• Super User

    Ottimo TOTONE 🙂

    la tua esperienza fa riflettere....
    ...il tuo portale si occupa di particolari argomenti o è generalista?


  • Super User

    quoto totone

    alle aziende (almeno a certe) **non parlate di click, impression **ecc.
    ma di pagine o ancora meglio **articoli **(per barubba: se sei un giornale puoi fare il paragone con la carta stampata) abbinati al banner

    l'articolo/pagina/scheda con link al loro sito lo vendi perchè gli porta traffico (e magari link popularity) in più gli vendi il banner che magari non serve a nulla ma a loro piace tanto. 🙂

    per i prezzi fai dei pacchetti, anche a tempo (1 mese, 1 settimana..), con una media di impression/clickthrough previsti (non garantiti) che a loro non dirà nulla ma a te serve per essere più serio e professionale se - come ti auguro - prima o poi ti contatterà anche qualcuno che ne capisce un po' di più di web.

    il numero di visitatori certo puoi dirglielo, a un'azienda fa sempre piacere che 1200 *persone *abbiano letto la loro pubblicità 🙂


  • User Attivo

    Il portale al momento è di tipo generalista
    (anche se articoli sulle recensioni delle auto...sono predominanti ultimamamente).

    Se volete vederlo: è il portale di Giugliano in Campania
    (semplice trovarlo: oggi è out, ci sono persino problemi di server).

    Seppur difficoltoso da gestire (anche a causa dei costi spropositati) un portale geolocalizzato ben avviato può realmente divenire:
    - un punto di riferimento per l'utenza;***
    ***(es: la mia zona è territorio di discariche e cloache a cielo aperto;
    un problema annoso e che nessuno - per via del grosso "business" che si muove intorno - vuole risolvere.
    Tante persone ammaletesi di cancro ci hanno scritto, per manifestare il loro dissenso contro l'inerzia dell'amministrazione e per invitarci ad unirci e muoverci contro tali ingiustizie)
    - uno strumento di "minimarketing on line" per tante attività commerciali;
    (noto invece che seppur le "pagine aziendali" siano completamente autogestibili, la maggioranza degli affiliati, al momento della stipula del contratto si accerta della nostra disponibilità ad effettuare per loro gli aggiornamenti - asserendo che non sono capaci di farli-).


  • Super User

    @nelli said:

    un'ultima cosa: io sapevo che bresciaonline fatturava 1 miliardo delle vecchie lire l'anno... (quindi ti parlo di dati vecchi) grazie anche alla concessionaria pubblicitaria che lo vendeva in abbinamento con il cartaceo. non è così?

    Cioè come dire prima ci prospetti un futuro di elemosina, poi ci tiri dietro una vagonata di lingotti :D!
    Come dice il buon Alexs lo faremo bastare :D!

    :ciauz:


  • User Attivo

    in sostanza secondo voi invece se invece si ha (solo, e per il momento) un forum settoriale e locale (in progetto c'è di abbinare un blog informativo), abbastanza frequentato, pensate che sia impossibile ottenere ricavi degni di nota SE non si hanno buone disponibilità economiche e se si lavora esclusivamente in modo individuale??


  • User

    diciamo che fare il tuttologo in un progetto del genere e' dura! Piu' che altro se imposti il tuo core business anche suila pubblicita' locale: se devi anche fare da commerciale oltre che da redattore, sviluppatore, seo, grafico, e chi piu' ne ha piu' ne metta...
    Io ti consiglio di crearti un piano d'azione ben definito altrimenti rischi di partire con il piede sbagliato!


  • Super User

    Ragazzi... ovvio che una simile impresa necessita di un progetto e di almeno 2 o 3 persone (in poche parole un'azienda).... farlo da soli mi risulta utopistico.

    Nel frattempo molti di voi si saranno già imbattuti in "romaexplorer".... guardatelo un pò e ditemi che ne pensate... è un misto tra portale locale, generalista ed autoreferenziale.... però mi sembra funzioni...ed anche bene 🙂


  • User Attivo

    E il problema è proprio li molte volte: se devi pagare 1-2 persone oltre te per "rischiare" in un progetto, temo seriamente che molte di queste iniziative, seppur valide, rischiano di morire.
    Non tutti sono infatti in grado, disponendo di pochi mezzi finanziari, di pagare 1-2 persone, relativi contributi, propria posizione inps ecc....in sostanza bisognerebbe prevedere un lauto rientro (a priori non sempre calcolabile) per non restarci giu con i costi. E per come sono le cose oggi non mi sembra facile, per quanto un'idea possa essere valida.

    Ad esempio, se c'è gia una community esistente (forum), volutamente locale e settoriale, se gli abbianiamo in home un blog informativo, sempre settoriale e locale, con articoli tratti da siti di article marketing. Pensate che una tale idea possa tirare in termini di pubblicità? ok il fatto di essere locali, ma trattando un solo settore si rischia di essere penalizzati (in termini di ritorni economici) o no? Parlo ovviamente di ritorni tali da poter giustificare un'attività imprenditoriale di tal tipo sul web


  • Super User

    @ccardello said:

    E il problema è proprio li molte volte: se devi pagare 1-2 persone oltre te per "rischiare" in un progetto, temo seriamente che molte di queste iniziative, seppur valide, rischiano di morire.
    ....

    Non guardare le cose come una fotografia, ma come un film.

    Mi spiego meglio:
    A regime servono X persone per i contenuti; X persone per la pubblicità; ....

    Mentre la partenza (necessariamente) è molto diversa.

    La costruzione di un progetto strutturato ha la massima importanza, proprio per prevedere una crescita costante che permetta di inserire nuove persone e far crescere l'attività.

    Il problema è qui.
    Bisogna tagliare anche se tutto è importante.
    La domanda è: che cosa viene prima? qual è il vero motore dell'attività?

    Mi sento di fare una piccola nota: i finanziatori (business angel).
    Se si intende creare qualcosa di stabile nel tempo, teneteli alla larga.
    Nella maggior parte dei casi le aziende specializzate nel finanziare progetti sostanzialmente "uccidono" il progetto stesso.


  • User Attivo

    di finanziatori infatti non ne ho neanche parlato!
    Credo che in molti, come me, abbiano magari molte idee e poche risorse economiche, ed è qui che traballa il tutto (e quindi, anche il voler/dover fare le cose preferibilmente da solo)......troppi rischi però, unica certezza gli enormi costi per partire (specie burocrazia e inps, che è una mazzata). E lo dico con un filo di tristezza.


  • Super User

    @ccardello said:

    Credo che in molti, come me, abbiano magari molte idee e poche risorse economiche,

    Qui tutti siamo partiti in questo modo
    😉

    Pensa che io avevo pure l'affitto da pagare ...
    😉 😉

    @ccardello said:

    ed è qui che traballa il tutto (e quindi, anche il voler/dover fare le cose preferibilmente da solo)......troppi rischi però, unica certezza gli enormi costi per partire (specie burocrazia e inps, che è una mazzata). E lo dico con un filo di tristezza.

    Si, i costi ci sono, ma sottolineo: ragiona in prospettiva.

    Tanto per dire, l'INPS, il commercialista, le tasse, come quasi tutto il dovuto, lo paghi dopo, non subito!

    Ovvero, pianifica in modo tale che prima incassi, e poi paghi.
    :fumato:

    Cosa ti serve per iniziare?
    Un dominio? (50-100 euro)

    Fallo crescere fino al punto in cui il tuo sito è in grado di fatturare, a quel punto apri la p.iva (costo quasi zero) ed inizia la fase commerciale:
    Prima incassi e poi paghi.

    Il "gioco" è qui.
    Un buon progetto è quello che si sviluppa per fasi, segue le tue possibilità attuative.

    Affronta uno scalino alla volta, e vedrai che domani, guardandoti indietro, penserai: "Cavolo, ma ne ho fatte di cose!"


  • User

    Scusate, ho provato a leggere tutto ma ho ceduto alla quinta pagina (completa).. so che mancava poco, ma avevo voglia di scrivere come la penso.
    Questa premessa serve solo a scusarmi in caso ripeta cose già dette qui sopra 😉

    Quello che vorrei aggiungere alla discussione, molto bella e ben strutturata da parte vostra, è una considerazione in merito alla natura stessa del portale.
    Tutti quanti danno per scontato che il portale locale debba offrire informazioni... Ma siamo sicuri che questo sia quello che cerca il nostro utente?

    E se l'utente cercasse servizi?
    In una città di medie dimensioni molta gente ricava le informazioni che gli servono dai giornali locali, dalla free press, dagli amici.

    Il portale non deve commettere l'errore di mettersi in concorrenza con i giornali e pretendere di avere una redazione. Se vuole veramente differenziarsi deve offrire agli utenti quello che il giornale o la radio locale non potranno fare mai. Cosa?

    Qui sta la differenza tra un portale locale vincente e uno perdente secondo me. La risposta a quel "cosa?" mi sta tenendo impegnato da diverso tempo, anche perchè è già da fine 2005 che ho cominciato a lavorare su un progetto di portale locale.

    A mio parere se si vuole che un portale locale abbia successo si deve puntare sulla capacità di attrazione dello stesso: creare un evento, creare interesse, vendersi come diversi da tutto quello che esiste già sul territorio.

    Tra l'altro sto anche considerando l'ipotesi poi di scrivere un manuale (in caso di successo) e farne un vero e proprio franchising. Quindi, se qualcuno di voi che sta lavorando ai portali locali e deve ancora metterne in piedi qualcuno ha voglia di ragionare sulla cosa insieme teniamoci in contatto e vediamo se due menti lavorano meglio di una.


  • User Attivo

    Il cosa potrebbe essere una sorta di "villaggio" in rete... i servizi potrebbero essere quelli di community convenzionali come forum,chat e messaggistica o anche qualcosa di più tipo l'organizzazione di eventi del "villaggio", manifestazioni etc. coordinate sul sito.
    Il sabato e la domenica quando non ho nient'altro da fare lavoro alla community del mio paese...Scalea... se volete dare un occhio e darmi qualche parere 🙂 è ben accetto...


  • Super User

    @aldwin said:

    Tutti quanti danno per scontato che il portale locale debba offrire informazioni... Ma siamo sicuri che questo sia quello che cerca il nostro utente?

    Quoto al 100%

    Con questo non voglio dire che il portale locale non debba per forza avere una redazione, dico solo che esistono diversi modelli che funzionano.

    Certo, un portale con cronaca locale, articoli ed interviste varie, e magari anche un forum ha un suo fascino (sia verso l'utenza, sia verso chi lo gestisce).
    Ma queste sono tutte cose che costano, sia in termini economici, sia in termini di tempo...

    Facendo un parallelo: esiste il quotidiano locale, ed esiste il giornale locale di annunci.
    Non c'è scritto da nessuna parte che il primo dei 2 abbia maggior introiti o più possibilità di successo del secondo.


  • User

    @Pierquinto said:

    Il cosa potrebbe essere una sorta di "villaggio" in rete... i servizi potrebbero essere quelli di community convenzionali come forum,chat e messaggistica o anche qualcosa di più tipo l'organizzazione di eventi del "villaggio", manifestazioni etc. coordinate sul sito.

    Si, ma anche sta cosa della community è un po' scontata.. quindi va condita in maniera originale se vuoi che qualcuno si iscriva sul tuo portale, secondo me.

    Inoltre una community è piuttosto difficile da mettere in piedi, all'inizio.

    @Stefano said:

    Ma queste sono tutte cose che costano, sia in termini economici, sia in termini di tempo...

    Io la vedo così: non si può sempre partire con l'idea di fare un sito internet e vedere come va.
    Il progetto va studiato a tavolino, bisogna definire bene il target, fare il business plan e il piano marketing, preparare il terreno già molto tempo prima del lancio.

    Si tratta di creare un'azienda non un hobby, quindi i costi in termini di tempo e soldi vanno considerati nel business plan, e devono essere coperti ampiamenti dai ricavi 😉


  • Super User

    @aldwin said:

    Scusate, ho provato a leggere tutto ma ho ceduto alla quinta pagina (completa).. so che mancava poco, ma avevo voglia di scrivere come la penso.
    Questa premessa serve solo a scusarmi in caso ripeta cose già dette qui sopra 😉

    Quello che vorrei aggiungere alla discussione, molto bella e ben strutturata da parte vostra, è una considerazione in merito alla natura stessa del portale.
    Tutti quanti danno per scontato che il portale locale debba offrire informazioni... Ma siamo sicuri che questo sia quello che cerca il nostro utente?

    E se l'utente cercasse servizi?
    In una città di medie dimensioni molta gente ricava le informazioni che gli servono dai giornali locali, dalla free press, dagli amici.

    Il portale non deve commettere l'errore di mettersi in concorrenza con i giornali e pretendere di avere una redazione. Se vuole veramente differenziarsi deve offrire agli utenti quello che il giornale o la radio locale non potranno fare mai. Cosa?

    Qui sta la differenza tra un portale locale vincente e uno perdente secondo me. La risposta a quel "cosa?" mi sta tenendo impegnato da diverso tempo, anche perchè è già da fine 2005 che ho cominciato a lavorare su un progetto di portale locale.

    A mio parere se si vuole che un portale locale abbia successo si deve puntare sulla capacità di attrazione dello stesso: creare un evento, creare interesse, vendersi come diversi da tutto quello che esiste già sul territorio.

    Tra l'altro sto anche considerando l'ipotesi poi di scrivere un manuale (in caso di successo) e farne un vero e proprio franchising. Quindi, se qualcuno di voi che sta lavorando ai portali locali e deve ancora metterne in piedi qualcuno ha voglia di ragionare sulla cosa insieme teniamoci in contatto e vediamo se due menti lavorano meglio di una.

    Aldwin come non concordare con quanto da te detto 😉

    aggiungo che il modello di business potrebbe esser rappresentato da uno strategico "mix" di servizi ed informazione/pubblicità.... anche perchè solo di pubblicità non si campa per nulla 🙂

    L'informazione può sembrare banale e scontata ma c'è da tener conto che esistono diversi tipi di informazione e generalmente i giornali locali per quaestione di "tempo", "spazio" e "politica" si concentrano solo su alcuni...

    Vado un pò OT affermando che il modello di Beppe Grillo si basa su informazioni che nessun media tradizionale si sognerebbe di dare. Chiudo l'OT.

    P.S. la community non è banale! è banale nel caso tu vuoi che sia banale.
    la community potrebbe rappresentare la vera novità e la vera attrattiva del portale al momento in cui ne rappresenti l'essenza.... ovvio che se la community si risolve in un banale servizio accessorio non conta nulla.

    Ad es. io sono partito dalla community da crica un anno.... oggi i nuovi 3d sono indicizzati in un giorno e faccio circa 1000 unici e tanto tanto buzz.... sto investendo tempo e risorse nel "senso di appartenenza" che ritengo elemento fondamantale per un progetto locale.... potrei parlarti per ore solo di community 😉


  • Super User

    aggiungo un dettaglio....

    Se copiare i servizi dei concorrenti non comporta grandissimi sforzi copiare una community avviata è una impresa titanica 🙂


  • User

    @alexs2k said:

    Aldwin come non concordare con quanto da te detto 😉

    aggiungo che il modello di business potrebbe esser rappresentato da uno strategico "mix" di servizi ed informazione/pubblicità.... anche perchè solo di pubblicità non si campa per nulla 🙂

    L'idea è proprio quella di offrire un mix di servizi a pagamento per gli utenti (viene in mente una sorta di meetic locale), pubblicità (inserzionisti a pagamento) e informazioni.

    Le informazioni, tra le tre cose, sono la cosa che ha un costo secco senza ricavi, escludendo quella a carattere pubblicitario ovviamente.

    Come fare a risolvere la cosa? A mio parere la mossa migliore è quella di agire su due binari: accordi con entità già esistenti al fine di usare le loro strutture (es: pago al "Giornale di XYZ" una certa somma per usare le sue notizie nel mio portale.) e stimolare la community a postare articoli e notizie per conto loro (contenuti gratuiti per il portale).

    L'informazione può sembrare banale e scontata ma c'è da tener conto che esistono diversi tipi di informazione e generalmente i giornali locali per quaestione di "tempo", "spazio" e "politica" si concentrano solo su alcuni...

    Vado un pò OT affermando che il modello di Beppe Grillo si basa su informazioni che nessun media tradizionale si sognerebbe di dare. Chiudo l'OT.

    Esattamente.. per quello sopra parlo della necessità di un duplice binario 🙂

    P.S. la community non è banale! è banale nel caso tu vuoi che sia banale.
    la community potrebbe rappresentare la vera novità e la vera attrattiva del portale al momento in cui ne rappresenti l'essenza.... ovvio che se la community si risolve in un banale servizio accessorio non conta nulla.

    Ad es. io sono partito dalla community da crica un anno.... oggi i nuovi 3d sono indicizzati in un giorno e faccio circa 1000 unici e tanto tanto buzz.... sto investendo tempo e risorse nel "senso di appartenenza" che ritengo elemento fondamantale per un progetto locale.... potrei parlarti per ore solo di community 😉

    Certamente, quello che voglio puntualizzare è che è facile dire: "Il mio sito è una community", più difficile è fare davvero in modo che lo sia!
    Creare il senso di appartenenza di cui parli è la cosa più difficile per progetti di questo tipo, e non ci si può affidare all'improvvisazione.. sono del parere che sia l'aspetto che richiede il maggior studio.

    Un portale locale è morto senza una community degna di nota.

    @alexs2k said:

    aggiungo un dettaglio....

    Se copiare i servizi dei concorrenti non comporta grandissimi sforzi copiare una community avviata è una impresa titanica 🙂

    Non solo.. creare una community avviata in realtà locali dove ce n'è già una è doppiamente difficile.. perchè non solo devi creare la tua, ma devi riuscire ad attirare gente che si sente già parte di qualcos altro.


  • User Attivo

    Non solo.. creare una community avviata in realtà locali dove ce n'è già una è doppiamente difficile.. perchè non solo devi creare la tua, ma devi riuscire ad attirare gente che si sente già parte di qualcos altro.

    Verissimo... soprattutto se la suddetta community ha un buon nome a dominio...
    Nel mio caso specifico, un sito fatto veramente male (frontpage e co.) e con contenuti abbastanza strampalati occupa un nome a dominio strategico del tipo nomecittà.it e vi assicuro che non è facile starci dietro nelle serp...
    Anzi se qualcuno di voi ha qualche consiglio per fare il "salto" di qualità...
    **
    Come si batte/nullifica un competitor locale?**


  • Super User

    @Pierquinto said:

    **
    Come si batte/nullifica un competitor locale?**

    Ragionando per se e non contro l'altro
    😉

    A parte le battute, io penso che ci sia posto per tutti, a patto di dare un buon servizio.
    Non vedere i competitor come dei nemici: uno stesso cliente può comprare da tutti, a patto che ognuno gli porti dei risultati!

    Anzi, molto spesso avere dei buoni competitor aumenta le tue possibilità di business.

    Giusto per fare un esempio:

    Vado da un potenziale cliente, e nessuno gli ha mai proposto il web.... lui non ha mai provato un servizio online... quante cose gli devo dire per convincerlo ad investire?

    Viceversa sono un cliente che prova, per caso, ad investire qualcosa su web ed ottengo un buon ritorno.
    Allora ci riprovo 1 volta, 2, 3, ecc.
    Ad un certo punto penserò: "visto che internet funziona, vediamo se c'è anche altro rispetto al solito sito dove investo"....
    Faccio un giro su google e ti chiamo.