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Ciao Dusy
Comincio con un rimbrotto: che significa "Non trovando la cartella "Off-Topics" posto qui"?
Questo lo fanno i newbye a zero post, non un utente iscritto da 2 anni e con oltre 370 post :():
Detto questo e spostato in Area Fetish ... la faccenda nasce da Greenwich; là ci abitava un tizio che dopo averci studiato su un pò decise di proporre la divisione del globo in meridiani (tipo gli spicchi dell'arancia ); passando a numerarli e dovendo decidere dove collocare il primo, optò per casa sua; Greenwich appunto.
Dalla parte opposta di quel primo spicchio d'arancia, agli antipodi, vi è la congiunzione dei meridiani; quando a Greenwich è mezzogiorno là è mezzanotte.
1 metro prima (più a occidente) di quel meridiano sono le 23.59' e 59" del giorno corrente.
1 metro dopo (più a oriente) sono le 00.00' 01"del giorno prima.Quando qui in Thailandia sono le 2 del pomeriggio, da mio figlio a Bologna sono le 8 di mattina, e da mia figlia A San Francisco in California le 11 di sera... del giorno prima
(E' fantastico sentire le loro voci assieme in skype assonnate; l'uno per essersi appena svegliato e l'altra per essere in procinto di addormentarsi )Se a Roma è mezzogiorno, a Bangkok (oriente) sono le 18.00 del pomeriggio.
Se parti da Roma a mezzogiorno e vai a Bangkok, impiegando 11 ore, arrivi là alle 23.00 ora di Roma, ma saranno le 05.00 del mattino successivo ora di Bangkok.
Viaggiando verso oriente si perde dunque tempo, (solo in modo virtuale, non reale come dimostrato viaggiando oltre la velocità della luce dalla teoria della relatività, ... ma è un altro discorso ).Tornando a Roma da Bangkok succede l'inverso; partendo a mezzanotte ora di Bangkok, a Roma saranno le 18.00 di quel pomeriggio.
Dopo 11 ore di volo arriveremo a Roma alle 5 della mattina successiva, mentre a Bangkok saranno già le 11.00.Compiendo idealmente un giro del mondo viaggiando verso oriente senza mai fermarsi, con un jumbo occorrono circa 44 ore.
Partendo a mezzogiorno del primo aprile da Roma, arriveremmo a Roma dopo 44 ore di volo effettivo alle 08.00 del 3 aprile. (ora di Roma)Compiendo lo stesso giro del mondo ma viaggiando verso occidente, occorrono le stesse 44 ore reali di viaggio.
Partendo a mezzogiorno del primo aprile da Roma, arriveremmo a Roma dopo 44 ore di volo effettivo alle ... 08.00 del 3 aprile. (ora di Roma)Ma sotto di noi, a terra, le varie lancette degli orologi avrebbero mostrato orari ben differenti.
Tutto questo è fantasticamente spiegato da Umberto Eco nel'Isola del giorno prima, dove si racconta di quando gli umani del XV secolo, tra magie arcane, marchingegni medioevali e polvere di simpatia, cercavano di identificare i meridiani dandogli una posizione fissa sul globo.
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uhuhuh...
Bellissima risposta! Grazie!
Ho dovuto rileggerla due volte ma ora ci sono!Per il libro magari me lo procuro.
Buona giornata e grazie mille ancora!Dusy
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Eh si, non sono aspetti sempre facili da comprendere, ma a rileggerle quelle sette o otto volte poi alla fine si capiscono
Proviamo di andare avanti sviluppando l'arcano concetto.
Se uno parte di venerdì sera da Roma, diciamo verso le 18, e atterra a Parigi dopo cena, deve correre subito per beccare la coincidenza per Newyork.
Dopo invece, per Los Angeles è più facile perchè la compagnia è la stessa, c'è un solo checkin e non si perdono nemmeno i bagagli come a Malpensa.Arrivato a Los Angeles invece tocca aspettare fino alla mattina successiva, (che è poi sempre prima del pomeriggio precedente, ora di Bangkok) e poi via, tutta una tirata fino a Samoa, come da figura sotto.
A Samoa, turbolenze ioniche permettendo, tocca aspettare che la polvere di simpatia faccia effetto; dovesse tardare è consigliabile citofonare a quello che tiene il cane e farlo pungolare meglio con la spada addetta all'uopo, dopodichè si procede alle 20.00 ora di Roma verso Tokio, dove si arriverà prima di mezzogiorno della sera precedente.
Nella chiara immagine che segue, vediamo ora il problema che incontreremo nella tappa successiva; lo strallo astrale!!
E là che vedremo tutto il nostro progetto messo a dura prova, ma superato il fattore di rischio temporale, procederemo senza indugi sino a Bangkok, atterrando puntualmente a mezzanotte [00.00] del giorni prima, avendo invertito la rotta delle turbolenze ioniche.Da là poi è un attimo, si riparte subito con la PIA [Paskistan International Airline] ... (ve la regalo tutta ) con scalo a Karachi (posticino intimo e carino) e si arriva finalmente a Roma alle 23.12 esatte.
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@Andrez said:
(solo in modo virtuale, non reale come dimostrato viaggiando oltre la velocità della luce dalla teoria della relatività, ... ma è un altro discorso :D)
E quest'altra storia com'è?
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Capperi!
Adesso abbiamo capito chi è effettivamente Andrez.
Un genio dell'astronomia!
Dalla tua barbetta non si capiva molto!
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Ah bé, una volta capito lo strallo astrale, lì nella relatività è roba da ridere
Dunque;
tutto cominciò con la faccenda dei musoni, che son poi delle particelle solari dal Nik Meoni, che arrivavano dal sole a terra alla velocità della luce, 300.000 km/sec. (circa insomma, ... che poi non è mica facile trovare dei contachilometri che a quella velocità lì van bene ).
Questi qui si sapeva che a contatto con l'aria si dissolvevano subito, roba di un attimo, e che in quell'attimo lì mica è possibile traversare tutta l'atmosfera, neanche andando così forte.
E allora è arrivato un tizio che si chiamava Einstein a dirci che a loro, ai Meoni, siccome viaggiavano così forte, il tempo ci metteva dipiù a passare; roba insomma che mentre a noi ci passava neanche un secondo, a loro ci durava anche 7 o 8, abbastanza da arrivare a terra ed essere rilevati.Per questo ci spiegò che se uno va molto forte, intanto che a lui ci passa un mese, ad un altro che va piano ci passa 10 anni.
Ma non ci stavano mica a credere. :():
Allora calcolarono che scarto avrebbero dovuto avere degli orologi messi su dei jumbo a fare il giro del mondo in senso inverso, e poi ne presero una sessantina tutti perfettamente sincronizzati e ne misero una ventina sull'aereo che andava a occidente; una ventina su quello che andava ad oriente e gli altri le tennero a terra.
quando atterrarono tutti, scoprirono che in effetti la differenza di pochi secondi calcolata per i tre gruppi era confermata.
Poi Einstein tirò fuori la storiella del vagone del treno.
E dice:
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immaginate di essere al buio in un vagone di un treno ed accendere una candela nel centro del vagone.
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immaginate di poter vedere la luce che (come in un film al rallentatore) parte dalla candela e va nelle due direzioni opposte verso il fondo del vagone, ... al rallentatore.
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immaginate di vedere i due fondi del vagone essere raggiunti contemporaneamente dalla luce, e contemporaneamente illuminarsi.
Ora invece immaginiamo che tutta la facciata lunga del vagone manchi, e un osservatore scruti la stessa scena da terra.
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la luce partirà nelle due direzioni opposte, verso il fondo del vagone... al rallentatore.
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ma la parete posteriore del vagone, essendo in viaggio, si muoverà incontro alla luce, mentre quella opposta si allontanerà dalla luce in arrivo, e così l'osservatore a terra potrà vedere illuminato il lato posteriore del vagone prima di quello anteriore.
I due osservatori vedono due cose differenti in quanto avvengono due fatti diversi, relativi alla differente velocità degli osservatori.
Alla prossima puntata studiamo tutti insieme lo strallo astrale
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faccio richiesta di eliminare un doppio......moderate Andrez per post doppio e lasciate la nota (stavolta mi fulmina XD)[/OT]
bene, ho letto tutto, mi sono perso dopo
[quote=andrez;463104]Ciao Dusysto messo bene?
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faccio richiesta di eliminare un doppio......moderate Andrez per post doppio e lasciate la nota (stavolta mi fulmina XD)[/OT]
bene, ho letto tutto, mi sono perso dopo
[quote]Ciao Dusy sto messo bene? [/quote]
A bè non c'è problema;
ti rispiego tutto da capo.Dunque,
hai presente lo strallo astrale?
quella cosa tutta così che ti prende a traversa e produce pure i turbinii gastrici? (un mio amico li ha avuti)...no eh?
Vabè dai, facciamo che la prima volta che ci vediamo ci appartiamo e ti tacco una pezza di tre ore bella intomellata sullo strallo astrale e dettagli specifici della polvere di simpatia.
...poi se credi a quelle, dopo ripassiamo subito pure quella di Babbo Natale, con le renne turbo.
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Si...si.... nonno Andrez raccontaci la storiellina dello strallo astrale
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OMMIODDIO...
come cantava la piccola Pollon: sembra talco ma non è serve a darti l'allegria...