• User

    Ciao, anche se ho già trattato questo argomento in un altro thread, ripeto qui i metodi utilizzati dalla nostra ditta individuale. Noi, su suggerimento del nostro commercialista, emettiamo ricevuta fiscale (come quelle che rilasciano i ristoranti) per i privati , senza chiedere loro codice fiscale, e fattura per le ditte, chiedendo loro partita iva e codice fiscale.


  • User Newbie

    Ciao Roxelo,
    E' questo il thread di cui parli?
    http://www.giorgiotave.it/forum/web-e-fisco/36855-dichiarare-un-sito-e-poi.html

    MOLTO INTERESSANTE

    Grazie 1000

    gnacco


  • User

    Sì è quello.
    ciao


  • Super User

    Ciao e benvenuto,

    E-commerce di beni: non sono necessari nè scontrino, nè ricevuta, nè fattura.
    A semplice richiesta del cliente all'atto di effettuazione dell'operazione è però obbligatoria l'emissione della fattura.

    Paolo


  • User

    Grazie Paolo, sono davvero esterrefatta. Possibile che il mio commercialista non lo sappia? Non perché io voglia eludere il fisco, ci mancherebbe, ma perché sono stata dietro a risolvere questo problema (soprattutto per quanto riguarda gli acquirenti privati) per più di due mesi, fino ad arrivare alla doppia fatturazione, fatture per aziende e ricevute fiscali per privati. Dovrò dotarmi di un software dove registrare le vendite, come faccio altrimenti a fine anno?
    Perché queste cose non mi vengono dette dal mio commercialista?


  • Super User

    Probabilmente non conosce l'e-commerce.

    Sicuramente non certificare quei corrispettivi, come concesso, non significa non tenerne traccia nei registri e nella contabilità o non farli concorrere alle liquidazioni ecc.

    Cmq art. 2, lett. oo) DPR 696/1996 (assimilazione alle vendite per corrispondenza).

    PS molto belle le tue zone.

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao e grazie ancora.
    Le vostre notizie sono molto rassicuranti! Peccato no lo siano quelle del mio commercialista.
    Il mio socio, ci ha parlato ieri (io purtroppo sono all'estero per lavoro) e gli ha detto di nuovo che ci dobbiamo operare al piu' presto per richiedere il codice fiscale agli acquirenti.

    Visto che la risposta del commercialista non ci ha soddisfatto, il mio socio ha chiamato il centro CAF e gli hanno detto che per fare la ricevuta fiscale bisogna fare un insieme di operazioni... bho!
    Ci hanno detto che la cosa piu' semplice e' la vidimazione dei corrispettivi, ma il problema piu' grande e' che bisogna vedere a che regime fiscale apparteniamo (noi non lo sappiamo).
    Da tutto cio', abbiamo solamente appreso che c'e' tanta confusione e ignoranza nel campo dell'e-commerce.
    Pensavamo quindi di andare all'agenzia delle entrate, cosi' forse loro ci possono dare informazioni corrette.

    E' veramente cosi' complicato mettersi in regola?

    Che stress!!!

    Grazie infinite

    gnacco


  • User Newbie

    Ciao a tutti.
    sono molto interessata a questa discussione perche' anche io sto discutendo con il commercialista per le stesse problematiche.
    Ho aperto una ditta individuale abilitata per la vendita online di prodotti non alimentari.
    Mi e' stato riferito da piu' di un commercialista che comunque anche per le ricevute fiscali bisogna chedere il codice fiscale, inquanto nel 2006 e' stata approvata una legge che prevede l'invio dell'elenco fornitori - clienti e per poter adempiere a questo, bisogna avere il codice fiscale del cliente in caso di ricevuta fiscale e anche la parttita iva in caso di fatturazione. Quindi il codice fiscale e' comunque obbligatorio.
    Che Voi sappiate e' corretto?
    grazie
    Esmy


  • Super User

    @i2m4y said:

    E-commerce di beni: non sono necessari scontrino, ricevuta, fattura.
    A semplice richiesta del cliente all'atto di effettuazione dell'operazione è però obbligatoria l'emissione della fattura.

    SOLO E SOLO SE le operazioni sono certificate con l'emissione della fattura (dunque nel caso particolare che questa venga richiesta all'atto dell'acquisto)
    allora ci si dovrà far comunicare dal cliente il n° di partita iva (se soggetto iva) e codice fiscale (sia se soggetto iva che se soggetto privato).
    Questa richiesta di dati serve ad ottemperare (in futuro) ad una nuova dichiarazione da fare annualmente all'Agenzia delle entrate ("elenco dei clienti e fornitori"). Ma serve **ESCLUSIVAMENTE **per le operazioni certificate da fattura e non per le altre.
    Paradossalmente lo lo scopo è solo quello, perchè non è obbligatorio mettere nè cod. fisc. nè p.iva del cliente sulle proprie fatture emesse.

    Questo è tutto quanto v'è da sapere.

    Paolo


  • User Newbie

    Ma Come Si Registrano I Ricavi?
    Grazie Anticipatamente
    Esmy


  • Super User

    Notare molto bene: ho parlato di certificazione dei corrispettivi, non di registrazione dei corrispettivi.

    L'annotazione dunque avverrà sulla base dgli incassi, ma senza per questo l'ulteriore emissione di documenti.

    Questo è quanto si evince dal combinato disposto degli art. 21/22 del DPR 633/72 e dall'art. 2, lett. oo) del DPR 696/96.

    Paolo


  • User Newbie

    Ciao A Tutti.
    Per Quanto Riguarda Il Fatturato Ho Risolto Con Il Mio Commercialista, Ora Ho Un Altro Dubbio:
    Ho La Partita Iva Per La Vendita Online Di Prodotti Non Alimentari Ed Il Mio Commercialista Mi Ha Detto Che E' Per La Vendita Al Dettaglio, Voglio Poter Vendere Anche Ai Negozianti E Quindi Abilitarla Per L'ingrosso. Per Vendere Senza Passare Per Il Sito Devo Aprire Una Nuova Partita Iva? Per Vendere Passando Dal Sito Posso Fare Una Semplice Abilitazione? Devo Fare Cambiamenti Sul Sito?
    Grazie Anticipadamente
    Esmy


  • Super User

    Nessuna nuova partita iva.
    Solo variazione nei codici di attività alla camera di commercio ed all'agenzia entrate.

    Il sito web deve avere (per legge) sezioni separate per il commercio all'ingrosso e per quello al dettaglio.

    Paolo


  • User Newbie

    Buongiorno a tutti e in particolare a coloro che hanno i Commercialisti vecchia maniera, come il mio, per i quali l'e-commerce è come se non esistesse! Io fatturo solo su richiesta del Cliente, altrimenti ritengo sufficiente il bollettario postale che in caso di vendita contrassegno è integrato con l'ammontare del corrispettivo lordo; per i pagamenti anticipati c'è la traccia bancaria. Se l'importo è elevato faccio un invio assicurato provato da una ricevuta fiscale, che faccio anche nel caso di libro antico ( tratto libri). Poi una domanda: qual'è la legge e le successive varianti che disciplina l'e-commerce? E' solo il DPR 696/1996 o è stato aggiornato successivamente?
    Grazie, arrivederci.:ciauz:


  • Super User

    Esistono centinaia di normative che l'e-commerce deve rispettare al pari delle attività tradizionali.

    Il dpr 696 citato è solo una di queste e riguarda esclusivamente la certificazione dei corrispettivi per l'e-commerce.

    Paolo


  • Super User

    No, la srl ha un suo codice fiscale (spesso coincidente con la p.iva, ma non sempre).

    Sinceramente non so come si validino le garanzie. Quella regolamentazione è puramente fiscale e da una facoltà, nulla osta a che si emettano documenti fiscalmente facoltativi per ottemperare a tale scopo.

    Paolo


  • User

    Anzitutto un saluto a tutti voi; è il mio primo giorno e il mio primo messaggio.

    Una domanda agli esperti fiscalisti: se non viene emessa fattura (ovviamente con annotazione nel registro dei corrispettivi) e l'acquirente esercita il diritto di recesso, con conseguente restituzione del prezzo, il venditore può recuperare l'iva versata e portare in detrazione il guadagno (non avvenuto)?


  • Bannato User

    Quindi se vendo iscrizioni su sito web devo solo registrare i corrispettivi o sbaglio?
    Inoltre qualcuno saprebbe consigliarmi un buon software per registrazione corrispettivi?

    GRAZIE