@Naonda said:
Per alcuni anni dopo l'inizio dell'attività ho guadagnato molto poco, avendo lavorato, purtroppo, molto poco.
La congruità agli studi di settore, tuttavia, non fu un problema poichè non solo i beni strumentali erano esigui (avessi dovuto lavorare tanto avrei potuto e dovuto attrezzarmi diversamente) ma, soprattutto, inserii come "tempo lavorato" un numero di settimane e di mesi all'anno congrui ai compensi percepiti.
In linea di massima, a meno di valori economici strutturali diversi, se sei un libero professionista puoi "giocare" sul fattore tempo lavorato e risultare congruo (il che, tra l'altro, mi pare anche una questione di buon senso).
Non ho idea della situazione in particolare e forse il mio suggerimento non può trovare applicazione, ma dall'inizio dell'attività in cui il reddito era 2000 euro/anno fino allo scorso 26.000 euro/anno non sono mai risultata incongrua nonostante gli sbalzi d'umore della committenza ricorrendo a questo accomodamento temporale.
naonda puoi dare ulteriori riferimenti sui conteggi che hai fatto per il calcolo degli studi di settore.
Ho provato ancora ma confermo che non c'è nessuna influenza della percentuale di lavoro (mi chiedo: se uno ha più attività come fa? è davvero assurdo) e pur avendo importi per acquisti e beni strumentali bassissimi esce fuori sempre un ricavo presunto tra 12/14 mila euro con vari studi di settore.
Io sono disoccupata e cerco lavoro (una parte del mio tempo è dedicata a quello), in più invece che stare con le mani in mano sto cercando di avviare una (o anche più attività) in proprio.
Gli ostacoli burocratici sono incredibili e i vincoli fiscali pure.
Ci sono troppi ostacoli e sto perdendo la speranza. Tornare senza speranza alla schiavitù a progetto mi preoccupa. Se mi fai capire come hai fatto i conteggi potrebbe essere utile a me o ad altri. Grazie