Al solito, lo so che sono impopolare: l'acquisto di liste è difficilmente compatibile con una pratica sana dell'email marketing, questo a prescindere dalla legislazione corrente. In ogni caso faccio presente che il consenso non è cedibile (non è possibile raccogliere consenso conto terzi, se non citando esplicitamente il tipo di trattamento che si farà del dato).
Ti allego un mio articolo piuttosto vecchio, ma ritengo ancora valido https://emailmarketingblog.it/blog/2018/05/02/raccogliere-consensi-allepoca-del-gdpr
Ma non è questo il punto: la gente che riceverà queste email NON saprà assolutamente perché le sta ricevendo, anche se per assurdo, per partecipare ad un evento o una fiera o un concorso ha spuntato tutti i permessi possibili immaginabili.
Non sapendo chi sei e perché stai inviando l'email, per la maggior parte di queste persone sarai considerato spam. Questo vuol dire che almeno una percentuale di destinatari deciderà di contrassegnarti come tale e così facendo scatenerà un ciclo vizioso con effetti deleteri.
Mi autocito di nuovo: https://emailmarketingblog.it/blog/2016/05/15/i-filtri-antispam-collaborativi-cloudmark
questo è un esempio di filtri moderni.
Quindi non è questione di mezzi, ma di strategia: devi fare un invio unico? hai in mente un piano? perché contatti queste persone? cosa ti aspetti?