• User

    Ho aperto IVA come Agenzia di concessione spazi pubblicitari

    Buongiorno a tutti!

    Sono nuovo da queste parti ma, leggendo i vari post, ho già avuto modo di apprezzare l'elevato impegno professionale nel far chiarezza sui lati oscuri di leggi/fisco nel settore internet.

    Vi espongo il mio problema:

    Ho aperto PIVA con codice di attività 74.40.2 "AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI" con l'intento di sviluppare un piccolo business (il mio vero lavoro è un altro) vendendo spazi pubblicitari su Internet, attraverso portali tematici di mia creazione.

    Per registrarsi alla **Camera di Commercio **questi ultimi mi chiedono copia della domanda di licenza presso il mio comune di residenza.

    In comune non sapevano che fosse e, dopo indagini varie, decidono per una "dichiarazione di inizio attività" per AGENZIE D'AFFARI.

    Il problema è che la normativa vigente (art. 120 TULPS) OBBLIGA gli esercenti le pubbliche agenzie a tenere un registro giornale degli affari ed a tenere permanentemente affissa la tabella delle operazioni con la relativa tariffa. La stessa normativa prevede inoltre che non è possibile fare operazioni diverse da quelle indicate nella tabella predetta ne ricevere compensi maggiori di quelli indicati nella tariffa

    Vada per il registro, posso anche comprarlo (non ancora capito che diavolo devo registrarci sopra), **ma il PREZZIARIO? **

    Vi spiego meglio:
    la mia attività non può prevedere un prezziario universale: non sono mica un barbiere! I prezzi al cliente dipendono da troppe variabili:

    • tipo (e livello di prestigio) di sito dove andrà la pubblicità (es: il sito della Ferrari è diverso dal sito del panettiere sotto casa)
    • importanza della pagina in cui andrà la pubblicità (es: la home page è più importante di una sottopagina di servizio)
    • numero di accessi mensili del sito
    • tipologia e formato dello spazio pubblicitario acquisito (banner? pagina promozionale? messaggio sulla newsletter? ecc ecc ecc)
    • numero delle visualizzazioni all'utenza acquistate (1000 ? 5000 ? 60000 ?)
    • durata dell'esposizione all'utenza
    • tipologia e settore merceologico del cliente
      ...
      ...
      ... e così via!

    Alle mie argomentazioni il comune non transige: la legge lo prevede e bisogna farlo: COSA FACCIO?!?!? Come diavolo posso redigere un prezziario che non è possibile redigere?

    Inoltre, allacciandosi al caso Google ADSENSE: se mettessi solo questa forma di pubblicità come sarebbe il prezziario? ALLA FINE I PREZZI LI DECIDE GOOGLE NEI SUOI SPAZI e non sono mai bene definiti: dipendono da un complesso algoritmo matematico e non li decido io!!!

    CHE FARE?

    Conoscete qualcun altro che ha aperto PIVA con il mio stesso codice di attività?

    VI RINGRAZIO INFINITAMENTE per le eventuali delucidazioni.

    MXT


  • Super User

    Innanzitutto mi complimento con te per il corretto inquadramento (sino al midollo) della tua attività di pubblicità su internet.

    Compresa la "denuncia di inizio attività al Comune" come agenzia d'affari.

    Non ho avuto esperienze dirette di questo tipo, ma non mi preoccuperei più di tanto.

    Elaborerei un prezzario molto accurato con maggiorazioni, riduzioni e perchè no' anche in ragione percentuale (in modo da avere una certa flessibilità).
    Userei range ampi.

    In questo modo ti assicureresti davvero la flessibilità applicativa che ti serve, potendo modulare i corrispettivi con più libertà.
    Al contempo avrai rispettato la legge (che non ho però sottomano).

    Il libro giornale presumo potrà essere sostituito efficacemente da quello obbligatorio che utilizzerai già per la tua contabilità d'impresa (caso vuole che si chiama proprio "libro giornale"). Registrando costi e ricavi lascerai traccia di tutti i tuoi affari.

    Il tuo commercialista cosa ha detto????

    Paolo


  • User

    @MXT said:

    Buongiorno a tutti!

    Sono nuovo da queste parti ma, leggendo i vari post, ho già avuto modo di apprezzare l'elevato impegno professionale nel far chiarezza sui lati oscuri di leggi/fisco nel settore internet.

    Vi espongo il mio problema:

    Ho aperto PIVA con codice di attività 74.40.2 "AGENZIE DI CONCESSIONE DEGLI SPAZI PUBBLICITARI" con l'intento di sviluppare un piccolo business (il mio vero lavoro è un altro) vendendo spazi pubblicitari su Internet, attraverso portali tematici di mia creazione.

    Ciao, mi sto informando anch'io per fare la stessa identica cosa.
    Hai già fatto un conto anche approssimativo delle spese di gestione fisse ?

    Per l'apertura della partita IVA, camera di commercio e quant'altro, hai fatto tutto tu o sei passato per un commercialista?

    Quali sono stati i tempi?

    Un'altra cosa... e qui chiedo anche a Paolo... ma vale il comune di residenza per l'autorizzazione o quello presso il quale si ha il domicilio (e la sede di lavoro)?
    Io vivo in una provincia veneta, ma sono ancora residente in Lombardia... cosa devo fare? cambiare residenza o posso mantenere la residenza in Lombardia?

    Si possono scaricare le spese di affitto e le utenze se si fa questo lavoro in casa?

    ciao
    AD


  • Super User

    Personalmente riterrei valida la comunicazione al comune nel quale vi sarà la sede dell'attività d'impresa.

    Spese d'affitto andrà reintestato il contratto all'attività e dedotta proporzionalmente allo spazio occupato per l'attività (e sicuramente entro il limite max del 50%)

    Idem per le utenze.

    Paolo


  • User

    ah... quindi scaricherei non per l'intera metratura dell'immobile, ma solo per lo spazio adibito al lavoro (e se io lavoro anche in bagno, in camera da letto etc... ? 😉 ).

    Secondo te è più ragionevole cambiare residenza o posso conservare l'attuale in Lombardia?
    Lavorare dove si ha la residenza, comporta costi minori?

    ciao e grazie
    AD


  • Super User

    Se non ci sono particolari motivi per tenere la residenza in Lombardia... riunirei residenza e domicilio (al di la di considerazioni di lavoro).

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Spese d'affitto andrà reintestato il contratto all'attività e dedotta proporzionalmente allo spazio occupato per l'attività (e sicuramente entro il limite max del 50%)

    La reintestazione del contratto è onerosa?
    Il locatore può rifiutarsi di farlo (o ridiscutere il costo) o posso fare
    tutto senza avere il suo consenso?

    Non lo utilizzerei comunque per ricevere persone, non ne farei uno
    "studio", ma mi limiterei a lavorarci.

    E se io mantengo l'attuale contratto senza fare variazioni, posso girare invece le utenze per poterle scaricare?

    ciao e ancora grazie
    AD


  • User

    @i2m4y said:

    Innanzitutto mi complimento con te per il corretto inquadramento (sino al midollo) della tua attività di pubblicità su internet.

    Compresa la "denuncia di inizio attività al Comune" come agenzia d'affari.

    Non ho avuto esperienze dirette di questo tipo, ma non mi preoccuperei più di tanto.

    Elaborerei un prezzario molto accurato con maggiorazioni, riduzioni e perchè no' anche in ragione percentuale (in modo da avere una certa flessibilità).
    Userei range ampi.

    scusate ancora se mi intrometto, ma andando a vedere il modulo del mio comune per la dichiarazione di inizio attività come agenzia di affari, vedo queste voci:

    Il sottoscritto, sotto la sua personale responsabilità, consapevole delle implicazioni penali previste dall?art. 76 del
    D.P.R. 28.12.2000 n. 445 e delle conseguenze di cui all?art. 21 della legge 07.08.1990 n. 241 in caso di dichiarazioni
    mendaci o false attestazioni, ai sensi dell? art. 3 del D.P.R. 300/92 e degli artt.46 e 47 del citato D.P.R. 445/2000
     DICHIARA che i locali rispondono ai requisiti di destinazione d?uso e di agibilità previsti dalla normativa vigente in materia;
     DICHIARA che intende applicare le tariffe riportate nell?allegata tabella delle operazioni che sarà esposta in modo visibile nell?esercizio, unitamente alla copia della presente denuncia;

    
    Si parla addirittura di liberatoria di idoneità dei locali rilasciata dal comando dei Vigili del Fuoco!??!

    Ma si può svolgere questa attività solo se si utilizzano locali adibiti ad uso commerciali ed aperti al pubblico (uffici o studi)?!?
    Si può fare tutto nella propria abitazione (magari in locazione e in un condominio) o è proibito?

    Non mi posso certo permettere l'affitto di un locale da adibire soltanto per questa attività... uff...

    ciao
    AD


  • Super User

    Ripeto che non ho una esperienza diretta (di clienti) in quella specifica richiesta autorizzativa....

    Girerei la tua domanda al Comune.

    Sinceramente non volturerei il contratto d'affitto di casa.... sicuramente andrebbe rifatto.

    Le utenze invece si.

    Paolo


  • User

    grazie Paolo

    a presto e buon lavoro
    AD


  • Super User

    Mi intrometto anche io, per questo tipo di attività i costi quali sono?

    Per costi intendo:

    • costi fissi di avvio
    • costi fissi annuali
    • costi in percentuale sui guadagni.

    Ho una gran voglia di regolarizzare i guadagni adsense, ma non so proprio come fare...e sopratutto è un ambito talmente incerto che non posso nenache pensare di potermi sobbarcare spese fisse annuali.

    Grazie a Paolo e agli altri

    Tuono


  • User

    Ciao Tuonorosso

    @Tuonorosso said:

    Mi intrometto anche io, per questo tipo di attività i costi quali sono?
    Per costi intendo:

    • costi fissi di avvio

    allora qui direi che si va sui 300-500 euro (se fai tramite un commercialista)... se invece ti arrangi tu, sia in camera di commercio, che per l'apertura della partita iva e l'eventuale iscrizione INPS, dovresti risparmiare.

    @Tuonorosso said:

    • costi fissi annuali

    appurato che l'unica forma giuridica accettabile è quella di ditta individuale (sempre che non si voglia creare una società ovviamente), dovremmo stare sui:

    • INPS minimo di 2600 euro circa all'anno (indipendente dal reddito)
    • commercialista 700-1200 euro circa
    • Camera di Commercio, partita iva etc... non conosco le quote annuali

    direi sui 3500 euro all'anno, senza contare che dal secondo anno entreranno in vigore gli studi di settore e allora lì la cosa si fa ancora più divertente :arrabbiato:

    @Tuonorosso said:

    • costi in percentuale sui guadagni.

    Se è la tua prima attività c'è la possibilità di ottenere il regime fiscale agevolato per le nuove imprese, il che prevede una tassazione del 10% e il tutoraggio dell'agenzia delle entrate per 3 anni (che poi è la durata di questo regime fiscale), ovvero nessun costo di commercialista.
    Diversamente dipende dal reddito (ricavi - costi d'impresa e deducibili).

    @Tuonorosso said:

    Ho una gran voglia di regolarizzare i guadagni adsense, ma non so proprio come fare...e sopratutto è un ambito talmente incerto che non posso nenache pensare di potermi sobbarcare spese fisse annuali.

    dipende da quanto guadagni con adsense... se si tratta di 50 euro al mese non è molto ragionevole.

    E' però davvero assurdo che non si possano ricevere questi compensi in un modo che permetta di dichiararli in sede di dichiarazione dei redditi, senza per forza dover prendere partita iva.
    E' un'assurdità...

    Domani comunque dovrei andare dal mio commercialista e vedrò di chiarire meglio le cose... mi riservo poi di aprire un topic sul forum e passarvi nuove info.

    ciao
    AD


  • Super User

    Ho letto quello che hai scritto...e hai perfettamente ragione..è assurdo!

    Se io prendo 10.000 euro all'anno con Adsense, come li dichiaro?

    Mi conviene togliere google arrivato ai 5.000 e prendere quelli visto che per il resto ci perderei!!!

    E' davvero assurdo...:(

    10.000 - 3.500 - 700 - 10% - altre spese gli anni successivi...non mi conviene proprio...ma nenache se prendessi 15.000 euro... 😞

    Grazie cmq...


  • User

    Ciao a tutti, perdonate il ritardo con cui rispondo, ma voglio aggiornarvi sula mia situazione: la sensazione è quella di essere caduto in un vortice burocratico di cui faccio fatica a vedere la luce:

    Andiamo con ordine:

    1) Dal sito della Agenzia delle Entrate (http://www.agenziaentrate.it/ilwwcm/connect/Nsi/Documentazione/Le+guide+dell'Agenzia/2005/Atecofin/Note/seconda_jk#k74)
    abbiamo:

    74.4 PUBBLICITÀ
    74.40 Pubblicità
    74.40.1 Studi di promozione pubblicitaria
    ideazione e realizzazione di campagne pubblicitarie: creazione di pubblicità esterna, ad es. cartelloni pubblicitari, pannelli pubblicitari, opuscoli, allestimento di locandine e vetrine, progettazione di sale d?esposizione e stand, scritte pubblicitarie su autobus e autoveicoli, ecc., attività di grafica pubblicitaria

    74.40.2 Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari
    locazione di spazi pubblicitari, rappresentanza di mass media, ad es. la vendita di spazi pubblicitari per conto di diversi mezzi di comunicazione, pubblicità aerea, distribuzione o consegna di materiale pubblicitario o di campioni
    intermediazione in servizi pubblicitari

    **Dalla classe 74.40 sono escluse: **

    • stampa di materiale pubblicitario cfr. 22.22
    • installazione di impianti pubblicitari cfr. 45
    • ricerche di mercato cfr. 74.13
    • attività di pubbliche relazioni cfr. 74.14
    • attività di fotografia pubblicitaria cfr. 74.81
    • produzione di messaggi pubblicitari destinati ad essere diffusi via radio e via televisione o proiettati nelle sale cinematografiche cfr. 92

    2) **Dai documenti degli studi di settore **(li trovate qui: http://www1.agenziaentrate.it/settore/studiapprovati/sg_servizi_2005.htm)

    DOCUMENTO SG42U: 74.40.2 - Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari

    La nota tecnica (allegato 2) di questo studio di settore divide questa attività in vari cluster:

    "I servizi offerti sono strettamente legati ai mezzi su cui avviene l'intermediazione degli spazi pubblicitari e consentono di suddividere i soggetti dello studio tra specializzati nei canali TV, radio e cinema (cluster 1), cartellonistica e affissioni (cluster 3), stampa quotidiana e periodica (cluster 4 e 5) e despecializzati (cluster 2)."

    Dunque il mio (nostro) caso sembra rientrare nel cluster 2, che recita:

    CLUSTER 2 - AGENZIE DI CONCESSIONE DESPECIALIZZATE
    NUMEROSITÀ: 114
    I soggetti appartenenti a questo cluster sono di piccole dimensioni e presentano un'ampia offerta di servizi, che va dall�attività di intermediazione di spazi/tempi su vari mezzi all�attività di consulenza e assistenza per la realizzazione delle campagne pubblicitarie (22% dei ricavi in media), non facendo registrare nessuna specializzazione prevalente.
    Per effetto di tale circostanza il mercato di riferimento è costituito da differenti tipologie di clienti: dagli utenti diretti (58%), alle agenzie di pubblicità (11%) ed altri soggetti (23%) e l'area di svolgimento dell'attività è locale, essendo circoscritta principalmente all'ambito provinciale e regionale (fino a 3 regioni).
    La struttura organizzativa è snella, per quanto riguarda gli spazi questi sono rappresentati esclusivamente da uffici per un totale di 37 mq. Si tratta prevalentemente di società di capitali (43% dei casi) e ditte individuali (39%), e, in minor misura, di società di persone (18%); risulta impiegato nell'attività generalmente un solo addetto.

    Che traccia perfettamente il profilo della mia attività.

    Tralascio lo studio di settore legato al codice 74.40.1 Studi di promozione pubblicitaria che, pur contemplando nello specifico un apposito cluster dedicato ESCLUSIVAMENTE al canale Web (cluster 4), non combacia con la nostra attività di vendita spazi pubblicitari, essendo legato al caso delle prestazioni professionali, e quindi progettazione, realizzazione e creatività del messaggio pubblicitario.

    Insomma il codice attività 74.40.2 - Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari sembra proprio essere il più adatto per il mio inquadramento, anche perchè mi permette di non essere in concorrenza con la mia attuale posizione di dipendente presso una società di sviluppo siti, e mi permette di ottenere il regime agevolato per nuove attività in quanto "non continuazione" di attività che sto svolgendo come dipendente.

    3) PROBLEMA:
    Mi rivolgo ad un commercialista il quale mi apre la PIVA con suddetto codice, ma non riesce a concludere la registrazione allla CCIAA in quanto questi gli dicono che per quel tipo di attività ci vuole la licenza del Comune.

    E qui inizia l'odisse burocratica:

    Vado in comune e in un primo momento non sanno cosa fare, e poi decidono per una DICHIARAZIONE INIZIO ATTIVITA' PER AGENZIE DI AFFARI.
    Il problema sono le conseguenze di questo modulo che vi elenco qui:

    1. Registro degli affari da vidimare
    2. Tariffario da esporre pubblicamente
    3. Timbro della ditta sul registro
    4. Occorre dichiarare in che locali si svolge l'attività, con parametri del catasto, ecc ecc

    RELATIVI PROBLEMI:

    1. Il registro degli affari in vari negozi di cancelleria non sanno cos'è, oppure "è roba che mi chiedevano 20 anni fa", e mi consigiano di farmelo da solo con un quaderno, stando però in regola sui campi da riportare, cosa che riesco a trovare nell'art. 219 del TULPS. DOMANDA PER VOI: è vero che posso farmelo io il registro degli affari?
    2. Tariffario: è pressochè impossibile redigerlo date le numerose variabili in gioco, ma qui mi avete già dato risonda dicendomi che è possibile "aggirare la grana" scrivendo una serie di ampi range di valori: speriamo in bene.
    3. Per il timbro della dittà che io non ho e non ho intenzione di avere, mi sono messo d'accordo con il responsabile del comune che andrà bene la mia sigla fatta a mano (è regolare sta cosa?) praticamente mi devo firmare tutte le pagine del registro affari
    4. I LOCALI: la mia attività si svolge in INTERNET: quindi che centrano i locali? Non incontrerò mai i clienti a casa mia (sede legale della ditta individuale): che fare? Il funzonario dell'agenzia delle entrate mi dice che devo indicare comunque la mia sede perchè ci vuole in ogni caso un riscontro fisico per il cliente. Ok posso anche farlo, ma poi subentrano casini vari legati a USL, bagni per disabili, vigii del fuoco o quant'altro?

    Tutte queste complicanze mi demoralizzano e alora MI RECO DI PERSONA IN CAMERA DI COMMERCIO AD ESORRE IL MIO CASO: In risposta mi dicono che sono quelli del comune che sbagliano in quanto non mi devono inquadrare con la voce "agenzia pubblica di affari vari" regolata dall'art 115/120 TULPS, ma con la voce "AGENZIA DI PUBBLICITA'" regolata dal R.D. 773/31.

    Riporto la risposta in comune e questi mi dicono "si, ok il R.D. 773/31 MA DI QUALE ARTICOLO?" Anche "l'agenzia pubblica di affari vari rientra comunque nel R.D. 773/31 con specifico articolo 115.
    Insomma concludono dicendomi di farmi dire da quelli della camera di cmmercio A QUALE ARTICOLO DEL TULPS SI RIFERISCE LA VOCE "agenzia di pubblicità".

    Scoraggiato da questi continui scaricabarili scrivo una mail direttametne alla camera di commercio di milano, ve la riporto qui:

    Buongiorno!

    PREMESSA: problema URGENTE in quanto sta per scadere (a giorni) il limite di
    30 giorni per presentarvi la domanda di iscrizione CCIAA

    SITUAZIONE: ho aperto partita iva con il seguente codice attività:
    74.40.2 - Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari

    La stessa prevede iscrizione alla Camera di Commercio.

    La Camera di Commercio non accetta l'iscrizione se questa non è accompagnata
    da LICENZA del Comune

    PROBLEMA: il comune non sa come "inquadrarmi", non sa quale modulo
    utilizzare per questa licenza.
    Tenta di inquadrarmi come "AGENZIA PUBBLICA D'AFFARI VARI", con una serie di
    conseguenze burocratiche insostenibili (vidimazioni registri, prezziari,
    locali, ecc ecc).

    La Camera di Commercio di XXX mi dice che quello non è l'inquadramento
    giusto, ma di utilizzare l'inquadramento "AGENZIA DI PUBBLICITA'", regolato
    dal R.D. 773/31.

    La domanda è: ok per il R.D. 773/31, ma QUALE ARTICOLO?!??, altrimenti il
    comune ancora non sa come muoversi (infatti anche "agenzia pubblica di
    affari vari" rientra nel R.D. 773/31, ma con articolo115/120).

    E LA LORO RISPOSTA:

    Egregio Signore,
    premettiamo che il soggetto qualificato tenuto a risolverLe iil quesito è
    il responsabile del procedimento-capo ufficio della sede alla quale si è
    rivolto: noi non siamo autorizzati a sostituirlo nè abbiamo la qualifica
    funzionale per farlo.
    In ogni caso per aiutarLa notiamo che:

    • l'agenzia di pubblicità se ai sensi del tulps (773/31) rientra
      nell'art. 115 come in genere l'agenzia di affari (si veda art. 205
      regolamento di attuazione tulps che parla in genere di "uffici di
      pubblicità" come agenzie d'affari
    • il concessionario pubblicitario (testualmente) è un'altra cosa: se
      metttete tale dicitura nella denuncia cciaa si chiederà quanto indicato
      nel prontuario http://www.mi.camcom.it/external_site.jsp?page=43565 alla
      voce "concessionario pubblicitario" - i 30 giorni decorrono dall'inizio
      effettivo dell'attiività in regola, cioè da quando ha presentato all'ente
      competente la denuncia di inizio; se lei o il comune non sapete come
      inquadrarla, tale documento quindi non dovrebbe ancora esistere e quindi
      l'attività potrà essere denunciata con data antecedente;
    • l'attività da denunciare sarà nè più nè meno quella che risulta dal
      documento di inizio attiività (in questo caso ci pare che l'inquadramento
      spetti al comune e non alla cciaa): forse le perplessità dei colleghi
      nascono anche dall'uso generico della terminologia della partita iva

    Insoma anche questi aggiungono casino al casino tirando in ballo la voce "concessionario pubblicitario" e mettendomi ulteriori dubbi

    provate a digitare la parola chiave "concessionario" al seguente link: http://www.mi.camcom.it/external_site.jsp?page=43565 per capire cosa intendo... Le ultime due voci che escono dalla ricerca sono quelle che ci interessano: "agenzia di pubblicità" e "concessionario pubblicitario". Quest'ultimo tira in ballo agenzie che collaborano con emittenti televisive e radiofoniche o con testate giornalistiche e mi consigliano di non mettere questa voce nell'iscrizione alla CCIAA altrimenti rischio che debba iscrivermi al R.O.C. (Registro Operatori della Comunicazione): NOOOOOOOOOO!!!

    Allora vado sul sito del ROC (http://www.agcom.it/faq/faq_roc.htm) e scrivo una la seguente mail:

    "Chi apre con codice 74.40.2 Agenzie di concessione di spazi pubblicitari è OBBLIGATO a fare l'iscrizine al ROC anche se non ha contatti con emittenti televisive e/o radiofoniche e con testate giornalistiche ma vuole solo vendere spazi pubbicitari su siti tematici tipo "gli apassionati del cane" ?

    NOn ho ancora ricevuto risposta, ve la riporterò nel caso.

    Insomma è un MACELLO assurdo.. Possibile che uno con tutte le buone intenzioni di questo mondo, per fare le cose per bene e in regola, si trovi davanti a tutte queste difficoltà, cavilli burocratici e incertezze assolute? Vien voglia di abbandonare tutto...

    In ogni caso penso che farò così:

    • Me ne frego del ROC, qualsiasi risposta mi dicano, perchè faccio fede al cluster 2 degli studi di settore per le agenzie di concessione degli spazi pubblicitari. Il cluster 2 è praticamente la sottocategoria per raggruppare tutte quelle agenzie minori che non hanno cluster appositi (vedere gli altri cluster).
    • Se in comune non mi trovano alternative alla "dichiarazione di inizio attività per agenzia d'affari" ALORA MI ISCRIVERò con tale voce.
    • Il registro degli affari se non lo trovo me lo faccio io
    • Per il Il tariffario e il timbro ho già detto

    Purtroppo non ho pià tempo da perdere perchè tra 5 giorni mi scade il tempo limite massimo per denunciare l'attività alla CCIAA, altrimenti devo pagare al multa.

    Perdonate questo mio lunghissimo post, che più che altro è uno sfogo, ma spero possa servire a qualcuno con le mie medesime intenzioni imprenditoriali, oppure che serva a smuovere qualche anima pia che sappia darmi RISPOSTE CERTE a tutti i quesiti di cui sopra.

    Infinitamente grazie

    MXT


  • Super User

    Sono senza parole, è vero che non mi occupo direttamente di licenze ed autorizzazioni, ma non è possibile una cosa del genere..... magari poi con grosse sanzioni.

    Sono in attesa di una tel. di un collega, che si occupa di licenze, sul tema, spero mi possa dare qualche info utile da postare.

    Paolo.


  • User

    @MXT said:

    DOCUMENTO SG42U: 74.40.2 - Agenzie di concessione degli spazi pubblicitari
    La nota tecnica (allegato 2) di questo studio di settore divide questa attività in vari cluster:

    "I servizi offerti sono strettamente legati ai mezzi su cui avviene l'intermediazione degli spazi pubblicitari e consentono di suddividere i soggetti dello studio tra specializzati nei canali TV, radio e cinema (cluster 1), cartellonistica e affissioni (cluster 3), stampa quotidiana e periodica (cluster 4 e 5) e despecializzati (cluster 2)."

    Scusa un attimo, ma se si va a vedere il codice attività e le note degli studi di settore, compare SEMPRE l'indicazione (come sopra):

    "... ai mezzi su cui avviene l'INTERMEDIAZIONE degli spazi pubblicitari ..."

    in ogni dove si parla sempre di intermediazione (ovvero io metto in contatto X per vendere pubblicità sul mezzo Y)

    Ma vale questo discorso se io non vendo pubblicità per conto terzi, ovvero se la pubblicità la metto sul mio sito??!?!?

    Nel codice attività e negli studi di settore si parla sempre di intermediazione, ma in questo caso l'intermediazione non esiste o sbaglio?

    ciao
    AD


  • User

    Buongiorno a tutti,

    vorrei AGGIORNARVI sulla mia situazione, dato che le cose sono andate avanti:

    1. Il comune mi ha concesso l'autorizzazione come Agenzia d'Affari, e la Camera di Commercio l'ha accettata, quindi per loro è tutto in regola e l'attività HA AVUTO INIZIO

    2. Per chi ha dubbi sul discorso "SVOLGERE l'ATTIVITA' NEI LOCALI DI CASA": ebbene al mio Comune non interessa, mi ha fatto risolvere dicendomi di specificare nel modulo di dichiarazione dell'attività che questa viene svolta in AMBITO INTERNET. Attenzione che ho dovuto COMUNQUE indicare casa mia come sede legale della ditta perchè ci vuole un riscontro fisico per chiunque, ma, ripeto, il tutto accompagnato dalla scritta "No locali aperti al pubblico, attività svolta in Internet".
      Inotre vi è ulteriore conferma leggendo questo: http://suap.provincia.fi.it/servizi/LeggiMsgForum.asp?ID=7208

    3. A me serviva assolutamente far partire l'attività e per il momento va bene così, **MA I DUBBI RIMANGONO **e mi riservo di risolvere il tutto al più presto, anche annullando le varie richieste intraprese: Per esempio: ho qui questo benedetto Registro degli Affari e vedo che nella compilazioni mi richiedono, per ogni operazione, di indicare le generalità DEI 2 SOGGETTI per cui io sono stato intermediario. Ebbene, per un soggetto va bene (il mio cliente), ma l'altro chi indico? **ME STESSO DATO CHE IL SITO IN CUI VA A FINIRE LA PUBBLICITA' E' MIO?!??! **(questo è già un primo problema dovuto alla natura di intermediario propria dell'agenzia d'affari: ci sono 3 soggetti in gioco!!!)

    Inoltre se non compilo il registro, oppure se lo compilo in modo "errato" indicando me stesso come "colui che fornisce l'impianto pubblicitario" (è l'unico modo in cui posso compilarlo al momento) e subisco un controllo, che so, tra un anno: a che problematiche vado incontro? Può sussistere che diventi soggetto moroso in quanto "dichiarato un tipo di attività che, di fatto, non è svolta" (e cioè l'intermediazione come agenzia d'affari) ?

    Comunque ripeto, purtroppo a me serviva far partire subito la cosa e 'ho accettata così, ma anche il mio comune mi ha detto che se in effetti non c'è intermediazione, la mia NON è agenzia d'affari e non serviva la licenza

    Allora oggi ho scritto la seguente email alla Camera di Commercio di Milano:

    1. La mia attività consiste nel vendere spazi pubblicitari su siti Internet di MIA proprietà.
    1. L'Agenzia delle entrate mi ha inquadrato con codice di attività 74.40.2 -Agenzia di concessione di spazi pubblicitari, in quanto offro un servizio di vendita e NON una prestazione professionale (cioè non faccio il progetto e
      la realizzazione del messaggio pubblicitario, ma mi limito a concedere uno spazio su un sito web)

    2. Tale codice prevede l'iscrizione alla CCIAA

    3. La CCIAA mi dice che per iscrivermi mi occorre licenza del Comune come "agenzia di pubblicità", regolamentata dal TULPS.

    4. Il Comune dice che non può lasciarmi tale licenza in quanto inquadrerebbe la cosa come AGENZIA D'AFFARI regolata appunto dal TULPS. ma DI FATTO la mia attività NON PREVEDE INTERMEDIAZIONE (gli spazi pubblicitari li concedo su siti MIEI e non di terzi) (nota: l'attività di intermediazione è il terzo requisito dell'ART. 3 del regolamento delle agenzie d'affari per IDENTIFICARE una agenzia d'affari)

    5. LA DOMANDA è la seguente: la CCIAA può accettare comunque la mia iscrizione come agenzia di pubblicità (quindi lasciando inalterato l'inquadramento 74.40.2 dell'Agenzia delle Entrate) senza la licenza del Comune (che non può concedere dato il punto 5) accettando una dichiarazione alternativa in cui viene specificato qualcosa del tipo "Licenza non necessaria in quanto l'attività svolta NON prevede intermediazione d'Affari"?

    SONO ANCORA IN ATTESA DI RISPOSTA.

    Se questa mi arriva, ve la posterò, intanto leggetevi questo che può essere utile: http://suap.provincia.fi.it/servizi/LeggiMsgForum.asp?ID=5060

    Voi avete novità?

    MXT


  • Super User

    Ciao MXT guarda anche gli ultimi post qui:

    http://www.giorgiotave.it/forum/viewtopic.php?t=6393&start=45

    Stiamo portando avanti il medesimo discorso in 2 topic.

    Continuamo qui il tema licenza per agenzia pubblicità.

    Li riporto per comodità:


    i2m4y ha scritto:
    Ciao a tutti,
    premesso che non sono uno specialista di licenze autorizzative e licenze, cui normalmente pensa il cliente devo dire che c'è molta incertezza sul tema dell'agenzia d'affari per vendere pubblicità sui siti propri.... dunque non intermediando per terzi.
    Il collega che si occupa di licenze che ho contattato, prima mi ha detto nooooo è solo intermediazione...... poi è tornato sui suoi passi facendo riferimento ad una circolare del ministero dell'industria che parla incidentalmente di tali agenzie d'affari e del relativo regolamento di attuazione.

    Ok Paolo, però si parla di vendite all'asta... per me il discorso è:
    oltre all'attività di intermediazione, possono rientrare anche vendite dirette di beni (ho un sito d'aste e occasionalmente vendo anche beni miei)... ovvero se è prevalente comunque l'intermediazione.
    Ma se io non faccio MAI intermediazione (e non mi interessa farlo) vale ancora questo discorso?

    Ma se non rientrano nell'attività di agenzia di pubblicità, allora come vanno inquadrate? vendita di servizi?

    i2m4y ha scritto:
    La trovate qui:
    http://www.lapraticaforense.it/articolo.php?idart=117
    Precisamente dove si dice:

    Questa indicazione consente di considerare agenzie d?affari non solo i soggetti che si offrono quali intermediari, rispetto ad affari altrui, ma anche i soggetti che, attraverso tale forma di organizzazione dell?attività, intendono vendere anche beni propri.

    qui si dice però
    "attraverso tale forma di organizzazione dell'attività, intendono vendere anche beni propri"

    non si dice "intendono vendere beni propri", ma "ANCHE" beni propri.

    uff

    Ma se, mettiamo il caso, io avviassi l'attività non come "agenzia di pubblicità", e poi la cosa di dimostrasse obbligatoria... cosa rischio?

    sigh!

    AD

    PS.
    sempre mille grazie per la tua disponibilità Paolo


    Figurati,

    ho pensato anche io alle cose che tu hai evidenziato.... alle stesse, anche prima di postare.

    Effettivamente anche io mi sto formando l'opinione che sia ragionevole non avere l'onere di tale inquadramento e di tale autorizzazione amministrativa se si vende servizi pubblicitari esclusivamente conto proprio e dunque su spazi propri.

    Se ci si ferma al dato letterale della norma ed anche del regolamento attuativo dell'art. 115 TULPS in effetti mi sembrerebbe applicabile alla sola intermediazione (esattamente come dici tu).

    Una idea potrebbe essere quella di fare un interpello diretto al ministero dell'industria, ma penso che la risposta arriverebbe (se arriverebbe) tra un anno.

    Un'altra..... trovare un altro codice attività sufficientemente vicino, ma che non parli di agenzia od intermediazione (cosicchè alla Camera commercio non sorgano sospetti di possibili autorizzazioni).

    Hai già fatto ricerca per simili codici????

    Paolo



  • User

    @MXT said:

    1. A me serviva assolutamente far partire l'attività e per il momento va bene così, **MA I DUBBI RIMANGONO **e mi riservo di risolvere il tutto al più presto, anche annullando le varie richieste intraprese: Per esempio: ho qui questo benedetto Registro degli Affari e vedo che nella compilazioni mi richiedono, per ogni operazione, di indicare le generalità DEI 2 SOGGETTI per cui io sono stato intermediario. Ebbene, per un soggetto va bene (il mio cliente), ma l'altro chi indico? **ME STESSO DATO CHE IL SITO IN CUI VA A FINIRE LA PUBBLICITA' E' MIO?!??! **(questo è già un primo problema dovuto alla natura di intermediario propria dell'agenzia d'affari: ci sono 3 soggetti in gioco!!!)

    mmm... mi sa che ti sei incasinato non poco 😞

    Comincio a farmi l'idea che la forma di agenzia di pubblicità effettivamente non serva. E questo è un sollievo, anche perchè all'idea di dover subire il tuo iter "drammatico" stavo male.

    Ora però non se in che situazione ti troverai e come potrai uscirne... al limite mettiti a fare davvero intermediazione 🙂 ... se vorrai trovarmi degli inserzionisti, sarai il benvenuto 😄

    @MXT said:

    Inoltre se non compilo il registro, oppure se lo compilo in modo "errato" indicando me stesso come "colui che fornisce l'impianto pubblicitario" (è l'unico modo in cui posso compilarlo al momento) e subisco un controllo, che so, tra un anno: a che problematiche vado incontro? Può sussistere che diventi soggetto moroso in quanto "dichiarato un tipo di attività che, di fatto, non è svolta" (e cioè l'intermediazione come agenzia d'affari) ?

    bella domanda :bho:
    Eventualmente come discutevamo anche in un altro thread prova a trovarti qualche lavoro da intermediario, per riuscire a fare tutte e due le cose.

    @MXT said:

    1. L'Agenzia delle entrate mi ha inquadrato con codice di attività 74.40.2 -Agenzia di concessione di spazi pubblicitari, in quanto offro un servizio di vendita e NON una prestazione professionale (cioè non faccio il progetto e
      la realizzazione del messaggio pubblicitario, ma mi limito a concedere uno spazio su un sito web)

    Una domanda... ma chi è che ti ha consigliato di usare quel codice?
    E' stato un commercialista o hai fatto tutto da te?

    @MXT said:

    Se questa mi arriva, ve la posterò, intanto leggetevi questo che può essere utile: http://suap.provincia.fi.it/servizi/LeggiMsgForum.asp?ID=5060

    grazie del post ...
    speriamo che sia davvero così :vai:

    Le mie novità sono che un primo parere di un commercialista mi ha indirizzato verso la "non congruenza" con l'agenzia di affari (o pubblicità), ed un secondo è ancora in fase di attesa e studio.

    La mia domanda è questa ora.
    Come inquadrare la cosa se non si opera in regime di agenzia di affari?

    ciao
    AD


  • User

    Ok Paolo, continuo anch'io in questo thread

    Allora io vorrei fare un'attività di webmaster (e simili) e seguire quel codice che è già stato dato da te in un altro thread, però vorrei affiancare anche questa attività (che all'inizio potrebbe essere marginale) di vendita di spazi pubblicitari su miei siti.

    Dici che è possibile fare rientrare tutto in quel codice (alla fine è un "servizi connessi all'informatica altro" ... :bho: o no...)... direi il 72.60.0 ?

    Una domanda che non c'entra con tutto questo... ma con il 72.60.0 posso fare anche dei lavori di grafica tradizionale (74.40.1) ? cioè si possono fare (magari occasionalmente) altre attività similari ma non comprese direttamente in quel codice?

    ciao
    AD