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- Cosa serve esattamente per aprire un e-commerce?
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@beautifulrose said:
.Ed è per questo che opterei inizialmente su qualcosa che non vada ad intaccare totalmente la mia situazione finanziaria ossia una sorta di trampolino di lancio che aiuti a tastare con mani proprie l'andamento generale.Cioè, per riprendere il tuo esempio, vendere magari 100 paia di scarpe e poi chissà ma senza gravarsi degli oneri fiscali che il tutto comporterre se fosse svolto a livello professionale.
acquistare per rivendere è un'attività commerciale preculsa ai privati , in NESSUN caso possono accquistare merce allo scopo di rivenderela
quindi di fatto non lo puoi fare neanche per un solo paio di scarpese vuoi tentare lo stesso è a tuo rischio e pericolo
considerando che :
- aprire una pi come ditta individuale non costa nulla ZERO euro
- l'iscrizione alla camare di commercio costa solo 88euro ed è scontata alla metà il primo anno
- ci sono regimi agevolati per le attività minori rivolte proprio alla microimpresa con ridotta fatturazione e per le quali le tasse sono al minimo e danno anche sovvenzioni (x es per 700euro x l'acquisto di pc) e tutoraggio gratuito (commercialista) presso l'agenzia entrate
in pratica paghi solo l'inps ma quella non è una tassa è la tua pensione teoricamente son soldi che ti ritorneranno
mi pare evidente che un ottimo trampolino di lancio usando le vie legali ** ESISTE**
chi, nonostante questo, preferisce far finta di non vederlo e procedere in nero deve anche essere consapevole della propria posizione illegale e del fatto che sta creando concorrenza sleale verso chi, adiffernza di lui, opera in piena regola
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Segnalo che dal 1° aprile 2010 si potranno iscrivere le nuove ditte solo con la ComUnica, ossia una pratica telematica unificata che consente di iscrivere, con un unica trasmissione, la nuova ditta sia all'Agenzia delle Entrate per l'attribuzione della Partita IVA, sia alla Camera di Commercio e quindi all'INPS ed eventualmente all'INAIL.
Questa nuova modalità è già attiva ma è ancora facoltativa rispetto ai sistemi tradizionali.
Per le attività di e-commerce, da aprire fuori dalla Lombardia, si pone il problema del com6bis: con la ComUnica bisognerà attendere i 30 gg. dalla presentazione del modulo in Comune prima di iscrivere la ditta. Non si potrà più ottenere la partita IVA prima dell'iscrizione alla Camera di Commercio e poco dopo la presentazione del com6bis.
Speriamo che tutte le regioni adottino il sistema lombardo che semplifica di molto le nuove attività di e-commerce.
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Rettifico quello che ho scritto qui sopra: è possibile ottenere subito la partita IVA anche con la ComUnica. Basta indicare alla CCIAA che la ditta non è attiva e trascorsi i 30 gg. si comunicherà che l'attività ha inizio effettivo.
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Ciao a tutti,
ho letto il thred e avrei anch'io una domanda da fare inerente al discorso:
premetto che ho gia una partita iva con rispettiva attività avviata da un anno non e-commerce ma un negozio vero e proprio di fiori e piante. Spesso mi arrivano degli ordini telefonici da diverse parti d'europa per consegne di persone per ora fidate che conosco, il mio dubbio è: se le richieste arrivassero anche da gente che io non conosco e quindi i pagamenti vorrei che avvenissero tramite paypal e anche gli ordini arrivassero tramite mail, la mia si trasformerebbe in un e-commerce?
Grazie in anticipo.
Gisky.
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Salve,
sicuramente si tratta di "vendite a distanza", quindi vale la relativa regolamentazione. Scondo me non è da considerarsi propriamente un e-commerce (anche se alcuni potrebbero interpretare diversamente):
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Sì è vendita a distanza.
L'utilizzo dell'e-mail non necessariamente configura la transazione come e-commerce.
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Grazie per avermi risposto,
stamattina trovandomi dal commercialista per pratiche inerenti al negozio, ho esposto lo stesso dilemma e da quello che ho potuto capire non si tratta di commercio online ma solo di un tipo di pagamento per la vendita effettuata.Spero di aver capito bene!:)
Grazie ancora.
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@gisky80 said:
Grazie per avermi risposto,
stamattina trovandomi dal commercialista per pratiche inerenti al negozio, ho esposto lo stesso dilemma e da quello che ho potuto capire non si tratta di commercio online ma solo di un tipo di pagamento per la vendita effettuata.Da un punto di vista strettamente giuridico, quando il contratto si conclude online (basta uno scambio di emails) si tratta di vendita a distanza con tutto quel che ne consegue, su questo non c'è dubbio.
Ai fini della conclusione del contratto nulla importa come si è svolto (o come si dovrà svolgere) il pagamento. Fai attenzione a questo aspetto.
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Da un punto di vista strettamente giuridico, quando il contratto si conclude online (basta uno scambio di emails) si tratta di vendita a distanza con tutto quel che ne consegue, su questo non c'è dubbio.
Ai fini della conclusione del contratto nulla importa come si è svolto (o come si dovrà svolgere) il pagamento. Fai attenzione a questo aspetto.
con questo vuoi dire che se mi chiamano o mi mandano un email dal palazzo difronte perchè non hanno voglia di uscire per una consegna, si trata di commercio online?!
Sto cercando di capirci quando piu' possibile perche' mi piace essere in regola, percio' grazie!
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@gisky80 said:
con questo vuoi dire che se mi chiamano o mi mandano un email dal palazzo difronte perchè non hanno voglia di uscire per una consegna, si trata di commercio online?!
Se ti inviano una proposta di acquisto via email e tu la accetti rispondendo hai concluso una vendita a distanza. Non mi pare di aver scoperto nulla...
D'altra parte occorre un punto di divisione tra vendite tradizionali ed a distanza. Questo è il luogo ove si perfeziona il contratto.
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Grazie Tomcat della delucidazione.Mi permetto di chiederti un' ultima cosa:
se io effettuo,saltuariamente, delle vendite come sopra spiegato, non entro nella categoria del commercio online o si?!Grazie!
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Come dicevo, tecnicamente effettui vendite a distanza. All'atto pratico non credo che ti cambi nulla soprattutto se la cosa è sporadica e non è la tua attività principale.
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Gazie ancora Tomcat.
Come in ogni sezione di questo forum devo farvi i complimenti per la competenza e gentilezza.
Gisky.
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Bisogna avere partita iva , creare un sito ecommerce avere i prodotti da vendere e tutti gli strumenti ... ci sono aziende che offrono tutti i servizi .. volendo anche i loro prodotti da vendere sul web.
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@Tomcat said:
@gisky80 said:
con questo vuoi dire che se mi chiamano o mi mandano un email dal palazzo difronte perchè non hanno voglia di uscire per una consegna, si trata di commercio online?!
Se ti inviano una proposta di acquisto via email e tu la accetti rispondendo hai concluso una vendita a distanza. Non mi pare di aver scoperto nulla...
D'altra parte occorre un punto di divisione tra vendite tradizionali ed a distanza. Questo è il luogo ove si perfeziona il contratto.
Buongiorno.
Non per sembrare polemico, ma non si sta facendo confusione tra e-commerce e vendita a distanza?
Mi sembra che le due cose siano differenti.
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@Eugene said:
Non per sembrare polemico, ma non si sta facendo confusione tra e-commerce e vendita a distanza?
Mi sembra che le due cose siano differenti.Sono la stessa cosa, o meglio l'ECommerce è una delle forme di vendita a distanza non è altro che la versione online delle classiche vendita a catalogo.
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Se non guadagni almeno 5000-6000€ annui, non ti conviene aprire la Partita Iva! Ne graverebbe troppo sul guadagno a mio avviso!
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Ogni caso fa storia a sé, occorre valutare caso per caso.
Evidentemente più bassi sono gli introiti più difficile è avere un guadagno netto interessante.