Ciao Amy, benvenuta.
Credo di poterti dare qualche riferimento normativo (ma non credo di poter rispondere completamente alla tua domanda...mi spiace...)
Ti consiglio però di spostare la domanda inerente la possibilità di aprire p. iva nella sezione ?Consulenza Fiscale?: li di certo troverai la giusta risposta
La motivazione per la quale è stata realizzata tale forma di ?turismo sostenibile? è duplice:
realizzare nuove strutture ricettive per il turista, ma utilizzando edifici già in essere e non autorizzandone la costruzione di nuovi;
popolare e promuovere la rivalorizzazione dei borghi (gioielli esclusivamente italiani)
Regione fautrice del progetto è stata la Sardegna; tale regione è stata anche la prima ad adottare un riferimento normativo per tale forma ospitativa.
(Il fenomeno è meno sommerso di quanto sembri, non a caso infatti a Rimini nel giugno dello scorso anno è stata organizzata la prima Giornata Nazionale dell?Albergo Diffuso)
L?albergo diffuso garantisce tutti i comuni servizi alberghieri (colazione, ristorazione, sale conferenze) e di più (appunto perché ?vende? un plus??il profumo ed il sapore del territorio? .. che nel classico hotel non è in vendita )
Per quanto concerne la normativa in senso stretto:
DEFINIZIONE ? Essa si ricava dalla definizione che ne ha dato la regione Sardegna (la prima in Italia a identificarla ed a distinguerla rispetto alle altre formule ricettive). La Legge Regionale 14/5/1984 n. 22, recita all?art. 3 ?? Possono assumere la denominazione di villaggio albergo gli alberghi caratterizzati dalla centralizzazione dei principali servizi in funzione di unità abitative dislocate in più stabili e dall?inserimento dell?insieme ricettivo in un?unica area recintata e attrezzata per il soggiorno e lo svago della clientela ??.
MODIFICAZIONE ? La legge 12/08/1998 n.27 modificando ed integrando la legge del 1984, al comma 3 recita: ?Possono assumere la denominazione di albergo diffuso gli alberghi caratterizzati dalla centralizzazione in un unico stabile dell?ufficio ricevimento, delle sale di uso comune e dell?eventuale ristorante ed annessa cucina e della dislocazione delle unità abitative in uno o più stabili separati, purché ubicati nel centro storico del Comune e distanti non oltre 200 metri dall?edificio nel quale sono ubicati i servizi principali?.Normativa a parte, tante amministrazioni locali stanno investendo in questo settore al fine di favorirne lo sviluppo.
Ovviamente nel presentare i "
bandi di assegnazione", ogni Comune interpreta e detta autonomamente le condizioni necessarie per "prendere parte al progetto".
Quindi mi spiace ma alla tua domanda non c'è una risposta unica.
Se però sei al corrente dell'effettivo progetto nel tuo Comune, potresti rivolgere tale domanda all'Ufficio Turismo e Commercio (se il Comune è piccolo puoi anche rivolgerti all'Ufficio Tecnico) e magari, una volta ricevuta risposta...postare sul Forum i requisiti richiesti.
Ciao