Il punto a) del paragrafo 16.7 è quello che più si attiene al caso.
Avevo già letto del caso in questione, che mi aveva dato un po' di speranza... toltami dalla questione dei costi
gbianchi
@gbianchi
Post creati da gbianchi
-
RE: Dominio "rubato"
-
RE: Dominio "rubato"
Grazie per la risposta.
@dott.Stefano said:Se ciò è legale, l'unica cosa che mi viene in mente, partendo da quanto da lei scritto, è un abuso di tale diritto atteso che non sussistono altre ragioni a tale comportamento se non quelle di recare un danno a chi ha perso il dominio con relativo guadagno loro....
Dunque il loro operato è legale, ma, come lei ha giustamente puntualizzato, può sussistere abuso del diritto di registrare un dominio scaduto, essendo la ragione sociale il nome del dominio di secondo livello (devo ancora accertarmi del marchio...). Inoltre, a mio parere (che non sono un legale) c'è anche il danno, poiché mettono all'asta, a partire da 50 euro, il dominio stesso, oltre a guadagnare dalla pubblicità ai loro servizi pubblicati nell'attuale home page del dominio che hanno acquisito.All'indirizzo nic.it/legale, viene data una serie di possibilità per contestare la registrazione. A quanto ho capito, si avvia la procedura di opposizione, che "congela" (mettendolo in stato di CHALLENGED) l'assegnazione del dominio e consente l'accesso all'arbitrato irrituale o alla procedura di riassegnazione, alternative alla magistratura, per la risoluzione della controversia.
Quello che non mi è chiaro (ho scritto, ma non mi hanno ancora risposto) è se:- La decisione di utilizzare un collegio di arbitri o i Prestatori del Servizio di Risoluzione delle Dispute, PRSD, spetta al Registro del ccTLD .it?
- L'intera procedura ha dei costi?
Saluti
-
Dominio "rubato"
Salve,
gestisco per conto di un'azienda un dominio e relativo sito. Per ritardi vari e disguidi col precedente registrar, ho provveduto a cambiare fornitore. Ovviamente, essendo il dominio scaduto, dopo il redemptionPeriod e il randomico pendingDelete (quest'ultimo durato poche ore), gli sciacalli di Benson & Partners Ltd se lo sono accaparrato con procedure automatizzate, senza che quindi io potessi far nulla.
La domanda è questa: la ragione sociale della ditta è quella del dominio di secondo livello in questione, e dovrei accertarmi se il marchio è registrato o meno (in ogni caso il tutto è antecedente all'acquisizione di B&P). Esiste qualche appiglio nel regolamento del ccTLD "it" che mi permetta di stabilire con certezza la fraudolenza di tale acquisizione? Mi può venire in mente che l'hanno acquistato con l'unico scopo di estorcere denaro a chi lo rivuole indietro, o che la loro società guadagna sul nome della ditta (forse anche su un marchio, che credo sarebbe la motivazione più forte) attraverso la pubblicità sulla home page.
Grazie,
G.B. -
RE: Sulla proprietà dei dati in Internet
Cosa intendi per "mettere nero su bianco il dopo, con date e durata"?
-
Un saluto a tutti
Ciao a tutti, mi chiamo Giancarlo e ho 32 anni. Sviluppo siti web per associazioni, riviste online, attività commerciali e privati e sono webmaster per molti di essi. Vi conoscevo già come semplice visitatore, ma solo ora ho deciso di partecipare attivamente alle vostre discussioni. Trovo di grande utilità un punto di riferimento collaborativo come GT, davvero un'ottima iniziativa !! Un caro saluto! G.B.
-
Sulla proprietà dei dati in Internet
Ho recentemente (12 maggio) aperto un sito d'informazione medica e alcuni specialisti hanno accettato di fornire i propri recapiti e curricula alla nostra redazione.
Non esiste nessun accordo formale tra le parti, solo l'impegno tacito per noi a riportare i dati e a non abusarne, per loro a fornirci i dati esatti. Il tutto nell'interesse comune (non abbiamo fini di lucro), a vantaggio dei malati e dei medici, che acquistano visibilità.
Ora, è accaduto che uno di questi medici, in seguito alla creazione di una nuova sezione del sito e dello spostamento del riferimento a lei in tale sezione, si sia lamentato della perdita di visibilità e di aver subìto un danno nell'immagine e nel portafoglio perché alcune persone non sono riuscite a trovare il suo contatto (come abbiano fatto queste persone a dirle che non hanno saputo rintracciarla e come faccia lei a quantificare un ipotetico danno è un gran mistero :?). Il tutto, poi, è avvenuto nel giro di 3-4 ore.
Il punto è che lei minaccia di farci causa, forte di uno studio legale di famiglia che la sostiene. Non do tanto peso a queste affermazioni, a parer mio deliranti, e stiamo lavorando per appianare la questione in maniera diplomatica, ma mi piacerebbe avere risposta ad alcune domande:- Nelle email che ci ha mandato, ci autorizza esplicitamente alla pubblicazione dei dati forniti, senza vincoli d'uso, cioè, per quanto ci interessa nel caso specifico, senza richiedere che vengano inseriti in sezioni ben definite. Può accampare diritti sulla loro collocazione? Posto, naturalmente, che essi vengano riportati così come ci sono stati inviati e che non vengano inseriti nella sezione "medici incapaci" :). In concreto, non abbiamo sminuito la sua figura. Abbiamo semplicemente deciso di collocarla all'interno di un'altra categoria di specialisti.
- Di chi sono questi dati? Senza nessun contratto (tranne l'esplicita autorizzazione alla pubblicazione senza vincoli né compensi), se qualcuno ci invia del materiale, cosa possiamo farne? Anche perché voglio toglierla al più presto dai nostri archivi...
- Ho già scritto un disclaimer per i contenuti futuri. Posso renderlo retroattivo, facendolo firmare all'interessata?Grazie per ogni aiuto,
G.B.