• Moderatore

    Il paradiso dei calzini - Vinicio Capossela

    🙂

    Un'altra nuova perla. La fiaba dei calzini spaiati.

    " Dove vanno a finire i calzini
    quando perdono i loro vicini
    dove vanno a finire beati
    i perduti con quelli spaiati
    quelli a righe mischiati con quelli a pois
    dove vanno nessuno lo sa
    Dove va chi rimane smarrito
    in un?alba d?albergo scordato
    chi è restato impigliato in un letto
    chi ha trovato richiuso il cassetto
    chi si butta alla cieca nel mucchio
    della biancheria
    dove va chi ha smarrito la via
    Nel paradiso dei calzini
    si ritrovano tutti vicini
    nel paradiso dei calzini..
    Chi non ha mai trovato il compagno
    fabbricato soltanto nel sogno
    chi si è lasciato cadere sul fondo
    chi non ha mai trovato il ritorno
    chi ha inseguito testardo un rattoppo
    chi si è fatto trovare sul fatto
    chi ha abusato di napisan o di cloritina
    chi si è sfatto con la candeggina
    Nel paradiso dei calzini..
    nel paradiso dei calzini
    non c?è pena se non sei con me
    Dov?è andato a finire il tuo amore
    quando si è perso lontano dal mio
    dov?è andato a finire nessuno lo sa
    ma di certo si trovera? la?..
    Nel paradiso dei calzini
    si ritrovano uniti e vicini
    nel paradiso dei calzini
    non c?è pena se non sei con me
    non c?è pena se non sei con me"


  • Consiglio Direttivo

    Vinicio ha ragione anche stavolta: tra le "piccole cose" della vita, poche sono più tristi del dolente calzino spaiato, che all'improvviso si trova tutto solo in un mondo incomprensibile; aveva sempre affrontato gli strali dell'esistenza e dell'usura con la consapevolezza di avere un compagno al suo fianco; poi un giorno, senza ragione, la simmetria si sgretola e lui smarrisce il senso stesso di sé.

    Forse questi calzini scomparsi si uniscono al fiume infinito delle cose perdute, affastellate senza criterio nel deposito siderale di qualche Rigattiere Cosmico (Ariosto, se ben ricordo, ne collocava giusto uno sulla Luna, ma gli astronauti hanno smentito la congettura), o forse riciclati in un Paradiso più ordinato - perduto anche quello, ovviamente - che tutto raccoglie e classifica con cura.

    Magari vengono lavati e stesi al sole dalle ombre delle donne che abbiamo amato e smarrito (lo dice anche il cantante); ornano i piedi di amici d'infanzia cresciuti e dimenticati; ospitano dolciumi per feste della Befana che non ricordiamo più di celebrare; visitano parvenze di luoghi cui abbiamo smesso di fare ritorno.

    Riempiono armadi di vestiti prestati e mai più tornati indietro; accompagnano completi da matrimonio indossati una volta sola e poi svaniti, poco tempo dopo, tra le macerie del divorzio.

    Sopra ogni cosa, aspettano.

    Sanno che il loro compagno, da qualche parte nel grande fiume di oggetti, sta già nuotando per raggiungerli, dunque lasciano scorrere il tempo in un'attesa paziente e speranzosa, certi senza ombra di dubbio che la coppia, presto o tardi, si ricomporrà.

    Non hanno alcuna fretta. "Ritroveremo la nostra metà della mela" il loro mantra, salmodiato in silenzio.

    Per ogni calzino rimasto solo che quaggiù guarda mesto al passato, ce n'è un altro chissà dove che, allegro e incrollabile, pensa al futuro; l'equilibrio è preservato, come sempre.

    [Poscritto fuori tema per WWW: Non ho dimenticato la tua esortazione a creare una discussione sull'Amore. Qui ne avete già parlato molto, con stile alato; per quel che mi riguarda, sto collezionando i soggetti per evitare superflue ripetizioni. Appena ho concluso mi lancio nell'impresa.]


  • Moderatore

    @Leonov said:

    tra le "piccole cose" della vita, poche sono più tristi del dolente calzino spaiato

    🙂

    Arriva subito al petto, quest'immagine del 'pedalino' solitario abbandonato per sempre dal suo omologo di altra sponda.

    E' un simbolo delle "piccole cose" che perdiamo, ogni giorno.

    😞

    @Leonov said:

    Magari vengono lavati e stesi al sole dalle ombre delle donne che abbiamo amato e smarrito (lo dice anche il cantante); ornano i piedi di amici d'infanzia cresciuti e dimenticati; ospitano dolciumi per feste della Befana che non ricordiamo più di celebrare; visitano parvenze di luoghi cui abbiamo smesso di fare ritorno.

    Fluttui delicatamente su una sensazione potente e malinconica, quella proposta da Vinicio.

    Ma da te ricombinata - come se fosse tua da sempre.

    Riproposta con suggestioni fantastiche.

    :surprised:

    Un sentimento comune, in verità, questa malinconia delle "cose perdute"; nessuno può veramente sottrarsi alla tortura del ricordo.

    🙂

    Ma.

    Lasciamoci, come fa Vinicio, come fai tu, una via di fuga.

    Una speranza, forse un sogno.
    Quello di ritrovare il calzino smarrito, ovviamente. 🙂

    Oppure un ipotesi ancora più concreta, se vuoi.
    Imparare a camminare a piedi nudi, senza per questo aver freddo.

    Con disinvoltura, come se il "filo di Scozia" fosse tutto dalla nostra parte.

    Per certo, mantenendo i nostri plantari di carne abbastanza sensibili e audaci, incontreremo di nuovo delle calde e attraenti calze di seta, pronte a dare conforto alle nostre estremità.

    Curando ancora una volta ogni nostro callo, dal piede fino all'anima.

    :bacio:


  • Super User

    Deliziosi ... sia lo spunto che le riflessioni :sun:
    Sublime la malinconia,
    che ci ricorda di restare umili.
    Meravigliosa la Speranza di ritrovare "la coppia";
    e la Fantasia di provare a piedi scalzi.

    Ma quanto ancora è più grandioso potersi riinventare ogni giorno.

    Anche il calzino spaiato può -scuotendosi dal passato- trovare una nuova utilità, un posto, un ruolo.

    Finiscono le funzioni ma resta viva l'essenza; questa può subire ancora mille trasformazioni ma portare sempre con sè la particolarità con cui si è manifestata e ancora si manifesterà...
    :ciauz:


  • Moderatore

    🙂

    Dallo stesso album, Orfani ora.

    "Il mondo è nudo se non lo copre il tuo amore".

    :gthi: