• Super User

    solo on line e locale?
    complicato... che bacino ha? è almeno regionale?


  • Super User

    no, non sto facendo riferimento a nessun giornale in particolare, ma in generale.... se poi tu hai degli esempi da fare basandoti sulla tua realtà locale ben vengano 🙂


  • User Attivo

    Un inizio. I giornali offline basano il loro modello su:

    • vendita spazi pubblicitari sul giornale
    • incassi dalla vendita del giornale
    • panini, cioè gli abbinamenti con cd, libri, materassini, borse. Questa voce è teribilmente pesante, e permete di aumentare molto il fatturato. Nei fatti non si capisce quale sia il prodotto principale del panino

    Il giornale online è tutto diverso.
    Le news online le trovi gratis, quindi no nspeare di vendere abbonamenti online a pagamento. Quindi, se fai un giornale online, locale o meno, ma genralista, le news le devi offire gratis.
    Puoi vendere gl ispazi pubblicitari, ma dubito, soprattutto se sei una testata locale, che tu possa coprire i costi di redazione con la pubblicità online.
    Il panino non è proponibile.
    Quindi secondo me le strade sono:

    • vendi, sempre online, gli approfondimenti. La cosa riesce soprattuto se sei una testata di settore e se il tuo lettore è business
    • usi il traffico online (probabilmente alto come numero di accessi e probabilmente targetizzato su un'area geografica ristretta) per avere utenti molto profilati oppur per supportare altre tue iniziative online dedicate a quella certa area

  • Super User

    @mauro1978 said:

    Il giornale online è tutto diverso.
    Le news online le trovi gratis, quindi no nspeare di vendere abbonamenti online a pagamento.

    e su questo siamo tutti d'accordo

    • usi il traffico online (probabilmente alto come numero di accessi e probabilmente targetizzato su un'area geografica ristretta) per avere utenti molto profilati oppur per supportare altre tue iniziative online dedicate a quella certa area

    questo è interessante, Repubblica fa scuola


  • User Attivo

    i giornali che vogliono rimanere su carta oggi devono offrire qualcosa in più rispetto a quanto non facciano le redazioni online. questo qualcosa si chiamano:

    1. approfondimenti (La Repubblica arriva quasi a 100 pagine 😐 )
    2. inchieste, dossier

    I fattori invece che invitano a comprare la versione cartacea sono come da te anticipato il digital divide del gap generazionale (anche se mio padre ad esempio si sta rifiutando di comprare il quotidiano perchè da quando usa internet reputa le notizie troppo vecchie), ma a mio avviso una leva da non sottovalutare è il fattore emozionale.

    Premetto che sono un fruitore di news appena sfornate e non compro quotidiani, ma ritornando al fattore emozionale preferisco le pagine da sfogliare di un bel libro che un eBook 🙂

    p.s. segnalo l'iniziativa del sole 24h che a mio avviso c'ha visto lungo:

    si è inserito nella free press nelle aree metro per accompagnare il viaggio di ritorno dei viaggiatori, uscendo quindi con un'edizione pomeridiana.
    Con questa mossa ha superato due problemi:

    • non fa concorrenza alla free press che già esiste (3 colossi) distribuita di mattina
    • contiene notizie della mattina (percezione di freschezza della notizia per chi legge)

  • Community Manager

    C'è una cosa che l'online non riesce ancora a fare bene: la parte dei ricordi/collezionismo.

    Per quanto ci sono vari aspetti positivi nell'online, per ora non riesco ad immaginare come si potrebbe soddisfare un amante del collezionismo, dei ricordi, delle raccolte.

    Per questo, forse, un quotidiano online potrebbe pensare di dedicare un mensile o settimanale di raccolta materiale offline e/o scaricabile tramite pagamento e stampabile (dipende dal target).

    Immaginiamo la Calabria.

    Fare un'iniziativa di raccolta foto e racconti per i singoli paesi...a moltissimi piacerebbe averla sulla scrivania, invece che online. Io preferirei avere dei vari giornali qui sulla scrivania. Non so perchè.

    Quindi, forse, paradossalmente, sarebbe più facile fare soldi offline.

    Poi però, c'è tutta la parte delle attività commerciali che potrebbe essere promossa nelle news regionali.

    Dividendo le news per paesi, sarebbe facile piazzare ADV di attività commerciali a tema inserite nel Proprio DB. Insomma, tu mi paghi 50€ al mese per avere una vetrina da me ed io questa vetrina, oltre a farla girare nel mio circuito, la propongo nelle news a tema 🙂

    Giorgio 😉


  • User Attivo

    Non ho capito bene il tuo intervento Giorgio

    @Giorgiotave said:

    C'è una cosa che l'online non riesce ancora a fare bene: la parte dei ricordi/collezionismo.

    Hai mai visto le community filateliche, numismatiche e di cianfrusaglie varie? Pululano di iscritti.

    Per quanto ci sono vari aspetti positivi nell'online, per ora non riesco ad immaginare come si potrebbe soddisfare un amante del collezionismo, dei ricordi, delle raccolte.

    Cataloghi online, mercatini di scambio (ebay su tutti), quotazioni, etc.etc.


  • Community Manager

    No, forse mi sono espresso male 🙂

    Dico che difficilmente online si riesce a riprodurre la stessa emozione di avere qualcosa tra le mani 🙂


  • User Attivo

    intendi il fattore emozionale di cui parlavo nel primo post?


  • Community Manager

    @gaiodedu said:

    intendi il fattore emozionale di cui parlavo nel primo post?

    Rivolto però a singole iniziative, non in generale.


  • Super User

    @Giorgiotave said:

    C'è una cosa che l'online non riesce ancora a fare bene: la parte dei ricordi/collezionismo.

    Eppure credo che quello di cui parli rappresenti una piccola nicchia dell'immenso mercato dell'informazione....dove per informazione intendo anche la cronaca nazionale e locale....

    se è la cronaca la più importante fetta del mercato editoriale dei "quotidiani" sappiamo tutti che è già presente online e gratisss 🙂


  • Super User

    In effetti, per notizie a scadenza, può non esserci il desiderio di un supporto cartaceo.

    Però, come nell'esempio di Giorgio, la cosa cambia per notizie settoriali assemblate secondo un filo logico, in quel caso un supplemento editoriale può avere senso.


  • User Attivo

    ribadisco l'approfondimento...


  • Super User

    @Karapoto said:

    In effetti, per notizie a scadenza, può non esserci il desiderio di un supporto cartaceo.

    Però, come nell'esempio di Giorgio, la cosa cambia per notizie settoriali assemblate secondo un filo logico, in quel caso un supplemento editoriale può avere senso.

    Appunto, ma qui parliamo di quotidiani e non di riviste di settore.... quando l'informazione diventa mensile e settoriale il discorso cambia completamente 🙂


  • User Attivo

    Siamo sicuri che su internet le notizie devono essere gratis? Guardate questo esempio http://www.gazzettadelsud.it: si tratta di un quotidiano cartaceo che su internet permette di leggere gratis le notizie nazionali mentre, se si vogliono leggere le notizie locali è necessario sottoscrivere un abbonamento quindi non sono gratis.

    E tale modello di business da quanto ne so io sembra funzionare: ormai è da un paio di anni che esiste e conosco molte persone che ne fanno uso!

    A mio modesto parere tale modello ha avuto successo perchè:

    1. rispetto al quotidiano cartaceo l'abbonamento è molto conveniente.
    2. Se si gira per la rete le notizie locali gratis sono quasi inesistenti (questo vale solo per molte parti della mia regione)

    Nel quotidiano locale direi di non scartare a priori la possibilità dell'abbonamento.


  • User Attivo

    quello che dice III (terzo?) è giusto, anzi giustissimo con un solo problema....è solo questione di tempo.

    è solo questione di tempo, di diffusione di tecnologie e strumenti affinchè anche le notizie locali diventino fruibili, numerose e aggiornate al pari di quelle nazionali.

    allo stato è un mercato che può reggere ma con questa grossa incognita del futuro.

    proprio il locale è a mio avviso una di quelle nicchie che i vari freelance, blogger etc etc possono far proprie!

    Andrea


  • Super User

    @gaiodedu said:

    i giornali che vogliono rimanere su carta oggi devono offrire qualcosa in più rispetto a quanto non facciano le redazioni online. questo qualcosa si chiamano:

    1. approfondimenti (La Repubblica arriva quasi a 100 pagine 😐 )
    2. inchieste, dossier

    I fattori invece che invitano a comprare la versione cartacea sono come da te anticipato il digital divide del gap generazionale (anche se mio padre ad esempio si sta rifiutando di comprare il quotidiano perchè da quando usa internet reputa le notizie troppo vecchie), ma a mio avviso una leva da non sottovalutare è il fattore emozionale.

    Premetto che sono un fruitore di news appena sfornate e non compro quotidiani, ma ritornando al fattore emozionale preferisco le pagine da sfogliare di un bel libro che un eBook 🙂

    p.s. segnalo l'iniziativa del sole 24h che a mio avviso c'ha visto lungo:

    si è inserito nella free press nelle aree metro per accompagnare il viaggio di ritorno dei viaggiatori, uscendo quindi con un'edizione pomeridiana.
    Con questa mossa ha superato due problemi:

    • non fa concorrenza alla free press che già esiste (3 colossi) distribuita di mattina
    • contiene notizie della mattina (percezione di freschezza della notizia per chi legge)

    il sole24ore mi sembra abbia deciso di chiudere la free press.
    mi avevano contattato per la pubblicità. a mio parere troppa confusione sul target. temo non sia un buon esempio in generale


  • User Attivo

    no, ancora è in distribuzione (venerdì pomeriggio stazione Metro Re di Roma)

    mi dirai che il target non è lo stesso che acquista il quotidiano....

    è vero che 24 minuti non è "leggero" come city, leggo, metro e forse polis ma è pur sempre generalista e lontano dall'essere simile al fratello maggiore.


  • Super User

    @gaiodedu said:

    no, ancora è in distribuzione (venerdì pomeriggio stazione Metro Re di Roma)

    mi dirai che il target non è lo stesso che acquista il quotidiano....

    è vero che 24 minuti non è "leggero" come city, leggo, metro e forse polis ma è pur sempre generalista e lontano dall'essere simile al fratello maggiore.

    dovrebbero smettere dopo l'estate. mi sembra di averlo letto su italiaoggi.
    il problema è che lo distribuiscono sia nel metro (target non alto) e nelle migliori palestre/clud di milano e roma. a mio parere un pò di confusione la fanno.