*Si è svolta nella Sala delle Armi del Foro Italico, la cerimonia di consegna delle più alte onorificenze sportive: Collari d?Oro, Stella al Merito Sportivo e Palma d?Oro al merito tecnico. Tra i premiati, alla presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, anche il Manager della Roma Nuoto Mario Fiorillo, capitano dello storico Settebello campione olimpico a Barcellona 1992.
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?Eravamo una grande squadra - le parole di Fiorillo durante la premiazione - in quegli anni vincemmo Europei, Mondiali e Olimpiadi, e soprattutto ai Giochi, nella finale contro la Spagna che giocava in casa ed era quasi certa del successo finale, fu un?emozione incredibile, mostrammo grande forza e determinazione?.
?Vogliamo tutti ricordare il nostro compagno di Barcellona Paolo Caldarella, che purtroppo ci ha lasciato? ha concluso Fiorillo, che ha ricevuto il riconoscimento insieme agli ex compagni Francesco Attolico, Gianni Averaimo, Alessandro Bovo, Alessandro Campagna, Marco D?Altrui, Massimiliano
Ferretti, Ferdinando Gandolfi, Amedeo Pomilio, Francesco Porzio, Giuseppe Porzio e Carlo Silipo."
?E? stata una giornata molto importante e ricca di emozioni? ha poi aggiunto Fiorillo dopo la cerimonia. ?E? stato un piacere ritrovare i miei compagni di quella splendida avventura e ricevere un riconoscimento così prestigioso. Colgo l?occasione per ringraziare la società **Roma Nuoto **per avermi affidato la guida della prima squadra, mettendomi nelle migliori condizioni possibili per svolgere il mio ruolo?.
?Siamo onorati di poter contare su un uomo di sport del calibro di Mario come Manager della nostra prima squadra? ha commentato il presidente giallorosso Nicolò Cristofaro. ?Sin dalla nostra nascita nel 2008 abbiamo sognato di trovarci a combattere per la promozione nella massima serie, e nemmeno nelle più rosee aspettative avremmo immaginato di vedere, sette anni dopo, la nostra prima squadra lottare con le grandi sotto la guida di un condottiero come Mario Fiorillo, e di poter contare sull?esperienza di Bartolo Consolo come presidente onorario della società?.
?Il nostro meraviglioso sport ha ricevuto oggi un importantissimo riconoscimento - ha concluso Cristofaro - ringraziamo di cuore il Coni e il presidente Malagò per questo?.
artsia
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Mario Fiorillo, manager della Roma Nuoto, riceve il Collare d?Oro del Coni
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Fiat 500x via Amedeo Parmeggiani
La 500X è un SUV urbano di medie dimensioni: la sua lunghezza di quattro metri e venticinque centimetri lo posiziona al di sopra della media dei piccoli SUV
Questa strategia di posizionamento sul mercato segue la stessa avvenuta con la Grande Punto che spostò il segmento delle utilitarie verso dimensioni maggiori rispetto alla concorrenza e alle generazioni precedenti.Per le sue dimensioni, dotazioni e filosofia, ma anche per il suo ingresso nell?attuale situazione della gamma Fiat, la 500X (seppur identificata come ?erede? della Fiat Sedici), va a colmare lo spazio lasciato dalla Fiat Bravo del 2007, o almeno questo mi è parso qui su Via Amedeo Parmeggiani Bologna.Per tale motivo, già nel 2011, la Fiat aveva dichiarato di puntare su un crossover SUV per la propria futura berlina media, in modo analogo a quello fatto dalla Nissan con il caso Almera/Qashqai.La cosa interessante è che ci sono tre diversi tipi di trazione disponibili: anteriore, anteriore con Traction Plus ed integrale permanente. Questo rende la 500x un?auto versatile che si adatta perfettamente a diverse esigenze, devo dire che mi piacerebbe fare un test drive su strada, probabilmente prenderò l?appuntamento per testarla presso la concessionaria su via Amedeo Parmeggiani Bologna.La gamma della nuova Fiat 500X si preannuncia molto ampia, con prezzi da 17.500 a 30.650 euro. In sintesi, per quelli a benzina si va dal 1.6 aspirato da 110 cavalli al 2.4 da 184 (non disponibile in Italia). I turbodiesel vedono debuttare un 1.3 Multijet da 95 CV Euro 6 e, passando per il 1.6 da 120 cavalli, arrivano al 2.0 da 140.Ecco quindi alcuni dei pregi e difetti della Fiat 500x che sono stati evidenziati durante la discussione in via Amedeo Parmeggiani Bologna.Pregi :
Dotazione: Quest?auto non costa poco, ma offre di serie molti dispositivi.
Guida: Agile in città, la nuova Fiat 500X si rivela piacevole tra le curve.
Motore/cambio: Sono una coppia ben assortita per comfort e prestazioni vivaci.Difetti :
Cerchi di 18? fanno saltellare un po? troppo sulle buche.
Dettagli: La parte posteriore dell?abitacolo ha plastiche meno curate rispetto alla ricercatissima plancia.
Visibilità: Davanti c?è qualche problema nelle svolte a sinistra, e dal lunotto si vede poco. -
Confronto Alfa Romeo, BMW, Mercedes su via Amedeo Parmeggiani Bologna
Oggi a Bologna, su Via Amedeo Parmeggiani, si discuteva della nuova Giulia con gli amici della concessionaria. Nello specifico si confrontava la nuova nata in casa Alfa con le principali rivali, la Mercedes AMG C63 e la BMW M3 . Si tratta praticamente di una sfida epica, parliamo di tre colossi automobilistici, Alfa Romeo, BMW e Mercedes.I 510 CV dell?Alfa Romeo Giulia equipaggiata con il V6 3.0 di concezione Ferrari hanno tutte le carte in regola per rivaleggiare con i 436 CV della BMW M3 (che ha un ?sei in linea? turbo da 3 litri) e i 510 del 4.0 V8 biturbo che equipaggia la Mercedes Mercedes AMG C63 S (di cui esiste anche la versione C63 con 476 CV).Nonostante le tedesche abbiano dalla loro una tradizione specifica consolidata che risale a fine anni 80, la Giulia mette sul piatto una meccanica raffinata, portando un?italiana al confronto diretto con i mostri sacri come non accadeva dai tempi della Lancia Thema 8.32.L?Alfa sulla carta è la più veloce con una punta velocistica ? 320 km/h dichiarati ? fino a poco tempo fa riservata alle sole supercar; la Mercedes segue a quota 290 km/h, la BMW si ferma a 250 km/h autolimitati. Sullo scatto i 3?9 dell?Alfa Romeo ?bruciano? di un soffio i 4?1 della Mercedes e i 4?1 della BMW.Le sensazioni offerte dalle tre si preannunciano molto forti. Un confronto su strada sarà d?obbligo, ma questo potrà avvenire solo nel nella primavera del 2016 quando l?Alfa Romeo Giulia arriverà sul mercato, e meno male che ho la concessionaria sotto casa, su via Amedeo Parmeggiani!
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La nuova Giulia su via Amedeo Parmeggiani Bologna
Poco meno di un mese fa, l'Alfa Romeo ha presentato il suo nuovo gioiellino, la nuova Giulia. Pochi giorni fa hanno aperto una concessionaria Alfa Romeo su via Amedeo Parmeggiani a Bologna, proprio sotto casa mia, una gioia immensa per un appassionato come me.La nuova Giulia: 510 CV di potenza non li hanno né la BMW M3 (431) né la Mercedes C 63 AMG (476) né l?Audi S4(333), insomma non teme concorrenti!Se l?Alfa voleva andare a colpire i competitor tedeschi, ha fatto bene a presentare la nuova Giulia mostrando la sua versione top, la Quadrifoglio Verde.Del resto della gamma, alla presentazione-evento del mese scorso, neanche l?ombra. Tutte le vetture esposte erano Quadrifoglio Verde. Per immaginarsi la Giulia vera,quella che affronterà il mercato reale a partire dalla fine dell?anno, quella che magari i clienti sceglieranno con un bel turbodiesel e la carrozzeria argento, bisognerà rinuciare a molte cose, ma comunque sarà sicuramente un'auto che anche nella sua configurazione più scarna batte le altre appartenenti alla stessa fascia di prezzo.Per noi "comuni mortali", la Giulia arriverà nel febbraio-marzo 2016 anche nelle versioni più tranquille con motori turbo a benzina e diesel, insomma, non vedo l'ora di prendere la mia Giulia qui, su via Amedeo Parmeggiani, profumata di concessionaria e consegnata praticamente a domicilio.
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Civitavecchia la regina dei porti
Il porto di Civitavecchia supera i tradizionali imbarchi come Genova, Venezia e Napoli con un fatturato globale di 401,9 milioni di euro e con 1731 persone impegnate nelle attività croceristiche.
Questo è il dato che emerge dallo studio ‘‘L'analisi dell'impatto socio-economico delle attività crocieristiche del porto di Civitavecchia” che è stato commissionato dall'Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino e Gaeta al CERTeT (Centro di Economia Regionale, dei Trasporti e del Turismo) dell'Università Bocconi.
L'impatto sull'economia delle attività crocieristiche operate nel porto di Civitavecchia è pari a 401,9 milioni di euro, di cui 51,3 milioni derivanti dalla spesa delle compagnie marittime, dei crocieristi e degli equipaggi sulle attività marittimo-portuali e sui tour operator locali.
222,9 milioni sono derivanti dalle spese per attività di ristorazione, di trasporto, di intrattenimento e acquisti vari dei croceristi (213,0 milioni) e dei membri degli equipaggi (9 milioni) nell'area del Lazio e infine 27,7 milioni sono prodotti dagli effetti indiretti e indotti delle attività relative ai servizi marittimo-portuali.
L'effetto occupazionale strettamente riconducibile a tali attività è pari a 1.731 addetti, ovvero a circa il 25% degli occupati in ambito portuale, di cui 601 addetti alle attività marittimo portuali e dei tour operator di Civitavecchia e 1.130 occupati indirettamente ad essi legati attraverso il meccanismo di forniture e di indotto.
Lo studio evidenzia inoltre che le 832 toccate nave e gli oltre 2,1 milioni di passeggeri del 2014 fanno di Civitavecchia il porto leader del Mediterraneo.
Dunque il porto di Civitavecchia rappresenta una grande risorsa, in grado di portare benefici, non solo a livello locale ma su tutto il territorio laziale. Dallo studio emerge infatti che il 50% dei crocieristi raggiunge Roma, il 37% si ferma a Civitavecchia e il 13% raggiunge altre città del Lazio come Tarquinia, Ostia, Cerveteri e Viterbo.
"Quella che si produce in porto - ha sottolineato il presidente dell'Autorità Portuale, Pasqualino Monti - è una ricchezza straordinaria. I numeri sono importanti, ma da qui si deve partire per lavorare insieme, programmare e creare servizi necessari".
"Civitavecchia - ha aggiunto Pasqualino Monti - ha un'importante occasione da cogliere: c'è un mercato ancora in fase di crescita da aggredire in termini di servizi". -
La FAP ACLI prosegue nella campagna a tutela dei giovani pensionati
La povertà ha diverse sfaccettature, quella a cui sta guardando la FAP è una importante: quella dei futuri pensionati poveri.
Ad oggi sono 51 mila le persone che non sono più in grado di lavorare o si trovano a fronteggiare situazioni di straordinaria necessità, per invalidità, inabilità o perché superstiti alla morte del coniuge o del genitore.
Per effetto della Legge 335 del ’95 (Riforma Dini) che ha introdotto il sistema di calcolo delle pensioni esclusivamente contributivo non prevedendo l’integrazione al trattamento minimo della pensione, questi soggetti si trovano a percepire una pensione media di circa 150 € al mese, ben sotto la soglia di povertà.
La FAP ACLI propone quindi una legge, una norma di civiltà. Quattro articoli per portare una modifica sostanziale alla riforma dell’assistenza previdenziale e per adeguare le pensioni al livello di pensioni sociali.
“La proposta riguarda l’adeguamento al trattamento minimo vitale anche per le pensioni liquidate con il solo sistema contributivo. Questo significa che la legge 335 del 95, Riforma Dini, purtroppo ha escluso una platea di persone anche giovani che non godono di pensioni degne di questo nome” afferma Serafino Angelo Zillo, Segretario Nazionale FAP ACLI.
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, la FAP ACLI ha lanciato qualche mese fa sui social la campagna “E se piove?” per far riflettere sull’ingiustizia sociale e sulla violazione dei diritti costituzionali di questi cittadini. Dopo il successo della campagna, la FAP ACLI è pronta per attuare la seconda fase di questo progetto.
“La seconda fase – prosegue il Segretario Nazionale FAP ACLI - si articolerà con modalità diverse e sarà presente su tutti i territori regionali del nostro paese affinché ci sia l’opportunità di presentare e di socializzare non solo ai parlamentari e agli amministratori locali, ma anche con la platea di tutti i cittadini, il significato vero e ultimo di questa proposta di legge”.
“Si tratta di calare la proposta nelle singole realtà per farla diventare molto più impegnativa e motivare le autorità competenti, in primis i legislatori, affinché si possa tradurre in legge” conclude Zillo. -
Porto di Civitavecchia: Forte incremento dei traffici
Boom dell'occupazione diretta delle imprese portuali +55% dal 2013
Monti: "Raccogliamo i frutti del lavoro svolto nel momento più difficile per l'economia del Paese. Ora le nuove infrastrutture realizzate e gli accordi commerciali per i traffici iniziano a tradursi in nuovi posti di lavoro. E all'orizzonte abbiamo già altre novità positive"
La ripresa, nel porto di Civitavecchia e nel Network laziale gestito dall'Autorità Portuale di Civitavecchia Fiumicino Gaeta, è ora evidente anche nei numeri. Crescono traffici e occupazione. Ad inizio 2015, soltanto le 35 imprese autorizzate ad operare nei porti del Network (ex art. 16 e 16 bis della legge 84/94) hanno dichiarato complessivamente 1272 dipendenti, a fronte dei 1086 dell'anno precedente e degli 816 del 2013, con un aumento del 18% dell'occupazione (il 55% nell'ultimo anno e mezzo), escludendo da tale computo le società di servizi di interesse generale, gli enti, le compagnie di navigazione e tutte le altre aziende che operano nel porto e quelle dell'indotto.
Il traffico complessivo del Network nel 1° trimestre 2015 cresce di oltre il 17% rispetto allo stesso periodo del 2014: si sono registrate oltre 4 milioni di tonnellate di merci movimentate contro i 3,4 milioni del 2014.
"Raccogliamo i frutti - dichiara il presidente dell'Autorità Portuale Pasqualino Monti - del lavoro svolto nel momento più difficile per l'economia del Paese. Ora le nuove infrastrutture realizzate e gli accordi commerciali per i traffici iniziano a tradursi in nuovi posti di lavoro. Questi sono solo i primi segnali derivanti dall'aver fatto di Civitavecchia il polo dell'automotive e dell'agroalimentare. Presto, per quanto riguarda le auto, dopo il traffico FCA da Melfi verso gli Usa, avremo altre novità positive sia per l'import che per l'export. Per quanto concerne le crociere, i veri numeri del 2015 cominceremo a vederli da fine mese, soprattutto con il turn-around, che lascia maggiore reddito nello scalo e sul territorio e che è destinato a crescere ancora grazie agli accordi fatti per i rifornimenti delle provviste di bordo con alcune delle maggiori compagnie, che hanno scelto Civitavecchia come base italiana per la logistica delle provviste. Inoltre, stanno partendo traffici industriali nuovi per il nostro porto: si tratta di merci general cargo, special cargo e di macchinari assemblati nel porto e spediti via mare in tutto il mondo. Sul fronte del lavoro, nonostante le emergenze occupazionali ereditate dal passato in alcuni ambiti ben definiti, ed a cui si sta cercando comunque di dare una risposta concreta, i numeri sono eccellenti. E la Compagnia Portuale ha presentato formale istanza per un aumento dell'organico immediato con 42 assunzioni a tempo indeterminato e 40 a tempo determinato. Ora abbiamo il dovere di dare seguito alle azioni intraprese finora, completando le infrastrutture previste dal piano regolatore portuale, e dando così ulteriore impulso alla ripresa già innescata, facendoci trovare pronti con spazi, banchine e terminal adeguati".
In particolare, il traffico si incrementa in tutti e tre gli scali: Civitavecchia +5%, Gaeta +33%, Fiumicino +64%.
Il traffico di merci liquide cresce del 46% (+410 mila tonnellate), quello delle merci solide del 6% (+160 mila tonnellate). Le rinfuse liquide crescono su Fiumicino (+64%; +300 mila tonnellate) e su Gaeta (+107%; +210 mila tonnellate), mentre si contraggono su Civitavecchia (-44%; -98 mila tonnellate). Il traffico di merci invece cresce soprattutto su Civitavecchia (+10%; +236 mila tonnellate).
Il traffico merci complessivo nel porto di Civitavecchia si incrementa del 5% e, a fronte della ormai endemica contrazione delle rinfuse liquide (i rifornimenti per l'aeroporto Leonardo da Vinci ormai arriveranno quasi esclusivamente direttamente a Fiumicino) si ha un incremento del 9% delle rinfuse solide e dell’11% delle merci varie in colli.
Tra le merci in colli si registra, in particolare, un incremento del 12% delle merci in contenitori e del numero di TEU movimentati, cosi come cresce del 10% il traffico di merci movimentate in modalità RO-RO.
Tornano a crescere anche le autostrade del mare. Il numero complessivo di automezzi imbarcati e sbarcati (tra traffico di linea e commerciale) si incrementa del 25%: autopasseggeri +8%, mezzi pesanti +6%, altri automezzi +158%.
Il vero boom è legato alla ripartenza dell'automotive: le autovetture nuove fanno registrare +126%.
In crescita del 4% anche il numero di passeggeri di linea, mentre il traffico di crocieristi fa registrare una flessione del 5%, anche se, a fronte di una contrazione del 20% del traffico di crocieristi in transito, si ha un incremento del 24% dei crocieristi imbarcati sbarcati, e quindi del traffico di turn-around. Permane comune positiva la previsione delle crociere per il 2015, dove la crescita complessiva a fine anno è stimata essere a doppia cifra rispetto alla flessione del 2014, che riguardò tutto il Mediterraneo per la scelta dei big-player di mercato di delocalizzare in Asia le maggiori unità, oggi tornate nel "mare nostrum".Consulta la tabella completa
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Pasqualino Monti: Carte in regola per essere protagonisti nelle Autorità del Mare
Lo stato di salute di un porto viene spesso certificato sulla base del numero di contenitori che uno scalo riesce a movimentare in un anno, ossia sui cosiddetti “teus”, l’unità di misura che serve per indicare i container da 20 piedi. In realtà se si esamina il traffico delle merci via mare solo il 25% viaggia su contenitori. Il resto riguarda liquidi, rinfuse, ro-ro. E’ evidente, quindi, che l’intero sistema portuale italiano non può contare solo su questo segmento di mercato.
Uno dei settori che gli analisti marittimi indicano tra i più promettenti per i prossimi anni è quello dello short sea shipping: ossia leautostrade del mare (Adm), collegamenti marittimi di corto raggio alternativi al trasporto terrestre fra i porti italiani o verso scali di altri paesi limitrofi del Mediterraneo.
E l’Italia, per vocazione logistica, tradizione e interessi, gioca un ruolo importante in questa partita, potendo vantare 7.500 km di costa, 290 porti da cui partono circa 300 traghetti per 5 milioni di tonnellate di stazza lorda e 105.000 imprese di autotrasporto. È sostenuta inoltre dai finanziamenti triplicati che la Ue ha stanziato lo scorso anno per il piano infrastrutturale Ten-T: 26 miliardi di euro fino al 2020, l’85% dei quali permetteranno di realizzare quei nove “corridoi” che sostituiranno il puzzle attuale dei trasporti con una rete autenticamente europea.
Nello short sea shipping l’Italia è stata fra i pionieri a livello europeo ed è ancora oggi leader a livello mondiale con una flotta di navi traghetto e ro-ro che, ultimi dati alla mano, costa di 69 navi ro-ro per 2,6 milioni di tonnellate di stazza lorda, cui vanno aggiunti altri 207 traghetti per 2,5 milioni di tonnellate di stazza lorda.
“Abbiamo tutte le carte in regola per essere protagonisti” afferma Pasqualino Monti, presidente di Assoporti e dell’Autorità portuale di Civitavecchia, scalo tra i più attivi in Italia nelle Adm con una rete di collegamenti verso Usa, Spagna, Tunisia e Malta, oltre che Sardegna e Sicilia.
“Ora che le autostrade del mare sono una realtà consolidata – dichiara Pasqualino Monti – si tende a perderne di vista l’importanza”. E prosegue: “Il nostro Paese non può permettersi di abbassare la guardia”.
Se sviluppata nel modo e nei tempi giusti, questa modalità di trasporto porterebbe enormi benefici al nostro Paese. Ogni anno, infatti, in Italia si muovono 700mila camion che trasportano 12 milioni di tonnellate di merci. Se si riuscisse a spostarli su nave, si potrebbero creare positivi effetti a cascata. Per citarne alcuni riportati nel rapporto “Autostrade del mare 2.0” di Isfort (Istituto superiore di formazione e ricerca per i trasporti): 8mila km di code in meno sulle strade, con un risparmio energetico di 1,5 miliardi di euro; abbattimento delle emissioni di CO2 di 400 tonnellate annue e diminuzione del consumo di gasolio di 200 milioni di litri l’anno. -
Hotellerie: Forniture alberghiere per una vacanza da sogno
Sei proprietario o gestore di un hotel o di un b&b? Sei un viaggiatore a cui piace esser coccolato quando è in vacanza o in viaggio di affari? Questo post è dedicato a te.
Ogni camera d’albergo è il rifugio temporaneo di ciascun ospite, la “casa” che lo accoglie quando non è tra le mura domestiche. Garantire un piacevole soggiorno è quindi l’obiettivo principale di ogni gestore di albergo e l’aspettativa di ogni ospite. È dunque molto importante decidere come arredare una camera d'albergo, ponendo attenzione ai particolari e alla qualità dei dettagli. Come in una casa, anche in un hotel, di qualunque dimensione o categoria sia, è necessario ricercare delle soluzioni che rendano la stanza d’albergo accogliente e funzionale. E se lo stile è diretta conseguenza del tipo di clientela cui si intende riferirsi, la scelta dell’hotellerie e dell’arredo bagno per hotel è ciò che può fare la differenza in termini di attenzione al cliente e di propensione al ritorno e al passaparola positivo. In particolare, gli accessori per hotel per l’arredamento del bagno che non possono mancare sono i prodotti igiene delle mani, prodotti igiene per la toilette e accessori per la doccia.
Il consiglio è di optare per accessori per il bagno da muro, funzionali e pratici, come nel caso del porta sapone o degli erogatori di sapone liquido: esistono dei modelli didispenser per sapone nascosti nel sottopiano lavabo che uniscono il design alla funzionalità. Anche per i porta phon (porta asciugacapelli), per i porta carta igienica,portarotolo carta igienica e i porta spazzolini è consigliabile optare per soluzioni a muro. In questo caso la scelta è vasta per modelli e materiali, in resina o in acciaio cromato, per adattarsi allo stile della camera e della struttura ricettiva. È preferibile scegliere set di accessori bagno in modo da creare coerenza e armonia nell’arredo bagno. Tra gli accessori doccia merita una nota il maniglione di sicurezza, non presente in molti hotel e che invece è di fondamentale importanza sia in termini di sicurezza che di attenzione agli ospiti disabili.
Nei bagni delle zone condivise, come quelli presenti in reception o nell’area ristorante o nella zona benessere se presente, è possibile invece scegliere soluzioni come porta salviette da parete, distributori di carta asciuga mani o asciugamani elettrici da parete, soluzioni da evitare nelle singole camere dove l’ospite predilige senza dubbio ilporta asciugamani (piantana o a muro) per appoggiare gli asciugamani puliti. Inoltre per queste aree comuni è possibile optare per asciugacapelli phon a parete a pistola o a tubo.
Con gli accessori bagno hotellerie di qualità, funzionalità e design l’ospite si sentirà come a casa, o meglio, come in una casa di lusso, in una vacanza da sogno. -
Pasqualino Monti e Unindustria per lo sviluppo dei porti del Lazio
Si terrà domani Mercoledì 1° aprile alle ore 10.00, presso la Sala Convegni dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, un importante momento di confronto, organizzato da Unindustria, in cui sarà presentato il Progetto di Sviluppo economico dell’asse integrato Civitavecchia-Gaeta.
Unindustria, l’associazione delle imprese di Roma, Frosinone, Latina, Rieti e Viterbo, considera da tempo l’economia del mare come uno dei principali driver di sviluppo del Lazio ed i porti nodi strategici per il rilancio del manifatturiero. Saranno questi i temi affrontati nel convegno "L’economia del Mare: un nuovo progetto di sviluppo per il Lazio”.
Nel corso del convegno saranno illustrate le opportunità per lo sviluppo del comparto manifatturiero e del sistema turistico, derivanti dal potenziamento e dalla valorizzazione degli scali portuali del Lazio, e sarà delineato un piano per la realizzazione di opere, alcune già avviate, che prevede, tra l’altro, l’ampliamento dello scalo crocieristico, la costruzione di un nuovo terminal container nel** porto di Civitavecchia**, la realizzazione di un’area franca nel retroporto, l’avvio di un distripark e di nuovi collegamenti ferroviari. E poi un nuovo porto commerciale a Fiumicino nonché interventi di ingrandimento della banchina e dragaggi per lo** scalo di Gaeta**. Tutte opere che Unindustria, sotto la guida del presidente Maurizio Stirpe, ha sostenuto, anche a livello governativo e collaborando sia con l’Autorità portuale di Civitavecchia guidata da Pasqualino Monti, sia con la Regione Lazio.
Uno sforzo che ha consentito la realizzazione, nell’ultimo triennio, di opere per 177,67 milioni. Mentre sono in corso di esecuzione interventi per altri 177,95 milioni e sono in fase avanzata di progettazione infrastrutture per 949,27 milioni, per un totale di oltre 1,3 miliardi.
“Abbiamo lavorato sull’essere credibili, nel presentare il nostro grande progetto a tutte le istituzioni per far capire che Civitavecchia non può essere un hub destinato solo al traffico passeggeri ma anche un hub adibito al traffico merci” afferma il Presidente dell’Autorità portuale Pasqualino Monti.
E infatti, partendo proprio da Civitavecchia, è prevista non solo la realizzazione di un nuovo terminal crociere che dovrebbe essere pronto per la prossima stagione, consentendo di totalizzare tra i 2,2 e i 2,3 milioni di passeggeri, confermando lo scalo di Civitavecchia come primo scalo crocieristico italiano. Ma è anche sulle merci che si appunta l’attenzione di Unindustria. In particolare sulla realizzazione del nuovo terminal container, cardine della cosiddetta Piattaforma Lazio, che intende creare un unico sistema regionale di collegamento tra e i territori retrostanti che possa accogliere navi da 18mila teu (container da 20 piedi).
Per Fiumicino, sono stati chiesti 165 milioni alla Bei, per la realizzazione del primo stralcio di un nuovo porto commerciale per passeggeri e raghetti ro-ro. Infine ,per Gaeta, il piano prevede un investimento di 33 milioni per portare i fondali da – 10 a – 12 metri e raddoppiare la banchina commerciale. -
Pasqualino Monti: "Tidei ennesima sterile polemica senza fondamento sul porto"
"Ancora una volta, parlando di Porto, il consigliere Pietro Tidei, pur di screditare l'operato dell'Autorità Portuale arriva a creare dei teoremi in cui, ormai, crede solo lui”
Questa la dichiarazione del Presidente dell'Autorità Portuale di Civitavecchia Pasqualino Monti in risposta al comunicato del consigliere Pietro Tidei.
“L'unica cosa vera scritta dal Consigliere nel suo comunicato – aggiunge Pasqualino Monti - è che la valorizzazione del porto storico di Civitavecchia iniziata con la demolizione dei sili del grano ed il restyling delle zone prospicienti la fortezza del Michelangelo siano stati fermamente voluti dal sottoscritto”.
Il Presidente dell’Autority conferma inoltre che “si tratta di un progetto che creerà nuovi posti di lavoro e nuovo reddito per Civitavecchia, trattandosi di servizi di eccellenza. La piena operatività del Roma Marina Yachting Porto di Civitavecchia sarà garantita non appena terminati i lavori in corso per la ristrutturazione della banchina 5 e delle aree attigue al parcheggio Bramante”.
"Al consigliere Tidei - incalza Pasqualino Monti - sarebbe bastato affacciarsi dal lungoporto per vedere i cantieri aperti, anziché limitarsi a riprendere i numeri totali della capacità dei tre step del progetto. Tidei farebbe bene a prendere nota di come fino ad oggi nella fase transitoria, senza alcuna attività di marketing e commerciale a supporto, si siano registrati già oltre 30 accosti di yacht di grande prestigio che hanno consentito ad operatori civitavecchiesi di aumentare il proprio fatturato in mesi solitamente caratterizzati da scarso lavoro”.
Riguardo all’accusa di aver sostenuto spese per centinaia di megliaia di euro pubblici per la festa di inaugurazione, il Presidente Pasqualino Monti dichiara di aver tutelato gli interessi dell'Autorità Portuale e di tutto il Porto presso tutte le Sedi competenti.
“Spero che in futuro – conclude Pasqualino Monti - il consigliere Tidei si interessi del porto con proposte costruttive, abbandonando le sterili e vacue polemiche che peraltro non lo hanno premiato neppure dal punto di vista politico e del consenso popolare".Fonte: Il Faro Online
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Comitato portuale Civitavecchia: confermare Pasqualino Monti Presidente
Riconfermare Pasqualino Monti a presidente dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta per dare continuità all’azione dell’ente, alla luce dei risultati ottenuti finora, malgrado il periodo caratterizzato dalla profonda crisi economica. Questa è la richiesta dei componenti del Comitato Portuale di Civitavecchia, eletti o nominati in rappresentanza di categorie di imprese e lavoratori previste dalla legge 84/94, in una lettera aperta indirizzata al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Lupi, al Sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti e al Presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti.
“I componenti del Comitato Portuale – si legge nella lettera – Rappresentanti delle Categorie e dei Lavoratori Portuali, evidenziano come la scadenza del mandato del Presidente dell’Autorità Portuale possa e debba rappresentare un’occasione per aprire un confronto più ampio sulla portualità e le ricadute ed interconnessioni economiche sul territorio”.
“Il Network Portuale di Roma e dei Porti del Lazio – prosegue la lettera – ha confermato nell’ultimo triennio l’avvedutezza del disegno strategico che lo ha delineato quale unico esempio del panorama nazionale di rete a livello regionale. La crescita sia dei traffici scalanti le strutture portuali, sia delle attività economiche connesse, nonché l’azione di potenziamento dell’operatività complessiva degli scali, realizzata in una fase di congiuntura economica non favorevole, oggi pone il network in uno stato di efficienza che permette di consolidare la posizione del cluster nel panorama Mediterraneo, Europeo ed Internazionale”.
Nell’ultimo triennio, infatti, si è consolidato definitivamente il processo avviato che ha visto la trasformazione da porto con orizzonte commerciale legato a traffici regionali e di collegamento marittimo–ferroviario con la Sardegna a infrastruttura di riferimento per uno degli Hub logistici di primario rilievo a livello europeo destinato ad assumere il ruolo di polo gravitazionale dei traffici più significativi diretti e/o provenienti dall’area Romana e non solo. Un esempio è il recentissimo avvio di traffici strategici per il sistema produttivo nazionale, come nel caso della produzione automotive Fca realizzata nello stabilimento di Melfi e destinata al mercato del Nord America che per la prima volta ha consentito l’attivazione di una linea diretta dal Porto di Civitavecchia per i Porti di Halifax e Baltimora, rendendo possibile la produzione di autovetture in Italia che avranno un marchio americano e gireranno in 100 diversi paesi del mondo con il più grande armatore italiano del settore Ro-Ro Grimaldi Group.
E ancora l’avvio della fase realizzativa del Nuovo Terminal Container, alla base della “Piattaforma Lazio”, con caratteristiche oceaniche in grado di accogliere unità da 18.000 Teus, per un investimento pubblico-privato di oltre 500 milioni di euro; la trasformazione del Porto storico in Marina Yachting, con l’apertura di un nuovo mercato per le aziende locali erogatrici di servizi richiesti dalla nautica da diporto dei mega-yacht; il ruolo di soggetto attuatore della Zona Franca Aperta nelle aree portuali e retroportuali; la leadership nel traffico agroalimentare ortofrutticolo con l’attivazione della prima linea diretta che il nostro paese attraverso il Porto di Civitavecchia avrà con il Guatemala, la Costa Rica e la Colombia.
Contestualmente,si sta procedendo alla conclusione della realizzazione degli interventi previsti nel primo lotto delle opere strategiche del porto di Civitavecchia, al reperimento delle risorse e alla progettazione delle opere del secondo lotto che porteranno ad ultimare quanto previsto dal piano regolatore portuale.
Ma gli interventi non riguardano solo il porto di Civitavecchia. Per il porto di Fiumicino è stato portato a termine il procedimento per la richiesta di fondi Bei per la realizzazione del primo stralcio del porto commerciale, per oltre 160 milioni; mentre a Gaeta sono iniziati i lavori per il raddoppio della banchina commerciale e per portare i fondali a -12 metri, grazie al primo e più ingente finanziamento del Fondo Infrastrutture, da 33 milioni di euro, che sia mai stato destinato al porto di Gaeta.
Questi risultati rispecchiano l’azione dell’Ente, presieduto da Pasqualino Monti, di rappresentare il gate marittimo della seconda area di consumo italiana (Roma ed il suo hinterland).
“Ciò è stato reso possibile dall’eccezionale sinergia e comunità di intenti venutasi a costituire tra le Maestranze Portuali ex art. 17 e le Imprese Portuali – si legge nella lettera – che è stata promossa, incoraggiata e concretamente realizzata dall’Autorità Portuale, che ancora una volta ha saputo interpretare al meglio il suo ruolo di guida e promozione degli scali del network, riuscendo a rendere possibile una modalità operativa che è ormai assurta ad esempio a livello nazionale”.
“Siamo, inoltre, convinti – sottolinea il Comitato – cheil Sistema dei Porti del Lazio sia un Sistema Economico ed Infrastrutturale strategico per la nostra regione, ma rappresenta anche un sistema di estrema complessità, che solo una guida caratterizzata da competenza, esperienza e capacità manageriale può governare”.
“E’ evidente che non garantire la necessaria continuità alla guida di questi processi di sviluppo, che richiedono un orizzonte temporale complessivo di un decennio per essere portati a compimento, potrebbe mettere seriamente in discussione la capacità di cogliere le sopra menzionate opportunità, solo pensando agli inevitabili tempi morti che caratterizzano ogni passaggio di testimone”, prosegue il Comitato. Significherebbe dunque rischiare concretamente di fermare la ripresa, orientare altrove gli investitori, perdere tempo e risorseche potrebbero essere allocate su altri progetti di sviluppo.
“Oggi Civitavecchia – si legge nella lettera – non può permettersi di perdere quel ruolo strategico che ormai le viene unanimemente attribuito nell’economia della regione e non solo, in virtù delle politiche portuali di sviluppo perseguite dall’Autorità Portuale, in piena sinergia con tutti gli attori istituzionali protagonisti dell’Economia del Mare, che hanno consentito di raggiungere obiettivi importanti e forse impensabili solo pochi anni fa, e di lanciare una sfida al mercato che fa del porto di Civitavecchia e più in generale del Network portuale laziale un asset strategico per la creazione di valore e di lavoro nell’economia del Sistema Lazio”.
“Per questo, i Rappresentanti delle Categorie Imprenditoriali e dei Lavoratori Portuali, in Comitato Portuale, auspicano che il Governo e la Regione Lazio, che hanno sempre finora riconosciuto pubblicamente e sostenuto, nell’ambito dei propri poteri e competenze, – conclude il Comitato – l’importanza delle azioni mirate alla crescita dei porti di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, confermino questo impegno che ha consentito già di raccogliere risultati importanti e con ulteriore lungimiranza compiano la scelta migliore, per proseguire nel percorso di sviluppo intrapreso, confermando, Pasqualino Monti alla presidenza dell’Autorità Portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta”. -
FAP ACLI lancia la campagna di sensibilizzazione ?E se Piove??
“E se piove?” è un’iniziativa di FAP ACLI, Federazione Anziani e Pensionati, il Sindacato dei pensionati promosso dalle ACLI, finalizzata a dar voce a circa 51 mila persone che non sono più in grado di lavorare o si trovano a fronteggiare situazioni di straordinaria necessità, per invalidità, inabilità o superstiti alla morte del coniuge o del genitore.
A tali soggetti è negato il diritto costituzionale previsto dall’art. 38 per il quale “I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati i mezzi adeguati alle loro esigenze in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria”.Infatti, per effetto della Legge 335 del ’95 (riforma Dini) che non prevede il trattamento minimo per le persone che hanno iniziato a lavorare dopo il 1996, questi soggetti si trovano a percepire una pensione media di circa 150 € al mese, ben sotto la soglia di povertà.
e il Segretario della Fap Zilio hanno indirizzato una lettera con la proposta di legge predisposta dalla Fap al Presidente del Consiglio Renzi e al Ministro del Lavoro Poletti oltre che a tutti i capigruppo parlamentari perché facciano propria questa proposta che ha come obiettivo principale la giustizia sociale ed il bene comune.
La FAP ACLI ha pertanto delineato una proposta di legge che intende integrare i trattamenti pensionistici, liquidati esclusivamente sulla base del sistema contributivo, al minimo vitale ovvero 7.000 € annui
Per sensibilizzare l’opinione pubblica, la FAP ACLI ha lanciato sui social la campagna “E se piove?” con l’obiettivo di far riflettere e far comprendere al Paese che l’integrazione al minimo vitale dell’importo delle pensioni contributive costituirà un problema sempre più rilevante nei prossimi anni. I casi di titolari di pensioni solo contributive, che necessitano di essere integrate al minimo vitale, hanno già raggiunto una cifra considerevole ma sono destinati ad aumentare nel tempo. Se non opportunamente governato, infatti, tale fenomeno potrebbe assumere una portata considerevole con il raggiungimento dell’età pensionabile della prima generazione di pensionati esclusivamente contributivi.
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Pasqualino Monti e Unindustria: opportunità di sviluppo per Civitavecchia
Una nuova sede di Unindustria, come presidio di un territoriosempre più competitivo sul fronte dell?economia del mare, legato al portoturistico e allo sviluppo prossimo della zona commerciale, ed il legame conl?attività industriale sulla terraferma. È quella che è stata inaugurata aCivitavecchia dal presidente di Unindustria, Maurizio Stirpe, dal presidentedell?Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, Pasqualino Monti, edal sindaco di Civitavecchia, Antonio Cozzolino.
?Questa di Civitavecchiaè una nuova sede fortemente voluta - ha spiegato il presidente di Unindustria -siamo in una zona a forte crescita economica ed era quindi giusto che Unindustriavenisse a presidiare le esigenze del territorio. Crediamo che dalla crescitanella zona a nord-ovest del Lazio partiranno le principali opportunità disviluppo per la regione grazie a grandi interventi infrastrutturali, e penso alporto ma anche all?aeroporto di Fiumicino, veri e propri driver di sviluppodella regione?.
L?apertura della sede di Civitavecchia è il primo passo per unpercorso sinergico tra città, porto ed aziende, nell?ottica del progetto ?Economiadel Mare? nato con l?obiettivo di rendere la regione Lazio ancor piùcompetitiva, creando le condizioni per generare ulteriore ricchezza per tuttoil sistema produttivo con significative ricadute occupazionali.
Da porto commerciale legato a traffici regionali, il porto diCivitavecchia sta diventando hub internazionale come dimostra la scelta di Fcadi attivare una linea diretta dal porto di Civitavecchia per Halifax eBaltimora per il trasporto di autovetture prodotte nello stabilimento di Melfi.I grandi margini di crescita del movimento delle merci e le conseguentipossibilità di sviluppo di importanti attività retroportuali, sono tra i motiviprincipali dell?impegno di Unindustria su Civitavecchia, a cui si unisce la costituzionedella zona franca aperta, fortemente voluta dal Presidente Pasqualino Monti,che permette alle imprese di vivere in un regime di defiscalizzazione con ilconseguente abbassamento del prezzo al mercato di consumo rispetto a quello cheoggi i cittadini pagano.
?La zona franca del porto di Civitavecchia ? prosegue Stirpe - èun?occasione straordinaria. Ora aspettiamo ed invitiamo gli imprenditori chevogliano investire a venire proprio in questa zona con le loro aziende perchétroveranno grandi opportunità per rendere più competitivi i loro prodotti. Ilmare, la manifattura e la riconversione dell?edilizia verso la realizzazione digrandi infrastrutture e verso la rigenerazione urbana sono i nuovi driver disviluppo per il Lazio, diversi ma ugualmente potenti rispetto a quelli avuti inpassato.?
?Abbiamo lavorato sull?essere credibili, nel presentare ilnostro grande progetto a tutte le istituzioni per far capire che Civitavecchianon può essere un hub destinato solo al traffico passeggeri ma anche un hubadibito al traffico merci? afferma il Presidente dell?Autorità portuale PasqualinoMonti.
Nel sottolineare che lo scalo civitavecchiese è composto ancheda cinque milioni di metri quadrati retroportuali, il presidente Monti haaggiunto: ?Oggi abbiamo finalmente compreso la loro enorme potenzialità, el?apertura di questa sede ne è la dimostrazione: è una nostra importanterisorsa che va messa a reddito. Il rapporto con il comune diventa in tal sensofondamentale perché la comunione di intenti per lo sviluppo di un?arearetroportuale deve essere totale. Sono felice e vedo l?apertura della sede di Unindustriacome un punto di partenza straordinario?. -
Pasqualino Monti: ?Importante vittoria per l?intero cluster marittimo?
Il Consiglio dei Ministri, riunitosi lo scorso venerdì, ha stralciato dal disegno di legge sul mercato e la concorrenza tutte le norme attinenti al settore della portualità. Questa decisione arriva dopo un braccio di ferro con il ministro delle infrastrutture e trasporti Maurizio Lupi, che afferma così il proprio ruolo nella lunga battaglia per la riforma degli scali italiani. Il governo rinuncia così a varare norme in netto contrasto con tutti gli indirizzi comunitari volti a rafforzare la capacità di governance delle Autorità portuali.
“Si tratta di una importante vittoria per l'intero cluster marittimo, per i porti, gli operatori privati e per i lavoratori del settore – dichiara Pasqualino Monti, presidente di Assoporti - che si sono compattati fornendo al ministro Lupi, che si è battuto con decisione, gli strumenti e la forza indispensabili”.
“Ora subito il piano della logistica e dei porti e il varo della riforma di settore” rilancia quindi Pasqualino Monti per sciogliere i nodi sulla natura delle Authority e il ruolo della presidenza del Consiglio e per “imprimere una netta accelerazione al processo di messa a punto del piano della logistica e dei porti e della riforma del comparto”.
La riforma della legge sui porti la farà il Mit, cominciando a presentare entro la settimana prossima il piano nazionale della logistica e della portualità. Su come strutturare la governance dei porti, Assoporti ha già manifestato la preferenza per la soluzione che prevede la trasformazione delle Authority in “enti pubblici a ordinamento speciale”, come previsto dalla prima stesura del piano. L’associazione ha intanto creato il nuovo consiglio di presidenza, promuovendo il Presidente dell’Authority di Bari, Palmiro Francesco Mariani, a vice presidente vicario e affidando a Lorenzo Forcieri, Presidente dell’Authority di La Spezia, e Antonino De Simone, Presidente dell'Autorità portuale di Messina, rispettivamente le relazioni istituzionali e le tematiche relative al Mezzogiorno.
"Una scelta importante - ha concluso Pasqualino Monti - frutto del compattamento dell'Associazione, che rafforza il suo vertice associativo in vista degli importanti confronti sulla governance, il piano della logistica e dei porti e il varo della riforma di settore". -
Porti: cluster marittimo contro bozza ddl su Concorrenza
Pasqualino Monti illustra gli interventi sui nodi del sistema portuale italiano
Si sono espressi all’unanimità i rappresentanti del cluster marittimo - Assologistica, Assiterminal, Confitarma, Federagenti, Angopi, Fedepiloti, Federimorchiatori, Assorimorchiatori, Fise-Uniport, Fedarlinea, Fedespedi, Unionepiloti, Assocostieri al termine del confronto sull'iter di messa a punto del Piano Nazionale dei Porti e della Logistica.
L’appello rivolto al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti è di "rivendicare, con forza, la centralità del suo ruolo e la titolarità delle scelte in tema di sviluppo della portualità e del sistema logistico nazionale che ha nei porti il suo anello principale", contro le ipotesi contenute nella bozza del disegno di legge Concorrenza del Ministero dello Sviluppo che vorrebbe, tra le altre cose, l'azzeramento delle compagnie portuali."Per accrescere l'efficienza e la competitività del sistema portuale italiano - afferma Pasqualino Monti, presidente di Assoporti - è determinante intervenire sui nodi reali del sistema e ciò significa velocizzare i processi di infrastrutturazione con una specifica attenzione al problema dei dragaggi; semplificare le procedure; alleggerire le imprese dai differenziali di costo che sopportano rispetto ai principali competitors europei e del Mediterraneo; rafforzare il ruolo di community manager degli enti di amministrazione dei porti”.
“Il tavolo in cui possono trovare risposta queste priorità – continua Pasqualino Monti - è al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti ed è quello che sta lavorando per costruire il Piano Nazionale della Portualità e della Logistica”.
Le Autorità portuali, i terminalisti e le imprese portuali, gli agenti marittimi, gli armatori, le imprese che gestiscono impianti costieri e le rappresentanze di tutti i servizi tecnico-nautici guardano con estrema preoccupazione alle ipotesi contenuto nella bozza di disegno di legge che, se approvate, inaugurerebbero una stagione di deregulation del mercato del lavoro portuale.
Tali ipotesi “rischiano solo di provocare effetti dirompenti per gli attori pubblici e privati della portualità e di minare gli equilibri sociali che faticosamente reggono nonostante anche in un quadro di crisi prolungata” conclude il Presidente di Assoporti Pasqualino Monti.
Fonte: Ansa -
Pensione ai superstiti: FAP ACLI in aiuto dei giovani pensionati
La proposta di legge della Federazione Anziani Pensionati per integrare le pensioni di invalidi, inabili e superstiti alla perdita di un coniuge o del genitore
La riforma delle pensioni del 1995 (legge 8.8.1995 n. 335), introducendo un sistema di calcolo delle pensioni esclusivamente contributivo per chi ha iniziato a lavorare successivamente al 1 Gennaio 1996, ha di fatto abrogato il diritto all?integrazione al trattamento minimo, strumento attraverso il quale veniva garantito un importo minimo della pensione ai lavoratori, in possesso di requisiti e di condizioni reddituali di diritto.
Si viene così a delineare uno scenario nel quale alcune categorie non sono tutelate, in contrasto con l? art. 38 della Costituzione per il quale ?I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati i mezzi adeguati alle loro esigenze in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria?.
Un analogo concetto di tutela dovrebbe inoltre essere esteso anche alle ?pensioni ai superstiti?. Ma cosa si intende per pensione ai superstiti?Per pensione ai superstiti si indica una prestazione economica erogata sulla base dei concetti fondamentali della funzione previdenziale. In particolare è la pensione che, alla morte del lavoratore assicurato o pensionato, spetta ai componenti del suo nucleo familiare .
Tale pensione può essere distinta in pensione di reversibilità o pensione indiretta.
La pensione di reversibilità viene erogata nella situazione in cui il pagamento del trattamento pensionistico era già in favore del defunto, titolare di una pensione diretta.
La pensione indiretta viene invece erogata nella situazione in cui il lavoratore defunto non era ancora titolare di pensione. La condizione sine qua non è che il lavoratore assicurato abbia maturato 15 anni di contribuzione utile o 5 anni di contribuzione in tutta la vita, di cui almeno 3 negli ultimi 5 anni precedenti il decesso.Ma se una pensione indiretta o di reversibilità viene liquidata sulla base del sistema contributivo, essa non beneficia di alcuna integrazione al minimo livello percepibile, a prescindere dal possesso o meno di redditi del titolare della pensione a differenza di come avveniva per il sistema retributivo, ma viene semplicemente liquidata sulla base dei contributi, quali che essi siano.
In questo modo il sistema previdenziale non risponde alle esigenze solidaristiche in situazioni emergenti di perdita o di cessazione del reddito da lavoro, andando invece ad incidere sull?aumento dei ?nuovi poveri?.
Coloro che sono impossibilitati a svolgere l?attività lavorativa o si trovano in situazione di indigenza (invalidi, inabili, superstiti) e ai quali non si applicano i dispositivi di integrazione dei minimi sono circa 51mila in Italia. In media un pensionato con queste caratteristiche percepisce 173 ? mensili, ben al di sotto della soglia di povertà.
La FAP il sindacato pensionati promosso dalle ACLI ha pertanto delineato una proposta di legge che prevede che ci sia un de minimis universalmente riconosciuto, erogato in misura tale da consentire che l?ammontare dei trattamenti non sia inferiore all?importo annuo di ?7.000.
Per ottenere questo minimo vitale la Fap propone che il titolare abbia un reddito inferiore ai ?7.000 che si alza a ?14.000 in caso di coniuge, escludendo dalla valutazione dei redditi la casa di abitazione e l?eventuale indennità di accompagnamento. Qualora nel nucleo siano presenti figli minori o inabili il minimo vitale spetta comunque.
Alla proposta di legge, la FAP ACLI ha affiancato il lancio della campagna ?E Se piove?? veicolata sui social per sensibilizzare l?opinione pubblica su questa situazione di disagio e di ingiustizia sociale. -
Da FAP ACLI parte l?allarme sulle pensioni
Il passaggio dal sistema pensionistico retributivo a quello contributivo è sempre stato un tema dibattuto. Dal ?95, anno in cui la riforma entrò in vigore, opinioni più o meno catastrofiste si sono inseguite sui giornali e nel dibattito politico.
Ma i veri effetti della riforma hanno cominciato a manifestarsi solo in questi anni, trascorso il tempo necessario affinché maturassero delle pensioni liquidate esclusivamente sulla base del sistema contributivo.
I primi casi, e più eclatanti come si vede di seguito, sono quelli delle pensioni di invalidità, di inabilità e di reversibilità. Sono circa 51 mila i casi censiti. Si tratta spesso di giovani pensionati, che per motivi vari non sono in grado più di lavorare o si trovano a fronteggiare situazioni di straordinaria necessità. Questi giovani pensionati, per effetto del meccanismo contributivo, si trovano a percepire una pensione media di circa 150 ? al mese, ben sotto la soglia di povertà.
La cosa ha naturalmente attirato l?attenzione di molte associazioni e sindacati di categoria, tra cui la FAP (Federazione Anziani e Pensionati) che ha deciso di dar voce a questo incredibile disagio e promotore di una proposta di legge per sanare quella che definiscono un?ingiustizia sociale, oltre che una violazione dei diritti costituzionali di questi cittadini. La FAP, ramo sindacale delle ACLI, ha presentato la Legge, ha prodotto una campagna sui Social, e ha deciso di spendersi per questi giovani pensionati. In Presidente ACLI Gianni Bottalico, in un?intervista concessa alla rubrica del tg3 Fuori Tg ha illustrato i casi di alcuni giovani pensionati che si trovano in questa situazione.
Se una pensione di invalidità (come quelle di inabilità o reversibilità) viene infatti liquidata sulla base del sistema contributivo, essa non beneficia di alcuna integrazione al minimo livello percepibile, come avveniva per il sistema retributivo, ma viene semplicemente liquidata sulla base dei contributi, quali che essi siano. È il caso di Maria, parrucchiera di 41 anni con 5 anni di contributi da artigiano e percepisce un assegno di 52,67 ? mensili dopo aver visto ridursi la sua capacità lavorativa ad un terzo del normale per motivi di salute. Oppure quello di Luca, 55 anni, lavoratore con 12 anni di contributi che in seguito ad una gravissima malattia che gli impedisce di proseguire nel suo lavoro si è visto riconoscere una pensione di 192,17 ? mensili dall?INPS. E si potrebbe continuare, secondo le parole del Presidente Bottalico, con molti altri casi di lavoratori inabili, invalidi o sopravvissuti al coniuge che di fatto non percepiscono una pensione sufficiente a vivere. Sono proprio loro i protagonisti della campagna di sensibilizzazione ?E se piove?, promossa da FAP a sostegno della proposta di legge. Forzatamente testimonial di una situazione di disagio. Sempre dalle parole del Presidente Bottalico arriva la semplicissima sintesi della proposta di legge: Introdurre l?integrazione minima per quelle pensioni che non arrivano a 7.000 ? l?anno (14.000 nel caso di figli a carico) per portare questi individui ad una condizione di dignità vitale. ?L?integrazione non risolverebbe del tutto il problema - prosegue Bottalico - Ma darebbe sicuramente un segnale e migliorerebbe di molto la situazione di persone che si trovano spesso in situazioni di straordinaria necessità?
(le pensioni di invalidità, inabilità o reversibilità vengono percepite da persone che hanno avuto malattie tali da provocare una capacità di lavorativa ridotta a meno di un terzo o l?inabilità assoluta o hanno perso il coniuge, magari prematuramente e con un figlio a carico ndr).
In questa opera di presentazione della legge però anche protagonisti i territori, il Segretario Nazionale della Fap Zilio ha ricordato infatti come siano già stati organizzati alcuni incontri per sensibilizzare le autorità locali e i parlamentari su quella che è stata definita un? autentica emergenza sociale che riguarda le pensioni. -
Scelli: ?Il ritorno a casa di Greta e Vanessa è un grande successo?
*L'intervista di Antonino Monteleone a Maurizio Scelli, ex commissario della Croce Rossa Italiana. *
Maurizio Scelli, ex commissario della Croce Rossa Italiana, conosciuto soprattutto grazie al suo impegno umanitario in Iraq è stato intervistato da Antonino Monteleone, nel programma
, sul caso della liberazione di Greta e Vanessa.
In base alla sua esperienza, in prima linea nelle trattative per rilascio degli ostaggi Maurizio Agliana, Umberto Cupertino, Salvatore Stefio, e poi protagonista nell'agevolare quello di Simona Pari e Simona Torretta sequestrate successivamente, Maurizio Scelli dichiara che il ritorno a casa di Greta e Vanesse è un grande successo, “un successo di quel grande gioco di squadra”.
Sulle modalità di pagamento del riscatto, Maurizio Scelli afferma:
“È la cosa più difficile che esista perché quando ci sono in gioco i soldi lei ha le api che girano intorno al miele, tutta gente che è completamente delegittimata. Se si sparge la voce dei soldi lei avrà intorno tutta gente che avrà tutta l’intenzione a ingannarla, anche a fare in modo che un’ipotesi riscatto possa essere indirizzata chissà da quale parte”.
“Se non sei assolutamente esperto – prosegue Maurizio Scelli - e non hai vicino chi è in grado di darti le indicazioni giuste rischi veramente di farti male e di rischiare la vita in maniera seria.”
E sulla possibilità che sia stato pagato un riscatto per la liberazione di Greta e Vanessa, Maurizio Scelli conclude: “La vita vince sempre”. -
Porto di Civitavecchia: attesi ricavi in aumento del 10,96% per il 2019
Il porto di Civitavecchia segnala ricavi stimati in crescita costante fino agli 85,16 milioni (+10,96%) per il 2019. Nel 2015, sono attesi ricavi per 57,42 milioni di euro, con un incremento dell?11,15% nel 2016 a 63,82 milioni. E il trend di crescita continua nel 2017 con 67,18 milioni (+5,25%), nel 2018 con 76,75 milioni (+14,24%), nel 2019 85,16 milioni (+10,96%).
Secondo l?Autorità portuale di Civitavecchia, Fiumicino e Gaeta, guidata dal Presidente Pasqualino Monti, la politica gestionale e gli interventi infrastrutturali consentiranno di rafforzare la capacità competitiva risultando sempre di più polo attrattivo per nuovi traffici e di posizionarsi a livello nazionale tra i maggiori contribuenti in relazione alle entrate tributarie prodotte dalle merci in transito.
Lo scalo celebra i traguardi raggiunti negli ultimi tre anni tra cui, in particolare, il nuovo ruolo di hub logistico per il mediterraneo e l?Europa.
Ma anche la crescita nel settore delle navi da crociera, con gli oltre 2.600.000 transiti annui e punte giornaliere di oltre 45 mila passeggeri e turisti gestiti, oltre alla conferma di scalo di riferimento per la filiera di alimentazione dell?insediamento siderurgico di Terni, o il recentissimo avvio di traffici strategici per il sistema produttivo nazionale, come nel caso della produzione automotive Fca realizzata nello stabilimento di Melfi e destinata al mercato del Nord America.
?Con questo servizio il porto di Civitavecchia, grazie al connubio con Grimaldi e Fca, diventa l?hub commerciale da cui far ripartire l?Italia?, ha detto il Presidente Pasqualino Monti. ?Non è un caso ? ha proseguito Pasqualino Monti ? che l?export della produzione italiana di auto, mantenuta a Melfi, come da impegno dell?amministratore delegato di Fca Sergio Marchionne con il premier Matteo Renzi, riprenda da Civitavecchia, che dopo aver consolidato il primato nelle crociere ha lanciato la propria sfida per le merci, ripartendo da un traffico che negli anni scorsi aveva raggiunto risultati notevoli in import?.
Per la prima volta viene quindi attivata una linea diretta dal porto di Civitavecchia per i porti di Halifax e Baltimora, rendendo possibile la produzione di autovetture in Italia che avranno un marchio americano e gireranno in 100 diversi Paesi del mondo con il più grande armatore italiano del settore Ro-Ro Grimaldi Group.
Altro obiettivo raggiunto è rappresentato dall?avvio della fase realizzativa del nuovo terminal container, alla base della ?Piattaforma Lazio?, con caratteristiche oceaniche in grado di accogliere unità da 18 mila teus, e il nuovo ruolo nel traffico ortofrutticolo con l? attivazione della prima linea diretta che l? Italia avrà attraverso il porto di Civitavecchia avrà con il Guatemala, la Costa Rica e la Colombia attraverso l? armatore genovese Cosiarma.
All? elenco si aggiungono il ruolo di soggetto attuatore della zona franca aperta nelle aree portuali e retroportuali e l?utilizzazione dei criteri dell? economia circolare per la trasformazione del porto storico in Marina Yachting, nuovo scalo per le grandi imbarcazioni di lusso che il presidente dell?autorità portuale Pasqualino Monti intende far diventare uno dei porti turistici più suggestivi del Mediterraneo.