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Mie Poesie
Copio qua alcune mie poesie,chi vuole può leggerle e commentarle poi assieme.
Io sono Alessandro da Roma,classe 1984,amante della poesia e delle odi.MIE POESIE:
AL GENERE UMANO
Il tempo passa e or tutt?è finito
E non resta cosa alcuna che morir.
Tutt?oggi di falsità è gremito
E nulla è più d?uopo che partir.Partirsene da esto mondo bandito
E? più giusto che restar e marcir:
Di egoismo ivi ovunque è sito
E pace ?n me non arrivo più a sentir.Ch?Ade trascini l?omo nell?Averno
E mai più al poter facci ritorno,
Esso ha fatto della Terra l?InfernoEd or tocca ch?arda nel gran forno.
Vile umano vedrai sempr?inverno
E sol falci e spade avrai attorno.( Dedicata all?odio che provo per il genere umano )
IL CAVALIER
Arriva or,si arriva ?l cavalier
A raccontar di com?era ier.
Arriva austero cavalcando
Le sue deboli membra posando.Da lungi vien,dall?andate Crociate,
da?Mori vittoriosi,da glorie andate.
Morir i compagni ha sì veduto,
Or fa ritorno a ciò ch?avea, or perduto.I Mori ?n sella tutt?han conquistato
E li Cristiani via col sangue han mandato.
L?onor Cristiano va giù con le mura
D?una fede sì corrotta ma imperitura.Or rimembra ?l Cavalier francese
Quel ch?è stato in quelle magne imprese.
Or dov?è la fanciulla ch?egli amava
E che dolci sguardi al cor presentava?Or s?asciuga ?l sudor dalla cupa fronte,
Si sdraia e si prepara ad andar da Caronte.
Tanti lustri egli ha patito e visto,
Or chiude l?occhi in solitudine e tristo.( Dedicata alla solitudine )
TRISTEZZA
Seggo in tristezza e dal dolor protetto
In esto tetro e angusto ostello ,
Sol co? me ?l male è sincero e netto
Non avendo per me mercè ma coltello.Pone ?l rancor un?ombra sul mio petto
Ad ogne passar di lei. I? ploro e non favello:
?l mondo or fa di me sol un vil reietto
Ed i?m?alzo e arranco danzando ?l mi?stornello.M?avvio per la strada cupo e smarrito
Avendo ?l sentor de? dolci mementi.
La pioggia mi carezza ?l viso intristito
Per andati baci,per que? sentimenti.Volgo a lo mondo ?l mio sguardo inorridito
E all?amor dolci favelle sì avvenenti:
Ma anch?esso lento m?ha più fiate tradito,
Portand?essa da visi più del mio attraenti.Fra le lacrime ecco riveder la mia stella:
Colei ch?amor mi diede e che lo riprese.
Scarna or è la sua d?un dì amorosa favella
A lo cor mio ch?ancor paga l?acri spese.Di me è finito ?l tempo de la lieta novella
E la mia fine innanzi si m?è palese.
Tetro è ?l viso mio, amara è la mi?ancella
E tutt?intorno è morto,templi e chiese.Tutt?è finito e tutto con la pioggia va via,
Si fa vano in me ogne dolce agognar;
Ove sei amor?ove sei Italia e Monarchia?Chiude la realtà al cor la gioia di sognar
Ed esso cupo siede in magna malinconia.
Torno mesto a seder,a morir e a lottar.( Dedicata alla tristezza )
A CHIARA
Avvolto ne? pensier miei t?osservo
Ridere e scostar i tuoi lunghi capelli.
Sei nel fior della vita,ed io ch?or non servo
Più ancor carezzo i ricordi di quei dì sì belli.Sì ancor alla tu? vista son gaio e servo
E ?l cor mio lacrima e trema a brandelli.
Ogne tu?sguardo scuote ciascun mio nervo
Aspettando ch?un tuo pensier mi favelli.Ma trista la pioggia mi parla in verità
E svegliandomi so d?esser illacrimato,
?l cor tuo mai un battito a me più donerà
Ed i? mi struggo per quel ch?è stato.Cara dolce bimba che m?hai donato ilarità
E che m?hai promosso dell?amor soldato,
Picciol sorriso nella mia amara nullità
Or piango per te ch?amor e morte m?hai dato.Silente all?oscuro passo or m?avvio
Avendo sempre te nel mio cor e mente,
Te che mi dicesti ?T?amo? e ?Addio?E ch?or non mi cerchi tra la tanta gente.
Trista una carezza nasce dall?animo mio
Che per te piange, dolce e silente.( Dedicata alla mia ex fidanzata )
GESù CROCIFISSO
Il dì è venuto e innanzi a tutti sei isso
Per voler di chi chiami?Padre?crocifisso.
Sul Golgota spossato sei giunto,
Con sputi e sangue su di te unto.Or sei al grado d?un malfattore
Colmo d?insulti e di mal sentore:
Schernito da soldati e sacerdoti
Che vedon il blasfemo e non le tue doti.Dov?è or tuo padre a toglierti dalla croce?
Non s?ode un dolore,né una voce.
Dov?è colui che non si fa sentir
Pur vedendo suo figlio tanto patir?Il viso tuo sbiadito dal bacio della morte
Ch?or su di te ha messo la sua corte
Apre la speranza di chi a te crede,
E fa sorrider chi a te pungente lede.Il sol anche s?è fatto sul calvario triste
Per voi tre che la beffa e ?l dolor patiste.
Ai piè della croce ti mira silente un pagano,
Ti carezza con l?occhi. Non è giudeo,ma romano.( Dedicata a Gesu' Cristo )
LETTERA ALLA MORTE
Per il compito tuo ti lodo
Dama nera ch?agisci con baldanza
In silenzio,scaltra e senza fidanza
Portando ovunque lai ch?i?silente odo.All?altra sponda gaio approdo:
Mentre m?accompagni in stanza
Guardando quest?omo in erranza
L?anime prave stanno in sinodo.Posa l?ombra tua su chi non è amato
Pur s?egli in vita tanto l?ha fatto,
Donagli quiete e rapiscilo ratto
E chi lo fece soffrir or l?ha lacrimato.Innanzi a te morte sono sol armato
Della mia tristezza, son atto
A prenderti per mano: il tatto
È freddo e severo ma tanto agognato.Ti sposo e allargo le mie braccia,
posa le tue labbia sulle mie
E che la tua sia pur la mia faccia.Non passerem tra cento e mille vie
Per arrivar tardi alla barcaccia.
Or andiam all?inferno,loco di follie.( Dedicata alla morte )
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Molto belle
Sei tu che qui ti chiami Neanderthal ed hai postato la stessa poesia?
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si sono io,di solito viaggio in internet con diversi nick. grazie per il complimento alle poesie
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Buondì Malatesta,
fra di noi mancava il poeta epico...manna dal cielo?
Non male "il cavalier" mi piace lo schema metrico.. io non uso versificazioni particolari, perciò ammiro chi riesce ad ingabbiarsi in tal modo..
Mi piace il rimando a Orlando (sempre se non erro)..alla sua trista e lagrimosa morte.
Affida il guanto a Dio in segno di vassallaggio ma è Caronte a condurlo,
prefigurazione storica dantesca anzitempo? ( per qunto riguarda Caronte)
I MIEI COMPLIMENTI
Dafne
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Il Cavaliere cantato nella poesia è un Cavaliere da me inventato. Nella mia mente nel mentre costruivo la poesia vedevo l'immagine di costui stremato dalla sua vita di guerriero,come io sono stremato dalla vita di tutti i giorni. Tornato dalla pugna il Cavaliere non troa nulla, nulla di nulla,come me quando torno a casa o da un viaggio,dovrei trovare felicità invece non trovo nulla. La poesia è dedicata alla solitudine. Ho fatto cenno ad un Cavaliere medievale poichè il Medioevo è l'epoca dei grandi amori ma anche l'epoca della grande solitudine e tristezza. Dafne mi piacerebbe molto poter dialogare con te su msn se lo hai. ti lascio il mio se vuoi contattami,anche se non mi funziona molto bene.
Baci e ancora Grazie
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Ciao Malatesta,
c'è molto di autobiografico nelle poesie a prescindere dal genere..
è interessante il tuo paragonarti ad un combattente mediovale ormai vicino a Ade... ti è così grave la vita?
Il Medioevo...lo adoro!! Ho seguito corsi di Filologia romanza solo perchè spiegavano i generi di quel tempo..anche se il mio primo amore nasce con la lirica (che non ha propriamente origine nel Medioevo ma nel periodo classico con il grande Catullo)..
Il medioevo in sè ha molto di sacro e profano, era un'epoca godereccia dove ogni senso poteva aver sfogo..
Buon pomeriggio
Dafne
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Se per qualche motivo volessi discutere e/o inviarmi nuove poesie..visto che non ho msn! Fallo via mail.. [...]
Dafne
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Grazie Dafne,ti ringrazio veramente. Ti contatterò or ora dopo aver risposto a questo forum. Intanto metto un'altra mia poesia terminata di recente,spero piaccia. Comunque per rispondere alla tua domanda se la vita m'è particolarmente greve rispondo con un "SI" mi è molto greve.
SOLITUDO MEA
Trista era la notte,cupo ?l mio viso,
Ogne albero i su? rami a me volgea.
Tutt?era pianto,non v?era un sorriso,
Sol il dolor un manto su di me avea.Alzai ?l guardo: ?l ciel di nero era liso
E un corvo su d?una rocca sedea.
Ecco ch?un soffiar di malign?intriso
Accanto passava e sì m?invadea:Mi chiedea ?l vento: - cos?hai ? ?
Rispuos? io: - agogno la pace! ?
Ed egli a me: - un dì sì l?avrai ?
Il guardai: - sì, se tutt?il mal tace -Mi chiedea ?l monte: - dove vai? ? ( 17 ? 28 Aprile 2008 )
Rispuos?io: - ove non sia fallace ?
Ed egli a me: - non lo troverai ?
Il guardai: - lo so, avrò sol brace -Mi dicea ?l sole: - i? risplendo
Pe? l?omo ogne momento ?
Rispuos?io: - E? sì orrendo,
Tu risplendi ma io son spento - .Mi chiedea ?l foco sul castell?ardendo:
- Perché ovunque vai sei sgomento ?-
Rispuos?io: - all?amor la man tendo,
Ella non l?impugna, i? mi tormento ?
Or gelido ?l vento s?è fatto
E mal ancor sente ?l dolce cor:
Mira degl?amanti ?l tener attoRestando sol senza d?altrui amor.
Solo siede e plora lento e ratto
Vedendo sol degl?altri lo splendor.( Dedicata alla mia solitudine )
- Perché ovunque vai sei sgomento ?-
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.
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Ciao stefano..
cosa intendevi con i punti a capo??
Mi sono persa qualcosa??:?
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un'altra poesia:
ALLA MONARCHIA
Oh pulcherrima gloria or andata
Ch’invitta la nazion facesti,
Da’ tu’ sudditi giulivi lodata
Sì ne li belli cor italici ardesti.Amor che la patria hai fondata
E ch’onor da semper ci desti,
Torna ad esta bella terra ingrata
Ch’ha pe’ orgoglio le tu’ vesti.Or molto da quando sei ita via
È passato e lacrimando t’aspetto:
Affacciati alla tu’ piazza natiaE ‘l Sabaudo s’erga sull’italico tetto .
Chino ‘l capo a te divina Monarchia,
Sempr’ avrai ‘l mio vassallo petto!!( Dedicata alla Monarchia italiana )
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Complimenti davvero
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grazie davvero,molte grazie. quale t'è piaciuta maggiormente?
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Ho apprezzato e trovato gradevole alla lettura il modo molto particolare e colto, e dal gusto antico, col quale hai scritto tutti i tuoi poemi.
Fra le tante ho potuto meglio apprezzare ANCOR T’ASPETTO, AL GENERE UMANO, A CHIARA ed altre che raccontano di sentimenti che ho avuto occasione di provare.
Per lo stesso motivo ho meno apprezzato ALLA MONARCHIA, in quanto ci parla di un ideale che non condivido (ma che tuttavia comprendo e rispetto)
e fatico quindi a coglierne l'indubbio alto contenuto.
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Complimenti.
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Nella poesia ALLA MONARCHIA io esprimo un mio esiderio,un mio desiderio,un mio sogno . Può essere visto ovviamente come un ideale che,avendo la famiglia molto monarchica ho ereditato.
Comunque vi ringrazio molto per le belle parole che donate ai miei versi.
Scrivo in modo antico poiché trovo lo Stil Novo e il modo di scrivere di Leopardi molto più adatto allo stile poetico. Ovviamente ognuno ha il suo stile.
Dafne ti aspetto
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«AL GENERE UMANO» mi ricorda un odio di un mio caro amico verso la natura (che lui dice che ci odia).
Certo, tutt'altr'argomento tratta la tua poesia.
Io sono classe 1953 e nell'epoca della contestazione giovanile (1968-1970-1972) andava molto il libro "L'uomo a una domensione" di Marcuse.
Il motivo di odiare qusto sistema consumistico ed inneggiante al farsi i fatti propri è comune fra il tuo scritto ed il suo.
Difficile sintetizzare ma puoi trovare molto su internet.
Auguri
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io odio il genere umano poiché questa società ha reso tutto ciò che una volta c'era di bello nel mondo e nella Nostra amata Patria in meno di niente,in banali quisquiglie e ciò mi fa inorridire e piangere,come disse Dante"plorar". Io esterno il mio dolore con le poesie poiché come diceva il Pascoli "il dolor è più dolor se tace" e io lo grido ai quattro venti.
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Più facile è odiare.
Disprezzare.
Essere indifferenti.
C'è motivo di odiare anzi, ce n'è più d'uno.
Ma... in nostro potere c'è il non accettare di barattare la nostra creatività, il nostro essere se stessi, il nostro amare la vita e gli altri per una vita programmata.
Tutti sono egoisti, non per questo io debbo esserlo.
Tristi e sanguinose delusioni dalle ragazze, non per questo odio "tutte" le ragazze.
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Un altro grande esempio di poesia secondo me oltre alla poesia classica che si conosce è la poesia dialettale. Ogni regione,ogni piccola città o paese della Nostra amata Nazione ha i suoi dialetti,i suoi poeti e le sue poesie. I più alti esempi sono la poesia fiorentina,romanesca e siciliana.
Essendo Romano ho scritto anche io numerose poesie in stile romanesco.
Avviso: il romanesco non è il dialetto odierno di Roma. Il romanesco è il dialetto puro di Roma quindi oggi come oggi non lo capisce quasi nessuno e invito perciò a leggere queste mie poesie muniti prima d'un dizionario italiano-romanesco. Prima di leggerle cercate le parole che non capite.
Buona lettura.ROMA DE TANT?ANNI FA
Opro l?occhi nella mia dorce città
Ch?er monno tant?anni fa creò,
Opro l?occhi su Borgo e vvado a ffa?
?n pianto indove la Cenci se ne andò.Cua ce so? lli posti de tant?anni fa ( Luglio 2007 )
E le rovine der passato che tutti piegò,
Ma dde Roma mia la modernità
Sì torze tutto e le cose bbelle rovinò.A Roma è bbello annà pe?vicoletti:
Magnà all?ostarie e ffasse ?n bicchier de vino.
A Roma è bbello cantà l?antichi sonetti
Der Capanna e ffasse carezzà dar Ponentino.Roma d?Arvaro Amici,Roma de Proietti,
Der Reuccio e der birbo Rugantino
Che troppi smorzò delle bbelle lli moccoletti,
Roma che ssei mamma mia e der popolino.Sarvognuno mo? me smorzo tra li capitelli
Che Portico d?Ottavia areggheno,
Guardo verzo Palazzo Orzini: vedo er PinelliChe me soride e li cantori che viengheno
Alla finestra de ?na ciumachella,e bbelli
Sotto de ?sta luna Romana canteno e soneno.( Dedicata a Roma )
**ER POVERO GIUVENOTTO **
Zitto e co? le man?ar petto
Un giuvenotto se ?ncamina
Pe?r buio vicoletto.
Camina a zonzo dalla matina ( 2 Marzo 2007 )
E pe?r monno è solo ?n difetto.Lui da ?sta vita vo? scappà
E ner vicoletto tant?amato
Se va sempre a rifuggià,
**Sentendose ricco e beato, **
**Senza sordi e senz?er da magnà. **Cià ?n cacalippa drent?ar core
E se sente triste e sperduto,
Senza de ?na pupa l?amore
E da ?sta modernità vennuto.
Ma Roma sua je da er caloreCh?a ?gni povero fijo su dà
Abbracciannoselo stretto.
E ora ?sto giuvenotto po?restà
Contento drent?ar vicoletto.
Roma lo culla e lo sta amà.( Dedicata al calore romano )
MALINCONIA ROMANA
Li fiori bbelli s?appassischeno ( Ultimi di Febbraio 2007 )
ar cambio delle stagioni,
e le carozzelle sparischeno
lassanno ricordi e magoni.
( Dedicata alla malinconia )
**UN GRANNE AMORE PE? ROMA **
Vado pe?vicoli e pe?cchiese
co?r nome suo ner core.
Nun ciò pe?lei pretese
ma je vorebbe donà l?amore.
Ch?io la penzo è sì palese
e ciò me fa provà er dolore.
Pago l?amore a mie spese
perchè sento ?sto calore. ( 27 Febbraio 2007 )
Roma è ?na cornice d?incanto
che me parla da lontano:
da li bbelli anni ch?io je canto
in dove ce stava er vero romano.
Penzo a lei e me ne vanto,
ora ch?er monno nun è sano.
Vedo su Ccastello un santo
che me dice: ?er monno è strano,
l?odore è arimasto com?era,
ma la dorce vita è annata via?.
E mo? viè la bbella primavera,
un?antra senza e co? Roma mia.
E io passo giorno e sera
**pe?aritrovalla,ma lei è ita via. **
( Dedicata a Roma )
Leggetevi queste nel mentre. fatemi sapere