@clagiord said:
Ringrazio della precisazione. Mi permetto solo aggiungere quel che leggo di una dichiarazione di una sindacalista che sta seguendo il caso in questione:
"Unica nota positiva della vicenda, soprattutto per il **futuro dei 160 dipendenti, è stata la decisione presa dai giudici del Tribunale di Monza **per un rinnovo della procedura dell'esercizio provvisorio.
Un importante segno di continuità e fiducia che i giudici monzesi hanno voluto dare al lavoro svolto negli ultimi tre mesi dal commissario .........e dai suoi collaboratori, ma anche dai dipendenti ........ che da metà dicembre sono tornati negli uffici e nei reparti per far ripartire l'azienda. L'iter già concesso nel mese di dicembre ha permesso in queste ultime 10 settimane di riavviare gradualmente l'attività manifatturiera e commerciale all'interno della sede di via .......... Dallo scorso mese di dicembre sono una ventina tra impiegati commerciali, tecnici e operai specializzati che stanno lavorando e riattivando contemporaneamente sia la linea produttiva di .... che di ....... Un numero di lavoratori impiegati che grazie al rinnovo potrebbe , come già annunciato, anche aumentare raggiungendo le 40 unità.
Da parte mia, interessato ad un preciso lavoratore, mi chiedo:
ma chi sta "dirigendo" i lavori in fabbrica durante l'esercizio provvisorio? Chi decide se, quanti e quali dipendenti convocare al lavoro in questi giorni? Il Commissario, la "dirigenza aziendale"? E i sindacati dove sono?
Poi è arrivata la Tua risposta e allora non capisco più nulla. Confermo in ogni caso che una quarantina di dipendentI sono effettivamente al lavoro.
Mi chiedo anche: i creditori, convocati in tribunale per il 17/4 per il voto, non hanno nessun potere di controllo in merito? La dirigenza aziendale (che qualche responsabilità ha nell'aver portato l'Azienda in situazione molto critica) continua indisturbata un'attività che potrebbe anche aggravare la situazione debitoria nei confronti dei creditori?
Scusa ma non sono affatto competente in materia?
Cerco di rispondere per punti.
I creditori non possono far quasi nulla, anche davanti l'aggravio della posizione debitoria.
Esatto nella sostanza, ma hanno l'"arma finale":votare no al piano di concordato preventivo.(solo i chirografari, non i dipendenti - che sono privilegiati-)
I sindacati hanno marginali possibilità di intervento sulla procedura, del tutto trascurabili per questa sintesi. ma sono molto importanti per la gestione delle alternative, direi spesso fondamentali.
La dirigenza è tuttora in carica o un liquidatore nominato da soci/amministratori (se no non stiamo parlando di concordato preventivo, dove è la società che chiede al tribunale di gestire il piano di ristrutturazione).
Il Tribunale non dispone proprio un bel niente nel concordato, al limite vaglia e autorizza/approva decisioni prese da altri. Il giudice per definizione è terzo nel procedimento.
Aggiungi dunque al giornalista di cui sopra anche il sindacalista (che avrà letto l'articolo del giornalista e ripete).
Ma preparare un minimo questi sindacalisti prima di mandarli allo sbaraglio, no?!! Capisco il giornalista che ha fretta e deve chiudere il pezzo giornalmente ma il sindacalista che decide di temi così importanti veramente lo trovo riprorevole. Con tutti i soldi che girano per la formazione imponiamo che chi gestisca la crisi debba frequentare almeno dei corsi specifici sulla materia.
troppo importante il suo ruolo.
Specialmente perché c'è sempre la soluzione alternativa per i lavoratori, far dichiarare il fallimento e andare a prendere il TFR e alcune mensilità dall'INPS.
Comunque visto che sono anch'io di quelle parti se vuoi consigliare al sindacalista qualcuno che dia consigli per evitare il peggio puoi conttarmi in private message.
Ciao