• User Attivo

    @Alessandrog said:

    Come pagherei l'iva? Dando un cuscino di un divano o una cena in una agriturismo?
    Non avviene scambio di denaro, dunque come potrei pagare l'iva?

    Ma è proprio questo il punto. Hai un'attività professionale e ti fai pagare in natura. Non è consentito dalla legge. E' come se il fornaio che vende il pane si facese pagare in pesci, pomodori, abbonamenty sky, gioelli etc etc.
    Nelle attività commerciali organizzate non è ammissibile la gestione economica in regime di "baratto".

    Seconda parte.
    Adsense e programmi di affiliazione. Se non erro, finchè non ricevo il denaro, non posso neanche fatturarlo. Quindi che senso ha aprire la partita iva ora?
    è Nel momento in cui sarà necessario fatturare, allora avrà senso.

    Ed anche qui ritengo tu sia in errore. In questa maniera tu fai concorrenza sleale alle imprese pubblicitarie che sono già sul mercato e ne pagano tutti i costi.
    Tornando all'esempio di prima, non si può vendere pane a credito per 5 anni ed il sesto aprire P.IVA per un solo giorno riscuoterndo tutto il credito per poi chiuderla nuovamente!
    Un attività imprenditoriale è tenuta a versare le tasse e i contributi INPS a prescindere che si faccia pagare o meno per i servizi resi.


  • User Attivo

    Quindi se c'è uno scambio va comunque inquadrato a livello fiscale?
    Mi sembra assurdo però. Ma se ufficialmente è così, dovrò rivedere le cose.


  • User Attivo

    Dovresti più che altro sentire un commercialista, cosa che io assolutamente non sono.
    Però io non ho mai sentito parlare di attività imprenditoriali o professionali avviate che si facciano pagare in oggetti, generi di conforto o servizi resi alla persona.
    Mi ricordi un po' i medici di paese del secolo scorso che si facevano pagare in uova, polli etc etc. 🙂


  • User Attivo

    L'idea era proprio quella... 🙂


  • Super User

    @Alessandrog said:

    Quindi se c'è uno scambio va comunque inquadrato a livello fiscale?
    Mi sembra assurdo però. Ma se ufficialmente è così, dovrò rivedere le cose.

    Perchè sarebbe assurdo ????

    E' assolutamente corretto inquadrare le tue prestazioni come attività d'impresa se sono continuative e con anche una minima organizzazione.

    In effetti nel tuo caso l'unica cosa che non è comune è che tu ti fai pagare i servizi in natura anzichè in denaro.
    Le prestazioni sono come si suol dire "permutative" e "sinallagmatiche".... in poche parole esiste un servizio (il tuo) che ti viene pagato in natura.... questo è reddito a tutti gli effetti.... soggetto a tutti gli admepimenti..... non è certo un dono.


  • User Attivo

    Quindi che faccio? Devo sentire il commercialista?
    E che cosa fatturo se non piglio una lira (alias Euro)?


  • Super User

    Fatturi il "valore normale" di quanto ricevi.

    Sentire il commercialista di fiducia è consigliato.

    Paolo


  • User Attivo

    Così va a monte il progetto... e vabbè.
    Sento il commercialista.


  • User Attivo

    @i2m4y said:

    Fatturi il "valore normale" di quanto ricevi.

    Sentire il commercialista di fiducia è consigliato.

    Paolo

    Se posso inserirmi sarebbe interessante sapere se la procedura che alcuni suggerisono rispetto ad adsense si corretta o no (secondo me no!).

    Ossia agire "imprenditorialmente" accumulando credito in attesa della convenienza di aprire P.IVA per poi fatturare in una sola volta tutto il periodo pregresso.


  • Super User

    Qui abbiamo già più volte detto che non conta il momento del pagamento ma conta il momento in cui si opera come impresa.... quest'ultimo corrisponde al periodo di esposizione dei quadrati adsense... quindi la regolarità dell'inquadramento fiscal-giuridico deve preesistere all'inizio dell'attività adsense.

    Paolo