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Dichiarare l'appartamento all'estero o meno?
Ciao ragazzi! Sono nuovo del forum e premetto che ho girato a lungo sul web perchè ho un dubbio che mi tormenta e cercavo qualcuno che potesse darmi informazioni in merito.
Il problema è il seguente: se, possedendo già un appartamento di mia proprietà in Italia decidessi di acquistare anche un mini appartamento all'estero ( sono indeciso tra Francia o Spagna), dovrei per forza dichiararlo in Italia come seconda casa, oppure potrei evitare di dichiararlo e un domani, alla mia morte, passarlo a mio figlio in eredità?Io avrei intenzione di acquistare un appartamento molto piccolo ma non so se se è obbligatorio dichiararlo anche in Italia o meno. So di alcuni conoscenti che hanno acquistato casa all'estero ma che in italia non hanno dichiarato nulla. Nel caso non fosse dichiarato in Italia come seconda casa, mio figlio alla mia morte potrebbe comunque venderlo o affittarlo o incorrerebbe in sanzioni e risulterebbe evasore?
Scusate se faccio questa domanda ma non so davvero come funzionano le cose e non voglio che mio figlio un domani si ritrovi nei guai a causa mia.
Aggiungo che naturalmente io continuerei ad avere regolare residenza in Italia ed andrei lì solo come residenza estiva o qualche mese all'anno.
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Ciao Paperino,
certo che va dichiarata la casa all'estero.
Poi ci sono e ci sono stati vari escamotage utilizzati, come prendere la residenza fuori dall'italia per questioni fiscali ma riguardano persone che -appunto- non hanno interesse alla residenza italiana ne guadagni in italia.Ti allego qui un articolo in merito del sole 24 ore, è datato 2007 ma parla appunto di questa tendenza (comprare casa con il passaporto).
Spero possa esserti d'aiuto per chiarirti, in attesa che ti rispondano degli esperti.
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Questo articolo però, così come la tua risposta ( molto gradita anche se non mi pare pertinente con la mia domanda), si riferisce a persone che vogliono prendere la residenza in paesi all'estero. Io avevo specificato bene che non è mia intenzione prendere residenza all'estero ma che utilizzerei la casa solo come residenza estiva.
Ho letto qualcosa a proposito di alcuni accordi tra l'Italia e paesi esteri nei quali risulta che non può esserci doppia tassazione e quindi la casa va dichiarata solamente nel paese dove viene acquistata, ma aspetto consulenza da qualcuno di esperto, se possibile...d'altronde questa è la sezione " Consulenza legale", spero che mi risponda un legale perchè è davvero molto importante per me capire come muovermi.
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Ciao di nuovo,
quello che ti volevo riportare dell'articolo era: l'insieme, da cui si evince che per superare gli oneri fiscali italiani occorre prendere la residenza all'estero (cosa che ho capito benissimo che non vuoi)E una citazione specifica :
"Chi è proprietario di un immobile oltrefrontiera deve indicarlo anche se sfitto nella dichiarazione dei redditi, affinchè questo bene rientri nella formazione del suo reddito complessivo". Ma non sfugge al Fisco nemmeno chi, pur essendo residente in Italia, abbia scelto di intestare l'immobile a una società immobiliare straniera. In questo caso il contribuente, pur non risultando ufficialmente il diretto proprietario, deve in ogni caso dichiarare le quote possedute della società che detiene l'immobile nel quadro Rw della sua dichiarazione dei redditi.
La citazione è di Andrea Moja, avvocato dello studio legale Morello e associati di Milano, esperto di diritto internazionale e presidente dell'Assotrust-Confedilizia.Come gia accennato, nessuna presunzione di poter essere esaustiva, solo uno spunto nell'attesa
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Io so che dipende un po dal paese in cui è sito l'immobile. Ad esempio mi pare che, se posseduto in Francia, non sia necessario dichiararlo perchè subisce là la tassazione. Al contrario in Grecia andrebbe dichiarato (in Italia). Parlo per casi pratici capitati in passato, argomento che poi non ho più approfondito, ma che sarebbe interessante chiarirlo meglio.
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@Bax said:
Io so che dipende un po dal paese in cui è sito l'immobile. Ad esempio mi pare che, se posseduto in Francia, non sia necessario dichiararlo perchè subisce là la tassazione. Al contrario in Grecia andrebbe dichiarato (in Italia). Parlo per casi pratici capitati in passato, argomento che poi non ho più approfondito, ma che sarebbe interessante chiarirlo meglio.
Infatti anche io avevo letto qualcosa a proposito ma essendoci così tante voci dissonanti, preferirei sentire il parere degli esperti del forum, se possibile.
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Ho dato una rapida occhiata all'argomento e a chiarire le idee, almeno parzialmente, ci pensa l'art. 70 del TUIR che fissa i principi per gli immobili allì'estero. Viene disposto che: se ci sono redditi derivanti dal possesso di immobili all'estero da parte di soggetti residenti in Italia questi concorrono alla formazione del reddito complessivo risultante dalla valutazione effettuata all'estero nel periodo di imposta; i redditi da fabbricati non tassati all'estero concorrono alla formazione del reddito complessivo con un abbattimento fofetario del 15%. Possono verificarsi queste ipotesi:
- lo stato estero non tassa il fabbricato e nessun reddito è stato percepito. In questo caso nulla deve essere dichiarato;
- lo stato estero tassa i fabbricati su base catastale. In tal caso il contribuente dichiara questo valore e per contro gli spetta l'eventuale credito di imposta per le tasse pagare all'estero segondo le indicazione dell'art. 165 tuir;
- se il canone di locazione non viene tassato all'estero il contribuente deve dichiararlo con un abbattimento del 15%;
- se il canone viene tassato all'estero il contribuente deve dichiararlo in Italia senza nessuna deduzione forfetaria, ma usufruirà del credito per imposte pagate all'estero.
I redditi anzidetti appartengono alla categoria dei redditi ex art. 67 comma 1 lettera f) TUIR. Le cessioni degli immobili all'estero seguono le stesse previsioni normative della cessione degli immobili in Italia ai sensi dell'art. 67 comma 1 lettera a) e b) (plusvalenze immobiliari).
Il possesso di immobili all'estero obbliga i contribuenti alla compilazione del quadro RW del modello unico. Le modalità di compilazione variano a seconda che l'immobile sia produttivo o meno di reddito (locato o no ovvero tassato o non tassato su base catastale) in particolare per quanto riguarda la sezione II del quadro.
Vengono fatti salvi gli effetti degli accordi derivanti dalle convenzioni sulle doppie imposizioni. Per quanto riguarda la Francia l'immobile deve essere indicato ne quadro RW solo qualora affittato poichè non tassato su base catastale. Al contrario l'immobile posseduto in Spagna viene tassato su base catastale e pertanto deve essere dichiarato in ogni caso