i sei mesi si riferiscono al passaggio in giudicato della sentenza di primo grado.

L'art. 15 comma 1 del D.Lgs. 16 marzo 2006, n°158 cita testualmente:
Il veterinario che cura gli animali annota su un registro tenuto nell'azienda...(omissis)..la data, la natura dei trattamenti terapeutici prescritti o eseguiti, l'identificazione degli animali trattati ed i tempi di sospensione corrispondenti.

Da quanto capito, indipendentemente dal tipo di farmaco prescritto, lei ha l'obbligo di annotare tutti i trattamenti terapeutici prescritti agli animali.

Per il problema che hai illustrato penso che la migliore soluzione sia quella di rivolgerti all'ordine avvocati della tua provincia ed esporre quanto è avvenuto. Quello della giusta parcella fa parte del codice deontologico che ad ogni avvocato è fatto obbligo di rispettare pena provvedimenti disciplinari che la commissione apposita sarà tenuta a prendere.
Mi permetto di darti questo consiglio perchè, sempre per un problema deontologico, sono riuscito ad ottenere dal ordine ciò che in nessun caso sarebbe stato possibile con con altri avvocati e tribunale.

Ecco, hai gia trovato un parallelismo interessantissimo, a mio parere.
Da mamma soprattutto, anch'io ho notato alcune similitudini (tra diversi tipi di cuccioli) di sensibilità e di reazione appunto allo stress e nevrosi dei cosiddetti adulti.
Ogni volta che ho riscontrato un comportamento strano in mio figlio ne ho sempre ricercato l'origine in me e correggendomi (fin dove e se possibile) il beneficio si è allargato a macchia d'olio.
Da mamma interessata, proporrrei anche a tua moglie allora di partecipare.
Approfitto per fare gli auguri di un'ottima fine e di un radioso inizio anno ad entrambi.