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Elegia in morte di Rafael AlbertiCiao Dafne. Vorrei inviarti una mia cosa scritta qualche anno fa, alla morte di Rafael Alberti, che forse rende meglio quello che voglio dire. Sono come un balbuziente che riesce a cantare, anche stonando 
 un bacio a tutti** ELEGIA IN MORTE DI RAFAEL ALBERTI** ¡ay! que más dolor 
 ¡ay! mi corazớn maltratado
 ¡ay! esta es la noche del dolor Rafael
 mis ojos lloran sangre
 por la partida de tu alma RafaelE cosa resta ora su questa terra Rafael? 
 quando il poeta parte per sempre
 può restare solo e per sempre tenebra
 grida alto il poeta
 ?¿pero dớnde los hombres??
 e se non ci sono gli uomini
 e va via anche il poeta
 resta la calce viva della sua poesia
 ma chi la canterà?- 
¡ay! que más dolor*
 se neanche tu hai resistito oltre la resistenza 
 oltre la possibile resistenza
 allora
 non c?è altro da fare?
 bisogna rassegnarsi
 anche all?omologazione della libertà ...
 *** (la disperazione raschia con le unghie***
 sul muro liscio e bianco
 e lascia il segno
 ***polvere sulla mano ***
 ma traccia indelebile sul muro!!!)
 si può omologare la parola
 o ancora il grillo può rubarla
 portarla nel suo rifugio
 custodirla per il tempo necessario
 coccolarla vezzeggiarla aspettando
 aspettando che torni l?uomo?- 
¡ay! mi corazớn maltratado*
 in verità il grillo l?ha già rubata 
 la parola
 l?ha portata con te Rafael
 in attesa che qualcuno la cerchi ancora
 e la usi come il machete
 per rompere l?omertà
 per distruggere l?omologazione
 sempre verso la libertà dell?uomo- 
¡ay! ésta es la noche del dolor Rafael*
 qualcuno cercherà quel grillo 
 dopo la disperazione e l?annichilimento
 qualcuno cercherà la parolaforse qualcuno dei nostri ragazzi 
 quando la nostra vita
 anche quella
 andrà verso il tramonto
 quando le nostre foglie ingialliranno
 quando forse
 il nostro letame darà vita
 ad un altro albero- 
llev**á**ntate corazớn y mira alto!*
 después la noche está la mañana 
 *hasta luego y suerte *
 y gracias por tu vida y tu palabras Rafael!
 1999
 
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Ciao lamboston, 
 grazie per il tuo scritto, è un ottimo spunto per parlare di questo straordinario poeta spagnolo. Anche lui come Neruda si è preso molto a cuore la propria patria, se non erro ha "combattuto" contro il regime fascista e soggiornò perfino nella nostra penisola e nel suo notturno richiama la solitaria Roma.
 Il tuo scritto riporta alla luce l'amore e la sensibilità per un poeta che vola sul tempo e come una pietra miliare ci indica la strada..
 Dafne
 
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grazie dafne84 
 in effetti rafael alberti ha navigato per i mari del secolo breve come profondo conoscitore, combattente, dapprima come amico di garcia lorca e poi, orfano del vate spagnolo, ha percorso tutte le contraddizioni e le cose "bellissime" accadute nel '900.
 Artisticamente è stato uno straordinario cantore e, penso, meriterebbe ben di più di qualche citazione, perché questa gente viene "serenamente" abbandonata all'oblio
 ma una poesia come "la paloma" merita di essere amata