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Dominio "rubato"
Salve,
gestisco per conto di un'azienda un dominio e relativo sito. Per ritardi vari e disguidi col precedente registrar, ho provveduto a cambiare fornitore. Ovviamente, essendo il dominio scaduto, dopo il redemptionPeriod e il randomico pendingDelete (quest'ultimo durato poche ore), gli sciacalli di Benson & Partners Ltd se lo sono accaparrato con procedure automatizzate, senza che quindi io potessi far nulla.
La domanda è questa: la ragione sociale della ditta è quella del dominio di secondo livello in questione, e dovrei accertarmi se il marchio è registrato o meno (in ogni caso il tutto è antecedente all'acquisizione di B&P). Esiste qualche appiglio nel regolamento del ccTLD "it" che mi permetta di stabilire con certezza la fraudolenza di tale acquisizione? Mi può venire in mente che l'hanno acquistato con l'unico scopo di estorcere denaro a chi lo rivuole indietro, o che la loro società guadagna sul nome della ditta (forse anche su un marchio, che credo sarebbe la motivazione più forte) attraverso la pubblicità sulla home page.
Grazie,
G.B.
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Salve,
premetto che sono un legale e non un tecnico informatico, il quale sicuramente potrà dare maggiori informazioni, ma mi sembra di capire che una volta scaduto il dominio questo può essere fatto proprio da chiunque come è successo in questo caso.
Se ciò è legale, l'unica cosa che mi viene in mente, partendo da quanto da lei scritto, è un abuso di tale diritto atteso che non sussistono altre ragioni a tale comportamento se non quelle di recare un danno a chi ha perso il dominio con relativo guadagno loro....
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Grazie per la risposta.
@dott.Stefano said:Se ciò è legale, l'unica cosa che mi viene in mente, partendo da quanto da lei scritto, è un abuso di tale diritto atteso che non sussistono altre ragioni a tale comportamento se non quelle di recare un danno a chi ha perso il dominio con relativo guadagno loro....
Dunque il loro operato è legale, ma, come lei ha giustamente puntualizzato, può sussistere abuso del diritto di registrare un dominio scaduto, essendo la ragione sociale il nome del dominio di secondo livello (devo ancora accertarmi del marchio...). Inoltre, a mio parere (che non sono un legale) c'è anche il danno, poiché mettono all'asta, a partire da 50 euro, il dominio stesso, oltre a guadagnare dalla pubblicità ai loro servizi pubblicati nell'attuale home page del dominio che hanno acquisito.All'indirizzo nic.it/legale, viene data una serie di possibilità per contestare la registrazione. A quanto ho capito, si avvia la procedura di opposizione, che "congela" (mettendolo in stato di CHALLENGED) l'assegnazione del dominio e consente l'accesso all'arbitrato irrituale o alla procedura di riassegnazione, alternative alla magistratura, per la risoluzione della controversia.
Quello che non mi è chiaro (ho scritto, ma non mi hanno ancora risposto) è se:- La decisione di utilizzare un collegio di arbitri o i Prestatori del Servizio di Risoluzione delle Dispute, PRSD, spetta al Registro del ccTLD .it?
- L'intera procedura ha dei costi?
Saluti
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Il punto a) del paragrafo 16.7 è quello che più si attiene al caso.
Avevo già letto del caso in questione, che mi aveva dato un po' di speranza... toltami dalla questione dei costi
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Ehm, un .it torna registrabile se non sbaglio 90 gg dopo la sua scadenza. Mi pare un errore piuttosto grave .
Cmq, se non è marchio registrato o non contiene il nome della "ditta", puoi dire addio (tipo se il dominio è auto.it , termine generico, non lo riprendi più)