• User Attivo

    @paolino said:

    per quello che vedo, Google non sta facendo nulla per eliminare i link a pagamento.....in alcuni settori, nelle SERP italiane si trovano in primissime posizioni siti che hanno esclusivamente backlink a pagamento, oltretutto il 90% di questi link punta alla home page e usano sempre lo stesso anchor text, insomma violano tutti i principi che noi riteniamo fondanti per i motori

    tuttavia questi siti sono ancora lì e nessuno li ha toccati

    Si ma si può negare la politica del FUD (Fear, Uncertainty & Doubt) che stanno attuando, per non parlare della campagna di evangelizzazione di M. Cutts facendo appello al senso dell'integrità degli utenti incitati a denunciare chi vende links - noi siamo abituati a questa mentalità in Italia dove la legge non la rispetta nessuno, poi capita il disgraziato di turno che viene pizzicato e passa le pene d'inferno - se sei accusato di vendere link e G. ti sterilizza puoi anche buttare sito o blog che sia ... anzi lo metti in cantina sperando ceh G. faccia la fine di Altavista o Excite ...


  • User Attivo

    @YouON said:

    Sono nuovo del mondo seo ed una cosa mi sfugge.
    Il link a pagamento viene considerato non buono da presunte filosofie democratiche (o qualcosa giù di lì).

    Questo, penso, come per dire "sul nostro motore non vince chi ha + soldi"

    Quindi domani chi ha più soldi investe in articoli, recesioni e via dicendo ... quale sarebbe la differenza, almeno etica?

    Gli utenti avranno sempre la libertà di scegliere il sito migliore anche se in prima posizione c'è un colosso economico, no?

    correggetemi se dico castronerie, grazie.

    ciao, alessio.

    L'accusa più bruciante che viene mossa in questo momento è questa: Siti commerciali non hanno appeal e quindi non ci diciamo niente di nuovo quando si constata che link organici sono rari o per lo meno pochi.

    Eliminando i link a pagamento, alle prime posizioni degli indici resterebbero solo siti che hanno link spontanei e che non sono commerciali - ne consegue che i link commerciali sono solo le ADWORDS quindi un maggiore profitto per G.

    Secondo me rimane comunque la teoria che chi ha i soldi si compera visibilità - spende di più o di meno a seconda della bravura delle persone che seguono le campagne.


  • User Attivo

    dici quindi una tecnica commerciale quindi di google per spingere ancora adwords, o almeno in parte.

    è una delle cose che non mi piace per niente di google, come quando aveva spinto per farti certificare adwords senza riconoscerti percentuali sugli incassi, ma qui vado fuori topic ...


  • User Attivo

    Questa è una delle posizioni che circola in ambito SEO ed uscita al SES di San Jose proprio ieri (tra l'altro ho letto anche qualche altro post e la sessione è stata davvero infuocata)


  • Moderatore

    beh direi che ha una doppia valenza, da un lato Google vuole costringere i siti commerciali ad usare Adwords, cosa che non trovo scandalosa visto che nel ramo TV è prassi, secondo Google è un motore volto all'offerta di informazioni e questo implica che i siti/vetrina non sono esattamente il modello di siti che Google intende mostrare ai propri utenti

    tuttavia faccio notare che il problema di trovare backlink naturali si pone stranamente solo in Italia....ho operato in vari settori del mercato anglofono e lì le cose accadono in maniera diversa....nascono siti di recensioni, directory, toplist, si adotta la logica del prosumer e cioè l'utente che parla di un dato prodotto sul proprio blog perchè gli è piaciuto, perchè gli è servito, vi è un forte spirito di gruppo, cosa che in Italia non esiste....

    in Italia si vede il commercio come qualcosa di sporco, qualcosa di cui parlare sotto voce, non è un caso che nella nostra cultura ostentare la propria ricchezza viene visto come un atto di disprezzo, un qualcosa che solo i debosciati fanno, mentre nei paesi anglofoni è normalissimo

    l'altro punto è il poco spirito di gruppo che ho riscontrato qui in Italia, i competitor ti vedono come un nemico da abbattere, non ci si sforza di creare realtà comuni che possano giovare a tutti e questo nel web si traduce nell'impossibilità per certi settori ad avere backlink naturali


  • User Attivo

    pienamente daccordo è purtroppo la politica del proprio orticello.
    cmq per tornare al topic il discoros che i link a pagamento mica devono per forza essere nella sidebar. mi paghi e ti faccio una recensione ed allora Google come fa?


  • User Attivo

    Si Paolino è proprio così - io lavoro tantissimo fuori confini e qui da noi c'è questa difficoltà così ben riassunta da te - aggiungo anche che trovare partner con cui avviare delle reti di link è molto difficile - della serie perché doveri aiutarti con un link e cose del genere.

    Quanto alla tua domanda YouON la risposta è semplice: volare sotto il radar ...


  • User Attivo

    Nonostante tutte le cose che sono state dette, ci sono numerosissimi siti sopratutto nel settore turistico, che nonostante le segnalazioni nel modulo di segnalazione di link comprati, restano indisturbati a primi posti.
    Trovo che l'uscita fatta tempo fa da Matt Cutts, è stata solo per fare "spaventare" i webmaster e spingerli a non comprare.

    Tenete sempre presente che quando Google, ha avuto i mezzi e le potenzialità per scoprire e penalizzare siti che attuavano politiche a lui poco gradite, non hai mai chiesto aiuto a nessuno, ha penalizzato e basta...

    Il fatto che chiede le autodenuncie, vuole dire che non sa ancora che pesci prendere a tal proposito.

    In ogni caso, il pannello di segnalazione link che hanno fatto è solo una simpatica trovata, ma niente di piu. Ho segnalato alcuni siti che avevano appena acquistato link, ma quest'ultimi hanno scalato posizioni indisturbati e sono ancora li.. Quindi, per esperienza personali, dico che per adesso non hanno ancora toccato niente (ne venditori, ne acquirenti).

    Buona giornata


  • User Attivo

    Beh non credo sia solo una simpatica trovata ... i motivi per cui siti possano trovarsi ancora al oro posto possono essere tanti.

    Io ho vissuto l'esperienza del bannaggio con un Cliente, qualcuno aveva fatto la spia e sono cose che succedono, così come non è una favola quella che possiamo definire la fedina penale del sito che si sporca se ti beccano.

    Tuttavia è altrettanto vero che segnalazioni spesso sembrano rimanere disattese. Anch'io ho visto delle cose talmente grossolane ed allo stesso tempo così efficaci da far scattare una segnalazione e bada bene non una segnalazione semplice ma da webmaster, dunque sanno che sono stato io a farla e non un utente anonimo qualunque eppure è ancora lì, ma questo non significa che non sia in atto una sperimentazione per eliminare certe tipologie di SPAM mediante modifiche all'algoritmo - questo lo so per certo.


  • User Attivo

    Credo che questo è il tema giustissimo per la discussione infinita (cio significa che è un tema ottimo, ampia discussione con tanti punti di vista è un vero valore). In generale la storia di google è una classica storia di successo: google prima era migliore motore di ricerca e dopo, grazie a questo e diventato popolare, monopolizzando addirittura tutto il mondo d'internet. Adesso essendo monopolista non deve essere più cosi buono, può fare questo che vuole perchè è lui chi stabilisce la legge. Per quello entriamo nella situazione dove google per forza fa il suo ruolo di monopolista (perch lo è) giustificando più e meno felicemente le sue scelte, e la gente fa il ruolo di anti-monopolisti (perchè nessuno vuole essere controllato) accusando anche più o meno giustamente google.

    Per quanto riguarda stricte link a pagamento, credo che nel caso in cui non sono comprati puramente ai fini seo dovrebbero essere validi. Pubblicita in se non costituisce un danno, questo che è un danno è publiccità invasiva,senza senso, cercare di convincere la gente della cosa che in realtà non ha nessun valore.

    @sjachille said:

    Quindi noi non dovremmo acquistare (o vendere) link con l'obiettivo di acquisire visibilità organica - ha ragione l'utente quando fa riferimento al suo Cliente che opera nel settore odontoiatrico - fanno la fila per darli link spontanei ...

    Vero, pero odontoiatro in motore di ricerca si mette in competizione con gli altri odnotiatri quindi sono tutti pari a livello di possibilita di acquisire popolarita, affidabilita etc.

    @sjachille said:

    L'accusa più bruciante che viene mossa in questo momento è questa: Siti commerciali non hanno appeal e quindi non ci diciamo niente di nuovo quando si constata che link organici sono rari o per lo meno pochi.

    Eliminando i link a pagamento, alle prime posizioni degli indici resterebbero solo siti che hanno link spontanei e che non sono commerciali - ne consegue che i link commerciali sono solo le ADWORDS quindi un maggiore profitto per G.

    E questo è il reale pericolo. Ci sono tanti altri (ad esempio tutti i business che si basano sul guadagno con googleadsense in un momento possono cadere etc. etc., tutti i motori verticali possono cadere quando google decide di fare il suo motore etc.) , perchè come ho scritto prima - google è un monopolista. Come un monopolista deve però avere un largo gruppo di gente che guadagna grazie alla sua politica (utenti, aziende, ma anche i seo che molto spesso non fanno nient'altro che promuovere ancora di più brand di google nell ambito dei suoi potenziali clienti che non riconoscno ancora suo valore). Dubito quinidi che dopo aver scritto "odontoiatra torino" nei risultati naturali appaiono solo un post di wikipedia circondato dalle pubblicita adwords.


  • User Attivo

    Vero, pero odontoiatro in motore di ricerca si mette in competizione con gli altri odnotiatri quindi sono tutti pari a livello di possibilità di acquisire popolarita, affidabilita etc.

    Questo è vero per tutti i settori, poi qualcuno vuol primeggiare subito senza badare a come arrivare ed ecco che ci troviamo nel mondo reale.

    Concordo con la riflessione che il monopolista gestisce abilmente il suo potere nei confronti delle varie lobby che si alimentano in virtu del suo monopolio


  • User Attivo

    Ciao a tutti,

    @sjachille said:

    ... per non parlare della campagna di evangelizzazione di M. Cutts facendo appello al senso dell'integrità degli utenti incitati a denunciare chi vende links - noi siamo abituati a questa mentalità in Italia dove la legge non la rispetta nessuno, poi capita il disgraziato di turno che viene pizzicato e passa le pene d'inferno - se sei accusato di vendere link ...
    (Bold mio)

    Secondo me spesso non valutiamo attentamente il fatto che la legge e i regolamenti sono una cosa mentre le costrizioni imposte dagli altri sono altro...

    Vendere e comprare link non infrange nessuna legge italiana né alcun regolamento sottoscritto: ergo la campagna di evangelizzazione di M. Cutts per me conta moooooooooooooooolto poco.

    Teniamo presente che gg non è un'organizzazione di beneficienza, è un'azienda che, legittimamente, lucra sui propri mezzi... perché noi non dovremmo fare altrimenti?

    GG è esploso sulla tecnica geniale ed innovativa della LP: oneri ed onori, funziona alla grande ma deve tener conto che i link possano anche essere comprati e venduti.

    Secondo me non solo è quindi legittimo vendere e comprare link, ma è doveroso: chi lavora non lo fa per la gloria, il meccanismo della LP non lo abbiamo scelto noi, ci è stato imposto e noi ci siamo semplicemente adattati ad esso per campare...

    Senza tener conto del fatto che questa è concorrenza in senso lato: più noi acquistiamo e vendiamo link e più gg dovrà darsi da fare per migliorare i suoi algoritmi in relazione a tale fenomeno, a beneficio di tutti gli utenti.

    Sbaglio?


  • User Attivo

    Non sbagli affatto - ho sentito qualcuno che era nella sessione e mi dicono che era molto calda ...

    penso che siano in atto una combinazione di effetto protagonismo + gestione degli imprevisti - hai preso in pieno quando dici che hanno cambiato le regole del gioco con la LP e adesso non possono scaricare sugli utenti responsabilità che non hanno.

    Con il PR se la sono cavata destreggiando con l'algoritmo - qui non è così semplice e più si va avanti più si complica il motore, più diventa difficile modificarlo, più diventano imprevedibili gli impatti delle variazioni che apportano ...


  • Super User

    Io credo di avere una posizione meno critica... 🙂

    Evidentemente, cosi' com'e´"l'algoritmo" di Google, risente ancora molto dell'importanza dei BL, altrimenti, credo, non sarebbero cosi' "attenti" alla loro qualita' .

    La ritengo, contrariamente ai commenti piu' polemici, una cosa giusta.

    La prima cosa a cui deve guardare un MDR non sono i webmaster, ma gli utenti... e quindi piu' di ogni altra cosa e prima di ogni altra cosa cio' che conta e' la qualita' delle SERP...

    E' chiaro che "il voto a pagamento" quando diventa una pratica diffusa e spesso preponderante nella formazione di una SERP , be' , mina proprio le basi della fortuna di Google... la qualita' dei suoi risultati....

    Faccio anche notare che Google NON ha un proprio servizio di vendita LINK da salvaguardare, dato che in ADWORD i link per stessa scelta del motore NON concorrono alla formazione del PR ... anche se, diro' di piu', avrebbero benissimo potuto farlo ma hanno scelto (giustamente) il contario! che gli ci voleva a considerare anche i link negli annunci? allora si che sarebbe stata una mazzata al mercato dei link a pagamento con nofollow o non nofollow :)... ma la qualita' dei risultati?

    Viceversa il Link a pagamento, grazie appunto al NOFOLLOW, rimane tranquillamente "al suo posto " di concorrente di ADWORDS in termini di acquisto "visite e visibilita'", perche' una cosa e' comprare appunto "visite" e "visibilita'" una cosa e' comprare "elementi" che hanno il solo scopo di manipolare l'algoritmo di questo o quel motore...

    Ritengo che comprare 100 visite fra coloro che hanno cercato "hotel a Firenze" su un MDR o acquistare 100 visite da un portale di alberghi della citta' sia assolutamente "paragonabile"

    Ma poi, insomma, io dico.. Google poteva tranquillamente venderle le prime posizioni delle sue serp... ma se ho deciso di fare un motore dove NON voglio mescolare i siti che pagano da quelli che non pagano ... ma perche´mai dovrei permettere che siano altri a guadagnare e a vendere servizi tali da far si che le mie serp diventino " a pagamento" ???
    ...dico ma quale logica puo' controbattere un tale piu che giustificato timore? va bene il monopolio e tutto il resto, ma in questo caso a me sembra un comportamento sensato... (mi ricorda il motto dell'amico Giorgio... "siamo friend ma non strunz" :D)

    Quindi a dire il vero a me pare una politica sensata e coerente, per niente "Evil" ... ma si sa io sono sempre stato un amante di Google, quindi pronto alle vs smentite 🙂

    (per esempio legate al fatto che cercando "link a pagamento" o roba simile , i link sponsorizzati non mancano... 😄 )

    Riguardo alle segnalazioni "non ascoltate".. mah, che dire, effettivamente non parrebbe a prima vista che vi sia un funzionamento analogo ai ban per utilizzo di tecniche scorrette (testo nascosto, cloaking, ecc) ma non e' detto...

    Innanzitutto le segnalazioni potrebbero principalmente servire a flaggare i siti che vendono link e non chi gli acquista, e che magari non si tratti di bannarli o altro, ma semplicemente di "annullare" il valore dei loro outbound link... quindi un sito bene piazzato potrebbe rimanere tale anche perdendo il valore di qualche link comprato qua e la , a patto che tale attivita', non sia stata assolutamente preponderante rispetto alle altre attivita' di seo...

    Inoltre lo stesso Cutts, defini' quel tipo di segnalazione utile ad affinare i loro algoritmi gia' all'opera per scovare le "link farm"... ad esempio potrebbero servire a formare dei seeds alla stregua di quelli del trust Rank... attraverso cui propagare la penalizzazione...

    :ciauz:
    Nicola


  • Super User

    Segnalo anche questa discussione di qualche mese fa...

    :ciauz:
    Nicola


  • User Attivo

    Beh Nicola,
    il tuo è ancora un altro punto di vista ma secondo me come direbbero gli inglesi:

    You're walking on thin ice

    se dobbiamo far finta che chi lavora a sviluppare una visibilità del proprio sito lo fa perché è un evangelizzatore e lo fa solo a fin di bene per migliorare l'indice di Google e perché non ha altro da fare ... ci possiamo anche credere e concordare e stringere la mano e farci dare una pacca sulla spalla da big G. che nell'ultimo quarter ha riportato 1,25 miliardi di dollari di profitto ... non che sia evil il suo profitto - anzi.

    Ma da l' a dire che i risultati organici non si debbano sporcare è un tesi puritana che non mi sento di sposare - forse ne ho viste e sentite troppe in giro tra una birra e l'altra parlando la sera dopo le conference, sai quando la gente comincia a sbottonarsi ...

    Ultima cosa su cui riflettere è che questo non è un discorso di webmaster, qui stiamo parlando di business. Ed ancora una volta la realtà si scontra con la teoria e le belle parole. Ed i Clienti hanno bisogno di risultati.

    Dico solo questo che comunque non è nulla di nuovo per chi fa questo mestiere. Ho fatto una analisi di benchmarking ieri l'altro per un Cliente e capire quanto ancora dobbiamo pedalare per arrivare #1 per una query - la conclusione dell'analisi:

    Sentiti male e poi svieni.

    c'è di tutto nelle prime posizioni delle SERP, ma veramente di tutto (lo so che lo sai ma questo è un piccolo sfogo o rant).

    Il business dei link lo hanno creato loro - non noi.

    Forse sarebbe stato meglio stare zitti, evitando tanto rumore e portando l'attenzione del grande pubblico sull'argomento che adesso sa, mentre prima non sapeva ... o forse lo hanno fatto di proposito ...


  • Super User

    @sjachille said:

    se dobbiamo far finta che chi lavora a sviluppare una visibilità del proprio sito lo fa perché è un evangelizzatore e lo fa solo a fin di bene per migliorare l'indice di Google e perché non ha altro da fare ... ci possiamo anche credere e concordare e stringere la mano e farci dare una pacca sulla spalla da big G.

    ma io non ho detto questo ! 🙂 Penso pero' che Google nasce ed esiste (cosi come gli altri motori) per organizzare l'informazione in rete, a fianco di coloro che la cercano non di coloro che la producano... 🙂

    Che poi grazie all'ottimo lavoro che hanno fatto sono capaci di guadagnarci cosi' tanto.. be' i miei complimenti!

    Ma da l' a dire che i risultati organici non si debbano sporcare è un tesi puritana che non mi sento di sposare - forse ne ho viste e sentite troppe in giro tra una birra e l'altra parlando la sera dopo le conference, sai quando la gente comincia a sbottonarsi ...

    Eppure mi pare che guadagnino talmente tanto dai risultati a pagamento paralleli alle ricerche organiche , che a me non sembra follia pensare che vi sia uno stimolo di fondo a preservarne la qualità.... poi, certo, tutto puo' essere, ma sarebbero dei pazzi... ovviamente imho...

    Ultima cosa su cui riflettere è che questo non è un discorso di webmaster, qui stiamo parlando di business. Ed ancora una volta la realtà si scontra con la teoria e le belle parole. Ed i Clienti hanno bisogno di risultati.

    Scusa ma questo (giustissimo) ma che c'entra con Google? Ma che gli frega a lui se guadagna questo o quel sito? ..a Google "interessa" che si posizioni il migliore. Punto. Cosi' gli utenti continuano ad usarlo e a cliccare sulla pubblicità che vendono. Poi che guadagnino o meno i siti che presenta ma che gli frega? Perchè mai dovrebbe "mettersi" in questo gioco... quello ce lo lascia a noi seo..no? 😄

    Il business dei link lo hanno creato loro - non noi.

    Non sono d'accordo.. sarebbe come dire che avrebbero fatto bene allora anche a lasciare il key stuffing, il testo nascosto, il cloaking, .... i link a pagamento... 🙂 è soltanto un altro dei tanti stratagemmi inventati da noi webmaster per cercare di forzare i **loro **risultati...

    :ciauz:
    Nicola


  • User Attivo

    Facciamo a capirci su una cosa - io non compero o vendo link. Per fortuna (ed un pochino per bravura ... forse) non ne ho mai avuto bisogno.

    Ciò detto non me la sento di dire che la posizione di Big G. sia da sponsorizzare per un solo motivo - che tu hai abilmente dribblato nella tua risposta :fumato:- e che riguarda l'indice.

    E' "sporco" per dirla in maniera soft e tutti lo sanno; e nonostante questo continua a rimanere così. Allora con quale faccia [tu Big G.] (è un po il punto di vista che penso di poter riassumere avendo fatto una letta dei quello che si dice in giro) mi vieni a dire che l'indice lo dobbiamo mantenere pulito da link a pagamento quando è popolato da spam di tutti i tipi e tutti i colori ?

    L'impressione generale è questa e non sembra corretto intraprendere una crociata di questo tipo che sembra essere mossa da interessi di tipo economico e non tecnico (spingere risultati orientati al business below the fold per lasciare quelli amatoriali in evidenza, favorendo quindi i click sulle ADWORDS).

    Forse mi sbaglio ma a mio avviso Andreotti diceva bene quando ha detto che a pensare male si fa peccato ma ci si piglia quasi sempre.


  • User Attivo

    Ciao,

    per come la vedo acquistare link non è nè giusto nè sbagliato, è un'opportunità che finchè Google non è in grado di penalizzare (per motivazioni sue e molto contraddittorie) può essere colta.

    Perchè se Google continua a far pesare palesemente e immeritatamente l'anzianità di un sito io non posso "spingere" il mio sito con metodi che non arrecano alcun danno alla qualità complessiva delle SERP e all'esperienza dell'utente?

    Se faccio un danno ne faccio tanto quanto ne fa Google con la sua policy all'insegna dell'eccessiva prudenza sulle new entries.

    In questo caso specifico è sbagliato secondo me porre la questione in termini di "è giusto/non è giusto"


  • User Attivo

    Io penso e trovo giusto porre il problema del giusto/non giusto, perché tanto così va a finire poi - si fa o non si fa in base ad una decisione pesando tutti i fattori che entrano in gioco - allo stesso modo mi trovi d'accordo con la filosofia dell'opportunità e la rispetto (rispettarla non significa che uno poi lo faccia - questa è una discussione per misurarci sul tema in discussione).

    Quanto al fattore età ... forse sarebbe da approfondire. Anche qui è una questione di lavoro, quanto sei in grado di investire per superare il fattore età con la generazione di buoni contenuti e links.

    Porto un esempio molto eloquente - Searchengineland di Danny Sullivan.

    Sito nato a fine 2006, è rimasto nel limbo per 3 mesi - tanto è bastato per uscire da quella che potremmo chiamare la sandbox ed avere top rankings.

    Il problema con cui ci misuriamo spesso è l'assoluta mancanza di volontà di investire da parte di chi investe: quindi dobbiamo fare il lavoro, portare a casa risultati e spendere poco e questo quasi sempre equivale ad "arrangiarsi" per non perdere il Cliente (che tanto se non lo fai tu lo fa un altro), e portare a casa dei risultati ...