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[AdSense] Errore strategico di Google
Mi permetto di dire che Google sta commettendo un errore strategico nel gestire i publishers che potrebbe avere conseguenze negative nel futuro.
AdSense é un programma aperto a tutti e ciò ha reso possibile la sua grande diffusione sino ad ora. Ciò che sto vedendo adesso é una tendenza a sganciarsi dal programma dei publisher che raggiungono certe dimensioni. Prendo ad esempio Geekissimo, ma ce ne sono molti altri che vorrebbero ma che ancora non possono.
Secondo me, il programma rischia di abbassare qualitativamete il proprio posizionamento. Quello che dovrebbe fare, invece, é selezionare i publisher migliori e offrire loro condizioni migliori, di tipo premium con un rapporto diretto, più personale e solido. Se non farà così rischia di perdere il meglio del web, raccogliere tante bricciole e poco brand.
Spero che legga qualche responsabile del programma
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a me sembra che gli affari di Google vadano anche troppo bene
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ho forse detto che non vanno bene? Perché si deve sempre leggere quello che non c'è scritto? Gli errori strategici di oggi li paghi domani o dopodomani quindi non li vedi nelle trimestrali di cassa attuali.
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@business said:
ho forse detto che non vanno bene? Perché si deve sempre leggere quello che non c'è scritto? Gli errori strategici di oggi li paghi domani o dopodomani quindi non li vedi nelle trimestrali di cassa attuali.
bah, sinceramente mi sembra esagerato mettere in guardia un'azienda che ha miliardi di dollari di utile e che è in fortissima espansione come se fossero gli ultimi arrivati sul mercato.
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Esattamente. Nel pay per click, ora é sicuramente incontrastato ma se io da inserzionista voglio fare campagne finalizzate all'affermazione di un nuovo brand potrei trovarmi in difficoltà ad utilizzare AdWords se i siti maggiori della rete di contenuti lo abbandonassero.
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@archeoita said:
Anche dal mio punto di vista non si dovrebbe aprire a tutti (come praticamente avviene ora) il sistema di affiliazione, ma cercare di consolidare un network di qualità e non una rete di quantità... ma è evidente che in questo modo, non avendo seri concorrenti, riescono a monopolizzare un pò tutti i centri di advertising in rete, in tutti i paesi.
Cosa vorresti dire? vorresti che Adsense fosse destinato solo ai publisher maggiori, tagliando fuori i più piccoli oppure penalizzandoli?
Ma per fortuna che non è così! Grazie ad Adsense tutti possono avere quel minimo di resa che permette di sviluppare il proprio sito web. E poi diciamo la verità: tutti i siti web "di qualità" che ci sono adesso, inizialmente erano delle mezze ciofeche che col tempo sono fiorite.Ricordatevi che i siti di qualità possono trovarsi i clienti per le pubblicità in modo diretto, mentre i piccoli webmaster di siti misconosciuti non possono farlo per niente.
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L'apertura a tutti porterà inequivocabilmente ad abbassare il posizionamento del programma in termini di qualità nel panorama dell'adv, quindi io ho fiducia che correggeranno presto il tiro anche in virtù di ragioni fiscali, qui si va OT.
Si stanno formando realtà interessanti, nuove agenzie che inglobano l'adv di siti/blog importanti. (es html.it). La tendenza é questa. Network di siti / blog imparentati dall'adv gestito da agenzie specializzate. Queste contrastano l'egemonia di Google.
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@archeoita said:
Io parlo di siti di qualità.
Basta fare un giro in rete per accorgersi che la quantità di siti made for adsense è rilevantissima... nel mondo dei blogs, poi non ne parliamo, ci sono tantissimi blogs inesistenti, che copiano e incollano feeds presi altrove, che danneggiano tutto il circuito, a mio modesto parere.
Non bisogna poi nemmeno dimenticare che per esporre adsense bisognerebbe avere partita iva, e non fare concorrenza sleale a chi investe e ha spesso costi notevoli; un privato che apre un sito non lo dovrebbe fare per guadagnare dei soldi, almeno con la nostra legislazione tributaria, e se proprio proprio volesse pagarsi le spese, lo dovrebbe fare con banner occasionali e non con AdSense.
Sarebbe sufficiente aprire AdSense esclusivamente a chi ha partita iva e almeno 6 mesi di attività (del sito); perché sinceramente non vedo il motivo per il quale io imprenditore devo sostenere molti costi e un privato può permettersi di lavorare spesso in nero, o nel migliore dei casi senza tutti i costi che io imprenditore invece devo sostenere; ma in Italia le leggi sono state fatte per essere interpretate e non rispettate.Il sito di qualità, poi può benissimo essere un "piccolo" sito, non ne faccio una questione di dimensioni.
sono tutte cose condivisibili, anche se non butterei la croce addosso ai siti "made for adsense" andando a penalizzarli direttamente. Un sito costruito per adsense viene inevitabilmente penalizzato dagli stessi utenti che ben si guardano dal ricliccare un sito scarso di contenuti utili. E se non è un sito di utilità, nemmeno ci ritornano.
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@archeoita said:
Io parlo di siti di qualità.
Basta fare un giro in rete per accorgersi che la quantità di siti made for adsense è rilevantissima... nel mondo dei blogs, poi non ne parliamo, ci sono tantissimi blogs inesistenti, che copiano e incollano feeds presi altrove, che danneggiano tutto il circuito, a mio modesto parere.Scusami ma dissento, anche perchè gli inserzionisti AdWords possono bloccare quando e come vogliono la pubblicazione dei loro annunci in siti che non gradiscono. Per la mia esperienza di consulente ti dico che c'è molta ignoranza da questo punto di vista che naturalmente ingenera nella mente delle persone un ragionamento come quello che hai fatto tu.
@archeoita said:
Non bisogna poi nemmeno dimenticare che per esporre adsense bisognerebbe avere partita iva, e non fare concorrenza sleale a chi investe e ha spesso costi notevoli; un privato che apre un sito non lo dovrebbe fare per guadagnare dei soldi, almeno con la nostra legislazione tributaria, e se proprio proprio volesse pagarsi le spese, lo dovrebbe fare con banner occasionali e non con AdSense.
Sarebbe sufficiente aprire AdSense esclusivamente a chi ha partita iva e almeno 6 mesi di attività (del sito); perché sinceramente non vedo il motivo per il quale io imprenditore devo sostenere molti costi e un privato può permettersi di lavorare spesso in nero, o nel migliore dei casi senza tutti i costi che io imprenditore invece devo sostenere; ma in Italia le leggi sono state fatte per essere interpretate e non rispettate.Per esporre gli annunci di AdSense non è necessaria partita IVA. Il regolamento qui riporta
Non esiste alcuna differenza a livello di servizi o di struttura dei pagamenti tra gli account per persone fisiche e gli account aziendali. I pagamenti destinati agli account aziendali vengono effettuati a nome della società, mentre i pagamenti destinati agli account di persone fisiche vengono effettuati a favore del titolare dell'account.
E' invece un problema fiscale tutto italiano, non mi pare di AdSense.
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@archeoita said:
Come ben saprai, in quei siti finiscono degli annunci, e da quello che vedo nemmeno annunci secondari, chi gestisce centinaia di keywords secondo te ha la possibilità di seguirle tutte e di andarsi giornalmente a visitare tutti i siti che portano contatti? Per non parlare del traffico che comunque Google dirotta, magari come rete di contenuti
Nel mio precedente post ho parlato di ignoranza e mi riferivo anche a questo.
Con gli strumenti adeguati il numero di keywords e i siti non sono un problema.
E ti posso dire per mia esperienza che la tanto criticata rete di contenuti in certi casi rende meglio degli annunci sul motore e costa molto meno.
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Se io creo una pagina oggi, la indicizzo e metto adsense entro poche ore compaiono annunci. Moltiplica per n pagine diverse su n domini diversi e verranno sempre fuori annunci a tema con vecchi e nuovi sponsor. Da ciò si evince che moltissimi inserzionisti non fanno monitoraggio (e come potrebbero?) di tutti i siti su cui vengono pubblicati i loro annunci.
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Potrebbero business. Anzi, possono, con un buon software di tracking.
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certo ma lo fa l'1% ? Nei fatti un controllo del genere su larga scala non avviene, anche perchè secondo me é Google che ha l'onere principale di badare alla qualità del proprio network.
Comunque le mie considerazioni iniziali non riguardavano la chiusura del programma AdSense ai più piccoli, ma una maggior apertura ai grandi o meglio una maggior attenzione verso siti di qualità, che si tradurrebbe in un aumento della redditività dei rispettivi account.
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Io che faccio pubblicità con adword (parlo in senso lato), ho una sola necessità: che il mio investimento sia ricompensato da un guadagno che vada oltre tale investimento.
Chi l'ha detto che un sito di bassa qualità rende meno di uno con qualità maggiore agli inserzionisti adword?
Ecco un esempio lampante che alcune volte vale il contrario:
per circa un anno, e questo fino a maggio 2007, nel mio sito pubblicizzavo direttamente (ossia senza intermediazione) un sito di una società multinazionale molto conoscita (per non far pubblicità non la nomino) e molto pubblicizzata, anche in radio ed in tv.Mi avevano contattato direttamente loro per essere pubblicizzati sul mio sito (da circa 20.000 unici al giorno).
Bene, mi pagavano con pay per click. Di click al giorno ne ottenevano dai 500 ai 1.000 in base al periodo.
Dopo circa un anno si lamentavano del fatto che un altro sito, che forniva un numero simile di click, aveva una conversione notevolmente superiore a quella che derivava dal mio.
Il motivo? L'altro sito è pressoché privo di contenuto utile per gli utenti (ha contenuto solo utile per i motori di ricerca): la cosa più utile per gli utenti è la pubblicità. Nel mio l'esatto opposto ed alla fine venivano scelti servizi presenti sul mio sito, piuttosto che quelli pubblicizzati (più cari).
Un esempio per spiegare meglio: supponiamo di avere un negozio di scarpe e di venderle con un sito. Se un altro venditore, vuole mettere un banner sul mio sito per vendere le sue scarpe, le stesse devono essere altrettanto valide, altrimenti gli utenti sì visiteranno il suo sito, ma alla fine non ne venderà una. Lo stesso banner messo su un sito che non ha contenuto, invece potrebbe far scattare la vendita.
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Sicuramente. Questo avviene, come tu stesso ammetti, perché c'é un disallineamento tra quello che pensa Google e quello che gli utenti pensano sia "utile". Se Google fa salire pagine senza contenuti di qualità é facile che ci siano conversioni notevoli in quanto l'utente percepisce la pubblicità del sito come una continuazione dei risultati di ricerca, non vedendo contenuti interessanti clicca sulla pubblicità etc,etc...
Questo fenomeno però, si ridurrà mano a mano che Google affinerà i suoi algoritmi e i suoi metodi di lavoro che comprenderanno probabilmente anche monitoraggio da parte di personale qualificato.
Detto questo, non vedo il nesso con il mio ragionamento. Io dico che siti di affermata qualità, probabilmente come i tuoi visti i numeri, debbano godere di una miglior considerazione e remunerazione da parte del programma AdSense in modo da eveitare che raggiunta una certa massa critica vi sia un abbandono del programma per approdare a nuovi lidi.
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@business said:
Detto questo, non vedo il nesso con il mio ragionamento. Io dico che siti di affermata qualità, probabilmente come i tuoi visti i numeri, debbano godere di una miglior considerazione e remunerazione da parte del programma AdSense in modo da eveitare che raggiunta una certa massa critica vi sia un abbandono del programma per approdare a nuovi lidi.
hai provato a contattare direttamente quelli di Google?
perchè mi sa che finchè lo dici a noi non cambierà niente
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"Quelli di Google" ?
A chi scriveresti tu? All'assistenza AdSense, AdWords o al centro webmaster, oppure si potrebbe inviare una lettera. Secondo me, sono cose che I manager di Google stanno già osservando. Probabilmente sino ad oggi, per ogni buon sito che ha lasciato AdSense ce ne sono stati dieci che vi hanno aderito. Bisogna vedere se sarà sempre così.per quanto riguarda la forma di comunicazione preferisco quella della "lettera aperta" che permette anche di sentire le opinioni di altri e che possono anche in qualche modo indurre a pensare. Le strategie o le semplici opinioni dei manager di Google probabilmente non le sapremo mai trattandosi di informazioni basate su dati molto riservati.