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Differenza contributiva tra rit. d'acconto e P. IVA
Buongiorno a tutti. Sono un ragazzo di 24 anni, ostetrico, e per adesso lavoro in un laboratorio analisi come prelevatore. Fino ad ora sono stato retribuito con ritenuta d'acconto del 20 % (pagata dalla società) e mi veniva versato al netto 35 euro l'ora (3 ore al giorno per circa 600 euro mensili).
Ora mi viene chiesto di aprire la p.iva. La domanda è la seguente:
Rispetto alla ritenuta d'acconto, a fine anno quanti soldi perdo in percentuale?
Loro dicono che non è vero che si deve versare all'INPS....(non sono scemo...) e che con il regime forfettario è conveniente.
Sapete spiegarmi meglio la differenza contributiva tra i 2 regimi di retribuzione?
Grazie, Paolo.
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Mi correggo...mi vengono versate 35 euro al giorno (per 3 ore di lavoro)!
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Ciao e benvenuto.
Sotto il profilo previdenziale la differenza principale tra un collaboratore occasionale ed un libero professionista (a patto che tu non sia obbligato all'ENPAM) iscritto alla gestione separata inps dei professionisti senza cassa è che il primo versa i contributi sulla parte di reddito eccedente i 5000 euro e nella quota di 1/3 del totale del contributo (i 2/3 sono a carico del committente). Nel secondo caso invece il versamento spetta tutto al professionista che però può addebitare al cliente il 4% del proprio compenso a titolo di contributo previdenziale.
Il libero professionista naturalmente avrà notevoli adempimenti fiscali e previdenziali da gestire che come occasionale non avrebbe.
Direi di verificareeventuali calcoli di convenienza con il proprio commercialista di fiducia.
Paolo