• User

    Ciao,
    no per vendere su EBAY non è necessaria la partita iva, puoi vendere anche 50 o 100 articoli al mese.
    La partita iva può convenire se vuoi vendere oggetti nuovi comprati dalle ditte e scaricarle IVA.


  • Super User

    @A9152 said:

    Ciao,
    no per vendere su EBAY non è necessaria la partita iva, puoi vendere anche 50 o 100 articoli al mese.
    La partita iva può convenire se vuoi vendere oggetti nuovi comprati dalle ditte e scaricarle IVA.

    Ciao.

    Penso che ti sbagli la vendita abituale di beni (anche usati) e non occasionale fa di te un commerciante con necessità di piena regolarizzazione fiscale, giuridica e previdenziale.
    Addirittura mi risulta vietata la vendita in asta da parte di chi fa commercio (possibile invece compralo subito).

    Paolo


  • User Newbie

    @i2m4y said:

    Ciao.

    Penso che ti sbagli la vendita abituale di beni (anche usati) e non occasionale fa di te un commerciante con necessità di piena regolarizzazione fiscale, giuridica e previdenziale.
    Addirittura mi risulta vietata la vendita in asta da parte di chi fa commercio (possibile invece compralo subito).

    Paolo

    Ah ecco... Giusto per capire, quale è il limite fra occasionale e abituale? Grazie Ciao.


  • Super User

    Non esiste fissato da norme.

    A mio personale giudizio superare le 4-5 vendite annue già potrebbe voler dire superare l'occasionalità.
    Come sicuramente si supera l'occasionalità se si superano certi limiti di valore/dimensione di una unica transazione.

    Paolo


  • User

    Scusa Paolo,
    ma le 4-5 vendite, in assoluto o a seconda della merce, perchè sò di gente su Ebay che vende abitualmente anche 50 o 100 pezzi senza nessun tipo di autorizzazione fiscale. Io per esempio nel 2006 o venduto un centinaio di pezzi per un valore inferiore ai 700 euro totale.


  • User Newbie

    @A9152 said:

    Scusa Paolo,
    ma le 4-5 vendite, in assoluto o a seconda della merce, perchè sò di gente su Ebay che vende abitualmente anche 50 o 100 pezzi senza nessun tipo di autorizzazione fiscale. Io per esempio nel 2006 o venduto un centinaio di pezzi per un valore inferiore ai 700 euro totale.

    Certo che uno che vende cose usate di casa sua o è un collezionista di qualcosa e compra e vende ogni tanto qualcosa, (8-10 pezzi al mese) e che ha un guadagno che non è un guadagno (visto che ci sono commissioni ebay, spese postali, commissioni paypal etc) mi pare difficile che qualcuno abbia il coraggio di contestargli qualcosa........ Andassero a colpire chi ha vere e proprie attività in nero (sia fisiche che on line), o chi evade le tasse per milioni di euro o quelli che giocano con le leggi ambigue di SanMarino, ma questo stato si sa che ama fare il debole coi forti e il forte coi deboli..... Secondo poi, visto che parlano tanto di imprenditoria giovanile, di favorire i giovani nell'inventarsi un nuovo lavoro, dicono che è facilissimo aprire una partita iva ma poi? A che serve aprire la partita iva in un secondo se poi i guai restano per sempre? Dichiarazione di inizio attività, registri vidimati??? Ma registri de che? E fate una legge o un decreto semplificatore, per tutte le persone fisiche che con codice fiscale volessero aprire un'attività commerciale esclusivamente on line che non abbia guadagni netti superiori ai 3000 euro mensili basta rilasciare una semplice ricevuta fiscale numerata e alla fine di ogni anno versa allo stato il 20% degli incassi totali... Semplicità unica, cosa c'entrano i registri vidimati, i contributi dell'inps, ma contributi de che? Parola d'ordine semplificare, non solo chiedono tasse per 100 e danno servizi per 10, non solo i veri evasori scorazzano liberi ma quei pochi che vorrebbero pagare non possono farlo perchè è tutto molto complesso, troppo complesso.....:x


  • Super User

    Una tale filippica personalmente non la condivido nella genericità delle soluzioni proposte. Capisco e condivido invece il motivo di fondo.

    In effetti avere registri vidimati (per i piccoli non ci sono più da almeno 4-5 anni) servirebbe a non far fare falsi con cui nascondere le eccedenze di reddito dei 3000 che hai scritto.

    In Italia troviamo la scappatoia a leggi rigide e vincolanti, figuriamoci a deregulation complete.

    Paolo


  • User Newbie

    vendita on line di animali
    Ciao Paolo, avevo postato questa domanda anche in altre pagine, ma questa sembra quella idonea. E' davvero interessante capire come funziona il mercato on line.

    Stiamo per aprire un'attività di animali esotici e ci stiamo scontrando spesso con molti allevatori che sui mercatini on line scambiano (ma in realtà vendono) cucciolate intere di animali o esemplari acquistati nelle fiere a prezzi modici. Per loro è legittimo questo mercato, perchè sostengono che non superando le 3.000 euro di incasso non devono dichiarare nulla nè sono in torto, addirittura parlano di blocchetti di ricevute che comprano in cartoleria che possono rilasciare al cliente!

    Anche chi va oltre nel suo traffico in nero sostiene che è normalissimo che il mercato on line continui ad esistere senza regolamentazione perchè è uno scambio tra privati. Molti di loro sono diventati dei veri e propri allevatori che hanno i loro acquirenti felici di comprare un animale esotico da un privato piuttosto che da un negoziante con un prezzo più alto.

    Sappiamo benissimo che in Italia consentire una vendita "occasionale" significa dar spazio a vere e proprie attività commerciali, come accade in internet, noi italiani siamo creativi, lo si sa!;) Questi ragazzi ( e adulti)ci dicono perfino che è inutile aprire un negozio perchè tanto ci sono i mercatini online! Cioè ognuno di loro ha un proprio negozio, evade il fisco, non ha licenze però hanno la supponenza di considerarsi legittimati.

    Occorre definire cosa significa "occasionale" sia come quantità che come importi. Considera poi che alcuni di questi animali, pur se nati in grosse quantità, non hanno bisogno di essere denunciati alla forestale, quindi nessun controllo!

    Mi chiedo questo. Anche noi siamo hobbisti (quadri e oggettistica in vetro decorata) eppure il comune mi richiede la partita iva per partecipare ai mercatini e vendere di tanto in tanto le mie produzioni. On line è tutto lecito? Come si fa a tutelare un commerciante in piena regola da questo abuso di internet?

    E' ormai provato che dietro gli scambi di animali esotici c'è in realtà un vero e proprio mercato. Mi chiedo, se è così legittimo divento anche io un allevatore e tiro su un mio stipendio senza dover pagare tasse! :bho:
    Assurda concezione di vivere civile a mio parere.

    IO commerciante come vengo tutelato dalla legge? Io pago tasse e mi mutano per uno scontrino non fatto anche per un caffè...e chi vende on line può invece frodare il fisco con tanta leggerezza?
    Non si tratta di vendere il telefono usato o l'elettrodomestico quella volta nelle vita. Si tratta di una consapevole attività di compravendita di esemplari nati a casa propria o acquistati da altri.

    Non m'importa quello che vende la sua tartaruga, ma se poi non è la tartaruga ma la cucciolata e se poi oltre alla cucciolata aggiunge altro...allora lo sciocco è chi apre un'attività nella realtà e paga le tasse!

    Come funzona secondo la legge?

    Grazie della risposta.
    Cordialmente
    Letizia
    image image


  • Super User

    @massylety said:

    Assurda concezione di vivere civile a mio parere.

    Cara Letizia qui hai riassunto tutto egregiamente.

    La creatività italiana si scontra con la uguale sua inciviltà sotto alcuni profili.... quello della partecipazione alla spesa pubblica e dunque al pagamento delle tasse in primis.

    Purtroppo v'è davvero poco da dire. Vi sono pochissimi controlli tesi a recuperare da internet i "finti occasionali" eppure molti mezzi ci sarebbero, anche automatici.

    In ogni caso devo dispiacermi nel dirti che non esiste un limite monetario, temporale o di altro genere all'occasionalità della "attività commerciale non abituale" di cui all'art 67, lett. L) Dpr 917/86.......... esiste solo quella che io chiamo decenza.... ma questa si scontra con la furbizia italiana di cui fin'ora abbiamo parlato.

    Mi spiace.

    Paolo


  • User Newbie

    Carissimo Paolo,
    grazie mille per la tua risposta. Certamente avrei preferito una risposta del tipo: "Certo Letizia che la legge ti tutela...i finti allevatori privati non possono vendere...."... e invece no, purtroppo!

    Ecco dove si appoggia la loro goliardia e la loro superbia.
    Il buon senso non fa parte dell'italiano medio. Ci si arrampica laddove si trova un appiglio o non c'è un divieto chiaro.
    E intanto il commerciante medio crolla assieme alle sue ideologie di tentata onestà, laddove esistano (pochi ma buoni!;)).

    Si hai ragione, si potrebbe controllare e sanzionare l'eccesso.
    Manca di certo la coscienza del vivere civile sia in chi pratica l'eccesso, sia in chi non lo denuncia, sia in chi non controlla. Questo è il teatrino italiano!

    Ti ringrazio tanto per la tua risposta!

    Un saluto
    Letizia