• Super User

    @Luigi Pianta said:


    L'Ade non la pensa come te.
    Cfr Circolare n. 45/E del 13/06/2008.

    http://www.agenziaentrate.gov.it/ilwwcm/resources/file/ebf31c082b8cdea/circ 45E del 13 giugno 2008.pdf

    Saluti.


  • User Newbie

    Caro Rubis grazie per la risposta, ho letto il link che mi hai mandato da cui ho estrapolato:

    *<<<Nel caso di esercizio in forma associata della professione, i giudici di legittimità hanno evidenziato che è ?*da presumere che l?associazione, atteso lo scopo della medesima, sia dotata di strutture e mezzi (immobili, mobili, arredamenti, macchinari, servizi, collaboratori), ancorché non di particolare onere economico? e che ?è da ritenere che lo scopo della pattuizione dell?esercizio associato di una professione intellettuale sia anche quello di avvalersi della reciproca collaborazione e competenza, ovvero anche della sostituibilità nell?espletamento di alcune incombenze (Cass. 6636/1987), con l?effetto di escludere l?autonomia organizzativa meramente soggettiva e personale di qualsiasi esercente una professione intellettuale, e di configurare invece quell?autonoma organizzazione oggettiva dell?attività abitualmente esercitata (D.Lgs. n. 446 del 1997, art. 2, comma 1 - Corte Cost. 156/2001), idonea a far presumere che il reddito prodotto non sia frutto esclusivamente della professionalità di ciascun componente dello studio, bensì di detta organizzazione associativa, costituita proprio per potenziare la produzione di ricchezza (VAP) a vantaggio degli associati, presupposto dell?IRAP? (Cass., n. 13570 dell?11 giugno 2007 >>>

    <<< *Con ordinanza n. 2715 del 5 febbraio 2008 la Corte di cassazione ha precisato che gli studi associati ?*sono soggetti ad IRAP quando l?esercizio in comune della attività professionale pur non configurando un centro di interessi dotato di autonomia funzionale (stante il carattere strettamente personale e fiduciario dell'esercizio delle professioni) dia luogo ad un insieme di strutture (immobili, mobili, macchinari, servizi, collaboratori) ancorché non di particolare onere economico, di guisa che il reddito da sottoporre ad Irap sia stato almeno potenziato e derivato dalla struttura, e non derivi dal solo lavoro professionale dei singoli" >>>
    **
    **
    Il punto è che i mezzi del mio studio sono solo quelli strettamente necessari all'attività di progettazione (lo studio non ha collaboratori neanche occasionali e le autovetture sono di proprietà personale) e la sostituibilità degli associati è da escludere in quando hanno competenze differenti: un'ingegnere strutturista, un perito industriale ed un geometra.

    Avete qualche consiglio interpretativo?


  • Super User

    Se ritieni di non dover pagare l'IRAP per i motivi sopra esporti non pagarla.
    Tali motivi li farai valere in sede contenziosa.
    Saluti.


  • User Newbie

    Grazie Rubis.
    Conosci qualche avvocato esperto in questioni tributarie che abbia seguito una o delle cause legali di rimborso dell'irap. Oppure il modo per rintracciarlo?

    Grazie mille


  • Super User

    La questione è esattamente come la mette Rubis.

    In mancanza di leggi che dicano chiaramente cos'è e cosa non è la "autonoma organizzazione", ogni professionista e la stessa AdE devono decidere per sè, valutando tutte i possibili indizi pro e contro.
    Quindi tu, Luigi, sei l'unico che può sapere se la tua è un'autonoma organizzazione o no.

    In linea di massima, se ritieni di essere esonerato, hai due strade davanti a te non paghi e rischi che l'AdE ti trascini in contenzioso (ma l'onere della prova spetta a lei, però se vince la causa ti becchi una bella sanzione), o paghi e poi chiedi il rimborso (sei in regola comunque e non corri rischi di nessun tipo, però in giudizio l'onere della prova spetta a te).


  • User Newbie

    Grazie OEJ per la risposta.
    Come ho scritto a Rubis tu o chiunque legga questo messaggio non potrebbe indirizzarmi verso un professionista, preferibilmente un avvocato, che abbia seguito in giudizio una pratica di rimborso irap a cui ciedere una consulenza. Non sai quanto mi rode pagare migliaia di euro per una tassa che non sono assolutamente sicuro di dover pagare.


  • Super User

    Chiunque si voglia proporre o proporre terzi è pregato, come al solito, di farlo in privato. Grazie.

    Bene io posso dire che ho visto proprio ieri un bel bonifico su c/c per Irap dall'agenzia delle entrate dopo un contenzioso sui privi di organizzazione da noi vinto. E' stata una gioia (ne avevo forse già dato notizia).

    Non per questo si può però affermare che la posizione descritta possa portare ad un esito favorevole al contribuente nel caso di contenzioso tributario, come per i professionisti singoli.
    L'irap per i piccolisssimi studi associati è proprio sulla linea di confine, ed è davvero difficile poter prevedere dove si orienterebbero le corti dei vari gradi di giudizio.

    Non mi soffermerei al parere dell'AdE ma citerei anche la circolare dei dottori commercialisti. a pag 7 e 8

    Paolo


  • Bannato User Attivo

    @i2m4y said:

    Bene io posso dire che ho visto proprio ieri un bel bonifico su c/c per Irap dall'agenzia delle entrate dopo un contenzioso sui privi di organizzazione da noi vinto. E' stata una gioia (ne avevo forse già dato notizia).
    Paolo

    Si ne avevi a suo tempo parlato. Avevi anche promesso che avresti postato le motivazioni della sentenza che ha avallato la tesi del contribuente. 🙂

    Grazie


  • Super User

    Ti posso postare lo stringatissssssssimo dispositivo della sentenza della regionale, che peraltro ha rifuso anche le spese di giudizio di primo e secondo grado!

    La Commissione,in accoglimento dellappello,condanna lAmministrazione Finanziaria a rimborsare al contribuente la somma di euro XXXXXX -oltre agli interessi a decorrere dalla data della domanda di rimborso.Condanna lufficio a rimborsare allappellante le spese di I? e II? grado che liquida complessivmante in euro XXXX,00 e XXXX*,00 per diritti e onorari. *


  • User Newbie

    Grazie a tutti per i consigli, il mio studio ha deciso di pagare questa controversa tassa per stare più tranquilli (sembra quasi di parlare di pizzo vero e prorio) e chiedere quindi il rimborso.
    Quello che mi rode è l'incertezza, la possibilità di versare per decine di anni una tassa forse non dovuta. E questo per il clima voluto dal legislatore: la non chiarezza sulla definizione di autonoma organizzazione fa molto comodo all'agenzia delle entrate, porta molti liberi professionisti impauriti dall'ipotesi di una sanzione a pagare anche quando non dovrebbero..... questa italia, così come è strutturata oggi, non merita di avere come cittadini delle persone oneste.