• Consiglio Direttivo

    Ciao ccasagra e Benvenuto nel Forum

    Dal punto di vista fiscale la cosa è senz'altro fattibile.

    Se l'attività che svolgi è identica a quella che effettui in regime di lavoro dipendente, come mi pare di aver capito, devi prima di tutto assicurarti che non esistano situazioni di conflitto / incompatibilità.

    Ciao :ciauz:


  • User

    Grazie Lorenzo della tua risposta.

    Il mio lavoro dipendente è in qualità di responsabile di produzione e quindi non penso sicuramente possa essere in conflitto con attività di consulenza nell'ambito di internazionalizzazione delle imprese.

    L'attività individuale di consulenza converrebbe condurla come libero professionista o creando un'impresa ?

    Se prendessi la P.I e poi non "funzionasse" la mia idea della consulenza, (caso peggiore zero fatturato), che incidenza avrebbe questo sulla mia dichiarazione dei redditi congiunta al lavoro dipendente ? Vorrei evitare di dover pagare "salassi" senza aver guadagnato un euro in più !

    Potrebbe essere "legale" condurre l'attività di consulenza attraverso un'impresa non Italiana (intendo impresa sita a Dubai dove il reddito non è soggetto ad imposta); ovviamente sempre in parallelo al lavoro dipendente in Italia ?

    Grazie


  • Bannato User

    Se fai consulenze sarai professionista.
    Se non fatturi l'unico costo che sosterrai sarà quello del commercialista.
    Lascerei perdere l'impresa a Dubai (esterovestizione, reato).
    Ciao, Francesco.


  • User

    Grazie per i consigli.
    La libera professione nella consulenza aziendale in termini di internazionalizzazione è soggetta a qualche disciplina (intendo in termini di iscrizioni ad albo, abilitazione ecc...) od è sufficiente aprire una P.I e si può iniziare la'attività ?

    Grazie


  • Bannato User

    E' libera, non c'è l'albo dei consulenti di internazionalizzazione o altro del genere. Apri e parti.
    Ciao.


  • User

    A tal proposito proprio ieri mi è giunta una richiesta richiesta di collaborazione, da parte di una società di investimenti immobliari di Dubai.
    Dovrei lavorare all'ampliamento della loro rete vendita (ricerca di nuove agenzie immobliari che vendano su mandato di questa società) sul territorio italiano (NON farò vendita diretti di immobili). Mi hanno proposto di regolare tale attività con un contratto di collaborazione.
    Questa attività può rientrare nell'ambito della consulenza da me citato o si va in conflitto con altri settori professionali "protetti" ?
    C'è qualche problema visto che la società è straniera ?

    Grazie


  • User Newbie

    Correggetemi se sbaglio, ma credo che l'intermediazione di beni debba essere svolta per forza come imprenditore, non come professionista con P.I. Se ti limiti a dar loro una directory di imprese (a parte che le "agenzie" immobiliari sono a loro volta società di mediazione, non agenti) + altre consulenze non c'è problema; se li metti in contatto lucrando la provvigione è mediazione e la puoi fare solo se sei imprenditore. Dipende dai termini della "collaborazione".


  • User

    La mia collaborazione con questa società di Dubai è una ricerca di mercato per trovare possibili aderenti (agenzie immobiliari) interessati ad entrare nella sua rete vendita. Oltre a tale "servizio" con l'ufficio di Dubai devo "studiare" azioni promozionali (per es newslwtter; organizzazione di viaggio, partecipazioni a fiere, ecc...) da proporre alla rete vendite sul territorio Italiano.
    Loro mi hanno dato "libera" scelta sulla forma di collaborazione da includere nel contratto (tanto loro a Dubai sono soggetti al Tax Free !). Potrebbe aver senso fare un contratto di collaborazione occasionale con retribuzione inferiore ai 5000 euro ? in tal caso penso che non mi servirebbe nemmeno la partita IVA.
    Oppure è bene prendere una P.I e operare come conslulente nell'ambito dell'internazionalizzazione ? oppure in quale altra categoria che non richieda vincoli di iscrizione ad albo ?

    Grazie


  • User Attivo

    @ccasagra said:


    La collaborazione occasionale su estero la lascierei perdere.

    Piuttosto potrebbe essere una collaborazione a progetto (e non ti servirebe la partita IVA), perchè mi pare che qui il progetto sia ben chiaro e per un tempo definito.
    In questo caso loro però dovrebbero farsi carico di farti buste paga ecc.

    Oppure una collaborazione come consulente con partita iva

    Però è meglio sentire le opinioni dei commercialisti qui presenti


  • User

    buongiorno
    ho finalmente concluso una possibile collaborazione con una azienda sita negli Emirati Arabi.:)
    Tale azienda ha due rami di business, uno immobiliare ed uno di internazionalizzazione di impresa con servizi di organizzazione eventi fieristici, promozione, marketing e rappresentanza sul mercato degli UAE.
    Il CEO di questa società (che è italiano) vorrebbe indicarmi come rappresentante (o come persona di riferimento) per il mercato italiano.
    Ho dato loro la mia dispopnibilità a valutare la cosa ma siccome ho un lavoro dipendente, prima di lasciarlo, voglio vedere qual è il giro di affari che mi può garantire questa attività. Questo fine settimana andrò a Dubai per una conferenza tra imprenditori italiani ed in tal contesto dovrò discutere questa mia possibilità.
    Come posso regolarizzare la mia posizione ? almeno in via temporanea prima di eventualmente lasciare la mia attività dipendente per la libera professione ?
    Nel caso della libera professione per la rappresentanza di una ditta estera, mi basta la partita IVA ?

    Grazie