• Super User

    Come possiamo muoverci?


  • Super User

    @Paola_mi said:

    Come possiamo muoverci?

    Se intanto, tramite gt organizzassimo una campagna di sensibilizzazione?

    Buttiamo giù due paginette, e le uppiamo su gt.it, ovviamente scrivendo comunicati stampa e tutto per dare una discreta visibilità alla cosa.


  • Super User

    Se intanto, tramite gt organizzassimo una campagna di sensibilizzazione?

    Buttiamo giù due paginette, e le uppiamo su gt.it, ovviamente scrivendo comunicati stampa e tutto per dare una discreta visibilità alla cosa.

    La cosa mi sembra molto interessante e fattibile.
    Nel dettaglio come ci si potrebbe muovere secondo voi?


  • User Attivo

    @Elvino said:

    Non condivido affatto.
    Se nessuno sa esattamente cosa vuol dire avere a disposizione un sito accessibile, non vuol dire lo voglia sapere o che gli possa interessare.
    Il mercato senza normative, porta il caos... delle questioni etiche non gliene può fregar di meno.

    Ciao Elvino, scusami ma forse non mi sono spiegata bene.

    Io non sto dicendo che non dovrebbe esserci un'apposita normativa ma che da sola non è sufficiente... cioè parlo della differenza tra avere una cultura dell'accessibilità e il sentirsi obbligato ad adempiere a degli obblighi.

    L'esempio che hai fatto tu in merito alle barriere architettoniche ad esempio è lampante ed è una cosa che mi sta molto a cuore perchè ho una cugina disabile, che fortunatamente non si trova qui in Italia ma in Inghilterra dove il livello di sensibilità e la cultura dell'attenzione nei confronti dei non abili sono decisamente più avanzati rispetto alla nostra.

    Spero di aver chiarito il mio punto di vista... ora proverò a pensare alla domanda di hogudo 🙂

    @hogudo said:

    Nel dettaglio come ci si potrebbe muovere secondo voi?


  • Super User

    @hogudo said:

    La cosa mi sembra molto interessante e fattibile.
    Nel dettaglio come ci si potrebbe muovere secondo voi?

    Secondo me, bisognerebbe prima di tutto spiegare cosa si intende per accessibilità dei siti web.
    La persona che comincia a leggere può anche non averne mai sentito parlare, quindi sarebbe bene illustrare perfettamente di cosa si tratta.

    Dopodiché bisognerebbe spiegare nel dettaglio, i vantaggi che può portare un sito accessibile.

    Per catturare l'attenzione del lettore, ogni punto andrebbe scritto da qualcuno davvero capace di non farlo diventare un polpettone, ma qualcosa di piacevole.

    Non so, l'ho buttata lì...


  • Community Manager

    @Il_Rappo said:

    Se intanto, tramite gt organizzassimo una campagna di sensibilizzazione?

    GT è molto molto favorevole 😉

    :ciauz:


  • User Attivo

    mmmmm ho votato la 3° che più si avvicinava al mio pensiero.

    Credo che un po' debba essere il mercato ed un po' una normativa il più possibile sovranazionale.

    La mia impressione è che però, internet sia sconosciuto a livello europeo visto che ne le istituzioni ne il parlamento legiferano su un aspetto importantissimo per non dire strategico della nostra società

    In ogni caso credo che un forum come GT abbia un impegno etico nell'informare i lettori su questi aspetti

    :ciauz:


  • Bannato User Attivo

    @Paola_mi said:

    Io direi anche un'altra cosa... finché esisterà IE sarà quasi impossibile avere siti perfettamente accessibili e usabili, secondo me...

    Siamo talmente lontani dal concetto di "Accessibilità", che sarebbe già un passo avanti se tutti i siti italiani fossero "usabili", con codice corretto e pulito, e leggeri. Invece molto spesso sono infarciti di codice non valido, vecchio, ridondante, e con materiali per nulla ben strutturati e ottimizzati, con le conseguenze ben intuibili per chi vive ancora il dramma del digital divide e del 56k. :nonono:
    A costo di essere impopolare, è da tanto tempo che sostengo che la colpa non è solo di microsoft e di IE, ma soprattutto della Quirks Mode: finché IE continuerà a garantire tolleranza dietro la scusa della "retrocompatibilità", i testardi che non vogliono porsi il problema continueranno a fare pasticci e non siti web.
    Anche con persone a me vicine, a cui sono affezionata, ho fatto più volte questo discorso, e ai più menefreghisti non ho mai nascosto, pur essendo loro amica, come la penso sull'argomento: e chi mi conosce sa che la cosa che mi manda in bestia sono le ricorrenti scuse del tipo 'non ho tempo', 'ma la maggior parte dell'utenza usa IE o al massimo Firefox' ecc
    quando senza un minimo di impegno non si raggiungerà MAI nessun risultato degno di nota. Quindi a questa scandalosa cocciutaggine rispondo che si meritano che un giorno tutti i browsers del pianeta diventino completamente incompatibili ai loro siti, e poi vediamo se non si decidano a studiare le basi dell'html! So che sono dura, non l'ho mai nascosto, ma rispetto chi ci prova ma disprezzo chi se ne frega del problema.

    Per la cronaca, ho votato anche io per la 3a opzione, pur avendo oscillato un attimo per la 4a e spiego subito perché.
    Il garantire un Web usabile e fruibile anche alle fasce più deboli è un dovere, però, purtroppo, se la cosa non è sentita, come dicevo prima, avvengono gli atteggiamenti di menefreghismo che dicevo. Dev'essere, a mio avviso, una metamorfosi che parta da dentro. Questo naturalmente per i siti amatoriali, ovvio che per i siti commerciali e istituzionali, una legge che obbligasse all'accessibilità fosse sacrosanta.

    🙂


  • Super User

    Vale, ti quoto in toto...


  • Bannato User Attivo

    @Paola_mi said:

    Vale, ti quoto in toto...

    Grazie Paola 🙂

    OT: approfitto per farti i complimenti per i tuoi tre siti, è da molto che ti seguo, e mi piace molto come lavori. 🙂 ]