• User

    salve, ho letto attentamente tutte e 7 le pagine del post.

    Vorrei porvi questo mio caso poiché non sono riuscito a capir bene la situazione.

    Sto creando un portale turistico per prenotazione online: ogni struttura inserisce le proprie informazioni ed ha un proprio pannello amministrativo dove gestire la disponibilità delle stanze. Adesso il cliente può verificare direttamente sul sito la disponibilità delle stanze. Decide così di procedere alla prenotazione. L'unica cosa che il cliente deve fare è inserire i dati della sua carta di credito senza addebito di nessun costo (servirà solo come garanzia per l'albergatore). La richiesta viene inviata all'albergatore, mentre il cliente riceverà un email dove è presente un link per la cancellazione della prenotazione. Il pagamento il cliente lo effettuerà direttamente quando si presenterà in albergo (la disdetta e i costi di tali operazioni saranno effettuate dall'albergo). Io come portale prenderò dall'albergo una percentuale o quota fissa (voi cosa consigliate?)

    Operando in questo modo io come portale vengo considerato mediatore o come colui che vende pubblicità? Se il cliente arriva in albergo e si trova una prenotazione diversa da quella pattuita può fare causa anche a me?
    Se fosse vero il primo caso come cambiereste questo progetto per far si che possa non essere considerato come un ADV e quindi far ricadere su di me meno responsabilità possibili?


  • Super User

    Ciao, adottando questo sistema tu fai il lavoro di un tour operator incoming che utilizza un portale.

    Questo comporta l'assunzione di partita IVA e inoltre devo informati che il cliente ( e anche la struttura turistica quando è alle strette) si rifaranno su di te per qualsiasi problema e purtroppo non ci sono alternative a meno che tu non faccia firmare un tacito contratto dove esplichi le tue responsabilità in merito.


  • User

    si ok, naturalmente prima che il cliente effettui la prenotazione gli faccio accettare una clausola dove c'è scritto che il portale non si assume responsabilità per disguidi causati dall'albergo.
    Per la partita iva non ci sono problemi, cmq volevo sapere se operando in questo modo (inserendo anche la clausola prima descritta) vengo considerato per il fisco come ADV o come venditore di pubblicità dichiarando il pagamento, che l'albergatore fa nei mie confronti, come "uso del sistema di prenotazione on line"

    Ps. facendo si che l'utente accetti obbligatoriamente la clausola sopra descritta e ricevendo una copia firmata dall'albergatore, in merito ad un contratto iniziale sulla fruizione del nostro servizio dove anche l'aspetto disguidi è chiarito, non dovrebbe accadere l'eventualità che possano farmi causa. Giusto?

    Grazie comunque per la tua risposta


  • User

    Ps. aggiungo in un altro post poichè non posso modificare quello precedente.

    La mia idea è questa

    Carletto0 scrive:
    Forse ti converrebbe farti pagare direttamente dalla struttura per servizi di marketing e girare il cliente direttamente al loro una volta che ha deciso di comprare. Non farti pagare dai clienti. Non rilasciare fatture ai clienti. Lascia tutte le responsabilità (e chiariscilo bene nel sito) alle strutture.Il servizio che io offrirei al cliente è solo la verifica della disponibilità delle camere (sempre sul mio sito in tempo reale, cioè non viene inviata una richiesta di disponibilità all'albergo) che ha scelto e la visualizzazione dei prezzi.

    Inoltre il mio sistema funzionerebbe così:

    Il cliente verifica la disponibilità e poi procede alla richiesta di prenotazione inserendo i propri dati nonché i dati della sua carta di credito (quest'ultimi saranno usati solo per una verifica successiva ma non per fare alcun addebito - Il cliente assolutamente non paga me).

    Appena il cliente conferma la RICHIESTA di prenotazione tale richiesta con i dati suddetti viene inviata all'albergatore che controllerà i dati della carta e solo se i dati risulteranno validi accetterà la prenotazione e comunicherà al sistema tale decisione. Sistema che dopo informerà il cliente che la richiesta di prenotazione è stata accettata oppure no, tramite l'invio di un'email contenente anche un link per richiedere la disdetta della prenotazione. Successivamente la struttura turistica mi pagherà un costo fisso (o a percentuale?) su ogni richiesta di prenotazione.

    Se l'utente disdice lo fa tramite il link presente nella mie email e successivamente il sistema informa l'albergatore di tale scelta (disdetta senza perdita monetaria - quindi non c'è trasferimento di soldi (ovviamente in questo caso non dovrei risultare mediatore. O mi sbaglio?)).
    Se invece la disdetta dovesse avvenire non in tempo utile il mio sistema si farebbe da parte fornendo al cliente il numero di telefono dell'albergo (anche in questo caso non dovrei risultare mediatore di una disdetta con perdita monetaria?).

    Però se il cliente si presenta in albergo e trova una prenotazione diversa da quella scelta, per le clausole postate nel post precedente (dove dico di far accettare sia all'utente che all'albergatore una clausola in cui dichiaro che io non sono responsabile per disguidi causati da entrambe le parti), io incorrerei comunque in qualche rischio? Inoltre il mio sistema così com'è mi permette di essere riconosciuto come operatore di marketing e non come mediatore?

    Se fossi visto come mediatore come potrei girare la frittata dalla mia parte?

    Grazie a tutti coloro che mi aiuteranno a risolvere il mio rompi campo


  • User Attivo

    @liberoguerra said:

    salve, ho letto attentamente tutte e 7 le pagine del post.

    Vorrei porvi questo mio caso poiché non sono riuscito a capir bene la situazione.

    Sto creando un portale turistico per prenotazione online: ogni struttura inserisce le proprie informazioni ed ha un proprio pannello amministrativo dove gestire la disponibilità delle stanze. Adesso il cliente può verificare direttamente sul sito la disponibilità delle stanze. Decide così di procedere alla prenotazione. L'unica cosa che il cliente deve fare è inserire i dati della sua carta di credito senza addebito di nessun costo (servirà solo come garanzia per l'albergatore). La richiesta viene inviata all'albergatore, mentre il cliente riceverà un email dove è presente un link per la cancellazione della prenotazione. Il pagamento il cliente lo effettuerà direttamente quando si presenterà in albergo (la disdetta e i costi di tali operazioni saranno effettuate dall'albergo). Io come portale prenderò dall'albergo una percentuale o quota fissa (voi cosa consigliate?)

    Operando in questo modo io come portale vengo considerato mediatore o come colui che vende pubblicità? Se il cliente arriva in albergo e si trova una prenotazione diversa da quella pattuita può fare causa anche a me?
    Se fosse vero il primo caso come cambiereste questo progetto per far si che possa non essere considerato come un ADV e quindi far ricadere su di me meno responsabilità possibili?

    Stai facendo certamente intermediazione turistica... quindi devi avere tutte le autorizzazioni che ha un tour operator...

    te le dico in 2 parole:

    • direttore tecnico di agenzia di viaggi
    • autorizzazione della provincia
    • assicurazione con un massimale non inferiore ai 2 milioni di euro

    Se non ti metti in regola, rischi 5mila euro di multa e la cancellazione di tutte le eventuali prenotazione.

    :bho:


  • User

    Potrei risolvere il problema in questo modo?
    MI trovo un'agenzia di viaggi su cui appoggiarmi, faccio un contratto con quest'ultima. Procedo alle prenotazioni on line e fatturo le mie percentuali come servizi informatici offerti all'agenzia?


  • User Attivo

    Si certo...
    in pratica però l'azienda che svolge l'attività di intermediazione, è l'agenzia.. e non tu...

    pensaci bene! 😉


  • User

    si l'utente collabora con l'agenzia tramite il software che noi gli forniamo, quindi in parole povere il sito risulterebbe in mano sia dell'agenzia che in mano nostra (anche se il sito in realtà è intestato a noi). E' molto artificiosa la cosa ma penso che non ci dovrebbero essere problemi.

    L'agenzia utilizza il nostro software, risulta legalmente lei come responsabile delle prenotazioni on line (quindi assicurazione e tutti i permessi che ci vogliono.) L'agenzia poi paga noi per l'utilizzo e il mantenimento di tale sito di prenotazione.

    Cioè l'agenzia prende in gestione il nostro software, e paga noi per mantenerlo, quindi noi fattureremmo solo" servizi informatici".
    Ora è possibile, in questo contesto, farsi pagare sempre su percentuale di commissione? Nel senso che all'atto del contratto c'è una clausola dove spiega che le spese di mantenimento del software corrispondono ad una determinata percentuale di profitti che l'azienda fa con il software?


  • User Attivo

    @liberoguerra said:

    si l'utente collabora con l'agenzia tramite il software che noi gli forniamo, quindi in parole povere il sito risulterebbe in mano sia dell'agenzia che in mano nostra (anche se il sito in realtà è intestato a noi). E' molto artificiosa la cosa ma penso che non ci dovrebbero essere problemi.

    L'agenzia utilizza il nostro software, risulta legalmente lei come responsabile delle prenotazioni on line (quindi assicurazione e tutti i permessi che ci vogliono.) L'agenzia poi paga noi per l'utilizzo e il mantenimento di tale sito di prenotazione.

    Cioè l'agenzia prende in gestione il nostro software, e paga noi per mantenerlo, quindi noi fattureremmo solo" servizi informatici".
    Ora è possibile, in questo contesto, farsi pagare sempre su percentuale di commissione? Nel senso che all'atto del contratto c'è una clausola dove spiega che le spese di mantenimento del software corrispondono ad una determinata percentuale di profitti che l'azienda fa con il software?

    Non ci dovrebbero essere problemi... dovete trovare un accordo con l'agenzia..
    Però ti sottolineo il fatto che è l'agenzia la proprietaria business... tutti i riferimenti (iva, direttore, assicurazione) non sono tuoi... ocio!

    I contratti comunque vanno firmati da un notaio.. e ti conviene parlarne con il tuo commercialista prima.


  • User

    si naturalis 😉 Grazie tante. Cmq bel sito il tuo.
    Ho letto anche come diventare Direttore tecnico ma ahime conosco solo l'inglese 😞


  • User Attivo

    @liberoguerra said:

    si naturalis 😉 Grazie tante. Cmq bel sito il tuo.
    Ho letto anche come diventare Direttore tecnico ma ahime conosco solo l'inglese 😞

    GRazie! E' solo una versione BETA... in attesa di sistema le pratiche burocratiche 😉

    Anche io avevo preso in considerazione l'idea di prendermi il titolo... ma sembra essere una specie di casta chiusa... 😞


  • User Attivo

    L'ultimo intervento è del 16.06, ormai sono passati mesi...

    Vorrei capire una cosa:

    Io ho un portale turistico - sono ancora senza p.I. ma ho intenzione di aprirla entro la fine dell'anno - contatto le strutture proponendogli la presenza sul portale e nulla più (foto, descrizioni, indirizzo, ecc. ecc. - un modulo di contatto ad esempio, come è considerato? - )
    Dovrei essere in regola se l'attività che decido di aprire è di servizi.

    Giusto?

    Se le agenzie di viaggio o agenzie immobiliari divenissiro parner, anche con loro dovrei fare lo stesso discorso? Ovvero, mettere sul portale la descrizione delle abitazione offerte e nulla più.

    Per rimanere come agenzia di servizi (informatici o per internet...) dovrei farmi pagare come se fosse pubblicità sul mio sito?

    Grazie.

    p.s. attualmente, stipulo contratti a prestazione occasionale cercando di rimanere sempre sotto le 5.000€ annue totali.


  • User

    p.s. attualmente, stipulo contratti a prestazione occasionale cercando di rimanere sempre sotto le 5.000€ annue totali.Io ho parlato con un commercialista e questa storia dei 5000 € dice che non esiste. Ogni cosa che viene incassata deve essere dichiarata (volendo esagerare devi dichiarare anche se incassi 10 euro).Per quanto riguarda la prestazione occasionale però non so come funziona.

    Inoltre se fai solo pubblicità delle strutture non devi essere un ADV, ma puoi tranquillamente fatturare come servizi informatici


  • User Attivo

    @Alessandrog said:

    L'ultimo intervento è del 16.06, ormai sono passati mesi...

    Vorrei capire una cosa:

    Io ho un portale turistico - sono ancora senza p.I. ma ho intenzione di aprirla entro la fine dell'anno - contatto le strutture proponendogli la presenza sul portale e nulla più (foto, descrizioni, indirizzo, ecc. ecc. - un modulo di contatto ad esempio, come è considerato? - )
    Dovrei essere in regola se l'attività che decido di aprire è di servizi.

    Giusto?

    Se le agenzie di viaggio o agenzie immobiliari divenissiro parner, anche con loro dovrei fare lo stesso discorso? Ovvero, mettere sul portale la descrizione delle abitazione offerte e nulla più.

    Per rimanere come agenzia di servizi (informatici o per internet...) dovrei farmi pagare come se fosse pubblicità sul mio sito?

    Grazie.

    p.s. attualmente, stipulo contratti a prestazione occasionale cercando di rimanere sempre sotto le 5.000€ annue totali.

    Ciao,
    come avrai capito la legge in materia non è precisissima, come succede spesso in Italia, e quindi i confini tra onesto cittadino/delinquente 😄 sono molto sottili.
    In ogni modo, la cosa importanta è che:
    affinchè tu rimanga al di fuori dal campo delle ADV o agenzie immobiliari è che tu non entri nell'intermediazione, nel dal punto di vista economico ne contrattuale.

    • se tu fai pagare un fisso ad un agriturismo per essere sul tuo portale come pubblicità e sfruttamento form prenotazione non avrai mai problemi.

    • se tu rilasci al cliente qualsiasi documento relativo alla prenotazione, è inteso come intermediazione perchè intervieni nella stipulazione dell'"accordo"

    -se tu prendi il pagamento o parte di esso come tua commissione intervieni nelle operazioni economiche dell'accordo e quindi nell'intermediazione

    Poi ci sono vari siti, tipo uno famoso che ha fatto anche pubblicità in tv, che finisce per planet, che prendono il pagamento, trattengono la loro commissione e mandano il resto alle strutture che però scrivono milioni di volte sul sito "noi non siamo ne un agenzia di viaggi né un tour operator perchè non interveniamo nella prenotazione"....no...infatti le commissioni le trattengo io...

    il fatto è che le persone autorizzate a fare questi controlli nella provincia spesso non sanno neanche come si accenda un pc e la gente gioca su questo...per controllare siti del genere dovresti fingerti un utente incallito e registrarti su tutti per vedere come lavorano...figurati se un dipendente della provincia lo fà...però tu non rischiare...a volte i concorrenti segnalano alla provincia di competenza e a quel punto qualcuno se ne deve occupare.. 😄


  • User

    Riesumo questo topic per chiedere:

    "Come è possibile collaborare con un'agenzia di viaggi avendo una pagina dedicata al turismo?"

    Se io mi appoggio ad un'agenzia per vendere pacchetti turistici, ricevendo poi una commissione dall'agenzia stessa, potrei stare tranquillo (cioè, non dovrei essere ADV no?), In questo modo tutto il discorso sulle assicurazioni e altro sarebbe ok?

    grazie!


  • User

    Salve a tutti,

    avrei una domanda da porvi.
    Facciamo finta che sono un sito di prenotazione alberghiera straniero(Thailandese), che fino adesso ha sempre venduto alberghi all'estero. Un giorno decido di entrare nel marcato italiano ed iniziare a chiudere contratti con alberghi italiani e vendere prenotazioni alberghiere (stile booking, ex.ia, venere).
    Sapete dirmi se devo sottostare alla legge italiana (direttore tecnico di agenzia di viaggi, autorizzazione della provincia, assicurazione con un massimale non inferiore ai 2 milioni di euro, etc etc) oppure essendo una società con sede legale all'estero non ne ho bisogno?
    grazie


  • User Attivo

    @Matty77 said:

    Salve a tutti,

    avrei una domanda da porvi.
    Facciamo finta che sono un sito di prenotazione alberghiera straniero(Thailandese), che fino adesso ha sempre venduto alberghi all'estero. Un giorno decido di entrare nel marcato italiano ed iniziare a chiudere contratti con alberghi italiani e vendere prenotazioni alberghiere (stile booking, ex.ia, venere).
    Sapete dirmi se devo sottostare alla legge italiana (direttore tecnico di agenzia di viaggi, autorizzazione della provincia, assicurazione con un massimale non inferiore ai 2 milioni di euro, etc etc) oppure essendo una società con sede legale all'estero non ne ho bisogno?
    grazie

    secondo me se hai la sede della società all'estero e il server che utilizzi e anch'esso all'estero... non rischi nulla.


  • User

    IMHO se non hai partita iva in Italia e non hai una stabile organizzazione in italia, cioè se tutto viene fatto dall'estero non hai obblighi, devi sottostare solo alle normative del paese dove risiede l'attività.
    Ad esempio, Hotel.De fa contratti agli hotels Italiani ma non ha nessun ufficio in Italia e manda prenotazioni e fatture dalla Germania. Allo stesso tempo, però, ha tutte le autorizzazioni tedesche per operare nel turismo, che non so se siano meglio e peggio di quelle Italiane. Sicuramente ha la sua bella assicurazione.

    Diverso è l'aspetto di responsabilità, perchè la normativa sull'e-commerce indica che la giurisdizione è Italiana se la prestazione di una transazione on-line avviene in Italia (quindi se il cliente ha problemi con un hotel Italiano), e se l'organizzazione che vende on-line ha un rappresentante in Italia autorizzato a rappresentarla in giudizio. Consiglio quindi di chiedere un parere ad un legale secondo il tipo di rappresentanza che si prefigura.

    @Matty77 said:

    Salve a tutti,

    avrei una domanda da porvi.
    Facciamo finta che sono un sito di prenotazione alberghiera straniero(Thailandese), che fino adesso ha sempre venduto alberghi all'estero. Un giorno decido di entrare nel marcato italiano ed iniziare a chiudere contratti con alberghi italiani e vendere prenotazioni alberghiere (stile booking, ex.ia, venere).
    Sapete dirmi se devo sottostare alla legge italiana (direttore tecnico di agenzia di viaggi, autorizzazione della provincia, assicurazione con un massimale non inferiore ai 2 milioni di euro, etc etc) oppure essendo una società con sede legale all'estero non ne ho bisogno?
    grazie


  • User

    ciao,

    faccio parte del numerosissimo popolo che vorrebbe gestire un portale di vetrine online.

    Ho letto la discussione ma alla fine non ho capito il centro della discussione e cioe':

    apro la partita iva

    faccio un portale di vetrine online dove la struttura turistica mi paga un fisso sia per le vetrine che per le pubblicità (banner)

    devo essere agenzia di viaggi considerando che faccio solo da tramite fra cliente e struttura turistica ?

    Chiedo xe'... anch'io vorrei gettarmi in questo tipo di progetto rivolgendomi sopratutto ai tuiristi stranieri ed ovviamente non vorrei trovarmi la finanza in casa sapendo di non essere in regola !!!

    🙂


  • User Newbie

    Salve a tutti, da oltre 3 anni in questo topic non ci sono post, spero non sia stato abbandonato!!
    Ho letto con interesse tutte le pagine del topic e vorrei avere qualche informazione.
    Nei miei numerosi viaggi all'estero ho spesso trovato una figura turistica che manca nel mio territorio e vorrei intraprendere questa attività, cioè quella dell' "amico" che tutti vorrebbero nel luogo in cui si decide di trascorrere le vacanze.
    In pratica vorrei offrire servizi come:

    1. transfert,
    2. affitto case-vacanze (mettere in contatto il cliente con un proprietario di casa di mia conoscenza e ottenere una commissione dal proprietario),
    3. accompagnatore in base elle esigenze del cliente (dallo shopping alla serata in discoteca, alla visita di luoghi caratteristici ma non menzionati nelle guide turistiche e così via)

    Mi farei pubblicità con un sito e in modo particolare con il passa parola (parlo inglese, spagnolo, tedesco, portoghese).
    Le mie commissioni non avrebbero prezzi esorbitanti ma ovviamente questo servizio sarebbe riservato a turisti che pur di avere una persona fidata sono disposti a spendere qualcosa in più (che se poi uno ci pensa bene per certi versi è anche un riasparmio perchè con un servizio simile non si incappa nelle tipiche fregature per turisti).

    Ciò che voglio sapere da voi è cosa dovrei fare dal punto di vista 1)burocratico: soprattutto che tipo di licenza o quant'altro bisogna avere per effettuare il servizio di transfert?dal momento che dal punto di vista legale tutti i miei servizi (tranne l'attività di mediatore nell' affitto di case) possono essere ricondotti al solo trasporto

    2)fiscale: cosa bisogna fare per poter fatturare i soldi ricevuti come commisione sia per l'affitto casa che per il trasporto?