• User Newbie

    Dipendente e libero professionista, è possibile?

    Salve,
    è il primo post che scrivo qui e spero di non iniziare col piede sbagliato;
    ho cercato su internet e poi sul forum ma non ho trovato una risposta adeguata alla mia situazione.

    Sono un lavoratore dipendente, ramo informatico, con contratto regolare a tempo indeterminato. Dato che spesso e volentieri persone esterne al mio lavoro mi chiedono aiuto fuori dall'orario lavorativo, stò valutando se sia il caso di aprire un' attività di assistenza informatica da portare avanti parallelamente al mio ''primo'' lavoro.

    Ma ho delle perplessità che non trovano risposta:

    1. Posso intraprendere un' attività che sia legalmente riconosciuta, quindi con la possibilità di emettere fatture e di stare ''tranquillo'', nonostante sia dipendente di un' altra società che opera oltretutto nel ramo in cui vorrei andare ad operare io (ma utilizzerei strumenti e clienti del tutto diversi)?

    2. Se si, devo aprire una partita iva o ci sono altre forme attinenti al mio caso e che io non conosco?

    3. Che tipo di regime fiscale dovrei/potrei adottare contando che le consulenze ''esterne'' mi porteranno dei guadagni abbondantemente al di sotto dei 3000 euro all'anno?

    Aspetto un vostro gentile riscontro.

    DM


  • User Attivo

    Visti i compensi ridotti che ritieni di conseguire (?. 3.000), opterei per delle prestazioni occasionali con rilascio di semplici ricevute (eventualmente soggette a ritenuta d'acconto del 20% se si tratta di prestazioni occasionali di lavoro autonomo).
    E' vero che pagheresti imposte più alte (ma non è detto), eviteresti però tutti i grattacapi di una partita iva e il versamento di contributi previdenziali (se non iscritto a nessuna gestione previdenziale professionale, dovresti iscriverti alla gestione separata inps ma solo al superamento di ?. 5.000 di reddito occasionale).
    Nturalmente, sempre che questa attività non venga svolta in modo professionale e continuativo.
    Ciao.


  • User Newbie

    Il problema però sarebbe il rapporto con l'eventuale cliente.
    I miei clienti sarebbero tutti privati cittadini a cui vorrei lasciare una ''fattura'' senza che loro debbano fare altro, per quello avevo pensato alla partita iva. I clienti sarebbero tutti diversi.


  • User Attivo

    A maggior ragione, essendo i clienti privati non dovranno fare proprio nulla, neanche la ritenuta d'acconto.
    Rilascerai una semplice ricevuta a quietanza con applicazione di marca da bollo da 1,81 per importi superiori a ?. 77,47.


  • User Newbie

    @fedclaud said:

    A maggior ragione, essendo i clienti privati non dovranno fare proprio nulla, neanche la ritenuta d'acconto.
    Rilascerai una semplice ricevuta a quietanza con applicazione di marca da bollo da 1,81 per importi superiori a ?. 77,47.

    Scusami ma non trovo riscontro alcuno se ricerco ricevuta a quitanza, saresti così gentile da spiegarmi meglio di cosa si tratta e come la si usa?


  • User Attivo

    E' una semplice ricevuta (analogamente a quelle rilasciate per le locazioni, ma diversa) con la quale si attesta di la somma percepita e a che titolo.
    In essa si indicano i dati anagrafici del committente e quelli del prestatore, le somme ricevute, la causale ed eventualmente la ritenuta subita (se il committente non è un privato).
    Ti allegherei un fac-simile, ma mi sa che non posso farlo.
    Sono un semplice User.
    Puoi consultare il topic Prestazioni occasionali - Co.co.co. e co.co.pro.
    :ciauz: