Buongiorno a tutti Voi,
essendomi iscritto alla gestione separata INPS il 9 marzo 2010, passando da quella ordinaria in quanto dipendente sino al giorno 8 di marzo, ho fatto domanda per gli assegni familiari.
L'INPS mi ha risposto, dopo qualche tempo, bocciando la mia richiesta poichè la stessa andrà presentata dopo il primo di febbraio dell'anno successivo. E' corretto tale comportamento? Dovrò aspettare un anno per avere gli assegni? L'INPS mi dice che potrei fare ricorso.
Gradirei un aiuto, o dei maggiori chiarimenti se qualcuno può farlo. Grazie.

Gentilissimi...un aiuto, per cortesia.
A breve, passo da dipendente ( impiegato di 2° livello commercio, netto in busta per accordi con la società ? 1850,00 ) assunto da 16 mesi, ad amministratore unico della stessa società con una quota del 15% del capitale sociale.
Cosa cambia a livello TFR, INPS per i contributi che versavo e che ho accantonato dal 1987? Devo considerare tutte queste cose, e cos'altro?, nel conteggio del nuovo compenso che dovrei avere? Sarebbe utile una polizza che mi permettesse di sostituire il TFR che non mi spetta più?
Detto in parole povere, ma molto povere....è corretto fare:
1850 : 14 mensilità per 12 + contributi che non verso e cos'altro....
Confido in un Vostro aiuto, grazie.

Grazie Fabrizio per la risposta, forse la mia era una domanda un po' confusa ma il senso era propio se scegliere di essere dipendendente nel senso non avere responsabilità ( ma mi pare di aver capito che non potrebbe esserci un rapporto di subordinazione con l'essere amministratore.......ci sarebbe forse un contratto da co.co.co????) e quindi stabilire magari oltre allo stipendio un qualcosa che premia eventuali obbiettivi, oppure fidarsi del fatto di diventare soci con una quota del 15% ( oltre ad un fisso ) e dato che gestirei io l'attività cercare di farla fruttare il più possibile con l'intento ( anche se la maggioranza del capitale potrebbe non volerlo ) di distribuire gli utili.
Ti ringrazio dinuovo e spero che mi possa rispondere.

Salve, sono un po' incasinato e gradirei la risposta di qualcuno.:x
Per vent'anni sono stato lavoratore subordinato e percepivo un fisso di ?1.800,00. Mi si presenta la possibilità di costituire una nuova società che sorgerebbe dalle ceneri della mia attuale ditta che attraversa un bruttissimo momento ( srl da formare ex novo, alcuni dei miei vecchi colleghi verrebbero a lavorare con me come dipendenti e nuova sede ). I soci di capitale mi chiedono di fare l'amministratore unico, gestendo tutto io anche la contabilità, entrando dapprima come dipendente e poi come socio con una quota. Ora chiedo: mi conviene restare alle dipendenze seppure come amministratore ( se si potrei chiedere stipendio e compenso? ) o sperare in questa quota anche se so che gli utili solitamente nelle soc.di capitali non vengono distribuiti e quindi accontentarmi del compenso da amministratore?
So di valere, scusate la presunzione, ma so anche che non posso pretendere la luna, allora cosa posso prospettare in sede di definizione della mia posizione.
Grazie a tutti coloro che vorranno aiutarmi.:?

Buongiorno, una domanda alla quale non trovo risposta.
E' possibile che una snc continui ad operare se da 10 mesi si trova ad avere un solo socio ( prima erano tre ) il quale compie le ordinarie e straordinarie operazioni di gestione?
Si parla soltanto di eventuale contravvenzione da parte della CCIAA ma per il resto è tutto regolare; è così oppure a cosa si va incontro?
Vi ringrgazio se vorrete rispondere.
Carlo

Buongiorno a tutti, un grosso aiuto da parte di tutti Voi.
Se una ditta ( snc ) ha presentato sempre i DM 10, regolarmente, per tutti i suoi dipendenti ma da diversi anni questa non ha mai effettuato i pagamenti, i dipendenti ai fini contributivi sono coperti anche se un domani la ditta non sarà in grado di soddisfare l'INPS? Cioè ai fini pensionistici questi contributi hanno valore al 100% o ci sono dei problemi? Da visure fatte all'Inps, negli estratti conto del dipendente risultano per ogni anno regolarmente dichiarate le 52 settimane.
Grazie a tutti e spero che qualcuno mi voglia rispondere.

Buongiorno e grazie a chi mi può rispondere.
Nel caso in cui un dipendente si licenzia per giusta causa ( mancata retribuzione da diversi mesi ) il preavviso nel caso specifico deve essere rispettato o si può lasciare immediatamente il posto di lavoro?
( Impiegato 2° livello commercio assunto da oltre 5 anni....preavviso 45 giorni...impossibile continuare a lavorare sapendo di non poter essere pagato per tutti questi giorni ).
Grazie a tutti.

Gentili Signori/e, ho bisogno del Vostro aiuto.
Se una Società ( SNC ) chiude i battenti causa difficoltà finanziarie, paga con mezzi propri e dei propri soci i vari debiti e pertanto si ritrova ( sia la Società che i soci ) senza soldi e proprietà, ma proprio nulla se non il debito dei contributi INPS dichiarati ma non versati dal 1995 ad oggi ( ci sono diverse cartelle esattoriali ricevute ma rimaste nel cassetto ) i dipendenti avranno diritto alla pensione per quegli anni? Se no....cosa succede? cosa occorre fare prima che venga venduto il vendibile sia da parte dei soci che della società?
Ringrazio anticipatamente tutti quelli che vorranno rispondermi.
Carlo.

Buon pomeriggio a tutti Voi, sono Carlo e sono nuovo del forum; sono arrivato a Voi perchè in rete stavo cercando qualcosa che possa aiutarmi, tipo:
per vent?anni sono stato lavoratore dipendente a tempo indeterminato presso la stessa concessionaria auto, prima nel settore industria e poi, negli ultimi cinque anni ( dal 01/04/2003 ) nel settore commercio come impiegato di secondo livello. Le cose in questa ditta ormai da un paio di anni non vanno affatto bene e mi si è presentata una buona occasione: diventare socio di una ditta concorrente che forse però metterà in ginocchio questa in cui lavoro.
Mi hanno proposto, essendo del luogo ed avendone spero le capacità, di essere anche amministratore unico, pertanto Vi chiedo: non avendo ancora scritto nulla, cosa ne sarà di me.....mi spiego meglio: a livello contributivo INPS quello che ho versato fino ad ora varrà di più di quello che andrò a versare in futuro? Cosa mi spetta versare sia come socio di SRL che amministratore? Per quanto riguarda il compenso mensile io ora percepivo nette in busta 1.800,00....cosa devo chiedere adesso visto i nuovi impegni....e infine ( scusatemi se approfitto ) avrò una busta paga con gli assegni familiari o cosa? Vi chiedo questo appunto perchè prima di concretizzare vorrei avere le idee più chiare....grazie a tutti coloro che vorranno aiutarmmi

Buon pomeriggio a tutti Voi, sono Carlo e sono nuovo del forum; sono arrivato a Voi perchè in rete stavo cercando qualcosa che possa aiutarmi, tipo:
per vent?anni sono stato lavoratore dipendente a tempo indeterminato presso la stessa concessionaria auto, prima nel settore industria e poi, negli ultimi cinque anni ( dal 01/04/2003 ) nel settore commercio come impiegato di secondo livello. Le cose in questa ditta ormai da un paio di anni non vanno affatto bene e mi si è presentata una buona occasione: diventare socio di una ditta concorrente che forse però metterà in ginocchio questa in cui lavoro.
Mi hanno proposto, essendo del luogo ed avendone spero le capacità, di essere anche amministratore unico, pertanto Vi chiedo: non avendo ancora scritto nulla, cosa ne sarà di me.....mi spiego meglio: a livello contributivo INPS quello che ho versato fino ad ora varrà di più di quello che andrò a versare in futuro? Cosa mi spetta versare sia come socio di SRL che amministratore? Per quanto riguarda il compenso mensile io ora percepivo nette in busta 1.800,00....cosa devo chiedere adesso visto i nuovi impegni....e infine ( scusatemi se approfitto ) avrò una busta paga con gli assegni familiari o cosa? Vi chiedo questo appunto perchè prima di concretizzare vorrei avere le idee più chiare....grazie a tutti coloro che vorranno aiutarmi