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- Misurare performance blog aziendali: come?
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Ritengo che senza identificare l'obiettivo del blog sia improbabile riuscire a misurarne l'efficacia.... facci qualche esempio
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il numero di commenti é un parametro molto usato per valutare la popolaritá dei blog aziendali o non-aziendali. Nel caso di blog aziendali io valuterei anche se i commenti sono positivi o negativi e quindi fare una statistica numero commenti positivi e numero commenti negativi.
Il problema principale é il benchmarking, cioé non é un problema scegliere i parametri per valutarne il successo (gli hai suggeriti te stesso) ma e rapportare i parametri del tuo blog a quello di altri blog. Solo da tale paragone avrei un´idea del successo del tuo blog.
Lo so la riposta é un po´vaga ma la prima cosa da fare é di definire cosa si intende per "successo del blog". Il cliente ti ha chiesto (o tu gli ha proposto) di implementare un Blog per raggiungere quali obiettivi?
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La performance di un blog aziendale è definito da parametri non calcolabili su base matematica ma secondo un sistema molto più complesso.
L'osservare i commenti interni al blog e quelli di referrer sui siti/blog settoriale è il primo passo da seguire, per poi passare a capire la fidelizzazione dell'utente (caratteristica, cultura, frequenza, quantità di messaggi) e il riscontro dei blog concorrenti.saluti
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il ritorno di un blog aziendale, non avendo stretti rapporti con conversioni brilla di luce propria. fa brand, fa immagine e raccolta feedback se ben strutturato, tutte performance poco misurabili perchè intangibili ma molto molto importanti per una corporate che si rispetti.
di tangibile, se proprio vogliamo trovarci qualcosa, sarebbe il valore della profilatura dei visitatori che meglio aiuta a capire il target di riferimento, le sue richieste e apsettative, età, sesso, preferenze varie. ricerche di mercato a costo zero e discreto ritorno d'immagine, è sufficiente? più è ampio il campione di riferimento più precisi saranno i dati, più performante sarà il blog!ciao,
Andrea Serravezza
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é vero che non si puó ridurre il sucesso del blog a de numeri ... ma il cliente che paga vuole sapere quale sia il ritorno di tale investimento e capire se metterci piú, meno e continuare con tale invstimento
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se il cliente chiede quanto è il ROI di un blog immagino che non abbia capico cosa è un blog (aziendale o business).
E' possibile provare a calcolare il ROI assegnando ai fattori di Benefits delle metriche in modo tale che ci sia un risultato finale numerico il quale, come ripeto, è riduttivo per il semplice fatto che l'nvestimento è un costo misurabile mentre i rischi e i benefit sono variabili con range "enormi".Meglio a questo punto fare un white paper che illustra al proprio cliente la "potenza" del blog nella rete (commenti, visitatori fidelizzati, pagine viste, utenti unici, referrer diretti ed indiretti).
Il ROI di un blog è un parametro che ogni persona inventa a proprio modo.
LINK DI RIFERIMENTO: http://www.forrester.com/Research/Document/Excerpt/0,7211,41064,00.html
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@littleseo said:
Insomma se io sono un vostro cliente a cui avete realizzato e gestito un blog come mi spiegate che il blog sta andando bene?
Se ti ho venduto un blog, come prima cosa avremo identificato l'obiettivo da raggiungere (e il modo per sapere se lo stiamo raggiungendo o meno).
Comunque quelli che credo siano i due maggiori utilizzi del Blog professionale sono:
Blog come canale di comunicazione con clienti (veri e potenziali) allo scopo di migliorare l'immagine dell'azienda.
In un blog di questo tipo devi comunicare le novità, spiegare i cambiamenti, creare un feeling attraverso il modo di porti e "fare sognare" i clienti e potenziali clienti.
Quindi i risultati sono il miglioramento dell'immagine dell'azienda.
Es. GG con il suo blog, il logo che ogni tanto cambia, gli "scherzi" che di tanto in tanto fa, si crea un'immagine più "umana" e "simpatica".
Queste cose, spesso, le si misurano con interviste a campione.Blog come canale pubblicitario (vedi Beppe Grillo).
Qui il Blog serve NON per comunicare con i tuoi clienti, ma per mantenere l'attenzione su di te, proporre iniziative, ed avere un nutrito numero di persone che non appena parte il "tour" fa passaparola.
Questi effetti li misura il reparto commerciale, attraverso l'incremento delle vendite o chiedendo direttamente ai clienti come ti hanno conosciuto.Non so se questo è il tuo caso, ma se io avessi un cliente che mi chiede "come faccio a sapere se il mio blog funziona?" farei così:
Gli direi che i blog professionali funzionano bene, ma non sono semplici da gestire.
Poi gli direi che molto probabilmente ho sbagliato io a non spiegargli per bene le cose, quindi ridefinirei gli obiettivi con lui e una metodologia per verificare i risultati.
Infine una bella guida su come gestire il blog (come decidere cosa pubblicare, il linguaggio da tenere, la frequenza dei post, cosa dire e cosa no, come e se rispondere ai commenti, ecc.).
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ripeto...non tutti gli investimenti sono misurabili quantitativamente, specie quando si tratta di rafforzamento del brand e dell'immagine.
Volete un esempio? L'ultima campagna Eni sul rispermio energetico: cosa? la più grossa impresa italiana del settore fa una campagna per ridurre i consumi? Con quali ritorni? Immagine, immagine e ancora immagine.
Ci tengo a sottolineare questi aspetti poichè ho approfondimento la valutazione dei marchi e e dei beni intangibili e so quanto peso hanno all'interno di un'azienda.Andrea
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scusa gaiodedu ma secondo me in qualche misura tutto é misurabile e quantificabile, quando parli di valutazione di marchi e beni intangibili (come appunto l´immagine) a che tipo di valutazione ti riferisci? Credo ad una valutazione economica. Spesso, come nel caso del blog di una piccola o media impresa non conviene fare questo tipo di valutazioni per il valore dell´informazione che si ricaverebbe non giustifica il costo per ottenerla. E allora ben vengano parametri piú facilmente misurabili come quelli sopra citati. Ma io credo proprio che l´ENI prima di lanciare una campagna come quella che dici te, i suoi calcoli se li sia fatti bene, non fosse altro che deve giustificare in termini di ritorno economico (dividendo pagato o incremento prezzo azioni) ai propri azionisti le spese che effetua. Ci sono molti modelli che permettono di valutare i marchi o l´immagine
Proprio pochi gg fa nuovamente sono stati nominati 100 i marchi con maggior valore:
- Coca-Cola, $65 million
- Microsoft, $59 million
- IBM, $57 million
- General Electric, $52 million
- Nokia, $34 million
- Toyota, $32 million
- Intel, $31 million
- McDonald's, $29 million
- Disney, $29 million
- Mercedes-Benz, $24 million
google sta scalando la classifica anno dopo anno e adesso sta in 20esima posizione.
Insomma, la discussione non dovrebbe svilupparsi troppo nella valutazione dei brand ... anche se sono argomenti che possono interessare molti. Piuttosto il thread si dovrebbe concentrare su quali sono i parametri migliori da utilizzare per presentare al cliente i risultati dell´implementazione di un blog. Quindi si parametri e numeri ma anche considerazini e valutazioni qualitative. Mentre le secondo sono abbastanza ovvie i primi meritano un discussione maggiore. Il tutto sempre in IMHO
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mi rifaccio alla frase di Stealth:
se il cliente chiede quanto è il ROI di un blog immagino che non abbia capico cosa è un blog (aziendale o business).
non volevo spostare la discussione sulla valutazione del marchio (semmai l'hai fatto tu ), il mio post sottolineava la difficoltà per una piccola impresa nel valutare uno strumento difficilmente misurabile come un blog....
tutto sta, molto semplicemente, a capire quanto un'azienda sia disposta ad investire nel lungo periodo in immagine, visibilità, brand e ad esporsi e mettersi in gioco. tutto qui!
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@Stealth said:
se il cliente chiede quanto è il ROI di un blog immagino che non abbia capico cosa è un blog (aziendale o business).
Oppure significa che non abbiamo spiegato che si tratta di un'attività che NON deve essere valutata attraverso le comuni metriche delle attività di direct response (es vendita, iscrizione a NL...) in quanto non ne condivide gli obiettivi di base
A mio parere non comprendere questo assunto di base è grave, molto grave e può portare ad incomprensioni difficili da superare. Vi immaginate un cliente che dopo 12 mesi di fraintendimenti chiede: ma il blog quanto ha venduto?@Stealth said:
Il ROI di un blog è un parametro che ogni persona inventa a proprio modo.
In un mercato non ancora maturo probabilmente, invece di focalizzarsi su un concetto di ROI fantasioso e poco rassicurante per il cliente, potrebbe essere più utile presentare il blog aziendale come un'attività di PR online da valutare secondo le metriche delle PR classiche.
A proposito, qualcuno di voi ha mai fatto/ha clienti che hanno fatto PR offline?
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Che cosa intendi esattamente per 'mercato non ancora maturo"?
Quando sarà maturo e come potremo vederlo che lo sarà?
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@Fuffissima said:
Oppure significa che non abbiamo spiegato che si tratta di un'attività che NON deve essere valutata attraverso le comuni metriche delle attività di direct response (es vendita, iscrizione a NL...) in quanto non ne condivide gli obiettivi di base
A mio parere non comprendere questo assunto di base è grave, molto grave e può portare ad incomprensioni difficili da superare. Vi immaginate un cliente che dopo 12 mesi di fraintendimenti chiede: ma il blog quanto ha venduto?In un mercato non ancora maturo probabilmente, invece di focalizzarsi su un concetto di ROI fantasioso e poco rassicurante per il cliente, potrebbe essere più utile presentare il blog aziendale come un'attività di PR online da valutare secondo le metriche delle PR classiche.
A proposito, qualcuno di voi ha mai fatto/ha clienti che hanno fatto PR offline?quoto fuffissima e condivido in pieno.
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@littleseo said:
Che cosa intendi esattamente per 'mercato non ancora maturo"?
Quando sarà maturo e come potremo vederlo che lo sarà?
Ciao Littleseo, l'immaturità del mercato dellla comunicazione online si può percepire da diversi fattori, me ne vengono in mente un paio piuttosto eclatanti: l'audience è ancora limitata rispetto ad altri canali di comunicazione di massa mentre i volumi di investimenti per l'acquisto di spazi sul canale web (che comprende banner adv, keyadv, SEO, email mkt, pr online etc etc) sono ancora moooolto lontani rispetto a quelli dei media "tradizionali".Nel tempo, al crescere dell'utenza, della frequenza di utilizzo e della familiarità verso questo mezzo anche da parte di chi decide come investire i budget pubblicitari (es. direttori marketing) il mercato della pubblicità online inevitabilmente maturerà, probabilmente fino a diventare il principale canale di comunicazione, ma ti assicuro che al momento siamo ancora ben lontani da questa situazione
Voi che ne dite? Quali fattori potrebbero rendere più rapido questo processo? Quanto la diffusione dei blog aziendali soffrirà della particolare situazione di arretratezza italiana?
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Gli obiettivi di un blog aziendale sono molteplici come lo sono anche le tipologie: Corporate Blog, Brand Blog, Product Blog, CEO Blog ecc.
Aggiungo un elemento alle vostre considerazioni già molto esaurienti: uno degli obiettivi che spesso vengono (o dovrebbero essere) considerati è la possibilità di ascoltare e quindi di raccogliere feedback da parte dei clienti o potenziali tali.
Stiamo parlando di web 2.0 e non dovete fare l'errore di considerare un blog come un'evoluzione di un sito. E' (o dovrebbe essere) un progetto di comunicazione bidirezionale che si basa sull'avvicinarsi alla propria community di riferimento ma anche sull'apertura delle porte dell'azienda a consigli, pareri, commenti, critiche...
Quindi, creare o consolidare una community di "addicted" di un marchio o di un prodotto e dargli un posto dove comunicare con l'azienda può garantire sia un rafforzamento dell'immagine che una serie di consigli che aiutano a migliorare i prodotti o la comunicazione stessa, a evitare errori o a limitare il loro impatto ecc. ecc.
Si può arrivare addirittura ad attivare di un focus group globale per la creazione di un nuovo prodotto.
I blog aziendali sono uno strumento veramente potente purché aiutiamo i nostri clienti a metterci abbastanza energie in prima persona e a non avere paura di quello che può venir scritto.
Sono questi due punti il principale freno dello sviluppo.Vi consiglio come approfondimento [url=http://www.blogs4biz.info/index.php/2007/06/14/title_120]questo post di Alessio Jacona di blogs4biz su quanto emerso allo scorso web2.oltre sul tema del Corporate Blogging presentato da aziende che l'hanno iniziato.
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quoto Nereo
(ma anche Fuffissima)
i blog aziendali sono di successo quando riescono a stabilire un dialogo bidirezionale con i propri clienti a tal punto che questi partecipano alla definizione dei nuovi prodotti, e dicono quello che vorrebbero (suggerimenti ma anche critiche)..
insomma quando si crea una community: le persone commentano, si riconoscono e talvolta intervengono per difendere l'azienda da attacchi esterni. magari si incontrano pure!per rispondere alla domanda iniziale di Littleseo (ciao quanto tempo..) sicuramente **un blog per essere definito di successo **deve avere un tot di commenti, di visite, di frequenza di interventi, di iscritti al feed, ecc..
e aggiungerei anche di citazioni e link spontanei da parte della blogosferama il vero successo è quando - tramite il blog - l'azienda arriva a conoscere meglio i suoi clienti, a proporre loro quello che vogliono e perfezionare quello che non vogliono..
basta vedere casi come il Desmoblog per capire cosa voglia dire un blog di successo (ti invito a leggere se non l'hai mai fatto la pagina di commenti all'addio di Minoli, l'ex AD della Ducati, e quella di benvenuti al nuovo Ad..).
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"ma il vero successo è quando - tramite il blog - l'azienda arriva a conoscere meglio i suoi clienti, a proporre loro quello che vogliono e perfezionare quello che non vogliono.."
condivido.
il blog aziendale è fatto per ascoltare.