• Super User

    Interessanti particolari sugli algoritmi Google rivelati dal New York Times

    Google ha permesso ad un giornalista del NYT di passare una giornata con Amit Singhal e i suoi ingegneri del Search Quality Team.

    Il giornalista ha potuto osservare il loro lavoro quotidiano e fare domande.
    Ovviamente non non sono stati rivelati veri e propri segreti, ma nell'articolo vengono fuori molti particolari, anche inediti, che danno indicazioni estremamente interessanti sia sugli algoritmi di Google che sulle loro procedure interne.

    Questo è il link all'articolo originale
    http://www.nytimes.com/2007/06/03/business/yourmoney/03google.html

    Consiglio vivamente di leggerlo, ma, per chi non avesse proprio neanche un pò di tempo, Google Blogoscoped fa una buona analisi delle "rivelazioni" contenute nell'articolo.
    http://blog.outer-court.com/archive/2007-06-03-n52.html

    Le cose interessanti sono molte, in ordine sparso cito:

    • Buganizer: il software interno di Google attraverso il quale gli impiegati segnalano continuamente al Search Quality Team le serp dove riscontratano problemi o bassa qualità.

    • Alcuni "tweaking" effettuati sugli algoritmi per risolvere probolemi segnalati.

    • QDF (Query deserve freshness) un algoritmo, sviluppato in risposta a segnalazioni di bassa qualità di alcune query, che permette di analizzare dinamicamente quanto peso una determinata query debba dare alla freshness dei risultati.

    • La conferma che l'ordinamento avviene considerando più di 200 singoli fattori.

    • L'affermazione di Shingal che Google tiene traccia dei cambiamenti di un documento nel tempo.

    • La conferma che uno dei fattori (topicality) è la vicinanza del topic del documento a quello della della query.

    • L'implementazione progressiva di moduli chiamati "classificatori" che servono ad identificare il tipo di query (es. una compagnia, una persona, un luogo, un prodotto ecc.) e presumibilmente assegnarla a differenti algoritmi di estrazione ed ordinamento.

    :ciauz:


  • Super User

    Davvero interessante... 🙂

    grazie per la segnalazione!


  • User Attivo

    Proprio al NYT hanno concesso l'intervista? è paradossale... beh, quantomeno, i meccanismi di ranking di google li conoscono bene 😄

    Battute a parte, l'articolo è interessante, sebbene non presenti nulla di realmente nuovo: google si sta muovendo sempre più verso l'analisi del comportamento degli utenti on-site e off-site, ma lo fa affidandosi esclusivamente ad una base dati enorme -derivante da una posizione de facto monopolista- abbinata ad una intelligenza algoritmica di alta qualità, tuttavia non senza ottenere buoni risultati (specie quando un utente è fidelizzato E loggato, E anglofono aggiungo...).
    Ciò comunque non gli permette ancora di capire la differenza tra "mele" ed "Apple", e credo che passerà ancora un bel po' prima che riesca a dare realmente in modo naturale (e non probabilistico) all'utente "quello che realmente vuole".

    Concludo con un quote che secondo me chi fa SEO per far SEO dovrebbe tenere a mente tutti i giorni:

    ?When there is a blackout in New York, the first articles appear in 15 minutes; we get queries in two seconds,?
    Hai voglia a romperti la testa a cercare di capire gli algoritmi :lol:


  • Community Manager

    Dai su...qualcuno che traduca 😄


  • Moderatore

    Ciao 🙂
    la traduzione è sul mio blog, ma a puntate perchè l'articolo è lunghetto:

    Google continua a regolare nei minimi dettagli il proprio Search Engine

    :ciauz:


  • Community Manager

    Grazie mille per la traduzione Paocavo!!!!


  • Moderatore

    IMHO una frase che riassume dove stiamo andando col Serch Engine è questa:

    *“Search over the last few years has moved from ‘Give me what I typed’ to ‘Give me what I want,’ ”

    *Assolutamente significativa 🙂


  • User Attivo

    Lessi qualche giorno fa l'intervista. Credo anche io che non ci sia molto più di quello che gia si sapeva e pensava.
    La cosa buona è che con l'intervista hanno fissato dei punti su cui prima c'erano solo supposizioni.
    Ma dietro, secondo me, ci sono cose molto più importanti ma che, giustamente, tengono segrete per evitare manipolazioni e quindi perdita di qualità.

    Cmq prima o poi dovremo fare una statua a paocavo per le documentazioni 🙂
    Ottimo topic in ogni caso.