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    Consigli per l'email marketing

    [url=http://binello.blogspot.com/]Alessandro Binello (quel ba****** di Trimball che non ci passa mai a trovare :D), ha scritto alcuni consigli per quanto riguarda l'[url=http://binello.blogspot.com/2005/12/email-marketing-un-piccolo-consiglio.html]email marketing

    Nella sua classifica personale non deve mai mancare in testa al messaggio

    1. Il nome della newsletter o mailing list;
    2. Nome e logo aziendale;
    3. Numero della pubblicazione;
    4. Data;
    5. Sommario dei contenuti;
    6. Titolo rilevante;
    7. Il link al sito web.

    Bell'articolo Ale 😉


  • User Attivo

    Concordo e aggiungo (da esperienza/conoscenza/confronto con colleghi/amici):

    • il messaggio deve essere indirizzato alla email del destinatario nel campo A: (non cc: gente che riceve moltissime email al giorno, ha regole che scartano tutto ciò che è copia per conoscenza);
    • a parte l'oggetto (che deve essere interessante, ma non troppo "urlato"), sono importantissime le prime righe (o, in alcuni casi, addirittura le prime parole) del messaggio: che riceve troppe email, non ha il tempo di concentrarsi su premesse lunghissime o introduzioni che non "decollano mai".

  • User Attivo

    @Tagliaerbe said:

    (cut)

    • a parte l'oggetto (che deve essere interessante, ma non troppo "urlato"), sono importantissime le prime righe (o, in alcuni casi, addirittura le prime parole) del messaggio: che riceve troppe email, non ha il tempo di concentrarsi su premesse lunghissime o introduzioni che non "decollano mai".

    Vorrei introdurre anche qualche idea aggiuntiva.

    I consigli dati (soprattutto quello dell'uso dell'intestazione, del sommario, etc..) sono validi solo se si è messa la relazione gestore della newsletter/utente in un "frame" di tipo serioso/professionale.

    Se invece si è deciso di impostare la relazione (dall'inizio) in un canale che potrei definire "confidenziale", allora** ben venga una comunicazione più informale e "metaforica"** (ed ovviamente vi risparmio il pistolotto sul processo di identificazione e la mitologia sociale :D)

    Ed ovviamente quale approccio scegliere e come bilanciare le varie opzioni andrebbe scelto** tenendo sempre in considerazione il nostro obiettivo **(vogliamo che clicchino per visitare la pagina? Stiamo vendendo qualcosa? Vogliamo solo dare una informazione? etc..) ed utilizzando la migliore strategia per realizzarlo.

    Le mie newsletter di maggior successo, ad esempio, iniziano quasi tutte con un titolo assurdo e con una storiellina, ma ve le risparmio.... era solo un esempio di obiettivo raggiunto "rompendo tutte le regole" 😄

    Alla prossima!


  • User Attivo

    Quoto quello che ha detto tagliaerbe e aggiungo che a volte il sommario se è un po' troppo lungo, superiore ai 5 punti, all'occhio di chi ha poco tempo per consultare l'e-mail sembra una lungaggine, nonsotante il sommario rende molto bene l'idea.
    In sostanza io preferirei ricevere magari due newsletter a settimana corte piuttosto che una lunga.


  • User Attivo

    Sono talmente distratto che mi accorgo delle cose che mi riguardano solo per caso.. 😄

    Siccome ti lamenti che non sono presente, eccomi qui..

    @tagliaerbe:
    Il consiglio era in relazione allo sfruttamento del riquadro di anteprima che. per chi ce l'ha abilitato, potrebbe attrarre l'attenzione prima dell'oggetto o dei destinatari.
    Inoltre quando parlo di email marketing lo intendo a livello professionale, gestito con piattoforme che eseguono invii singoli e non invii in bcc, che tra l'altro possono venire bloccati dai filtri antispam..

    @copyone
    Giustissima la tua osservazione, ma di solito preferisco un approccio più tradizionale/professionale, soprattutto quando si tratta di aziende di un certo livello. E' comunque vero che le cose inaspettate e spiazzanti molto spesso danno ottimi risultati. 🙂