• Super User

    Giusta osservazione Sash, ahimè penso che il metodo C sia ottimo, ma in realtà applicabile solo ad una realtà che si crea ex-novo dove tutto il domio ha pr e backlink uguali a 0.

    Per un sito già da tempo presente secondo me l'opzione migliore è utilizzare il metodo /en/ oppure localizzare gli url tipo contatti.html, contacts.html etc etc.


  • User

    @gh3 said:

    Giusta osservazione Sash, ahimè penso che il metodo C sia ottimo, ma in realtà applicabile solo ad una realtà che si crea ex-novo dove tutto il domio ha pr e backlink uguali a 0.

    Per un sito già da tempo presente secondo me l'opzione migliore è utilizzare il metodo /en/ oppure localizzare gli url tipo contatti.html, contacts.html etc etc.

    Scusami Gh3,
    e tu come che soluzione adotteresti perla home page?

    A) redirect lato server in base all'ip o alla lingua del browser con l'effetto che i motori mi vedranno la parte inglese e basta.

    B) O uso una sola home e metto le bandierine con l'effetto che i motori mi leggeranno tutto ma distribuiranno i vari accessi per tutte le lingua, risultato probabile pochissimi accessi per ogni lingua.

    Ciao
    Alex


  • Super User

    direi la B, dato che con la A rischieresti di avere le pagine indicizzate solo in una lingua, cioè quella definita (inglese nel tuo caso).

    con la B avresti invece tutte le pagine indicizzate.


  • User Attivo

    @Sash said:

    Scusa Agoago,
    e così facendo non si perde secondo te quanto di buono in quanto a backlinks e trust ottenuto per un dominio e dover ripartire da 0 con dei domini nuovi?

    Sappiamo tutti quanto è difficile per un dominio nuovo acquisire trust e poter scalare serp anche poco competitive in poco tempo.

    Non rischi di perdere nulla se lavori bene.

    Se ti linco con la key cane pazzo il tuo sito acquisisce valore per cane pazzo e non per crazy dog.

    Se pero' il tuo sito riceve anche link esterni con delle key-link crazy dog allora bastera' scrivere a chi ti linca chiedendogli di cambiare l'url del suo link dal sito italiano a quello nuovo in inglese.

    Il lavoro del wm comprende molti aspetti, uno di questi e' il rapporto da e verso siti colleghi.

    E' una cosa naturale e semplice, se i link sono molti bastera' un'email standard da inviare a tutti quelli che ci lincano.

    Si puo' discutere se convenga usare estensioni diverse o l'uso di sottodomini, ma nel dubbio a mio avviso oggi e' meglio usare domini con estensioni diverse.


    La nuova corrente di pensiero dice che ogni sito deve avere un suo tema ben specifico ed una sua lingua.

    Lo so che "spaccare" i domini e' fastidioso, ma non siamo noi che scegliamo che strada percorrere, al massimo possiamo seguire le frecce segnaletiche imposte dall'assessore di turno.


  • User

    Premesso che il posizionamento in lingua è una spina nel fianco per tutti :arrabbiato: (e voglio vedere chi lo nega 😉 ) voglio aggiungere il mio contributo alla discussione senza avere la pretesa di avere la verità in tasca...

    Parto da una considerazione che mi viene dalla "domanda non retorica":

    Infatti la mia domanda (non retorica) era: se un utente è sulla pagina interna del sito che parla del barracuda sudato in italiano, pigiando sulla bandierina corrispondente all'inglese è meglio che vada sulla pagina che parla del barracuda sudato in inglese o alla home del sito inglese?

    Ritengo che se il sito internet viene raggiunto dai risultati ottenuti da ricerche effettuate dagli utenti sui motori di ricerca sia abbastanza ragionavole pensare che l'utente nella stragrande maggioranza dei casi ricerchi nella propria lingua ottenendo tra i risultati pagine i cui contenuti sono espressi nella lingua in cui ha cercato.

    Cosa ne consegue? che l'utente "atterrerà" già nella pagina nella lingua che gli interessa.

    Il caso è diverso se un utente arriva all'home page digitandone l'ndirizzo o dopo aver cliccato su un link esterno o su un banner. In questo caso ha senso avere la possibilità di scegliere la lingua cliccando sull'apposita bandierina.

    In buona sostanza io non metterei nelle pagine interne la bandierina per cambiare lingua, ma solo in home page. Non andrei a complicarmi la vita quando l'obiettivo da tener sempre presente è l'esperienza di navigazione dell'utente finale che, in questo caso, non subisce alcuna menomazione.

    Senza considerare un vantaggio: in questo modo NON si è obbligati ad avere un sito perfettamente simmetrico per ogni lingua... per una azienda questo si traduce nella possibilità di avere alcuni prodotti o servizi presenti su alcuni mercati e non su altri.. il che spesso è molto utile:vai:.

    Infine si può sviluppare il sito in modo modulare senza essere costretti a tradurre tutto il sito ogni volta che si decide di introdurre una nuova lingua.

    🙂 Ciao!


  • User Attivo

    Sono d'accordissimo con Maurizio.

    Per la questione del dominio occupato, non è mica obbligatorio che i nomi di dominio siano sempre uguali per le varie estensioni...

    Recentemente ho creato un dominio di terzo livello per avere l'indicizzazione in inglese anche della home. E anche per poter inserirlo nelle directory... nelle dir internazionali accettano l'inserimento di "en . nomedominio . com" ma non di "nomedominio . com / en".

    Però la soluzione che consiglierei è di avere un dominio per ogni lingua.

    Ciao


  • User

    @lucchino said:

    Sono d'accordissimo con Maurizio.

    Per la questione del dominio occupato, non è mica obbligatorio che i nomi di dominio siano sempre uguali per le varie estensioni...

    Recentemente ho creato un dominio di terzo livello per avere l'indicizzazione in inglese anche della home. E anche per poter inserirlo nelle directory... nelle dir internazionali accettano l'inserimento di "en . nomedominio . com" ma non di "nomedominio . com / en".

    Però la soluzione che consiglierei è di avere un dominio per ogni lingua.

    Ciao
    Be sarà.....

    ma io credo ed insisto con l'asserire che magari fino a qualche tempo fa era sicuramente così ma poi con l'avvento del trustrank e l'importanza sempre maggiore che google sta attribuendo a questo algoritmo al fine di premiare domini di qualità, le cose siano un po cambiate.
    Poi secondo me un discorso è se si è una grande società con importanti budget che rendono più 'semplice' un aumento di popolarità proveniente dagli inlinks un altro è se si dispone di budget limitati da destinare a tale pratica o peggio se si affida la propria popolarità alle directory.
    Con domini nuovi di zecca per ogni lingua bisogna ogni volta partire praticamente da zero con tutti i problemi che ben conosciamo di sandbox e via discorrendo.
    Sono daccordo di preferire un terzo livello ad una sottocartella ma per il solo ed esclusivo motivo che il sottodominio, essendo a differenza della sottocartella accettato dalle directory internazionli, ti permette di acquisire quella lieve (m ahaim sempre più lieve) popolarità derivante dai link nelle directory.

    Sarebbe per me estremamente gradito l'autorevole parere a riguardo da parte di Giorgio Taverniti.

    Ciao
    Alex


  • User

    @agoago said:

    Quale e' allora il miglior sistema? Il sistema C

    C) un dominio con relativa estensione geografica per ogni lingua. Tante lingue tanti domini differenti.

    Costa poco, risolve ogni dubbio, rende al massimo.

    E' la stessa soluzione che pensavo di affrontare per un lavoro che mi sto apprestando a fare, la mia perplessità è la perdita di link pupularity.

    Mi spiego meglio:

    • se ho un dominio unico (con le lingue suddivise in cartelle) e ottengo 50 link da siti inglesi e 50 link italiani ho incrmentato di "100" la popolarità, Pr, trust, etc del sito.

    • se, invece, creo due domini con una lingua per ognuno, ottego i soliti 50 link da siti inglesi e 50 link italiani, aumento solo di "50" la popolarità, Pr, trust, etcdel sito.

    Secondo voi, la specificità della lingua dei domini separati, riuscirà a compensare la perdita di popolarità ai fini del posizionamento?


  • User Attivo

    Questo è davvero un problema comune a tutti! Sto pianificando proprio in questi giorni lo sviluppo di un sito che di fatto sarà il sito di riferimento di un brand di una catena alberghiera e quindi dovrà essere realizzato come minimo in due lingue: italiano e inglese....

    a questo punto quanto è stato detto fino ad ora è di mio interesse, benchè non mi sia ancora fatto un'idea precisa sulla strada da seguire, quindi chiedo ulteriori consigli:

    • Il mio sito, per vincoli di grafica già stabilita da terze parti, presenta obbligatoriamente una Splash Page (index.html nella root) dove saranno presenti il marchio della catena e le due bandierine di scelta italiano/inglese seguite da un breve testo di benvenuto nelle due diverse lingue. A questo punto mi chiedo: cliccando su una delle due bandiere è meglio indirizzare verso due sottodomini del tipo "ita.miosito.it" e "eng.miosito.it", dove in ognuno avrò una index.html che rappresenta la home page del sito nella lingua selezionata, oppure è meglio due directory del tipo "www.miosito.it/ita" e www.miosito.it/eng"?

    • Indipendentemente dalla scelta del punto precedente ritenete che le due strutture devono essere collegate anche internamente, quindi prevedere un link verso la pagina omonima nell'altra lingua o verso la home page, oppure lo switch deve essere possibile solo passando dalla splash, lasciando così isolate le due strutture e quindi ben individuabili nella lingua in cui sono implementate?

    Forse sono un pò ridondante, ma la questione non è banale e dovendo ancora costruire tutto vorrei partire con il piede giusto!

    Grazie Fabio


  • User Attivo

    Uppo questa discussione, che mi sembra veramente ottima e interessante per molte persone !


  • User Attivo

    Per quanto riguarda i link tra tutte le pagine avevo già letto da qualche parte in questo forum che non era consigliato "mescolare" le varie lingue, meglio solo un link dalla splash...
    Per il resto la mia (pochina ancora) esperienza mi suggerisce di fare 1 dominio di terzo livello per ogni lingua: alla fine sono visti dai motori come siti a sè stanti e puoi sfruttare la possibilitù (seppure da quanto leggo ultimamente) lieve di iscrivere nelle directory ogni sottodominio.
    Ciao
    Luca