• Super User

    @Filini said:

    Hai detto bene, insegnare dal punto di vista nozionitico , però non so fino a che punto possa essere utile una preparazione nozionistica.

    Scusa Filini, ma tu non li leggi i post?
    Ieri ho scritto questo:

    è molto difficile che una persona sia preparata in tutte le materie, anche se credo che alle elementari sia più importante l'approccio pedagogico del maestro piuttosto che quello nozionistico

    Credo sia inutile che io continui a postare in questo thread visto che da parte tua non vedo alcun interesse se non quello di accendere polemiche capziose.


  • Super User

    Ciao Mariarosa, ciao Filini, ciao Destroy,
    sono interessanti i vostri interventi,ma che ne dite di contestualizzarli?> Scusa Filini, ma tu non li leggi i post?I post iniziali di questo topic apparivano interessanti e sviluppavano l'argomento offrendo validi elementi di discussione.

    Postare sentenze e sfoghi di mezza riga fini a sé stessi e non collegati ai post precedenti non ha significato e non offre nessun apporto alla discussione.

    Come già fatto notare correttamente dalla Moderatrice, vi invito ad esprimere concetti ed opinioni circostanziati e documentati, se ne avete.

    In caso contrario dovremo chiudere il topic. :ciaosai:


  • User Attivo

    Parlando di esperienza personale la mia insegnate alle elementari e stata la mia guida per 5 anni, ha rinunciato anche ad andare in pensione per seguirci fino alla fine, una seconda mamma quasi... fossero tutti cosi i maestri unici sarebbe un bene per molti ragazzi, ma purtroppo non e' cosi e la scuola per molti ragazzini se incontrano quella sbagliata diventa un inferno (senza parlare se e una che non ha voglia di fare niente come tante che ho conosciuto purtroppo...).


  • Super User

    Io credo che sia anche questione di pluralità di idee, un bambino avendo un maestro unico cresce con una sola visione della vita, è normale non è che il maestro unico può avere personalità multiple, ci mancherebbe! 😉

    Più maestri, + idee su cui confrontarsi. Per altro poi non ci scordiamo che potranno anche essere 5 anni di idillio, poi però quando si arriva alle medie sono dolori. Ne ho visti tanti di bambini che non riuscivano a rapportarsi con + di un insegnante una volta arrivati alle medie.


  • Super User

    Anche io ho avuto una maestra eccezionale che ha puntato più di tutto ad insegnarci il "metodo di studio". Personalmente, quindi, sono stata fortunata.
    Quotando Gaetanuzza, sono daccordo infatti sulla maggiore importanza dell'approccio pedagogico del maestro (in questa fase) piuttosto che quello nozionistico.

    Vorrei aggiungere una notizia appena appresa su Micromega intitolato: Dio non si taglia. La scure della Gelmini risparmia gli insegnanti di religione. Che sono 25 mila. E costano 800 milioni l'anno.

    "Zona protetta, qui non si taglia. E neanche si riordina. I 25.694 insegnanti di religione nella scuola pubblica italiana sono al riparo dallo tsunami di tagli e proteste che l'ha investita. Anzi, sono destinati ad assumere un peso crescente, essendo le loro ore intoccabili nella generale riduzione dell'orario delle lezioni in classe. Lo dice anche la Gelmini: macché maestro unico, c'è anche l'insegnante di religione. Che alle elementari e alle materne fa due ore a settimana per classe. Solo che adesso sono due su 30 (o 40, se c'è il tempo pieno), dall'anno prossimo saranno 2 su 24: l'8,3 per cento dell'orario curricolare...."

    Non si tratta di essere religiosi o meno, io sono una religiosa convinta ma detesto qualsiasi tipo di favoritismo e dall'articolo in questione pare che questi favoritismi ci siano eccome :arrabbiato:
    :gthi:


  • Super User

    Io per cmoe è fatta l'ora di religione specie alle elementari detesto anche ogni forma di coercizione verso la religione figurati tu quanto mi faccia piacere questa cosa. 😞


  • Super User

    Non ho esperienza di elementari. Alla materna (comunale) ho trovato invece grande aiuto. I concetti per i bambini sono pochi, si sviluppano attraverso il disegno e ho notato che cercano il più possibile di non precludere aperture.

    Ci penso da un po' a questo aspetto. Ho dovuto notare che, al di la di concezioni personali, la religione (cattolica in questo caso) è un passo importante e di base anche per altre e successive intuizioni.

    Per spiegarmi meglio: A me interessa il concetto di responsablità nell'educazione. Il passaggio a questo per un bambino è lungo ed è più semplice se mediato da un riferimento soprannaturale.
    Il bambino che impara che alcune cose non si fanno non solo quando ti vede (e ti punisce) la mamma/maestra ma non si fanno sempre e comunque perchè sempre e comunque ti vede Gesù, passerà (secondo me) più facilmente a non farlo per se stesso e per le proprie convinzioni. Riconoscerà più facilmente che c'è un bene comune sopra e oltre noi stessi.
    All'inizio c'è sempre bisogno di un Referente.
    Sono convinta che la libertà si trova più facilmente partendo da strade delineate in partenza. Sempre se poi si lascia la posibilità di personalizzarle e magari stravolgerle.
    Logicamente è solo un mio pensiero ed una mia esperienza.
    Do molta importanza alla fantasia, ai superpoteri, ai supereroi 🙂 e cerco di mettere in risalto gli sforzi per diventarlo per davvero (l'uomo ragno è tale perchè è buono, non perchè l'ha punto il ragno).
    :gthi:


  • Super User

    Personalmente non mi trovo assolutamente daccordo. 😮

    Trovo aberrante che un bambino debba avere timore di qualcuno che non può vedere, con cui non può interloquire e deve NON fare certe cose per pericolo di una sorta di punizione. Senza contare l'impatto emotivo di un bambino che debba SEMPRE sentirsi osservato. Ringrazio vivamente i Miei perchè tutto questo mi è stato risparmiato!
    Non credo sia neanche molto pedagogico sinceramente.

    Personalme non sarebbe mai il tipo di educazione che vorrei impartire ai miei figli e che trovo sia giusto dare in una scuola pubblica.

    Una cosa non si fa perchè è pericolosa e al bambino va spiegato in maniera semplice perchè.

    Una cosa non si fa perchè ferisce gli altri e al bambino va spiegato in maniera semplice che se facessero a lui la stessa cosa ne soffrirebbe.

    I dogmi di fede applicati ai bambini li trovo personalmente inaccettabili per quello non gradisco affatto la catechesi nelle scuole. Ma non mi piace sia se si tratta di religione cattolica che di altro tipo.

    Cosa che troverei invece fondamentale è lo studio + o - approfondito delle religioni che segnano la vita di tante persone nel mondo nel bene e nel male.


  • Super User

    Ciao Vampiretta, credo non ci siamo ben capite.
    Parliamo anche, credo, di età diverse.
    Il pericolo è un concetto che si impara e delinea con molto tempo. Il bambino non nasce con questa esperienza. La prima volta che vedrà il fuoco, d'istinto metterà la mano. A seguito dell'eperienza si forma la memoria ... e così per gradi.
    Il genitore fa da canna di bambù 🙂 Si pone a fianco e sostiene; all'inizio completamente e via via sempre meno.
    Ho scoperto che una delle grandi violenze che si può fare a un figlio è volerlo grande subito, aspettarsi che senta e ragioni come un adulto.

    Per uscire dall'OT (mi potrei dilungare per ore e credo che spiegandomi meglio troveresti molti punti di contatto con quello che hai giustamente evidenziato tu) cercavo di focalizzare gli insegnamenti comuni e convergenti che si possono trovare ed insegnare sia che si scelga (ove possibile e qui torniamo al problema principale) il tramite della/delle religione o meno.
    Un insegnante (di religione o no) che trasmetta attraverso giochi e/o disegni o altro l'amore e la necessità di questo amore per il prossimo nel mondo, per esperienza personale la trovo utile e può farlo anche senza usare nomi o riferimenti trascendentali e come tale restare e qualificarsi come insegnante di religione.

    Dalle elementari in poi, convengo su uno studio allargato, preciso, dettagliato come nel resto delle materie.

    Sui favoritismi ho gia detto. L'ultimo inciso, era solo una testimonianza del mio modo pragmatico di affrontare le situazioni concrete nel mentre si combatte per capirci qualcosa e per trovare soluzioni o difese adeguate :ciauz:


  • Super User

    @cherryblossom said:

    Un insegnante (di religione o no) che trasmetta attraverso giochi e/o disegni o altro l'amore e la necessità di questo amore per il prossimo nel mondo, per esperienza personale la trovo utile e può farlo anche senza usare nomi o riferimenti trascendentali e come tale restare e qualificarsi come insegnante di religione.
    Su questo assolutamente concordo con te, ma visto che mi facevi altri esempi ho risposto a quelli, scusami. 😉

    Se parliamo di insegnare l'amore per il prossimo, il rispetto per gli altri va bene veicolarlo più o meno in qualunque modo.