Buongiorno
A seguito di sentenze favorevoli per la società e i suoi 3 soci in primo grado ( non vi è stata riunione di procedimenti ma sono state emesse 4 sentenze distinte ), l'Ufficio, appella le sentenze emesse nei confronti dei 3 soci ma non procede ad appello contro la sentenza emessa in primo grado per la società.
Essendo ormai trascorsi i termini per proporre appello, la sentenza per la società è divenuta definitiva.
Cosa succede a questo punto agli atti di appello promossi contro i soci?
Dipendendo la eventuale posizione debitoria del socio da quella accertata alla società, se in primo grado si è stabilito che la società deve pagare per maggiori redditi un tot ( e ovviamente di conseguenza anche i soci ), e tale sentenza è divenuta definitiva in quanto non appellata, potrebbe il giudice di secondo grado che si trova davanti l'appello solo contro il socio stabilire invece che lo stesso dovrà per es. pagare di più?
L'atto di appello contro i soci è in qualche modo annullabile per non aver l'ufficio proposto appello anche contro la società?
Sono curioso di conoscere le vostre opinioni.
Grazie anticipati a coloro che risponderanno e complimenti per l'ottimo servizio che offre questo interessantissimo forum.
Gianluigi
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Appello dell'Ufficio contro i soci ma non contro la società
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RE: Fondo patrimoniale
Il fondo patrimoniale è un vincolo che viene imposto ad alcuni beni per metterli al servizio\esigenze di un nucleo familiare.
Sul codice si dice che il "conferimento" di questi beni ( solitamente immobili) al fondo avviene da parte dei coniugi o di un terzo anche senza trasferimento della proprietà ( per i vantaggi fiscali\registro vedi post sopra).
Normalmente è il bene immobile del titolare di una ditta che per evitare di finire nelle mani di eventuali creditori ( della ditta) viene conferito al fondo patrimoniale cosi' da vincolarlo ai bisogni della famiglia e sottrarlo ai creditori (se potenzialmente un domani dovessero esserci ).
Ma se il bene è della ditta ( individuale o società), come puo' essere giustificata al fisco questo conferimento ad una famiglia ( presumo del titolare)?
Il codice dice che puo' conferire al fondo anche un terzo ...( la nonna, la zia, un amico ) ma puo' farsi rientrare nella definizione di terzo la ditta?
In effetti è "terzo " rispetto al nucleo familiare......ma quel bene ...acquistato a nome della ditta ( se non ho capito male) è stato ammortizzato, se ne sono avuti vantaggi fiscali; come si puo' giustificare al fisco che quel bene strumentale per la ditta diventi garanzia per una famiglia?
Ultimamente il fisco è entrato nel merito pure di investimenti sbagliati da parte di ditte....nel senso che è andato a valutare l'opportunità di un certo tipo di investimento.... contestandone quindi i relativi costi ( rilevando quasi una sorta di tentativo da parte della ditta di voler solo ottenere vantaggi fiscali con l'operazione posta in essere senza un reale interesse ad ottenerne un profitto ).
Se questa operazione fosse possibile, diverrebbe conveniente per tutti i titolari di ditte, avendo una famiglia e magari figli piccoli, comprare la casa a nome della ditta, scaricarsi dalle tasse quanto la legge prescrive e poi dopo un po conferire al fondo patrimoniale il bene.
Quando parli di fattura, intendi dire che hai intenzione di far uscire il bene strumentale dalla dittà? magari trasferendolo a uno dei coniugi? e allora non è la ditta che conferisce al fondo il bene ma è il coniuge\terzo acquirente! ovviamente per poter far uscire dalla ditta l'immobile occorre pareggiare prima i conti con il fisco.
Ciao
Gianluigi -
RE: Redditometro e nucleo familiare
Volevo solo ricordare che è vero che l'ufficio accerta solo il contribuente ma varie circolari hanno stabilito che l'ufficio deve verificare se la eventuale disponibilità di quelle somme puo' trovare giustificazione nei redditi dei familiari .
grazie -
RE: Redditometro e nucleo familiare
Intanto grazie per la velocissima risposta.
Davo per scontato nel messg precedente di potere dimostrare tramite bonifici o cmq strumenti tracciabili lo spostamento dei fondi dai familiari al coniuge acquirente.
Dimostrato cio', come entrano nei conteggi del redditometro i redditi dei familiari??
Si sommano semplicemente a quelli del familiare acquirente come fosse un unico reddito e poi si raffrontano con il reddito induttivo calcolato dall'ufficio per verificare eventuali incapienze?
O c'e un altro sistema di calcolo?
Oppure si valuta separatamente la condizione del coniuge\familiare che ha contribuito con i propri mezzi all'acquisto della quota? se per es il fratello gli presta 20.000,00 e lo puo' dimostrare con i trasferimenti tracciabili, l'ufficio verifica tramite redditometro se aveva la capienza sul suo reddito per poter prestare quei soldi?
grazie e saluti -
Redditometro e nucleo familiare
Buongiorno
volevo sottoporre alla vostra attenzione il seguente caso:
un coniuge acquista una consistente quota societaria pur avendo un reddito basso .
L'ufficio accerta col redditometro un maggiore reddito induttivo per l'anno di acquisto della quota di ? 55.000,00.
L'indagine del fisco si limita al solo coniuge acquirente che ha un reddito complessivo netto di ? 5000,00 trascurando di valutare anche i redditi degli altri componenti il nucleo familiare che ammontano a complessivi ? 30.000,00.
Premesso che l'ufficio non puo' omettere di considerare i redditi del nucleo familare nel suo complesso, gradirei conoscere se esiste un sistema di calcolo ufficiale o un meccanismo per fare valere sulla determinazione del reddito induttivamente presuntivo anche i redditi degli altri componenti il nucleo familiare.
Grazie e complimenti ai gestori dell'utilissimo Forum -
RE: costo commercialista
premesso che se il tuo dominus ti presenta come segretaria e sei praticante forse dovresti cambiare dominus.........
Non credo che molti dei clienti si rendano bene conto di cosa debba fare un commercialista o un tributarista........ e delle responsabilità connesse....e non intendo solo quelle penali o civili ma anche di quelle relative alla rispettabilità e all'onorabilità necessarie per avere la fiducia del cliente dovuta dal tipo di ruolo ricoperto.
Vi ricordo che dobbiamo dire alle persone di tirar fuori soldi .......e sapete benissimo che ciò non sempre è facile.
Quello che in molti ragionamenti fatti in precedenza secondo me non va, è il fatto che ci si preoccupi di pagare 1000 e si cerca di pagare di meno, invece che trovare chi a 1000 ti offre un "quid" in più.
Mi spiego.....si fa con il consulente come si fa con la telecom\wind\infostrada ect....solo che non si parla di una telefonata che di per se come prestazione è fissa e ripetitiva e se si sente la voce e tutto ok...chi mi fa pagare meno e meglio!!!
Stiamo parlando di consulenze.......e per un CONSULENTE........farti risparmiare euro, è possibile nel rispetto delle regole previste dalle leggi.
E farti risparmiare è anche evitarti fastidi con eventuali controlli da parte delle autorità preposte ( che poi si traducono in sanzioni pesantissime) correggendo, ove non sia contrario alla legge, tramite consigli e suggerimenti il "tiro" della tua attività ( e quindi contabilità).
Tutto ciò, che non è facile da descrivere via testo, comporta dei costi e dei tempi e solo non mortificando il lavoro del consulente poi si potrà pretendere.
Almeno per me, non ha senso fare il conto di 5 o 50 fatture per stabilire se il prezzo è giusto..........se hai una segretaria te le registra lei le fatture....(sulla base delle direttive del consulente ovviamente) ....( certo se me ne porti 500 il prezzo puo' variare ma di pochissimo)...il problema è se poi il consulente ti siede al tavolo e stabilisce delle strategie insieme a te...per difenderti dagli studi di settore e dai controlli, se ti da le risposte , se ti consiglia per un nuovo regime, se ti fa le simulazioni per verificare congruità e coerenza in anticipo anzichè aspettare giugno e poi dirti " o ti adegui o ti accerteranno" ect ect
Su cose base, per le quali è ormai certo il comportamento da tenere il titolare dello studio istruisce i suoi collaboratori che diventano perfettamente in grado di dare risposte, e potete stare tranquilli che non si azzarderanno a dare interpretazioni di loro creazione ( sanno benissimo la delicatezza del loro lavoro - le lamentele per le troppe tasse sono continue, anche quando si parla di pagamenti iva che testimonierebbero che nel mese o trimestre si è ben incassato!!!! -)
E' inutile "distrarre il professionista" in questi casi perchè, anche se seduto di fronte alla sua scrivania non c'e' nessun cliente, potete stare certi che sta lavorando e non gioca con freecell.
Le modifiche legislative e della pratica cambiano le cose con una frequenza impressionante e spesso chi fa modifiche non si rende ben conto delle difficoltà e delle interconnessioni tra le norme che portano a problemi difficilissimi da risolvere (basta guardare i dubbi e le perplessità dei post di questo splendido forum).
Il consulente si trova a dover affrontare cambiamenti impressionanti, a doverne sopportare i rischi economici e di immagine per errata applicazione (spesso non per colpa ma solo per oscurità normativa) e a dover lavorare con tempi strettissimi e sempre a ridosso con le scadenze.
Vi rendete conto cosa significa avvisare tutta la clientela che la scadenza dell'ici non è piu il 20 ma il 16?? sembra una stronzata.....ma vi giuro che non lo è!! ci perdi tempo e giornate ( è ovvio che se hai 4 clienti il problema è ralativo....ma magari se hai pochi clienti non hai neanche la sedgretaria e fai tutto tu.......) e se poi qualcuno l'ultimo giorno non viene a ritirare ,che fai....te ne freghi?? (tanto lo hai avvisato prima).
Se non lo fai....la risposta è la stessa..."e per una telefonata.....mi potevate richiamare"
Ogni lavoro ha le sue difficoltà........ma spesso non capendo cosa comporti fare consulenze...... non ci si rende conto del lavoro nascosto che un consulente deve fare quando, dopo avergli posto domande o fatto modifiche alla vostra attività siete usciti dal suo studio!
Se non siete soddisfatti.......non andate al risparmio......difficilmente lo sarete di piu'! sopratutto nel lungo periodo.ps
scusate per la lunghezza del messg......e per lo sfogo.....non vorrei aver offeso nessuno......ma spesso si sottovaluta il lavoro e le difficoltà che affronta un consulente tributario. Mi dispiace dirlo ma spesso sei visto piu' come una longa manus dello stato che ti vuole rapinare con le tasse che come un consulente della parte.ciao
Gianluigi -
RE: regime dei minimi e raffronto con quello agevolato
@Giordano said:
Scusami Paolo, ma il margine è 1800-1200=600? su cui pago il 20% (sostitutiva) = 120? --> 600-120=480? che restano in tasca, non 400?. Per cui mi resta in tasca di più, per cui è maggiormente conveniente.
quoto giordano.......
e in piu devi aggiungere il guadagno sull'iva di ? 100 che non devi versare e che con l'altro sistema invece dovresti pagare a fine anno.
ciao -
RE: Assistente alla compravendita di ebay
@esco said:
possono essere venduti oggetti nuovi via ebay da privati senza emettere ricevuta?
a me pare anomalo. Ho chiesto spiegazioni circa un mese fa allo staff ebay ma non ho mai avuto risposta.
Se un privato vende oggetti nuovi su ebay, anche se non emette fattura, anche se ha un piccolo giro di affari, ritengo debba emettere almeno una semplice ricevuta con l'indicazione del suo codice fiscale e la descrizione del bene venduto.... il vs parere?salve....
ma cosa intendete per oggetti nuovi?....se io vendo un oggetto come privato.......lo devo aver comprato........potrei non averlo scartato ........ma sarà sempre oggetto usato ......
se vendo l'oggetto del mio amico negoziante........potrei avere problemi
ma se il negoziante me lo ha venduto.....o regalato ( battendolo come un autoconsumo) l'oggetto è mio e se lo vendo è usato.
Se lo ho prodotto io, allora puo' essere nuovo........e il discorso cambia e si dovrà verificare se quello che faccio è una attività vera e propria o meno.
spiegatemi meglio cosa intendete.
ciao -
RE: regime dei minimi e raffronto con quello agevolato
@i2m4y said:
Quanto da te indicato è a primo acchito giusto.
Nessuno ha detto che il nuovo regime sia favorevole per chi ha già il regime agevolato nuove iniziative.
Segnalo che in casi del genere si perde poi l'ausilio del tutor gratuito, che non è più previsto nel regime dei minimi. Può essere dunque che sorgano ulteriori costi.
Faccio poi un ragionamento sui commercianti che utilizzano il nuovo regime e che vendano a soggetti passivi iva.
Ipotesi nuove iniziative:
- acquisto merce 1000 + 200 iva che detraggo = 1000 costo.
- vendita quella merce a 1500 + 300 iva che verso = 1500 ricavo.
- margine 1500 - 1000 = 500 su cui pagherò il 13,9% (10% sostitutiva + 3,9% nuova irap)
- restano in tasca 430,50
- tutor gratuito
Con regime minimi:
- acquisto merce a 1000 + 200 iva che non detraggo = 1200 tutto costo;
- vendita quella merce a 1500 + 0 iva = 1500 ricavo
- margine 1500 - 1200 = 300 su cui pagherò il 20% (20% sostitutiva + 0% irap)
- restano in tasca 240,00
- si aggiunga il possibile costo del commercialista e limite dimezzato di permanenza nel regime.
Se aumentassi i prezzi per assorbire non sarei più accettato dal mercato. Non posso neppure arrivare a 1800 (vecchi: 1500+300iva) in quanto l'iva per il mio cliente soggetto passivo iva sarebbe stata detraibile e dunque non un costo.
Se invece si vende a soggetti privati (che non detraggono l'iva):
- acquisto merce 1000 + 200 iva che detraggo = 1000 costo.
- vendita quella merce a 1500 + 300 iva che verso = 1500 ricavo.
- margine 1500 - 1000 = 500 su cui pagherò il 13,9% (10% sostitutiva + 3,9% nuova irap)
- restano in tasca 430,50
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- tutor gratuito
Con regime minimi:
- acquisto merce a 1000 + 200 iva che non detraggo = 1200 tutto costo;
- vendita quella merce a 1800 + 0 iva = 1800 ricavo
- margine 1800 - 1200 = 500 su cui pagherò il 20% (20% sostitutiva + 0% irap)
- restano in tasca 400,00
- al cliente privato costa 1800 (1500+300 iva per lui indetraibile)
- si aggiunga il possibile costo del commercialista e limite dimezzato di permanenza nel regime.
Quindi sempre di meno.
Le valutazioni dovrebbero esserepiù approfondite (es. deducibilità contributi previdenziali), ma semplificando non noto molti motivi dell'euforia con cui questo regime è presentato.
Paolo
scusatemi non vorrei sbagliarmi.........ma i 100 euro di iva da versare? non dovrebbero essere conteggiati?
nel primo caso (vendita a sogg passivo) cmq non fa cambiare la situazione di molto.......è sempre meglio nuove iniziative imprenditoriali
ma nel secondo caso , con i privati, se vendo allo stesso prezzo finale....(cioè 1800 ) risparmio con il nuovo regime (visto che non pago iva) se considero che con quello delle nuove iniziative devo versare 100 di iva e che diminuiscono quanto mi resta in tasca!
potrei in effetti anche decidere di vendere a qualcosa in meno per attrarre clientela ma ricordando che il limite per permanere nel regime è inferiore rispetto a quello delle nuove iniziative.
ciao -
RE: Problema dichiarazione d'intento
Salve
sempre in merito alla dichiarazione d'intento espongo un quesito correlato al caso evidenziato da Francesco72.
Avendo ricevuto una dichiarazione d'intento nel mese di dicembre ( 24/12/2007) con numero 129/2008 per le operazioni da 01/01/08 a 31/12/08
dovendo attribuire a mia volta registrare sull'apposito registro il documento ricevuto attribuendogli il numero e l'anno.
chiedo:1 avendo ricevuto la comunicazione a dicembre 2007, dovrò inserirla nel mio registro dell'anno 2007 (anno di ricezione della dichiarazione ) o nel registro del 2008 visto che la dichiarazione di riferisce alle operazioni da effettuarsi nel 2008?
2 la numerazione che dovro' attribuire al suddetto documento e poi comunicare all'altra parte, dovrà avere numero progressivo ed anno del 2007 (anno di ricezione della comunicazione) o numero progressivo ed anno del 2008 ( anno in cui verranno effettuate le operazioni?)
3 è corretta la dichiarazione d'intento fatta nel dicembre 2007 e riportante come anno attribuito l'anno 2008 ? o sarebbe stato forse piu' corretto riportare come " numero attribuito dal dichiarante" il progressivo e l'anno 2007 (anno di emissione della dichiarazione)
ringraziando anticipatamente, cordialmente saluto