Salve a tutti,
vorrei una risposta a un problema sul quale finora ho sentito troppe voci contrastanti: la condizione di imprenditore individuale è compatibile o no con un eventuale rapporto di pubblico impiego? Vedo che molte persone, anche su questo forum, accarezzano più volte questa possibilità. Ma altrove ho letto che per gli impiegati amministrativi (a meno che non siano part time) qualunque attività extra è off limits anche quando si dimostri che il secondo lavoro avviene in giorni e in orari che comunque non sarebbero dedicati all'ufficio. Chi ha ragione?
henryweb
@henryweb
Post creati da henryweb
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Ditta individuale e rapporto di pubblico impiego
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RE: Aprire partita IVA da libero professionista "per arrotondare"
Comunque a me hanno sempre fatto capire che l'apertura di una ditta individuale è incompatibile con la condizione di dipendente pubblico, a meno che non si tratti di un contratto di lavoro part time sui quali però pare che il Governo abbia ultimamente imposto una stretta.
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Passaggio a regime liberi professionisti
Salve a tutti,
ho avviato da poco un'attività di produzioni multimediali e audiovisive (progettazione siti web, creazione CD/DVD, realizzazione montaggi video) e dopo il primo anno i profitti sono stati molto scarsi. Non tanto per mancanza di clienti (perché quelli in effetti ci sono stati) quanto perché- consapevole anche dei miei limiti infrastrutturali (non ho dipendenti, lavoro da casa mia)- ho commesso forse l'errore di puntare un po' troppo sul low cost pensando in questo modo di sfondare la porta, non sapendo che purtroppo c'è chi anche di fronte a prezzi molto bassi fa comunque di tutto per non scucire neanche un centesimo (arrivando a fare la cresta perfino sulle chiamate al cellulare, sempre inoltrate con l'addebito).
Quest'anno sto tentando il tutto per il tutto, ho rinnovato il parco macchine, ho anche ingaggiato dei promoter e cerco di puntare il più possibile in alto anche a livello di clientela. Tuttavia, poiché i miracoli di solito non accadono, dubito che la situazione possa cambiare granché nel breve termine. L'unica certezza purtroppo sono i costi fissi, a cominciare dagli odiati contributi INPS alla gestione commercianti slegati dal fatturato, contro cui stranamente neanche i politici più propensi a cavalcare la rivolta fiscale spendono mai una parola. Per questo il mio commercialista mi suggerisce di chiudere la partita IVA e lavorare con ritenuta d'acconto fino a quando non avrò guadagni annui per più di 5000 euro. Nel breve termine il suo ragionamento appare sensato: è vero, molte delle attività che ho svolto quest'anno con partita IVA avrei potuto farle anche con ritenuta d'acconto, per quello che è stato il mio effettivo volume d'affari. Ma a me una soluzione del genere sembrerebbe comunque una diminuzione. Senza la possibilità di fatturare e guadagnare nel caso anche più di 5000 euro, è probabile che anche il tipo di clientela con cui avrei a che fare continuerebbe ad essere più che mai di basso livello: gente da poco che continuerebbe a rivolgersi a me avendo come unico obiettivo quello di spendere il meno possibile o non spendere affatto. Di qui all'abbandono definitivo dell'attività sarebbe comunque breve. Per questo l'ipotesi per me più convincente, sull'esempio di molti miei amici e colleghi, era quella di passare al regime degli autonomi/liberi professionisti in cambio della rinuncia a svolgere attività prettamente commerciali, concentrandomi sull'erogazione di servizi (ad es. farmi pagare per il montaggio di un video, invece di vendere il prodotto finito). In questo modo pagherei all'INPS non più 3000 fissi ma il 27% sui ricavi. Il commercialista però dice che non conviene, che in base al meccanismo di calcolo dei contributi pagherei esattamente lo stesso o anche di più (??) e che potrei non avere più diritto all'assistenza sanitaria (ma davvero solo perché non sei iscritto a un dato regime pensionistico lo Stato ti nega il diritto alla salute?? E che ne è allora di barboni e disoccupati?). Ha ragione lui? O è meglio che senta qualcun altro? -
RE: Come regolare il passaggio di un macchinario ceduto da un privato ad una s.a.s.?
E se per ipotesi uno avesse un bene di sua proprietà, magari acquistato prima di aprire partita IVA, di cui non si hanno più fattura e documenti di trasporto? Davvero non lo si può utilizzare per lavoro??
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[1.5] Joomla e Javascript
Salve a tutti,
sto cercando di importare in Joomla un layout html creato da me con rollover remoti in Javascript e un menù a comparsa che si apre al passaggio del mouse su una voce del menù grafico. Per l'apertura/chiusura del menù ho inserito nelle ancore <a> della voce del menù grafico il seguente codice: <a href="#" onmouseover="nomemenu.style.visibility='visible'" onmouseout="nomemenu.style.visibility:'hidden'" dopo aver precedentemente contrassegnato con id="nomemenu" il div contenente le voci di menù. Per evitare di intervenire direttamente sulla complessa struttura nidificata del template di Joomla e magari combinare pasticci ho caricato tutte le immagini del layout in una cartella a parte e ho inserito tutto il codice sotto forma di modulo usando un'estensione apposita, Jumi, che consente di aggirare l'annoso problema di incompatibilità fra Joomla e Javascript. Risultato: il layout funziona bene, i rollover remoti pure, ma il menù non vuole saperne di comparire al passaggio del mouse. La cosa strana è che quando uso lo stesso codice in una normale pagina html il menù appare, funziona tutto, e su tutti i tipi di browser. Quando importo lo stesso codice in Joomla funzionano i rollover, ma non la proprietà visibility. Ho provato a sostituire visibility:hidden con display:none e visibility:visible con display:block ma niente. Ho pensato che potesse trattarsi di un conflitto con i css esterni e altri elementi del template, allora ho provato con diversi template e ho anche provato con Firebug a modificare il css, ma niente. Ho provato a sostituire Jumi con altre estensioni simili, ma non funziona. Qualcuno ha qualche suggerimento? -
RE: MagicApulia Productions
Lo so anch'io che i frame sono obsoleti e sconsigliati, ma purtroppo è l'unico modo con cui sono riuscito ad eseguire immediatamente il redirect del dominio.
Ho provato con degli script Java e PHP ma non hanno funzionato.
Per il resto il sito in sé è 100% XHTML e CSS.
Se hai qualche dritta su come fare il redirect senza frame e senza dover trasferire dominio e hosting fammi sapere. Quanto al SEO.... se hai qualche altro suggerimento è sempre ben accetto.
Ciao -
MagicApulia Productions
Segnalo anche il sito della nostra società di produzioni multimediali e audiovisive, MagicApulia Productions.
Disponibile in lingua italiana ed inglese:
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RE: Scambio link di vario genere
Se ti può interessare ti proponiamo uno scambio di link con la nostra webtv, www.magicapuglia.tv, dedicata al territorio pugliese.
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MagicaPuglia.tv
La nostra web tv sugli eventi e il territorio pugliese.
Con giornale online e piattaforma streaming interna.
Accettiami volentieri scambio link -
RE: sito porno (aspetto fiscale)
Il problema è che se si apre partita IVA bisogna poi dichiarare anche il nome del sito che ospita l'attività di commercio elettronico, si è sottoposti agli studi di settore, e se viene fuori che i tuoi proventi arrivano da un sito porno si possono avere dei grattacapi con la legge italiana che, in materia di pornografia, è quanto di più ambiguo e contraddittorio si possa immaginare. Da noi è permesso proiettare film porno, ma è rischioso girarli (a causa della presenza nel nostro ordinamento del reato di prostituzione),
e del resto non credo sia un caso se tutti i più noti attori e registi porno italiani vivono e lavorano solo nelle Repubbliche dell'Est. Recentemente, poi, ho letto di una sentenza della Cassazione che ha addirittura equiparato le sessioni a luci rosse sulla webcam allo sfruttamento della prostituzione. Acquistare un hosting all'estero non aiuta, finché si risiede in Italia si è comunque soggetti alla legge italiana e tocca prima o poi rendere conto alle autorità del proprio operato. Io, che pure qualche anno fa avevo accarezzato l'ipotesi di aprire un sito softcore alla fine ho sempre rinunciato, perché non mi ci vedevo proprio ad andare col commercialista all'Agenzia delle Entrate ad aprire partita IVA per la "Donnine Allegre Srl" o roba del genere. Non so come si regolino in materia i gestori italiani di siti erotici, se qualcuno ha qualche delucidazione in materia è benvenuto. -
Accettare o no amicizie con sconosciuti?
Ciao a tutti,
essendo personalmente un neofita di Facebook (per molto tempo l'ho evitato perché preoccupato delle possibili conseguenze sulla privacy, adesso sto cominciando a rivalutarlo soprattutto come possibile strumento di marketing e di mobilitazione su tematiche sociali) pongo ai veterani una domanda molto semplice: è giusto o no accettare su Facebook richieste di amicizia da parte di sconosciuti, magari stranieri? I pareri sull'argomento, dalle ricerche che ho già effettuato su Google, mi sembrano discordi: i seguaci più devoti di Facebook sostengono che la regola aurea sia di accettare sempre le richieste di amicizia e che rifiutarle sia considerato comportamento antisociale; altri sembrano dare per scontato che accettare amicizie senza criterio possa essere rischioso- ma non spiegano bene a cosa si va incontro- e si rallegrano di essere iscritti solo a LinkedIn, che offre un'apposita opzione "I don't know nome del mittente]" ad ogni richiesta di amicizia. Da quanto ho capito, il principale rischio dell'accettare amicizie con sconosciuti consiste nel rivelare le proprie preferenze, i propri gusti e le proprie amicizie a persone con cui non si ha sufficiente confidenza. Ma di questo non mi sembra di dovermi preoccupare eccessivamente, visto che su Facebook non scrivo niente che non sia disposto a ripetere anche in piazza e visto che le opzioni sulla privacy permettono comunque di "interdire" la visualizzazione di alcuni contenuti da parte di uno o più amici. Sta di fatto, comunque, che da quando sono iscritto, ricevo diverse richieste di amicizia soprattutto da parte di ragazze straniere. Da un lato vorrei accettare, dall'altro mi chiedo se non si tratti del solito trucco infame per spennare polli ,ricorrendo alla ben collaudata trappola delle donnine, al fine di veicolare phishing e furti d'identità. In fondo perché mai tutte queste ragazze dovrebbero improvvisamente interessarsi a me, dal momento che non ho nemmeno caricato una mia fotografia personale e gran parte delle informazioni su di me risultano visibili solo a chi è già mio amico?(Chiedo scusa se questo post non è magari molto coerente con le tematiche di marketing, ma non sapevo in quale altra sezione inserirlo ).
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RE: Problema con Facebook Ads
Tutto a posto,
ho riprovato a inserire facebook.com nell'elenco eccezioni e adesso Facebook Pages viene visualizzato correttamente.
Avevo semplicemente dimenticato di cliccare su 'Applica' prima di andare su 'OK'. La procedura con Kaspersky Internet Security 2009 è simile a quella descritta da te per Kaspersky Antivirus 6.0, semplicemente anziché inserire il link nell'elenco eccezioni del blocco popup bisogna inserirla nell'elenco eccezioni di 'Anti-banner" visibile sulla prima schermata del programma.
Nella speranza che questa indicazione possa in futuro essere d'aiuto anche ad altri, ti ringrazio ancora per il tuo suggerimento. -
RE: Problema con Facebook Ads
Ho l'impressione che tu ti riferisca a una versione un po' vecchia di Kaspersky, perché nella nuova- quella che ho io- il blocco popup è stato eliminato, visto che si tratta di una funzione ormai standard in qualsiasi browser. Ho provato ad aggiungere la maschera di URL facebook.com all'elenco eccezioni dell'Anti-Banner (alla voce "Filtro Contenuti" sulla prima schermata) ma non è cambiato niente.
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Problema con Facebook Ads
Ciao a tutti,
ho appena scoperto Facebook Pages come possibile strumento di promozione per la mia società. Sono riuscito a creare la mia pagina, ma quando clicco sul pulsante 'Promovi la tua pagina con una inserzione" o "Pubblica un Annuncio" mi viene fuori una pagina bianca dal titolo "1.GIF" o qualcosa del genere. Ho provato da tutti i browser, i cookies sono abilitati. Qualcuno può gentilmente spiegarmi qual è il problema?? -
Joomla su Aruba Linux: meglio cambiare?
Ciao a tutti,
ho appena realizzato il portale in Joomla della mia società . Ho scelto il nuovo hosting Aruba Windows + Linux , perché all'inizio ero incerto se installare Joomla o alcuni CMS in ASP che sembravano offrire maggiori garanzie di sicurezza. Alla fine ho installato Joomla su Linux, e lo spazio Windows è al momento inutilizzato. L'installazione è andata a buon fine e il sito funziona bene, ma purtroppo facendomi un giro dei forum su Joomla ho sentito molti utenti sconsigliare vivamente Aruba, che a loro dire sarebbe la peggior scelta possibile sul versante della sicurezza, perché non rispetterebbe i parametri ottimali di configurazione PHP. Io, però, nel mio hosting Linux, ho la possibilità di ottimizzare le impostazioni di PHP in base al CMS utilizzato. Ho scelto di ottimizzare le impostazioni PHP per Joomla, e infatti al momento dell'installazione i vari parametri (REGISTER_GLOBALS, ecc.) risultavano tutti a norma. Se ci fossero state falle di sicurezza, l'installer di Joomla me le avrebbe sicuramente evidenziate in rosso. Secondo voi dovrei ugualmente cambiare hosting il giorno in cui volessi implementare funzioni dinamiche (forum, commercio elettronico) che implichino il trattamento di password e dati personali? Le critiche ad Aruba valgono per tutti gli abbonamenti Aruba o solo per i pacchetti più economici? -
RE: BLOG: è testata giornalistica - pronuncia del tribunale
Da tempo ho intenzione di aprire online uno spazio di discussione politico, ma le sentenze e i progetti di legge antiblog più volte menzionati mi hanno spesso trattenuto.
Per evitare la normativa antiblog italiana, avevo pensato di strutturare il sito in forma un po' diversa, magari sotto forma di wiki o di forum con i contributi di tutti gli utenti registrati. Qualcuno sa se anche in questo caso possono valere le norme di cui sopra, qualora ricorresse una certa periodicità negli interventi e negli articoli? So che i forum erano esentati dalla registrazione perfino dal famigerato disegno Levi; in compenso, ho letto di cause contro Wikipedia per diffamazione o violazione delle norme che vietano di fotografare i monumenti. -
Posta Certificata
Ciao a tutti,
qualcuno sa dirmi con certezza se l'apertura di una casella di posta certificata PEC a nome di una società per l'iscrizione presso il Registro delle Imprese è da considerarsi a tutti gli effetti un atto di ordinaria amministrazione? -
Negozio di film in download:è testata giornalistica?
Ciao a tutti,
in quanto regista digitale desideroso di commercializzare i propri film e di consentire lo stesso anche ad altri, al di fuori dei circuiti di distribuzione tradizionali, coltivo da tempo il progetto di un negozio online di film in pay-per-download. Il negozio online consentirebbe il download, previo pagamento Paypal, dei miei film e di quelli di chiunque voglia pubblicare i propri contenuti registrandosi al mio sito. Dal punto di vista tecnico sarebbe tutto pronto, nel senso che mi sono già procurato il cms e gli script adatti.
Le incognite che attualmente mi tengono sulle spine sono di tipo legale-amministrativo. Un mio amico avvocato specializzato in diritto d'autore mi ha detto che qualunque sito offra video in streaming o download è sottoposto a licenza multimediale Siae per web-tv, anche se i contenuti non sono in diretta, non presentano problemi di copyright e non sono opera di autori iscritti alla Siae . I costi della licenza non sarebbero irrisori ma nemmeno proibitivi, se si considera che nel caso di contenuti a pagamento le commissioni sono pur sempre calcolate in proporzione ai ricavi. La mia preoccupazione però è adesso un'altra. Se il mio sito è equiparato a tutti gli effetti a una web-tv, questo significa che potrei aver bisogno anche dell'autorizzazione del Ministero delle Comunicazioni e dell'iscrizione all'albo del Garante per l'Editoria, che a sua volta immagino presupponga la presenza di un direttore responsabile iscritto all'Ordine dei Giornalisti. Che fare? Qualcuno ha qualche dritta o delucidazione? -
Nuovo piano casa
Ciao a tutti,
leggo che nel nuovo piano edilizio del governo è prevista la possibilità di abbattere edifici costruiti prima del 1989 non sottoposti a vincoli di tutela.
Scopo della legge dovrebbe essere quello di aumentare gli alloggi adeguando quelli già esistenti ai nuovi parametri abitativi, tanto che il piano prevede incentivi a sostegno della bioedilizia e dell'utilizzo di fonti energetiche alternative. Tutto bene dunque, ma... che ne sarà di chi vive attualmente all'interno di quegli edifici? Dove andrà a vivere, finché i lavori di ricostruzione dell'edificio non vengono portati a termine? E' previsto almeno un indennizzo economico che gli consenta di procurarsi, nel frattempo, un alloggio alternativo? -
RE: Gruppi Facebook e leggi sulla privacy
Se io mi iscrivo a Facebook, e FB mi consente di inviare a tutti i miei contatti della mia mail un invito a FB, in fondo sono io che invio gli inviti, ai miei contatti, tramite la mia mail, non certo FB che automatizza solo il procedimento.
Appunto, io non mi riferivo alle responsabilità dei gestori di Facebook, ma ad un'eventuale responsabilità a carico mio. Tieni conto che non tutte le email della mia casella provengono da amici di lunga data dai quali rischierei al massimo una "rispostaccia", tra i miei contatti ci sono anche tante persone che non ho mai incontrato dal vivo, per le quali sono quindi un estraneo. Anche in questo caso sono autorizzato a contattarli? E' dunque sufficiente che qualcuno mi abbia già contattato, perché le email che gli spedisco non siano spamming?