Paolo, grazie mille per avermi aiutato: non sembra ma in queste cose uno si sente solo anche se è seguito dal commercialista di fiducia (il mio è latitante, sono più giorni che lo cerco ma...niente)
A me servirebbe proprio avere un riscontro oggettivo delle due differenti modalità di gestione del lavoro.
Se non ho capito male, le cose stanno così:
Contratto a progetto:
Dalla somma lorda ci devo togliere:
dal 18 al 23% di I.r.pe.f
6% contributi (perchè gli altri 2/3 sono a carico del committente)
ritenuta d'acconto (che non so a quanto ammonti , ma vorrei capirlo)
Partita Iva
Dalla somma lorda devo sottrarre:
20% di Ritenuta d'acconto
14% di contributi (perchè 4 sono a carico del committente)
dal 18 al 23% di I.r.pe.f
Mia sorella, che fa il medico, usufruisce dell'art. 13 della l.388/2000. Il suo tutor dell'agenzia delle entrate (e c'ero anche io quel giorno) le ha detto che lei non deve pagare niente se non una percentuale appunto agevolata del 10% al posto dell'irpef.
Io invece mi sto documentando e l'iva, con questa agevolazione, deve essesre pagata, seppur con l'agevolazione dell'unica soluzione (senza anticipi).
Non so se sono riuscita a spiegarmi ma io devo capire cosa mi convenga utilizzare tra contratto a progetto e partita iva. (purtroppo anche se i regimi sono diversi perchè presuppongono attività diversamente limitate, io posso fare solo un discorso di mia convenieza perchè sia con la partita iva che con il contratto a progetto il mio lavoro sarebbe lo stesso)