proporzionale alla capacità produttiva. Detto più banalmente: se hai X vendite puoi gestirli bene. Se ne hai 2X, serve quantomeno maggiori risorse di gestione (personale ad esempio, ma non solo: disponibilità, approvigionamenti etc etc). Se una X è stato pagato e una X no, è probabile, che le tue risorse le dedichi a quelle a pagamento. E quelle gratuite hanno maggiori possibilità di farti avere di ritorno una brutta recensione. Aggiungici poi un altro rischio: se mi accorgo che il prodotto che ho acquistato è stato regalato, a me, personalmente, girerebbero. Ed il mood per una recensione negativa aumenta, e di molto. Se ne son accorti i vari albergatori che facevamo prezzo pieno per i clienti storici e prezzo superscontato su Groupon quanto hanno dovuto penare su TA...

      Riguardo la raccolta dati mi sembra eccessivo, a parte Facebook dubito che un sito che regala pec e raccoglie dati guadagna, li raccoglie perche deve evitare che gil utenti la richiedano piu volte usando dati inventati.

      Stai scherzando? A me offrono su alcuni siti da 3 a 5 euro a contatto per alcuni settori specifici. Contatti che non do per mille motivi, ma tant'è. 🙂

      Se avete paura che una azienda guadagna raccogilando dati iniziate a formattare android che obbliga ad avere una gmail che raccoglie dati, cancellatevi dai social, e anche da questo forum che secondo la vostra logica guadagna raccogliando dati.

      Per avere una pec devi dare i dati veritieri ed i documenti di identità. Per aprire una gmail basta un nome ed un cognome, tipo Giacomo Giacomini. E la apri :d:
      Non è la stessa cosa e, detto tra noi, è ben altro il servizio gratuito che offrono Gmail e questo forum: il baratto "io ti do i miei dati tu mi dai i tuoi ottimi servizi" è favorevole. Farlo per una pec che costa 10 euro/anno mi fa venire molti dubbi.

      Non tutti sono come Facebook per molte aziende i dati sono perdite e rischi di sanzioni, gdpr, e problemi vari (leggi la storia di un noto provider di email italiano che è stato hackerato e hanno copiato tutte le email degli utenti, altro che guadagnare ora dovra pagare multe salate per il gdpr).

      Esatto: ma se dai una pec devi per forza possedere quei dati. È insito nel servizio: e si torna al discorso di sopra: dove stanno tutti sti margini?

      Molti di voi spendono cifre elevate ogni mese in ads nei motori di ricerca e spesso ottengono pochi risultati, alla fine dei giochi guadagna agenzia che gli segue la campagna e non spende nullam guadagna il motore di ricerca che si incassa i soldi facendo pagare in PPC (se poi non converte sono cavoli tuoi) e spesso colui che si pubblicizza a malappena rientra nei costi (ho conosciuto imprenditori disperati, che hanno speso tutti i risparmi e si ritrovano peggio di prima) dunque perche prima di aver provato queste tenica la si punisce con giudizi negativi ?

      Perché stai generalizzando: conosco moltissimi che con Google Ads ci vivono alla grande, hanno fatto ripartire l'azienda etc etc. Ma il concetto è molto più banale: se investi, sia sul gratis che su Google Ads, che su cartelloni stradali o in qualunque altro settore pubblicitario, DEVI confrontarti con il ritorno dell'investimento.
      Se Google Ads non funziona e butti soldi non è che ciò legittimi buttarne in altri modi, non trovi? 🙂

      E se costasse la meta delle ads nei motori di ricerca e permettesse di ottenere centinaia di nuovi clienti al mese che poi acquistano periodicamente prodotti e servizi moltiplicando il fatturato di mese in mese senza dover ricorrere ad ingenti spese in ads nei motori di ricerca ?

      Se fosse così, sarebbe fantastico. Ma, nella maggioranza dei casi, non è così.
      Tale tecnica funziona quando dai un prodotto davvero di valore (si parlava prima di Netflix o di Gmail): però per ottenere tale prodotto l'investimento deve essere notevole. Solo in tal modo, e spesso anche a fatica, c'è un ritorno reale.
      Pensare di applicare tale tecnica perché "a sensazione" porta centinaia di clienti al mese lo trovo pericoloso ed illusorio.
      Tutto qua.

      Un saluto a te e grazie della discussione interessante che hai fatto scaturire 🙂

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    • RE: Pulsante "leggi tutto" o "continua a leggere" negli articoli

      @jabba ha detto in Pulsante "leggi tutto" o "continua a leggere" negli articoli:

      Quindi è per una questione di tracking.

      Io non ne sarei così sicuro. Può essere però può ancor di più essere perché così è "più bello" o "più ordinato" o cose del genere. Ne ho sentite (e pure viste per la verità) talmente tante che non escluderei possa essere un vezzo. C'è di peggio comunque, imho...

      Domanda: quanto questo influisce sull'esperienza utente?

      Molto. Un sistema che ti obbliga a fare un'azione - sostanzialmente - inutile è un sistema progettato male e, di conseguenza, foriero di un'esperienza utente non ottimale.

      C'è qualcuno che ha fatto una prova con e una prova "senza"?

      Non io :d:

      Soprattutto, Google come indicizza dei contenuti che nascono con "display:none"?

      Dipende..
      Se hanno senso sostanzialmente non danno problemi. Se sono usati per scopi "fraudolenti" Google tende a rispondere nel modo peggiore. Nel dubbio non lo userei per contenuti primari, per così dire.
      C'è poi da dire che quell'effetto può essere reso anche senza "display:none". Blocchi lo scorrimento del div ad un certo punto, ci butti un pulsante con l'azione ed un gradiente di sfondo ed ottieni lo stesso effetto. Al click nascondi il bottone e lo sfondo ed aumenti l'altezza del div a quella automatica... Non ho visto il codice del sito indicato però io farei così.

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    • RE: Persistenza della comunicazione

      Vedo due ragioni:

      1. È quello che vendono le agenzie social
      2. C'è il sempreverde principio del "lo fanno gli altri"

      Si. Però ad un certo punto il CFO dell'azienda o l'amministratore unico che cacciano i soldi diranno: ehi, figo, fantastico, mille milioni di follower. Ed il ritorno dell'investimento dove sta?
      Hanno molto senso se fossero istant non solo nel marketing ma pure nella durata della consulenza, insomma. Il fatto che siano persistenti sotto questo aspetto mi lascia pensare...

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    • RE: Persistenza della comunicazione

      @kal ha detto in Persistenza della comunicazione:

      Faccio una provocazione: chi parla in modo entusiasta di instant marketing, probabilmente non ha molto chiaro cosa sia il marketing.

      Sono molto d'accordo in onestà.

      E poi scopri che c'è chi ha sempre fatto bene su questa cosa e STRANAMENTE è anche il brand di punta del settore.

      Ecco. E perché allora tutti gli altri si buttano nell'istantaneo ed immediato? Tutti pazzi contromano?

      Per provare a spiegarmi meglio provo ad allacciarmi a
      @lulu3 ha detto in Persistenza della comunicazione:

      Credo che non serva essere frenetici nella comunicazione, funziona sul momento ma non nel lungo periodo.

      Credo anche io. Però è ciò che vedo fare da moltissimi e - probabilmente - mi mancano dei pezzi nella visione.

      Personalmente mi sta pure parecchio antipatica questa tendenza e mi indispone.

      Siamo in due :d:

      postato in Web Marketing e Content
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    • RE: La strategia di marketing di regalare un prodotto permette di ottenere nuovi clienti ?

      @guadagnaeuro parliamone :d:

      Premesso che il sillogismo del tipo: "se lo fanno da anni vuol dire che funziona" ha una falla. Magari funziona nonostante ci sia il regalo e non a causa del regalo.

      La risposta di fda la reputo corretta soprattutto quando dice che dipende. Occorre analizzare le condizioni iniziali, di contorno ed i risultati ottenuti affinché si possa dire che una certa strategia funzioni e - soprattutto - considerare tali condizioni per ogni strategia perché non sempre - anzi - la stessa strategia dà risultati simili.

      Stesso discorso applicabile senza problemi nell'acquisto di ads nei motori di ricerca: non sempre è profittevole ma allo stesso tempo di sicuro non è mai profittevole.

      Tornando in topic, imho la cosa importante, anche nei regali è l'assegnazione di valore nel regalo. Se quel regalo viene avvertito come valore aggiunto può far scattare molto più facilmente la molla di dire "dato che mi hanno regalato X e che questo X ha un valore, posso acquistare Y senza problemi".
      Se il regalo non assume valore restano soldi, tempo e strategie buttate nel secchio. Per me.

      postato in Web Marketing e Content
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    • Persistenza della comunicazione

      Inizio una discussione su un argomento a cui tengo molto e al quale difficilmente riesco a trovare una quadra: la persistenza della comunicazione e delle azioni di marketing mirate al suo raggiungimento.

      Oggi è abbastanza chiaro che i messaggi siano istantanei, che le campagne pubblicitarie vengano pensate per essere cotte e mangiate per così dire. Si plaude spesso e moltissimo a chi trova il meme figo, a chi si butta dietro a filoni del momento, a chi riesce a coinvolgere molti in pochissimo tempo. Guru e non fanno a gara a cercare il ritorno di visibilità in tempi sempre più stretti.

      Ma funziona? Queste strategie hanno senso per un periodo che sia diverso da questa settimana - o peggio - oggi?
      O funzionano di più campagne strategiche con orizzonti temporali più lunghi?

      Detto diversamente: il ritorno dell'investimento in termini di tempo/denaro c'è per questa ricerca frenetica del tutto e subito (e di conseguenza di n-mila azioni brevissime) o - secondo voi - è più utile e profittevole uscire fuori da queste gare e pensare al futuro?

      PS sono consapevole che la risposta sia abbastanza evidente. Però mi piacerebbe ampliare il discorso non solo ai propri campi di applicazione o ai progetti propri ma anche a quelli dei nostri clienti con i possibili scenari del tipo: se lavoro per il lungo periodo può succedere che non faccio in tempo a restare consulente del cliente prima di raccoglierne i risultati e simili.

      Son curioso di ascoltare i vostri punti di vista...

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      massy
      massy
    • RE: Come "capitalizzare" le immagini a corredo di un articolo

      Mi sono forse perso. Perché dici di capitalizzare? Cosa? come?
      Che risultati vorresti ottenere? Sono immagini efficaci ed interessanti?

      Imho, se ho compreso davvero bene il senso della domanda farei così:
      a) immagini embed, in quantità non residuale. Diciamo una ogni 20 righe dell'articolo tanto per sparare un numero. Quello corretto è tutte quelle necessarie ad esplicitare visivamente il contenuto
      b) gallery embeddata, ni. Se necessaria per spiegare ha pure un senso. Se messa perché va messa, no.
      c) gallery esterna sì, se ha vita propria, no se devi metterla per forza. Domandati se un visitatore che non conosce il tuo sito capisca cosa stai mostrando con le fotografie. Se sì, usala senza dubbio, se no, ti "tocca" non farla esterna ma, sempre considerando il caso precendente, interna.

      Riassumendo;
      dipende da ciò che stai mostrando. Se, ad esempio a caso, mostri come realizzare passo passo una certa cosa, metti solo immagini embeddate, non gallery. Se parli di un prodotto innovativo, magari metti meno immagini nella parte descrittiva e tutta la gallery per mostrare tale prodotto. Se il testo è una traduzione dal greco all'italiano non metti immagini :d: Se la tua necessità è quella di mostrare le foto di un borgo caratteristico forse può esser più utile esterna. E così via.

      Dipende, secondo me, moltissimo da ciò che quelle immagini (e il contenuto correlato) contengono, insomma...

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      massy
      massy
    • RE: Risarcimento per utilizzo "opera fotografica coperta da Diritto d’Autore"

      Viene dalla Germania tale richiesta? 🙂

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      massy
      massy
    • RE: Parlare di ripartenza fa bene alla comunicazione post covid delle aziende?

      Sì, assolutamente.

      Soprattutto quando il messaggio tende ad essere: "dai, ripartiamo altrimenti corro il rischio di chiudere/fallire". E buona parte di questi messaggi, direttamente o indirettamente lo lascia pensare.

      Il ritorno alla normalità, per esser più esplicito, dovrebbe sottintendere la presenza della normalità. Detto chiaramente, se ti chiedo di non pensare ad un elefante, non ci son cavoli, tu, ora, stai pensando proprio ad un elefante.

      Che messaggio dovrebbe passare dicendo "dai ripartiamo (da questo cataclisma - sottinteso)?" Boh...

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      massy
      massy
    • RE: Come gestite (sempre lo facciate) le strategie dei vostri clienti?

      @kal ha detto in Come gestite (sempre lo facciate) le strategie dei vostri clienti?:

      @massy perdonami, ho curiosato sul tuo sito ed ho visto che lavorate molto con gli hotel.

      Ni, diciamo che di quelli che possiamo mostrare, sì, molti sono hotel.

      Esempio classico: quanti clienti sono in grado di calcolarti il valore di una richiesta di disponibilità? Di dirti quale percentuale hanno di chiusura offerte?
      Di quelli per i quali gestiamo la parte web marketing? Il 50%. L'altro 50% lo aiutiamo a farci capire come stanno le cose.

      Poi capiamoci: molte informazioni non ci interessano e non le chiediamo. Ad esempio i fornitori offline è una info che ci interessa per nulla ovviamente. Ma info basiche come copertura, marginalità, riempimento, disponibilità, produzione etc sono indispensabili altrimenti come si può lavorare? 🙂

      E intendiamoci: anche in aziende grosse e blasonate eh. E' una variabile indipendente dal budget disponibile.

      Assolutamente. Anzi spesso sono i casi peggiori. Davanti ad una birra potrei raccontarti cose di aziende grosse da accapponare la pelle 😛

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      massy
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