• User Newbie

    Doppio lavoro. Ostetrico e prelevatore! Potete consigliarmi?

    Salve a tutti.
    Vorrei un vostro consiglio e qualche chiarimento. Sono un Ostetrico da un anno e mezzo e lavoro saltuariamente con una cooperativa. All'inizio mi praticavano la ritenuta d'acconto poi quando ho cominciato a lavorare più spesso mi hanno proposto un contratto a progetto. Fin qui credo tutto "normale" (almeno credo!).
    Comunque siccome non lavoro continuamente ho cercato un altro lavoro complementare e mi hanno proposto di lavorare in un laboratorio analisi a fare i prelievi. Anche qui mi hanno proposto la ritenuta d'acconto ma poichè supererei i 5000 euro l'anno non so cosa fare!

    Mi hanno chiesto di aprire la p.iva ma cosi' non mi conviene più andarci (con la ritenuta d'acconto mi pagano 35 euro netti al giorno + la ritenuta). Dovrei chiedere di più?

    Devo lasciare perdere con il laboratorio e continuare solo con la cooperativa co il contratto a progetto?

    Per favore, qualcuno mi illustri le soluzioni!

    Grazie


  • Super User

    Ciao e benvenuto.

    Una analisi approfondita delle varie combinazioni accompagnata magari da calcoli di convenienza è corretto che la faccia il tuo commercialista di fiducia.

    Posso dire che mi sembra che la prestazione continuativa come prelevatore non possa certo essere inquadrata come prestazione occasionale (c.d. "a ritenuta d'acconto") ma possa invece meglio debordare nella prestazione libero professionale di un soggetto in possesso di partita iva.

    Difficile mi sembra d'altro canto inquadrare quella prestazione in un contratto a progetto vistane la ripetitività di fondo e la difficile espressione di un risultato finale.

    Paolo


  • User Newbie

    Intanto grazie per la risposta.

    Avrei un ultima cosa da chiedere. Visto che nel 2006 ho lavorato con ritenuta d'acconto (credo sotto i 5000 euro...) se decidessi di aprire quest'anno la p.iva potrei usufruire lo stesso del regime fiscale agevolato?

    Inoltre mi è stato detto che con la p.iva la metà di quello che si fattura in pratica sono tasse! (20% inps (meno se reg. fisc. agevolato?), 20% irpef, 18% di anticipo dell'inps per l'anno successivo per il primo anno di attività + spese commercialista). E' cosi'?

    In verità non ho ancora un'attività da libero professionista. Lavoro solo "a chiamata" con la cooperativa all'interno di un ospedale pubblico e mi sto arrangiando con il laboratorio analisi per guadagnare un po' di piu'. Credo che aspettero' ad aprire la p.iva perchè per adesso non mi vedo proprio un libero professionista!


  • User Newbie

    Se aprissi la p. iva dovrei chiedere di più al laboratorio analisi visto che la metà di cio' che mi danno devo versarlo in tasse?

    Mi spiego meglio. Pima mi pagavano la ritenuta d'acconto del 20% e percepivo 35 euro netti al giorno.

    Con la p.iva, per percepire lo stesso compenso di prima, in pratica dovrebbero pagarmi l'INPS e l' IRPEF!? 🙂

    Credo di averla detta grossa


  • Super User

    Certo, la partita iva porta con se maggiori tasse, maggiori adempimenti e maggiori contributi previdenziali rispetto ad una collaborazione occasionale minima.
    Sicuramente una partita iva deve dunque "vendere" le proprie prestazioni a "prezzi" superiori.

    Una visita da un commercialista di fiducia potrebbe consentirti di far studiare la convenienza di eventuali proposte.

    Paolo