• User

    Sostituto d'imposta. Consiglio.

    Buongiorno a tutti,
    avrei bisogno di un consiglio in merito al fatto che andrò ad esporre di seguito.
    Premetto che all'agenzia delle entrate della mia città non hanno saputo dirmi che fare.
    Sono dipendente di una società di informatica assunto a tempo indeterminato, svolgo -nel tempo libero- anche attività
    professionale in proprio (previa autorizzazione del mio capo), quindi sono titolare di partita iva (codice attività 72220) e iscritto alla gestione separata dell'INPS.
    A ottobre 2005 emetto fattura ad un cliente (un amico),
    la emetto però sbagliata, nel senso che non indico la ritenuta d'acconto (quindi solo imponibile e iva).
    Fattomi notare questo dal mio consulente a cui mi sono rivolto successivamente, a febbraio 2006 pago di tasca mia la
    ritenuta d'acconto e relativa mora compilando l'F24 con i dati del cliente (timbrato e firmato da lui),
    contestualmente consegno una fattura che deve andare a sostituire la vecchia sbagliata (stesso numero, stesso anno,
    stesso importo con in più l'indicazione della ritenuta d'acconto).
    Colpevolmente però non faccio firmare un'attestazone in cui viene "certifcata" la consegna della nuova fattura in sostituzione della vecchia.
    A metà anno chiedo la certificazione del sostituto d'imposta, ma tra dimenticanze del cliente e cose varie non l'ho
    vista.
    A ottobre 2006 emetto fattura (sempre a lui) per una nuova prestazione, questa volta indicando correttamente la
    ritenuta d'acconto.
    Mi viene detto (dal suo consulente) che la fattura è sbagliata e mi viene rifiutata.
    Vado personalmente dal consulente il quale mi dice che io non devo indicare la ritenuta d'acconto,
    gli dico:
    "Guardi che io sono titolare di partita iva etc etc etc, non sono un'impresa",
    dopo un attimo in cui è rimasto a pensare mi dice:
    "Allora la dicitura della fattura è sbagliata"
    Notare che io ho sviluppato un software per la gestione automatizzata della attività commerciale del mio cliente e ho
    indicato in fattura:
    "Fornitura software gestione preventivi"
    Secondo lui non potevo scrivere "Fornitura".
    Dopo varie discussioni, mi dice che lui non mi fa nessuna certificazione di sostituto d'imposta (ovviamente lui il 770
    non l'ha fatto e non lo vuole fare).
    Al limite, mi dice, di fare una nota di credito e riemettere nuova fattura.
    Ma le imposte per l'altra le ho già pagate, il periodo di imposta è differente, nella mia dichiarazione ho dichiarato
    la ritenuta d'acconto, mi sono quindi rifiutato di fare così.
    A tutt'oggi io sono, per quella prestazone, senza certificazione (ma sono in possesso della fotocopia dell'F24 che ho
    versato).
    All'agenzia delle entrate della mia città, come ho detto, non hanno saputo dirmi che cosa posso fare (!!!!).
    Io non so se sono in regola (il mio consulente dice di si) se un domani posso avere problemi.
    Sottolineo che il consulente di un secondo cliente con cui avevo fatto lo stesso errore e con cui ho seguito medesimo
    iter non ha fatto alcuna obiezione e tutto si è sistemato benissimo.
    Cosa mi consigliate di fare?

    Grazie a tutti
    Stefano

    P.S.
    Se un consulente si rifiuta di darmi la certificazione io come posso tutelarmi?
    Se in fattura indico la ritenuta d'acconto e poi non mi viene data la certificazione rischio di perdere quei soldi (in teoria) dato che non posso indicarli in dichiarazione.


  • Super User

    La questione non è certamente così facile nemmeno da comprendere in dettaglio.

    Mi sembra che per il primo episodio ti manchi la certificazione dei compensi soggetti a ritenuta che ti consente lo scomputo in dichiarazione dei redditi. Purtrooppo (io non condivido) una recente sentenza della cassazione ha sancito l'"inutilizzabilità" delle ritenute non certificate. In un vecchio topic io avevo sostenuto e dato indicazioni sulle prove alternative a quella certificazione. Ma io non sono certo la cassazione.

    Per il secondo episodio, manderei semplicemente una lettera al tuo cliente in cui confermi che la tua fattura è giusta e di considerarla confermata nel contenuto.
    Rifiutati di fare modifiche o Note di credito.
    Egli in NESSUN" modo può entrare nel merito del documento che hai emesso sotto il profilo della descrizione della prestazione, se quello è ciò che era previsto contrattualmente.
    Quello che il consulente del tuo cliente vuole o non vuole fare (770 e certificazione) è affar suo, se sbaglierà ne pagherà di tasca sua.
    Tu hai diritto a ricevere il tuo compenso al netto della ritenuta, il tuo committente sostituto d'imposta obbligato a versare la ritenuta e spedirti certificazione e fare 770.

    Se non riceverai la certificazione 2006 entro il 28/02/07 partiranno lettere di diffida, minacciando che quelle successive siano rivolte, per conoscenza all'agenzia delle entrate.

    ATTENZIONE: tutto ciò sempre che un tal rigido comportamento non sia per te un suicidio commerciale con quel cliente, magari importante. Altrimenti arriverei ad un accordo.

    Paolo


  • Super User

    La questione non è certamente così facile nemmeno da comprendere in dettaglio.

    Mi sembra che per il primo episodio ti manchi la certificazione dei compensi soggetti a ritenuta che ti consente lo scomputo in dichiarazione dei redditi. Purtrooppo (io non condivido) una recente sentenza della cassazione ha sancito l'"inutilizzabilità" delle ritenute non certificate. In un vecchio topic io avevo sostenuto e dato indicazioni sulle prove alternative a quella certificazione. Ma io non sono certo la cassazione.

    Per il secondo episodio, manderei semplicemente una lettera al tuo cliente in cui confermi che la tua fattura è giusta e di considerarla confermata nel contenuto.
    Rifiutati di fare modifiche o Note di credito.
    Egli in NESSUN" modo può entrare nel merito del documento che hai emesso sotto il profilo della descrizione della prestazione, se quello è ciò che era previsto contrattualmente.
    Quello che il consulente del tuo cliente vuole o non vuole fare (770 e certificazione) è affar suo, se sbaglierà ne pagherà di tasca sua.
    Tu hai diritto a ricevere il tuo compenso al netto della ritenuta, il tuo committente sostituto d'imposta obbligato a versare la ritenuta e spedirti certificazione e fare 770.

    Se non riceverai la certificazione 2006 entro il 28/02/07 partiranno lettere di diffida, minacciando che quelle successive siano rivolte, per conoscienza all'agenzia delle entrate.

    ATTENZIONE: tutto ciò sempre che un tal rigido comportamento non sia per te un suicidio commerciale con quel cliente, magari importante. Altrimenti arriverei ad un accordo.

    Paolo


  • User

    Innanzitutto grazie 1000 per la risposta.

    @i2m4y said:

    La questione non è certamente così facile nemmeno da comprendere in dettaglio.

    Probabilmente non sono stato il massimo della chiarezza.

    @i2m4y said:

    Per il secondo episodio, manderei semplicemente una lettera al tuo cliente in cui confermi che la tua fattura è giusta e di considerarla confermata nel contenuto.
    Rifiutati di fare modifiche o Note di credito.
    Egli in NESSUN" modo può entrare nel merito del documento che hai emesso sotto il profilo della descrizione della prestazione, se quello è ciò che era previsto contrattualmente.
    Quello che il consulente del tuo cliente vuole o non vuole fare (770 e certificazione) è affar suo, se sbaglierà ne pagherà di tasca sua.
    Tu hai diritto a ricevere il tuo compenso al netto della ritenuta, il tuo committente sostituto d'imposta obbligato a versare la ritenuta e spedirti certificazione e fare 770.

    Questo, almeno in parte, mi consola.
    Il consulente si rifiuta di farmi la certificazione ma io ho la fotocopia del F24 che attesta che il versamento è stato eseguito (con tanto di mora),
    quello che mi manca è un documento che comprovi l'avvenuta consegna della fattura corretta (stesso numero, data e importo) in sostituzione di quella sbagliata (questo per via del rapporto di fiducia intercorrente tra me ed il cliente).
    Questo documento però posso farlo firmare al cliente ora,
    cioè due righe scritte in cui dichiara di aver ricevuto in data tal dei tali la fattura corretta in sostituzione di quella errata.

    Preferirei evitare di arrivare a spedire lettere all'agenzia delle entrate.
    Come osservi giustamente tu, potrebbe essere un suicidio professionale, però non tanto per il cliente in se stesso in quanto di per sè abbastanza marginale, quanto per il fatto che poi le voci circolano e possono benissimo circolare in modo distorto con tutte le conseguenze del caso.

    Tra copia dell' F24 (del versamento relativo alla prestazione) e l'attestazione dell'avvenuta consegna della fattura, in caso di controllo -anche in assenza di certificazione- dovrei essere tranquillo, giusto?

    Grazie 1000 per la risposta e per il tempo che dedichi alle tante domande dei forumer.

    Ciao

    Stefano


  • Super User

    No,

    le fatture si sostituiscono (alle volte, raramente) ma è cosa che non si dice, perchè non è assolutamente concessa. Quindi scordati procedure tipo raccogliere attestazioni di sostituzione.

    Purtroppo non ho altre soluzioni.

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    No,

    le fatture si sostituiscono (alle volte, raramente) ma è cosa che non si dice, perchè non è assolutamente concessa. Quindi scordati procedure tipo raccogliere attestazioni di sostituzione.

    Purtroppo non ho altre soluzioni.

    Paolo

    Grazie ugualmente per l'interessamento e per i consigli forniti.
    ciao
    Stefano


  • User

    @i2m4y said:

    Tu hai diritto a ricevere il tuo compenso al netto della ritenuta, il tuo committente sostituto d'imposta obbligato a versare la ritenuta e spedirti certificazione e fare 770.

    Ciao,
    continuo questo thread per non aprirne uno nuovo.

    Avrei un dubbio,
    Il professionista non è obbligato (art. 21 norma IVA) da alcuna legge ad indicare la ritenuta d'acconto in fattura, mentre il sostituto è obbligato, per legge, a trattenere la ritenuta a prescindere dal fatto che in fattura sia indicata o meno.
    E' corretto questo?
    Ho visto alcuni post in merito (anche su questo forum) e mi sembra di aver capito che le cose stanno così.
    E' usanza indicarla in fattura ma non obbligatorio.

    Altro dubbio, e qui mi ricollego al mio primo post,
    se di una fattura, la ritenuta vado a pagarla io (con F24 timbrato e firmato dal cliente), il consulente del mio cliente non mi rilascia la relativa certificazione ma io sono in possesso della fotocopia del versamento F24, questa può essere prova valida di fronte all'agenzia delle entrate?
    Ho visto la sentenza della corte di cassazione, Sentenza n. 14033 del 16 giugno 2006

    "La Corte ha ribadito che in mancanza di un'apposita certificazione che dimostri l'avvenuto versamento della ritenuta d'acconto, da parte del sostituto d'imposta, all'Erario, l'ufficio mantiene l'azione diretta nei confronti del contribuente sostituito e potrà esercitare i normali poteri di controllo e di accertamento sulla dichiarazione dei redditi presentata dal sostituito, recuperando a tassazione le ritenute indebitamente detratte dall'imposta dal medesimo contribuente."

    In questo caso io non avrei la certificazione, ma la fotocopia del versamento F24 dovrebbe essere prova sufficiente, anche perchè la certificazione di per sè non garantisce che la ritenuta sia stata versata mentre l'F24 si. Sbaglio?

    Scusate la lunghezza del post e le eventuali ripetizioni.

    Ciao
    Stefano


  • Super User

    Dieri tutto centrato esattamente.

    Preciso solo che:

    L'F24 da solo non basta perchè potrebbe essere relativo al versamento delle ritenute operate su un compenso a qualcun altro.... il sostituito infatti non è citato.

    Quella sentenza purtroppo è per me poco condivisibile, ma è autorevole e recentissima.

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Preciso solo che:

    L'F24 da solo non basta perchè potrebbe essere relativo al versamento delle ritenute operate su un compenso a qualcun altro.... il sostituito infatti non è citato.

    Quella sentenza purtroppo è per me poco condivisibile, ma è autorevole e recentissima.

    Innanzitutto grazie 1000 per la risposta,
    ho capito, l'unica cosa che depone a mio favore è che esiste corrispondenza tra la l'importo della fattura emessa e ritenuta versata (ovviamente) e che esiste evidenza del movimento sul mio conto.

    Magari quello che posso ulteriormente fare (come anche da te consigliato) è inviare una raccomandata al mio cliente richiedendo la certificazione per le ritenute operate nell'anno xxxx con particolare riferimento alla fattura tal dei tali.
    La raccomandata la invio al cliente e non al consulente giusto?

    Eviterei però la comunicazione all'agenzia delle entrate perchè sai, il paese è piccolo e la gente mormora, non mi interessa perdere il cliente però una cattiva pubblicità sarebbe deleteria.

    Grazie 1000 ancora per le risposte.

    Ciao
    Stefano


  • Super User

    Raccomandata al cliente.... con il consulente formalmente tu non hai nessun rapporto.

    Prego figurati.

    Paolo


  • User

    @i2m4y said:

    Raccomandata al cliente.... con il consulente formalmente tu non hai nessun rapporto.

    Farò così.
    Grazie 1000, gentilissimo come sempre.

    Probabilmente sono noiso, ma giusto perchè mi piace cercare di capire le cose fino in fondo, ti chiedo un parere.

    La sentenza in oggetto afferma che "In caso di mancato versamento della ritenuta d'acconto all'Erario da parte del sostituto d'imposta, soggetto obbligato al pagamento del tributo è, comunque, anche il sostituito; se quest'ultimo abbia indebitamente detratto dall'imposta, nella propria dichiarazione dei redditi, la somma corrispondente alla ritenuta alla fonte non versata dal sostituto d'imposta all'Erario, l'ufficio può legittimamente recuperarla a tassazione."

    Quindi si profila solo quando la ritenuta non è stata versata e il sostituito l'ha indebitamente detratta in dichiarazione (e questo non è il mio caso).

    Però a questo punto continua a non quadrarmi una cosa,
    la certificazione, di per se, non garantisce che la ritenuta sia stata versata quindi se il cliente X mi fornisce detta certificazione ma poi non versa quanto dovuto, nel momento in cui io detraggo detta ritenuta dalla mia dichiarazione sarei passibile di accertamento con conseguente rivalsa dell'erario nei miei confronti anche se sono in possesso di certificazione?

    Quindi io contribuente, a conti fatti, non sono tutelato ... o meglio la cosa più sicura sarebbe trattenere la ritenuta e andarsela a pagare di persona?

    Scusa se sono un po' pedante.

    Ciao e ancora grazie 1000 per le risposte.

    ciao
    Stefano


  • Super User

    Vorrei rileggere il testo dell'intera cassazione (l'avevo letta a suo tempo), che non ho qui sottomano, ma posso dire che la tua posizione è legittima. Quella sentenza non è certo stata accolta bene dalla più autorevole dottrina fiscale perchè scardina un principio di certezza e di affidamento.

    P.