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Dunque, vediamo di chiarire alcune cose, in merito a quanto detto da Klyde sopra.
In merito alla competenza per territorio, perchè un reato sia perseguibile in Italia è sufficiente che parte della condotta sia compiuta in Italia. La visione da parte di un italiano di un video posto su server estero potrebbe essere considerata sufficiente, quindi, per perseguire il reato. Il danno, infatti, si realizza in Italia.
In ogni caso la legislazione in materia è praticamente identica in tutta la UE e gli USA.
Per il secondo punto ho già risposto più sopra. La differenza sta nel fatto che il link sia una agevolazione o meno al reato. Se io metto un film online, immediatamente visibile da tutti, un link a quel sito non dovrebbe essere ritenuto illecito, è sicuramente illecito se lo metto su un sito di file sharing dove non è visibile a meno che non si ha il link apposito.
Secondo altri giudici l'agevolazione c'è comunque, anche se il video è immediatamente visibile, in quanto la pubblicità (il link) che faccio a quel video agevola l'aggravamento del reato.
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Se cosi è come mai tutti quei siti che linkano risorse illegali, come software craccati e film prima visione continuano a farlo liberamente senza che nessuno li ostacoli? e parlo di molti siti italiani che godono di ottima visibilità, grazie proprio alla moltitudine di link a queste risorse depositate in file server come Megaupload.
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A che serve sapere perchè esistono ancora e linkano liberamente? Probabilmente o sono ignoranti delle norme vigenti, o sperano nella fortuna di passare inosservati (visto la vastità del fenomeno), o ritengono un giorno di poter far valere le proprie ragioni di fronte ad un giudice:bho:
Oppure perchè sul web si è sempre condiviso tutto a qualunque costo;)
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Dando per assodato che linkare risorse illecite è illegale, e considerando l'incisività che un solo sito possa avere nella diffusione di un file illegale in un universo strapieno di link e file illegali (quindi direi quasi nulla), quale tipo di condanna potrà essere inflitta al gestore del sito?
Mi spiego meglio:
Se un sito linka una risorsa come ad esempio un software craccato che costa un sacco di soldi ed è l'unico a metterlo a disposizione, quindi se lo si vuole avere craccato bisogna andare per forza su questo sito "X", il danno che quest'ultimo crea alla software house è molto rilevante perché il 100% degli utenti che hanno preferito scaricarlo craccato anziché acquistarlo è passato dal sito "X", in questo caso il danno procurato può attestarsi a svariate migliaia di euro.
Altro caso,
mettiamo che il sito "X" linka un Mp3 di Vasco Rossi, o un divx del Titanic, commetterebbe la stessa violazione dell'esempio precedente, ma in questo caso il danno procurato è praticamente nullo, poiché il link inserito sarebbe uno dei tanti milioni presenti in rete, che tutti assieme hanno procurato il danno patito dalla casa discografica o altri a seconda dei casi.
Io credo che il motivo per cui tantissimi siti anche italiani, continuino a pubblicare link a risorse illecite senza essere disturbati è proprio questo, ossia, l'impossibilità di perseguire tutti coloro che commettono questo tipo di illecito (perché perseguirne uno è assolutamente inutile) e perché le pene da infliggere sarebbero assolutamente irrisorie, a fronte di una mole di lavoro immensa per le varie procure.
Sbaglio?
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Sinceramente non credo sia questo il luogo dove discutere del perchè alcune persone preferiscono violare le leggi. Quello che posso dire io è che le pene non sono certo basse, in considerazione del fatto che oltre al reato penale (in alcuni casi si ha pena detentiva, in genere sono pene pecuniarie anche salate) sussiste anche l'illecito civile, dal quale deriva la condanna al risarcimento del danno al titolare dei diritti. Risarcimento che generalmente è davvero molto elevato.
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Scusate se riprendo il discorso ma ho un dubbio, se un utente di Facebook con il profilo pubblico, linka file illegali chi è responsabile Facebook , l'utente o entrambi?
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Sicuramente l'utente.
Facebook, sulla base della normativa attuale, dovrebbe essere ritenuto responsabile solo se, una volta avvertito della presenza di reati, non si attiva per collaborare con l'autorità giudiziaria.
Devo però avvertire che le recenti sentenza in materia (sbagliando secondo me) si stanno orientando per verificare caso per caso la eventuale irresponsabilità degli intermediari della comunicazione.
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Quindi, parimenti, se io fossi proprietario ed amministratore di un social, o comunque di un sito su cui sono gli utenti a scrivere non sarei responsabile di nulla, almenochè mi opponga alla rimozione di un link o di un articolo che mi venisse segnalato come illecito?
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La cosa è un po' più complessa. Un social network è sostanzialmente un provider di servizi (content provider), e come tale rientra nelle esenzioni di cui alla legge 70 del 2003.
In sintesi non è responsabile dei contenuti immessi dagli utenti, fintanto ché si mantiene neutrale rispetto a questi contenuti. Non vi è obbligo di ricercare attivamente contenuti illeciti, ma un obbligo di cooperazione con l'autorità giudiziaria.
C'è da aggiungere che recenti sentenze in materia hanno un po' stravolto la normativa:(, e i giudici tendono a valutare caso per caso se un provider rientra sotto l' "ombrello" della legge succitata. Infatti YouTube è stato condannato di recente a rimuovere contenuti che violavano il diritto d'autore.
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Salve a tutti...Noto che l'ultimo messaggio di questa discussione e decisamente "datato" ma , dato che la mia domanda rientra perfettamente nello stesso contesto ho ritenuto saggio continuare il dibattito...spero che qualcuno sia ancora vivo da rispondermi;)
Leggendo domande e risposte da voi date fin'ora mi è chiaro che:
**- **Stiti che ospitano sul proprio server materiale coperto da copyright sono illegali e quindi perseguibili dalla legge.
[LEFT]**- **Siti che ospitano sul proprio server materiale coperto da copyryght con "residenza" estera (Megaupload, Veoh ecc...) sono illegali , ma non perseguibili dalla legge italiana in quanto fuori dalla nostra giurisdizione.[/LEFT]
**- **Siti che linkano questo materiale in teoria (molta teoria) non sono perseguibili dalla legge, ma rischiano cmq, a seconda dei singoli casi, di essere accusati di favoreggiamento o concorso di reato , punito con relativa sanzione pecuniaria.
Fin qui tutto chiaro...e sono del parere che se devono darti problemi, in un modo o nell'altro ci riescono...
dando per corretto tutto quello che ho appena menzionato mi chiedevo:E se noi (e per NOI intendo: web master che decidono di pubblicare in rete un sito che LINKA su server esteri questi illegali contenuti) "regolassimo" tutto con un regolamento interno o un disclaimer???
So già che un disclaimer non è un vero e proprio regolamento. Esso in un certo senso "avvisa" i suoi utenti di non essere responsabili dei contenuti che il suo sito offre ad essi , cercando (e ripeto cercando) di sollevarsi in parte dalle responsablità.
Difatti come menziona Wikipedia:
"La presenza di un disclaimer in una relazione non garantisce necessariamente che in una eventuale contesa legale i termini in esso contenuti siano riconosciuti come vincolanti per le parti, né che sia riconosciuta la sua validità in quanto limitazione di reponsabilità."Alcuni siti cercano di salvaguardarsi con questa soluzione e vorrei sapere secondo voi quanta validità possa avere?
Inoltre...
Chi adotta un disclaimer solitamente non obbliga i suoi utenti a leggerlo o consultarlo prima di offrire il proprio servizio...e magari è proprio per questo che non ha grande "peso" nel contesto legale...quindi ho pensato:E se si trovasse il modo di far "accettare" all'utente il proprio "REGOLAMENTO"? non dico con una registrazione al sito (che forse sarebbe la cosa piu adeguata) , ma che magari sia obbligato a leggere ed accettare il regolamento prima di usufruire al servizio ??? (cioè al "link" nel nostro caso)
Immaginate di "oscurare" i link che danno accesso alle pagine di Megaupload ,e renderle accessibili solo ed esclusivamente se l'utente accetta il di prendersi le responsabilità dettate dal nostro regolamento...
SAREBBE UNA SOLUZIONE EFFICENTE PER RISOLVERE IN PARTE IL PROBLEMA??O E' SOLO UN ULTERIORE TENTATIVO DI ATTENUARE LA PENA??
spero di ricevere una vostra risposta...e ringrazio cmq tutti coloro che mi risponderanno...grazie e a presto.
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Ciao Stephano,
benvenuto nel ForumGT.
Credo che ci siano diverse precisazioni da fare.
Siti che ospitano materiale coperto da diritto d'autore non sono necessariamente illegali, dipende se è il titolare del sito a inserire quei contenuti. I contenuti sono illeciti, ma se si tratta di un sito che ospita contenuti di terzi, senza selezionare tali contenuti, allora il sito di per se non è illecito, in quanto il titolare del sito non partecipa all'illecito.
Quindi, chi inserisce contenuti coperti dal diritto d'autore senza averne il diritto (consenso) compie un illecito. Se il titolare del sito è partecipe del fatto, allora concorre nell'illecito.
Inserire un disclaimer non ha alcun valore legale, se commetti un illecito non ti puoi salvare dicendo che la colpa è di un altro. Il disclaimer serve solo a precisare, nei confronti degli utenti, quali diritti e doveri sono previsti, in modo che gli utenti sappiano a cosa vanno incontro nell'utilizzo del sito.
Quindi, se io (titolare del sito) inserisco un disclaimer sul mio sito, il quale precisa che se un terzo inserisce contenuti illeciti la responsabilità è sua, ha valore perchè così dice la legge, a meno che non vi sia partecipazione cosciente da parte mia. In questo caso io ne sono responsabile anche se il disclaimer dive diversamente.
Spero di aver chiarito almeno il succo del discorso che è abbastanza complesso.
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Innanzitutto la ringrazio di avermi risposto...
E grazie del benvenuto...;)Capisco bene,come ha correttamente mensionato gia lei, che il discorso è piuttosto vasto e complesso. Lei stesso ,in delle precedenti risposte a questo post (o almeno mi pare sia stato lei a darle ed in caso contrario le chiedo scusa.) metteva in paragone i "siti-streaming" con i maggiori motori di ricerca. In sostanza mi sembrava di aver capito che il danno procurato dai "siti-streaming" sia lo stesso procurato da google, in quanto mezzo fondamentale al raggiungimento dei siti stessi (ed in alcuni casi direttamente del materiale illegale). In teoria ,non sarebbe possibile creare un sito che contenesse i link di altri "server" (da cui è possibile raggiungere questi file illegali) solo ed esclusivamente "a titolo informativo"??? ...e regolare tutto con un contratto che ci solleva dall'utilizzo che l'utente possa fare di questi link???.......:?
la ringrazio ancora della disponibilità e gentilezza
a presto
Stephano...
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Come già detto un contratto, un disclaimer, una clausola di esclusione della responsabilità, non esime dal rispettare la legge. Per cui in presenza di un illecito non servirebbe a nulla.
Poi, ovviamente, si deve discutere caso per caso se ci sono gli estremi dell'illecito, ma il discorso è difficile da fare in generale. Si dovrebbero analizzare i singoli casi.
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Perfetto....la ringrazio ancora della disponibilità...è stato gentilissimo!!!
Quando poi arriverà "il momento" sarei felice di discutere con lei il mio singolo "caso" ....;););)
...sempre se ne avrà modo, tempo e voglia nel farlo.
Grazie mille ancora...
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Scusate ma mi viene proprio da chiederlo...
Ci sono in giro siti da anni che linkano film a megavideo e megaupload... non sono illegali? perche' non li chiudono? sono gestiti tutti dai webmaster e quindi non sono gli utenti a caricare i video...in teoria secondo la legge sarebbero illegali ma continuano a rimanere aperti...
Conosco una persona che ha fatto un sito web con linkati tutti i giochi per la PSP scaricabili tutti da megaupload... quindi? e' illegale?
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Per quanto riguarda la responsabilità dei siti citati, non posso che ribadire quanto già detto in questa discussione.
Ovviamente non è detto che un sito illegale (parlo in generale non nello specifico) sia controllato e chiuso. Ce ne sono tanti che non rispettano la legge, come tante persone commettono reati e non vengono puniti.
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Il problema è che NON esiste chiarezza nella legge al riguardo.
Perchè gli unici siti che sono stati oscurati e hanno un processo in corso (di cui, peraltro, NON si sanno neppure i risvolti, si parla per sentito dire e come fonte spesso si usano blog la cui massima conoscenza legale a cui si appoggiano è un vago "illegale") hanno dimensioni da ottenere un giro di milioni di utenti e mole d'affari che garantisce ben oltre un semplice reddito.
Sul web oramai avrete notato i siti di streaming sono migliaia e migliaia, google stesso abusa dell'indicizzazione della parola streaming associata a qualsiasi titolo di film, e ci lucra anche sopra grazie ad adsense.
Eppure ha infinite possibilità per penalizzare un sito nell'indicizzazione e in questo caso non si muove affatto.Eppure io non conosco nessuno di codesti webmaster che è stato avvertito, perchè ovviamente prima si viene intimidati di rimuovere il materiale illegale non è che vi vengono a prendere a casa le forze dell'ordine. Ed è stato così anche per i grandi colossi sopracitati semplicemente questa è gente che sia per la filosofia di condivisione sia per gli ingenti guadagni ha scelto di proseguire sulla propria strada.
Mininova ha scelto di interrompere la battaglia legale, ma esiste ancora ed anzi ora è pagata dalle case discografiche fatevi un giro a guardare i nuovi sponsor.Perciò o il legislatore si muove al riguardo, chiarendo la posizione, e mi sembra il minimo visto che siamo nel 2010 e la giurisprudenza di ciò che riguarda internet è sempre in forse, oppure attualmente i siti streaming NON vengono sanzionati.
E come potrebbero? La mole è talmente immensa che sarebbe fisicamente impossibile, l'unica soluzione è bloccare gli host sul territorio italiano, come è stato fatto per piratebay, che anche qui è stato oscurato ma è comunque attivo.
La strategia attuale è quella di mandare ai MAGGIORI promotori di questi siti un avviso in cui si intima di rimuovere il materiale minacciando un'azione legale. Ma parliamo di pilastri del settore, con un database di migliaia e migliaia di link organizzati che non riguardano solo film.
E poi vogliamo parlare degli Host gratuiti? Nella fattispecie posso citare forumfree, forumcommunity, altervista... Sono l'apoteosi del link streaming. Ma anche qua perchè non ci si muove fosse indubbia la loro illegalità? Basterebbe poco impostare una politica avversa a tale prassi. Stranamente succede il contrario! Senza voler entrare nel merito dei singoli siti, uno dei maggiori di altervista si basa esclusivamente e solo su questo!
Ho seguito anche il tentativo di taluni utenti che in nome della giustizia hanno segnalato alle autorità il sito in questione, eppure è ancora aperto e sempre più ricco dei suddetti link.Ora mi piacerebbe se qualcuno mi portasse esempi concreti di siti chiusi e processi, con tanto di sentenza, perchè voglio chiarezza al riguardo.
Da giurista non riesco a trovare un'interpretazione unica e valida, che mi faccia giungere alla conclusione che il linkaggio streaming è un REATO PERSEGUITATO.Spero in risposte numerose e quantopiù informate.
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Sinceramente non vedo il motivo per fare pubblicità a siti che si presume abbiano violato qualche norma. Per sapere quali siti sono stati oscurati basta una ricerca in rete. Giusto adesso ne ho verificato uno che poi è tornato online però modificando le sue funzioni. Insomma non linka più nulla, si limita a indicare genericamente che il tale film (del quale inserisce una scheda) si può trovare sul tale hosting o sul tal'altro. Ma senza alcun link.
Ovviamente non posso controllarti tutti, nè verificare se violino effettivamente la legge, ma è pacifico che ci sono stati oscuramenti e denunce. Poi si vedrà.
Il problema, comunque, è sempre della consapevolezza di chi gestisce il sito alla condivisione dei file illeciti. Se io gestisco un sito e inserisco (io) un link a contenuto illecito, anche se il contenuto è su un altro server, c'è agevolazione al reato, quindi illecito. Mi pare pacifico. Altro problema è quanti controlli si fanno in tal senso.P.S. Per Pirate Bay il discorso è diverso, a mio parere non è altro che un motore di ricerca, e quindi non responsabile.
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Non mi risulta che visionare sentenze e citare siti web oscurati per tale motivo sia fare pubblicità, a maggior ragione visto che sono chiusi, piuttosto aiuterebbe a fare luce su questa controversa situazione.
Bisogna andare a vedere nel caso concreto quale imputazione è stata sollevata contro questi siti web, e sopratutto la sentenza altrimenti si continua a fare specluazioni teoriche appoggiandosi a diverse interpretazioni ma non se ne viene a capo.I siti in streaming "semplici", ossia quelli che si limitano a inserire il link di megavideo, sono davvero tanti. Troppi perchè si possa pensare ad una vera regolamentazione normativa al riguardo, dato che lo ripeto, google stesso ci lucra sopra agevolandone l'indicizzazione, per non parlare degli host gratuiti (anche e soprattutto italiani) che mantengono vivi e attivi tali siti ai propri utenti concedendo diversi privilegi in funzione delle numerose visite.
Ho avuto modo di sentire alcuni web master che generavano enormi moli di traffico grazie a questi siti web, e sembra che la massima arma utilizzata per dissuaderli sia un avviso della FAPAV che minaccia azioni legali. MINACCIA, ossia sfrutta l'ovvia paura che deriva da un'azione legale a gente che spesso e volentieri non ha tempo nè voglia per sostenerla. Ma questo è un deterrente che nulla ha a che vedere con SENTENZE PASSATE IN GIUDICATO.
Ed è questo cui vorrei arrivare a discutere, ossia casi concreti, precisi riferimenti alla legge, e soprattutto la PENA prevista.
Fintanto che ciò non sarà chiaro non ci sono i presupposti per considerare illegali questi siti.
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Ciao Alan84,
se inserisci il link ad un sito ne fai comunque "pubblicità", e sinceramente non vedo il motivo per pubblicizzare un sito su questo forum, in particolare in questa sezione, dove si danno consigli su questioni generiche. Io personalmente invito tutti a non postare mai dati personali di persone o aziende, né url, e a mantenersi sul generico, a meno che non possa essere utile per comprendere situazioni particolari. Nel caso specifico parliamo di siti tutti uguali che hanno la caratteristiche di inserire link a file illeciti contenuti su altri spazi web. Non vedo la necessità di parlare di casi specifici.
Detto questo, ribadisco che ci sono molti siti oscurati perchè ritenuti illeciti, in quanto inserire link a contenuti illeciti è considerato favoreggiamento o concorso nel reato, che poi sarebbe, generalmente, quello previsto dall'art. 171 ter della legge sul diritto d'autore, che prevede la reclusione da 6 mesi a tre anni per aver riprodotto o diffuso in pubblico, a fini di lucro, materiale audiovisivo protetto dal diritto d'autore.
Ovviamente nei casi specifici possono essere contestati altri articoli della legge suddetta, in aggiunta a quello citato.
Trattandosi di problematiche abbastanza recenti non si hanno ancora sentenze passate in giudicato, ma questo non può esimere dal consigliare di evitare questo tipo di attività. Al momento la legge è questa.
Aggiungo che generalmente si fa, nell'accezione comune, una critica a tale modo di agire da parte della magistrtura, sostenendo che l'Italia è l'unico paese dove si punisce chi inserisce link a materiale illecito. Questo è semplicemente falso, il discrimine, sia in Italia che, per quanto mi risulta, per gli altri paesi della UE sta nella consapevolezza dell'illiceità del link.
Se io inserisco sul mio sito un articolo che parla dell'ultimo film uscito al cinema, e poi pongo un link ad un file palesemente illecito, anche se contenuto su altro server, ritengo sia impossibile non ritenere provata la consapevolezza dell'illeceità della condatta in questione.
Caso diverso è quello che concerne i motori di ricerca (come quelli per file torrent) che, generalmente, pongono in essere, come Google, una attività automatica e del tutto neutra, non distinguendo tra file illeciti e quelli leciti, ed indicizzando tutto ciò che trovano sul web. In tale caso è facile ritenere che manchi la consapevolezza dell'illiceità dei file indicizzati, per cui tale attività viene "coperta" dalla "direttiva ecommerce" che prevede la non responsabilità degli intermediari della comunicazione.
Penso sia chiara la differenza tra un motore di ricerca e un sito di link a file illeciti.Poi, con tutto il rispetto, le voci prese dai webmaster, lasciano il tempo che trovano, visto che è loro interesse dire che la loro attività è lecita. Anche i webmaster dei siti di aste al ribasso hanno sempre sostenuto che la loro attività fosse lecita, fino alla chiusura dei loro siti!