Salve,
avete la casella dei messaggi piena.
Le ho inviato un messaggio privato.
Dott. Daniele Trolese
Di norma nelle attività commerciali non conviene il regime dei Minimi, semmai, se possibile, le converrebbe il regime delle Nuove Iniziative Produttive.
Le invio via mail una mia presentazione come da sua richiesta.
Studio Dott. Daniele Trolese
Salve,
le ho inviato un messaggio privato.
Cordiali saluti
Studio Dott. Daniele Trolese
Le ho inviato un messaggio privato per i miei riferimenti
Studio Dott. Daniele Trolese
Non devi versare contributi INPS dal momento che sei dipendente full time.
La comunicazione all'INPS va fatta al momento dell'apertura dell'impresa tramite ComUnica.
La normativa riguardante le imprese agricole permette a tali aziende anche la vendita tramite le moderne tecnologie (quindi anche via intenet), anche nel caso di vendita all'estero non vedo dove vi possa essere il problema; nel caso in cui invece non si abbia impresa agricola, si potrà aprire attività d'impresa nel settore del commercio elettronico.
In questo caso la vostra sarebbe un'attività strutturata ed organizzata per cui non occasionale.
Comunque uno di voi potrebbe aprire un'impresa individuale col regime delle Nuove Iniziative Produttive (niente contributi INPS e 10% di sostitutiva IRPEF), gli altri potrebbero effettuare prestazione d'opera occasionale all'impresa (se tale si tratta) o comunque si potrebbe gestire anche in altro modo, ma inizia ad essere complesso spiegarlo in un forum.
Per effettuare il commercio elettronico basta che presenti la DIAP al tuo Comune e che tu faccia le opportune comunicazioni all'AdE e Registro Imprese.
Potrai anche non emettere documenti fiscali registrando le vendite nel Registro dei Corrispettivi.
A meno che tu abbia aderito al regime dei Minimi (e sarebbe stato in linea di massima un errore) non considerare MAI l'Iva.
Nel caso specifico l'Iva non ti viene addebitata perchè effettuata da un soggetto UE ma, come prima specificato, non cambia nulla.
Ad es. se acquisti a 100 + Iva (20%) pagherai 120, ma avrai 20 di credito nei confronti dello Stato.
Un consiglio: rivolgiti ad un Commercialista che conosca bene le problematiche del commercio elettronico.
Spiegati meglio, comunque da quel che posso intendere, in linea di massima ritengo sia possibile fintanto che la vostra attività risulti occasionale.
Attenzione nel caso la vostra attività al vaglio dell'AdE, risulti strutturata ed organizzata, quindi non più occasionale, sorgerebbero problemi da un punto di vista civilistico e fiscale.
Ricordo che comunque i redditi scaturenti sebbene sottoposti a ritenuta (d'acconto) devono essere indicati in dichiarazione (sottoposti all'IRPEF ordinaria), quindi l'unico vantaggio è di natura contributiva, mentre e si perdono, non aprendo partita IVA, quelli, eventuali, dati dai regimi agevolati e dalla possibilità di dedurre i costi.
Con l'introduzione della cedolare secca sugli affitti difficilmente le può convenire costituire un'immobiliare.
Daniele Trolese
La norma parte dal fatto che per cautela civile-fiscale (leggi per ostacolare operazioni in "nero"), deve essere riscontrata al di fuori di ogni dubbio e dopo aver esperito ogni azione (o quasi, nel caso sia particolarmente oneroso) l'impossibilità della riscossione.
Concordo in pieno con quanto indicato da vnotarfrancesco anche perché altrimenti non avrebbero ragion d'essere le perdite su crediti e il fondo svalutazione crediti che servono proprio al preciso scopo di stornare crediti non esigibili.
Nel momento in cui vi sia un controllo da parte dell'AdE e venga dimostrato che le note di accredito sono state emesse per motivi non previsti dalla norma, vi sarà sicuramente un corrispondente recupero imponibile.
L'unica possibilità sarebbe emettere fattura pro-forma come i professionisti emettono avviso di parcella, in questo caso non essendo emesso un documento fiscale non servirebbe nemmeno lo storno.
A mio parere sono importanti le competenze, la disponibilità e la capacità d'ascolto del professionista che ti segue più che la distanza fra voi: io ad esempio sono a Padova ed ho clienti da Milano, Bari, Pisa, Vicenza,...
Al di là che la professionalità non è direttamente correlata con le tariffe praticate, a mio parere quanto richiesto dal collega è fuori mercato.
Sinceramente, appurato che sappia il fatto suo, potrei pensare di intavolare una collaborazione per fargli seguire i dichiarativi dei miei clienti in regime agevolato.
Tutte quelle inerenti l'attività (pc, adsl, consulenze, software,...) più quelle promiscue (auto, cell,...)
Ebay non è altro che una piattaforma di commercio elettronico; pertanto gli adempimenti sono i medesimi.
Comunicazione al Comune tramite DIAP e poi apertura d'impresa commerciale.
Se non si è anche dipendenti full time bisognerà versare contributi INPS pari al 20,09% dell'imponibile con un minimo di circa 2.850 euro.
Se possibile aderirvi è normalmente conveniente il regime delle Nuove Iniziative Produttive (10% di sostitutiva IRPEF + IRAP(3,9%)).
Tieni presente che avrai (o il tuo commercialista) adempimenti burocratici ulteriori se acquisti/vendi all'estero (Intrastat se entro l'UE, bolle se ExtraUE)
Costi annui commercialista per il regime delle Nuove Iniziative Produttive normalmente max 1.000 euro.
Impresa individuale settore commercio.
Non versa contributi INPS.
Regime Nuove Iniziative Produttive (un po' stiracchiata, ma ritengo comunque attuabile) con 10% di sostitutiva IRPEF oppure regime dei Minimi con 20% di sostitutiva sugli utili.
Non proprio corretto.
I redditi prodotti in Italia sono comunque soggetti ad imposizione in Italia.
Con la costituzione di srl in Italia però, puoi comunque ridurre l'impatto contributivo ed ottenere un consistente risparmio fiscale (per la totalità dei miei clienti nella tua situazione, si aggira su un ammontare del 30% del compenso degli amministratori) con l'attribuzione di determinati costi alla società.
Attenzione: l'Iva è una posta di giro (tranne che per i Minimi), se la devi pagare vuol dire che l'hai ricevuta in più (non ti spettava, non faceva parte del tuo compenso) dal cliente.
I contributi INPS purtroppo sono quel che sono, ma considera che per un un dipendente i contributi versati si aggirano sul 30% e formeranno la tua pensione.
Le vere imposte sono il 10% di sostitutiva IRPEF.
N.B.
Mi dispiace dirti però che, come ho già precisato in numerosi post in questo ed altri forum, se adottavi il regime ordinario:
1) non avresti versato imposte perchè coperta dalle deduzioni;
2) i contributi sarebbero stati deducibili.
quindi arrabbiati con te stessa se fai da sola o con il commercialista nel caso ti abbia mal consigliato.
Da un punto di vista giuridico il tuo "socio di fatto", fino a prova contraria non esiste, per cui non avrebbe alcun senso chiudere per poi riaprire.
Potete sicuramente effettuare una valutazione del valore della clientela tenendo presente che tu dovresti aver diritto di prelazione rispetto a terzi.
Considera anche che dovresti avere una posizione di forza dal momento che sei l'unico titolare da un punto di vista legale.